Finalmente, dopo parecchi anni, Google ha lanciato la sua rete Trova il Mio Dispositivo, che almeno nelle intenzioni dovrebbe essere un diretto concorrente di “Dov’è” di Apple. Iniziano cosi ad approdare anche dalle nostre parti i primi tracker con supporto alla rete di Google. Abbiamo provato Chipolo ONE Point e il risultato è un totale disastro.
Il giudizio negativo non è riferito al tracker in sé, ma quanto alla rete di Google che al momento (e sottolineiamo al momento) non funziona. Andiamo, comunque con ordine.
La confezione del Chipolo ONE Point è davvero bello. Arriva in un piccolo cartoncino bianco dove sono stampati diversi oggetti stilizzati, tutti colorati. Lo stile è quello di Google, segno evidente che il suo principale utilizzo è quello con la rete Trova il Mio Dispositivo di Big G.
Il tracker è poco più grande e dell’AirTag di Apple, è completamente bianco (è disponibile anche in nero) e propone un design estremamente semplice, con un foro sulla parte più alta, pronto per essere inserito in un portachiavi, senza dover acquistare accessori terze parti per poterlo utilizzare. Ovviamente, è talmente piccolo e sottile che è possibile nasconderlo facilmente in qualsiasi posto: nella tasca di uno zaino, sotto la sella della bici, in una tasca di un trolley, e chi più ne ha più ne metta.
Prima configurazione
La prima configurazione è estremamente semplice. E’ sufficiente schiacciare con delicatezza il Chipolo e aprire l’app Trova il Mio Dispositivo di Google per abbinarlo. La configurazione dura davvero pochissimi secondi e tutto fila liscio come ci si aspetterebbe.
Utilizzo e funzionamento
Quando vicino allo smartphone, nel raggio del Bluetooth, il tracker funziona come ci si aspetterebbe. Non propone la tecnologia UWB, ma considerando che davvero pochi smartphone Android al momento la incorporano, potrebbe essere una carenza trascurabile. O comunque, non riteniamo che sia il problema principale di questo tracker.
Ad ogni modo, quando il tracker è sotto il raggio dello smartphone, si riesce a trovarlo senza alcun problema. Una icona a schermo guida l’utente ad avvicinarsi al tracker stesso, anche senza indicazioni precise o in realtà aumentata come avviene per AirTag. Una forma a schermo si riempie sempre più, man mano che ci si avvicina al tracker. In ogni caso, è possibile farlo suonare, così da trovarlo facilmente.
In questo scenario il tracker si comporta molto bene e se avete perso le chiavi dentro casa sicuramente le ritroverete senza alcuna difficolta. Il suono emesso dal piccolo dispositivo è piuttosto forte, così da non avere difficoltà neppure se le chiavi dovessero finire sotto ai cuscini del divano.
La rete di Google
Veniamo alla nota assolutamente dolente: la rete Trova il Mio Dispositivo di Google al momento non funziona come dovrebbe. Abbiamo messo alla prova questo tracker in un modo piuttosto semplice: lo abbiamo consegnato, insieme ad un AirTag, ad una persona in giro per la città.
Mentre AirTag continuava ad inviare la posizione in modo piuttosto regolare, con aggiornamenti frequenti e davvero precisi, della posizione del Chipolo ONE Point nemmeno l’ombra. Dopo parecchie ore abbiamo deciso di contrassegnare l’oggetto come smarrito, così da ricevere notifiche non appena ritrovato.
Il risultato è che dopo svariate ore finalmente è arrivata la notifica di ritrovamento, ma in un’area così talmente vasta da non avere alcun senso. Se lo avessimo utilizzato, ad esempio, per ritrovare una bici, non ci saremmo riusciti in alcun modo: l’area approssimativa segnalata era così vasta da includere interi quartieri e zone diverse della città. Praticamente, come ritrovare un ago in un pagliaio.
Peraltro, a voler essere precisi, l’esatta via in cui veniva posizionato il contrassegno sulla mappa era in una via sbagliata, mentre l’area circostante evidenziata nell’app era corretta (ma davvero troppo vasta).
Ed ancora, è stata l’unica notifica di ritrovamento nell’arco di tutta la giornata, prima che il tracker rientrasse a casa, dove naturalmente è stato localizzato perché nel range del nostro smartphone Android con bluetooth acceso.
I motivi di questi risultati
Si potrebbe immaginare che la presenza di centinaia di dispositivi Android in ogni strada della città renda il sistema Trova il Mio Dispositivo di Google infallibile. Probabilmente a lungo andare sarà così, o quasi. Al momento però, non funziona.
Questo perché Trova il Mio dispositivo potrebbe non essere ancora installato in tutti i dispositivi o potrebbe non ancora essere impostato correttamente da molti utenti. O ancora, molti dei dispositivi Android in giro per la città potrebbero avere il bluetooth spento.
All’interno di Trova il Mio dispositivo di Google sono presenti diverse modalità di funzionamento. E’ possibile spegnerlo, oppure acconsentire al tracciamento ma senza essere inclusi nella rete, oppure partecipare alla rete solo in area affollate (quindi se anche altri dispositivi localizzano il tracker), o in ultimo partecipare alla rete anche se il vostro dispositivo è l’unico ad aver individuato il tracker. Naturalmente, se quest’ultima impostazione fosse attiva su tutti gli smartphone, il sistema funzionerebbe meglio.
Al momento, però, pare che Google abiliti di default la funzione di partecipare alla rete solo in aree affollate. Peraltro, in diversi smartphone la funzione era totalmente disattiva di default.
Conclusioni
Le conclusioni sono piuttosto banali: se cercate un tracker Android che sostituisca AirTag, al momento non lo troverete. La rete Trova il Mio Dispositivo di Google al momento non funziona come dovrebbe, tanto da potersi considerare – secondo noi – in una fase preliminare di rodaggio. Non bocciata, visto che si tratta di un servizio che si perfezionerà, ma certamente rimandato e non proprio a settembre. A nostro giudizio ci vorrà maggiore tempo prima che la rete si assesti.
Il tracker Chipolo ONE Point, dalla sua, funziona come dovrebbe quando è sotto l’ala dello smartphone, anche se non ha l’UWB, come invece alcuni concorrenti della stessa fascia di prezzo (leggasi Motorola Smart Tag).
Al momento il consiglio è di acquistarlo solo se non avete intenzione di usarlo con la rete di Google. Se il vostro utilizzo è di semplice tracker bluetooth allora non avrete particolari problemi; se, invece, volete l’alternativa Android ad AirTag, vi consigliamo di attendere qualche mese. Torneremo ad aggiornare la recensione nelle prossime settimane, per verificare eventuali miglioramenti.
PRO
- In casa sotto bluetooth funziona bene
- Allarme sonoro molto forte
- Esteticamente carino
- Foro per metterlo nel portachiavi
CONTRO
- Niente UWB
- La rete Trova il Mio dispositivo di Google è al momento inutile
Prezzo e disponibilità
Ad ogni modo, se volete acquistare Chipolo ONE Point, lo si trova su Amazon a questo indirizzo a 34 euro.