A distanza di quasi due anni, dal precedente record, Apple fissa un nuovo massimo alla chiusura di borsa, È accaduto oggi, alla campanella di Wall Street quando AAPL è stata fermata a quota 133,29 dollari, contro i 132,54 del 22 maggio 2015.
Benchè non sia un record assoluto (il 18 aprile 2015, l’azione AAPL era stata scambiata brevemente a $134.54) l’evento è di rilievo. Arriva infatti in scia ad un serie di eventi positivi che hanno invertito l’umore degli investitori. In particolare dopo alcuni mesi in cui si era affermata la convinzione che Cupertino aveva ormai poco da dire in fatto di smartphone dopo il picco del successo con iPhone 6, ora le opinioni sono mutate trainate primariamente dall’inatteso successo di iPhone 7, un prodotto che era considerato solo un tappabuchi e che invece è riuscito a superare tutti i suoi predecessori.
Apple sta godendo anche del traino positivo determinato dalle indiscrezioni su iPhone 8. Le voci rafforzano l’opinione che Cupertino stia creando un telefono realmente rivoluzionario dal punto di vista del design e dei contenuti tecnici, capace di spingere un grande numero delle centinaia di milioni di utenti dei precedenti modelli a comprarlo. Questo sommato alle voci sui costi più elevati di quelli dei modelli precedenti, ha spinto alcuni analisti a prevedere nuove vette di fatturato per la Mela. È il caso di Simona Jankowski di Goldman Sachs che per questo ha alzato il suo target di prezzo per AAPL a 150$, che è circa il 13% in più della soglia attuale.
Oggi Apple, con il nuovo record di borsa, ha raggiunto una capitalizzazione di 699 miliardi di dollari e rappresenta il 3,5% del totale totale del valore di S&P 500. Nel 1998 quando S%P chiuse ad valore sopra i 10mila miliardi di dollari per la prima volta nella storia, Apple rappresentava solo lo 0,06% di quel valore.
I 721 giorni trascorsi tra i due record, come nota Reuters, sono il più lungo arco di tempo tra due picchi mai registrato da Apple dal lancio di iPhone ad oggi, quindi degli ultimi dieci anni. AAPL è cresciuta del 50% rispetto alla prima metà del 2016, con un +15% solo nei 40 giorni di quest’anno