Il sistema operativo della Corea del Nord Red Star OS non è solo una copia spudorata di OS X ma è anche una versione paranoica del sistema operativo della Mela. Lo hanno scoperto due ricercatori tedeschi che sono riusciti a scaricare ed esaminare Red Star OS, sistema operativo ufficiale disponibile per il download esclusivamente per gli abitanti della Corea del Nord.
Lo scorso anno il Paese e il suo dittatore Kim Jong-un avevano annunciato l’intenzione di sviluppare un sistema operativo indipendente, obiettivo stabilito per evitare presunti pericoli di spionaggio e la possibilità che sistemi operativi e software occidentali potessero contenere backdoor.
Inizialmente Red Star OS, basato su Linux, presentava grafica ispirata a Windows che è stata successivamente abbandonata per prendere ispirazione diretta da OS X e da Apple. Il cambio sembra sia stato voluto al vertice infatti sia Kim Jong-un che suo padre sembra siano due appassionati di Cupertino: entrambi sono stati fotografati alle prese con un iMac.
L’esame dei due ricercatori tedeschi, riportato da Reuters, permette uno sguardo ravvicinato a Red Star OS che per quanto riguarda controllo, privacy e sicurezza risulta esattamente agli antipodi di OS X e Windows 10. La libertà dell’utente è prossima allo zero: è impossibile apportare modifiche ai servizi principali e se si tenta di disabilitare l’antivirus o il firewall il computer mostra un errore e si riavvia.
Per impedire la diffusione di documenti, film e video occidentali, che in Corea del Nord vengono scambiati per lo più tramite chiavette USB e schedine di memoria, Red Star OS marchia praticamente ogni file media, anche quelli che l’utente non ha aperto e usato.
Contrassegnando sempre i file con data, ora e utente è così possibile tracciare ogni spostamento e scambio avvenuto. In definitiva il funzionamento di Red Star OS rispecchia fedelmente a livello informatico l’orientamento politico e le restrizioni della libertà degli utenti imposti dalla dittatura nella vita quotidiana dei suoi cittadini.