Yi Technology non è certo nuova al panorama delle action camere o di accessori connessi, così come è ormai esperto anche nel campo dei gimbal portatili. Abbiamo già testato il gimbal ottimizzato per le action cam, mentre in questo articolo abbiamo provato Yi Gimbal per smartphone, vero e proprio concorrente di Osmo 2. Ecco come è andata.
Estetica e materiali
Anzitutto l’estetica. Se si esclude il gancio progettato per mantenere lo smartphone, gimbal è particolarmente simile al modello per action cam, se non identico nei materiali utilizzati, nella forma e nei tasti, al gimbal per action cam. E’ ben costruito, assolutamente saldo, privo di scricchiolii: in mano si percepisce come un gimbal resistente e robusto. Stessa sensazione per il braccio che regge lo smartphone, molto più corposo e robusto rispetto alla versione per action cam.
Il braccio offre una morsa particolarmente stretta, che mantiene ben saldi gli smartphone, che durante le riprese alloggiano perfettamente, assolutamente stabili e privi di qualsiasi movimento indesiderato. Il braccio offre diverse regolazioni, e sarà bene calibrarlo prima dell’utilizzo, spostando i vari pesi presenti, a seconda dello smartphone in uso.
L’operazione di calibrazione iniziale è a dir poco fondamentale. Dopo aver alloggiato il proprio smartphone nella posizione corretta sarà sufficiente allungare o accorciare leggermente il braccio orizzontale, per equilibrare il peso del dispositivo: quando lo smartphone rimane pressoché stabile in posizione orizzontale con gimbal spento allora si avrà una perfetta calibrazione.
Realizzato per lo più in plastica nera opaca, si impugna particolarmente bene, offrendo lo stick di controllo nella parte superiore del manico, proprio dove si aspetterebbe di trovarlo, e proprio dove arriva il pollici.
Naturalmente, il gimbal è dotato di connessione bluetooth per interfacciarsi con i vari smartphone, così da sfruttare la pulsantiera di controllo presente nel bastone per gestire le varie modalità. E’ sufficiente un primo abbinamento con la camera, per abbinare perennemente gimbal e action cam: il pairing, dunque, non dovrà essere effettuato ad ogni accensione: dopo il primo accoppiamento sarà sufficiente, all’avvio dell’app, premere il gimbal presente nel menù per effettuare un pairing veloce.
Tre modalità di registrazione
Come il gimbal per action cam, anche questo per smartphone offre tre modalità di registrazioni principali, alle quali vanno ad affiancarsi altre diverse topilogie di scatto avanzate, come il tracking mode, o la funzione panorama di cui parleremo più avanti.
Le modalità di registrazione principali sono invece tre: pan, tilt e Lock. All’accensione, di default il gimbal si attiva nella modalità Pan, ossia la camera rimane bloccata in posizione orizzontale e perfettamente perpendicolare al piano e il gimbal ignora tutti i movimenti verso l’alto e verso il basso (Tilt), mentre segue eventuali rotazioni del manico verso sinistra e verso destra (Pan).
Per effettuare un Pan veloce è sufficiente girare il polso e accompagnare il movimento del gimbal in orizzontale. Ovviamente, non sarà possibile effettuare un Pan velocissimo, perché i movimenti del gimbal sono sembre mediati dai motorini, che servono appunto ad ottenere una ripresa morbida: insomma, chi ha necessità di spostare immediatamente la camera da sinistra a destra, e viceversa, non potrà farlo.
Con un singolo click sul pulsantino con la lettera M, si entrerà in modalità Lock, che fissa un punto desiderato e mantiene l’inquadratura quale che sia il movimento dell’utente. In questa modalità il gimbal bloccherà la camera ed ignorerà qualsiasi movimento del manico.
Con un terzo click del joystick, invece, il gimbal passerà automaticamente alla modalità Tilt. In questo caso, l’obiettivo dell’action cam seguirà tutti i movimenti del manico, che vengono percepiti dal gimbal come una variazione dell’inquadratura. Sembra la modalità più difficoltosa all’inizio, eppure è quella che, probabilmente, offre la possibilità di riprese più versatili: è sufficiente spostare il bastone in una qualsiasi posizione per far girare di conseguenza l’obiettivo dello smartphone.
Track mode
Passiamo adesso alle modalità secondarie. Secondarie non per importanza, si intenda. Meglio, allora, identificarle come modalità avanzate. La prima è quella chiamata track mode. Per abilitarla è necessario aprire l’app Yi Gimbal, effettuare il paiging con lo smartphone, e tracciare un quadrato a schermo sul soggetto da seguire. Abbiamo testato questa modalità sia su Android che su iPhone, con buoni risultati. Naturalmente è necessario che il soggetto da inquadrare si muova lentamente: durante i nostri test la camera dello smartphone ha seguito il soggetto che si spostava per via orizzontale a piedi, eseguendo quindi movimenti non particolarmente bruschi o veloci.
