Le recensioni del primo smartwatch della Mela sono in generale positive o, meglio, cautamente positive, ma c’è anche chi in Apple Watch l’ha criticato. Vale la pena notare che praticamente quasi tutti i recensori ritengono Apple Watch il miglior smartwatch oggi esistente sul mercato, ma convergono, almeno in parte, sul fatto che forse vale la pena di aspettare ancora un po’ prima di adottarlo come oggetto d’uso quotidiano
Ad esempio, secondo The Verge è troppo lento: l’interfaccia è curatissima e per molti versi geniale ma tutto passa in secondo piano quando il dispositivo non risponde ai comandi dell’utente per caricare le notifiche da iPhone. Apple Watch, nel giudizio del recensore, offre un assaggio di quel che significa comunicare direttamente dal polso ma perde contro la comodità e praticità d’uso dello smartphone che abbiamo in tasca. In definitiva, estratto dalla scatola, è poco più di un bracciale fitness molto costoso.
Per il New York Times Siri al polso è una manna dal cielo e una funzione a cui l’utente si abitua subito ad avere a disposizione e utilizzare con frequenza, purtroppo mentre si guida o si cucina il numero delle risposte esatte eguaglia quelle completamente errate. Ancora richiede una buona dose di personalizzazione e configurazione tramite software. In questo caso il recensore precisa che, a suo parere, il giudizio positivo non è tanto per Apple Watch ma in prospettiva, per l’assaggio delle nuove possibili funzioni che saranno possibili in futuro con gli smartwatch.
Per Bloomberg Apple Watch è inferiore a un orologio da polso se l’obbiettivo è tenere sotto controllo l’ora: gli orologi tradizionali la mostrano sempre mentre lo smartwatch di Apple solo quando il software e i sensori pensano che l’utente stia consultando lo schermo. Ma soprattutto Apple Watch con i tap sul polso continui per informare l’utente per avvisi, email, notifiche, obiettivi raggiunti, tweet e altro ancora, distrae l’utente mentre è impegnato a fare altro, magari durante una riunione importante. Per un dispositivo presentato come sostituto molto meno invadente dello smartphone per rimanere costantemente connessi, questo è un difetto non da poco.
Infine per re/code, seppur Apple punti a introdurlo come un dispositivo hi-tech e fashion, l’aspetto di questa prima versione è ancora troppo da gadget per smanettoni: un iPhone in miniatura posizionato sul polso.
Da tutto il peggio di Apple Watch proveniente da Oltreoceano qui riassunto è possibile dedurre una considerazione non secondaria: non basta scegliere modello, colore e cinturino preferiti. Dopo occorre investire un po’ di tempo per personalizzare le numerose notifiche, disattivando quelle non considerate importanti per l’utente, altrimenti si rischia di mettere al polso un ulteriore dispositivo in grado non solo di distrarci ma anche di farci innervosire. Più ancora di tablet e smartphone, i dispositivi indossabili sono una scelta personale e molto soggettiva: persino la prova di 15 minuti in un Apple Store potrebbe non essere sufficiente per stabilire se un Apple Watch fa o meno al caso nostro. Per questa ragione, secondo il blog USA Theloop potremo dire che Apple Watch non avrà superato l’esame in base ai numeri di vendita nei giorni di lancio, ma solo se gli utenti continueranno ad usarlo dopo tre mesi dall’acquisto.