Apple ha già annunciato alla WWDC 2020 che con iOS 14 non sarà possibile tracciare gli utenti per scopi pubblicitari, salvo permesso esplicito degli utenti stessi, una funzione che è stata posticipata al 2021: ciò nonostante il gruppo NOYB di Vienna che difende la privacy dei dati ha presentato un reclamo contro Apple per il servizio di identificazione dei dispositivi Apple, reclamo che è stato presentato in due nazioni in Europa: Spagna e Germania.
Il servizio in questione è siglato IDFA, dalle iniziali di Identifier for Advertiser, un codice identificatore assegnato a ogni dispositivo Apple che permette ai pubblicitari e società di marketing di tracciare le azioni degli utenti all’interno delle app. Gli sviluppatori di app e anche i pubblicitari impiegano questo strumento per monitorare le prestazioni delle pubblicità attraverso più dispositivi e anche per personalizzare le pubblicità mostrate all’utente.
Dopo l’annuncio di Apple sull’introduzione dei blocchi per cookie e tracciamento, oltre che dell’obbligo per gli sviluppatori di richiedere consenso esplicito all’utente per poterlo fare, sono emerse numerose lamentele da parte delle associazioni che si occupano di pubblicità online, oltre che di Facebook. In più occasioni Mark Zuckerberg e altri dirigenti top del colosso dei social hanno dichiarato che queste modifiche in iOS 14 potrebbero causare una riduzione di oltre il 50% del fatturato pubblicitario per l’impossibilità di poter personalizzare annunci e pubblicità. Anche Instagram e altri hanno espresso preoccupazioni sull’anti-tracciamento di iOS 14.
«Con le nostre denunce vogliamo far rispettare un semplice principio: i tracker sono illegali, a meno che un utente non acconsenta liberamente» dichiara in una nota l’avvocato di NOYB Stefano Rossetti riportato da Bloomberg. «Gli smartphone sono il dispositivo più intimo per la maggior parte delle persone e devono essere privi di tracker per impostazione predefinita».
A seguito delle proteste Apple ha posticipato al 2021 l’introduzione del blocco tracciamento e dell’obbligo di richiesta consenso agli utenti, per dare modo e tempo a sviluppatori e inserzionisti di adeguarsi al nuovo sistema. Secondo il gruppo NOYB di Vienna, sigla dalle iniziali di None Of Your Business, che ha dato il via ai reclami sulla privacy contro Apple in Spagna e Germania, i nuovi limiti di iOS 14 per cookie e tracciamento saranno validi per gli sviluppatori terze parti, ma non per Cupertino che può continuare a usare l’identificatore IDFA dei propri dispositivi per marketing e pubblicità.
Ricordiamo che NOYB è lo stesso gruppo di difesa della privacy e dei dati personali degli utenti che ha sostenuto la campagna contro lo scudo dei dati tra USA ed Europa e anche una campagna contro le violazioni della privacy di Facebook. Così al momento Apple sembra presa tra due fronti in contemporanea: da una parte i reclami e le lamentele di Facebook e di diverse società che si occupano di pubblicità e marketing online, e ora anche dai difensori della privacy degli utenti.