Modalità panorama
Gli amanti delle foto panoramiche apprezzeranno particolarmente questa modalità, da richiamare sempre mediante utilizzo dell’app Yi Gimbal. Attivando la modalità panoramica il gimbal esegue una serie di foto in modalità Pan, per creare una foto panoramica ultra wide. Anche in questo caso il risultato ci è parso incredibilmente buono, anche se la foto finale mancava di dettaglio.
Compatibilità
Il Gimbal Yi è compatibile con tutti gli smartphone Android e iPhone da 54 a 86 mm di larghezza, quindi compatibile anche con i modelli Plus. E’ difficile trovare uno smartphone che non sia compatibile con questo gimbal, ammesso che ce ne siano. Importante, ribadiamo, è una perfetta calibrazione iniziale, per equilibrare il peso del device che si alloggia sul gimbal. Una errata calibrazione porterebbe ad un malfunzionamento del gimbal, quindi ripreso non stabili, con il rischio di forzare anche i motori del gimbal stesso.
Qualità delle riprese
Ovviamente, la qualità delle riprese video dipende dallo smartphone che si alloggia sul Gimbal. In linea generale abbiamo notato migliori risultati con iPhone, e nel caso in cui utilizziate un terminale Android, il consiglio è quello di preferire un top di gamma. Una buona camera è il requisito fondamentale per ottenere ottime riprese con un qualsiasi gimbal.
Ed allora, non potendoci concentrare sulla qualità dei video in senso stretto (perché questa dipende dalla camera dello smartphone in uso), è bene spendere qualche parola sulla qualità della stabilizzazione.
Yi Gimbal, sotto questo punto di vista, è assolutamente valido, in linea con altri prodotti, anche più costosi. Abbiamo già riferito della solidità del prodotto, con il gancio per smartphone molto solido, che lo mantiene perfettamente in sede. Questo si traduce in riprese fluide, senza il minimo sobbalzo: il gimbal fa quel che promette. I motori si azionano sempre in modo impeccabile, mantenendo lo smartphone quanto più fermo possibile. Lasciamo giudicare il lettore, proponendo un filmato registrato utilizzando il gimbal in questione. Le riprese sono state effettuate con un iPhone 7 e un OnePlus 5T, di modo tale che possiate anche apprezzare la differenza tra un terminale di Google e uno di Apple.
Note tecniche
E adesso qualche caratteristica tecnica. Il gimbal misura 296 x 121 x 52 millimetri, per un peso di circa 420 grammi. I movimenti possibili sono di 320 gradi per il tilt, 320 gradi per il Roll in verticale e 360 gradi per il Pan verticale.
Ha una batteria interna da 850 mAh, che assicura un’ottima longevità, di circa 6 ore: sicuramente superiore a quella di un qualsiasi smartphone in registrazione. Sulla parte bassa offre una filettatura universale da 1/4″, così da poter installare lo stabilizzatore su altri dispositivi e accessori, come ad esempio un supporto da bici, un tripode, o un’auto.
Applicazione
E’ probabilmente la parte maggiormente criticabile, ma per fortuna quella che potrà beneficiare di aggiornamenti gratuiti. Il pairing con il gimbal non ci ha dato nessun problema, né con iPhone, né con terminali Android. Qualche piccolo bug è però presente, in parte già corretti dal team di sviluppo. Un primo aggiornamento in App Store ha infatti risolto il problema della lingua, che inizialmente era in cinese: adesso l’app è correttamente localizzata in inglese.
Abbiamo notato, però, qualche problema. su Android, ad esempio, ogni qual volta tentiamo di esportare una foto panoramica l’app va in crash. Il problema si risolve condividendo la stessa foto dalla galleria del terminale. Non siamo certi che questo bug affligga tutti i dispositivi Android, e la frammentazione dei terminali Google non aiuta a risolvere con velocità questi problemi.
Ad onore del vero in rete sono molti gli utenti che segnalano disconnessioni tra smartphone e Gimbal. Non ne abbiamo ravvisati, almeno con i due terminali da noi testati e sopra menzionati. Probabilmente, anche in questo caso, la frammentazione dei terminali Android rende più difficile individuare bug che potrebbero manifestarsi solo con determinati modelli di dispositivi.
L’app per iOS si scarica a questo indirizzo, mentre da qui si scarica quella Android.
Conclusioni
- Costruiziome
- Autonomia
- 5 diverse modalità di registrazione
- Stabilizza bene le immagini
- Qualità prezzo
- App da migliorare