Gli immigrati condannati per avere commesso crimini saranno obbligati a scansionare il loro volto fino a cinque volte al giorno con degli smartwatch che prevedono il riconoscimento del volto.
L’indicazione del Ministero dell’Interno e del Ministero della Giustizia è riportata da The Guardian spiegando che a maggio il governo britannico ha siglato un contratto con una azienda denominata Buddi Limited per la fornitura di particolari dispositivi per monitorare specifiche coorti di soggetti nell’ambito dell’Home Office Satellite Tracking Service (servizio di localizzazione satellitare del Ministero degli Interni).
Il meccanismo di tracciamento verrà introdotto in autunno nel Regno Unito, con costi previsti di 6 milioni di sterline. il Ministero dell’Interno ha afferma che lo schema comporterà “il monitoraggio quotidiano delle persone soggette al controllo dell’immigrazione”, con l’obbligo di indossare sempre con sé una cavigliera elettronica o uno smartwatch. Le foto riprese con gli smartwatch saranno periodicamente confrontate (nell’arco della giornata) con un sistema biometrico di riconoscimento facciale e, in caso di verifica non riuscita, sarà necessario attivare una procedura di verifica manuale. I dati saranno condivisi con il Ministero degli interni del Regno Unito, il Ministero della Giustizia e la polizia. Le posizioni verranno tracciate 24 ore su 24, 7 giorni su 7, consentendo la registrazione dei dati di monitoraggio dei percorsi seguiti.
Il Ministero dell’Interno ha fatto sapere che a condivisione di questi dati con colleghi di polizia non è nuova.
Chi si oppone a questo tipo di sorveglianza, paventa una violazione dei diritti dell’uomo, con un impatto negativo sulla salute e il benessere mentale dell’utente tracciato.
Lucie Audibert, avvocato e giurista di Privacy International parla dei sistemi di riconoscimento facciale come una tecnologia imperfetta e pericolosa che tende a discriminare le persone di colore e le comunità emarginate. Questo tipo di innovazioni nell’attività di polizia e nei sistemi di sorveglianza, a suo dire sono tipicamente ideate da aziende private che sfruttano la volontà dei governi verso la sorveglianza totale e il controllo della popolazione. “Tecnologie e algoritmi opachi facilitano le discriminazioni del governo e la violazione dei diritti umani senza alcuna responsabilità. Nessuna altra nazione in Europa ha implementato questa disumanizzante e invasiva tecnologia contro i migranti”.
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