Gli Stati Uniti provano ancora una volta a regolare l’utilizzo dei droni volanti, proponendo una registrazione obbligatoria per tutti i piloti di droni. Si tratta dell’ennesima misura volta a rendere più sicuro il volo; nessuna limitazione ulteriore per i produttori, come DJI, Parrot o Yuneec, ma “solo” un registro per schedare tutti i piloti di droni che comandano quadricotteri e simili.
Registrando i piloti proprietari dei droni, come si evince anche dal report di TheRegister, la FAA si augura di rendere maggiormente efficaci le norme per un funzionamento sicuro dei droni, potendo così rendere esecutive le norme che vietano, ad esempio, il volo su aeroporti o durante eventi sportivi o manifestazione protette.
L’idea cardine ruota intorno a una registrazione gratuita, da effettuarsi online attraverso un apposito modulo preimpostato; sarà possibile, naturalmente, possedere più droni, e associarli a uno stesso pilota. Questa banca dati, accessibile e trasparente, dovrà contenere indirizzo email, numero di telefono e il numero di serie del velivolo, mentre saranno facoltative le informazioni sulla cittadinanza statunitense o sullo status di residente in USA o meno. Tra i requisiti per la registrazione quello dell’età minima di 13 anni.
La task force che si sta occupando di rendere realtà queste nuove regole, ha inoltre proposto i requisiti minimi per definire cosa deve essere considerato un drone da registrare, e quali velivoli invece sono troppo piccoli per rappresentare una minaccia o interferire con aerei commerciali. Secondo la task force, il limite al di sotto del quale non è richiesta la registrazione è di 250 grammi, o 0,55 libbre.
Mentre la FAA ha promesso che il processo di registrazione sarà semplice e indolore, alcuni gruppi esterni si preparano già a lanciare servizi di registrazione terzi, che impongono una tassa per completare con successo l’intero processo per i proprietari. La FAA ha già bollato tali servizi come inutili, consigliando al pubblico di non utilizzarli.