Sono ormai passati 7 anni dalla prima apparizione di Mi Band sul mercato, e da allora Xiaomi ne ha confezionate ben sei. Da poco presentata, Xiaomi Mi Band 6 non ha perso quella filosofia iniziale di braccialetto fitness economico (si acquista a 39 euro con il coupon N138F4), ma ha aggiunto davvero tante funzionalità alla periferica. Ecco come se la cava il nuovo fitness band della casa cinese.
Caratteristiche chiave
Partiamo, intanto, con una veloce carrellata di quelle che sono le sue caratteristiche principali. Anzitutto, il display. Xiaomi Mi Band 6 propone uno schermo più grande che in passato, da 1,56 pollici, sebbene le dimensioni complessive rimangano inalterate, tanto da poter utilizzare anche vecchi cinturini in silicone della passata generazione, e anche di Mi Band 4.
Il display è molto luminoso e ben leggibile all’aperto, ma purtroppo non dispone di un sensore di luminosità automatico, ragion per la quale si dovrà spesso mettere mano alle impostazioni.
Come sempre, elemento chiave della serie è l’autonomia, che anche in questo caso non fa eccezione e non rinuncia a ben due settimane di utilizzo. Naturalmente, utilizza il Bluetooth 5.0 per l’abbinamento allo smartphone, e permette di tracciare ben 30 diverse modalità di discipline.
A livello di sensori e misurazioni, invece, il bracciale permette il monitoraggio della frequenza cardiaca, quello del sonno, il monitoraggio dello stress e dell’SpO2, oltre a guidare l’utente su esercizi di respirazione.
Ancora, tra le più importanti caratteristiche della band spiccala certificazione 5 ATM, che lo rende un ottimo alleato anche per gli sport acquatici.
Design
Dal punto di vista del design, Mi Band 6 sembra quasi identico al suo diretto predecessore, e comunque simile al precedente ancora. In pratica, mantiene la forma con un display allungato, un cinturino in silicone, e la classica chiusura a bottone. Da questo punto di vista la Band non risulta originale, né tantomeno appariscente.
Ovviamente, la somiglianza con i predecessori non è necessariamente un male, perché si tratta di una periferica assolutamente funzionale, davvero piccola e leggera al polso, tanto da poterla mantenere per tutto il giorno senza neppure accorgersene.
E’ il dettaglio, però, a rivelare un bracciale diverso. Come già accennato, il display è più grande, sebbene incastonato all’interno di un corpo di identiche dimensioni rispetto a Mi Band 5.
Questo vuol dire che lo schermo è del 50% più grande rispetto al predecessore, e che si estende quasi da bordo a bordo. Peraltro, con la maggior parte delle watch faces, con sfondo nero, sembrerà di avere al polso un dispositivo senza cornici.
Sensori e misurazioni
In passato, relativamente alle misurazioni, le Mi Band Xiaomi hanno accontentato, e scontentato allo stesso tempo, il pubblico. In questo caso, testando per numerosi giorni la band, ci siamo accorti di un passo in avanti.
Laddove in passato la Mi Band ha stentato a fornire misurazioni, dovendole ripetere più volte, qui ci è parso di avere un bracciale più efficace. Ancora sembra soffrire leggermente del corretto posizionamento: se il bracciale non è posizionato alla perfezione, potrebbe restituire qualche dato non corretto.
Tutto sommato, però, nella misurazione del battito cardiaco ci è sempre parso reattivo e preciso, o quanto meno in linea con il dato registrato da altri bracciali dello stesso tipo, o smartwatch più blasonati.
Anche il livello dello stress sembra funzionare correttamente, e anzi in questo caso lo abbiamo trovato più preciso e affidabile di altri, sempre che il bracciale si trovi nella posizione ottimale, e si riesca a mantenere il braccio molto fermo.
Dove, invece, abbiamo avuto qualche leggera difficoltà è stata la misurazione SpO2. Anche in questo caso, ad essere onesti, ci è parsa il più delle volte veloce, ma la precisione è davvero molto legata ad un giusto posizionamento del bracciale e alla completa immobilizzazione del polso. Basta un nulla, insomma, per ottenere dati non corretti o addirittura ricevere il messaggio di impossibilità alla misurazione.
Mi Band 6 fa un lavoro sufficiente anche per quanto concerne il monitoraggio del sonno. Anzitutto, grazie alle dimensioni contenute, così come al peso ridotto, non sarà un problema indossarlo anche la notte.
E’ in grado di registrare la durata del sonno e le sue vari fasi, tra sonno leggero, profondo e fase REM. Lo fa in modo sufficiente, restituendo un punteggio complessivo del sonno su una scala da 0 a 100.
Attività fisiche
Quanto al rilevamento delle attività fisiche, invece, Xiaomi Mi Band 6 consente di tracciarne automaticamente camminata, ciclismo, corsa, tapis roulant ed ellittica, ma permette di registrare manualmente dati da altre attività, come il basket, lo yoga, lo stretching ed altre ancora.
Ovviamente, quando si parla di tracciare e registrare dati di attività sportive, si deve fare i conti con l’assenza del modulo GPS: anche Mi Band 6, come le precedenti, non consente di registrare il percorso, senza l’ausilio di uno smartphone abbinato.
Se volete, insomma, un tracker completo, avrete due scelte alternative: portare con voi lo smartphone, oltre alla Mi Band 6, o acquistare un bracciale o uno smartwatch con modulo GPS integrato.
Inoltre, il bracciale non condivide i dati con le app Fitbit o Google Fit, ragion per la quale sarà necessario fare affidamento sull’app Mi Fit dedicata.
A proposito dell’applicativo, valgono le considerazione svolte negli anni, anche perché l’app non è stata profondamente modificata nel tempo. La schermata iniziale è tutta incentrata sugli allenamenti e i dati fitness.
Mostra immediatamente i passi fatti, e le informazioni sul sonno, sull’ultima frequenza cardiaca rilevata e sul peso, che può impostare manualmente l’utente, oppure ottenere automaticamente dalla bilancia Mi Scale.
L’app permette, poi, di gestire le notifiche in entrata delle app desiderate, oltre a poter cambiare quadrante, tra quelli predefiniti, impostare sveglie, avvisi dei promemoria, avvisi di sedentarietà, impostare gli obiettivi giornalieri, decidere se sbloccare lo smartphone con il bracciale, impostare un PIN per la banda qualora venga rimossa dal polso, e altro ancora.
Autonomia e ricarica
Ottima l’autonomia, che può arrivare fino a 14 giorni di utilizzo. E’ chiaro, il dato è assolutamente variabile, a seconda della frequenza con cui si attiva il sensore per il dato sul battito cardiaco o sulla saturazione dell’ossigeno.
Rimane inalterato il sistema di ricarica tramite cavo magnetico, finalmente comodo da utilizzare e senza dover rimuovere la band dal cinturino, come accadeva con i modelli 4 e precedenti.
Conclusioni
Se si guarda al mercato delle smartband e degli indossabili sulla fascia di prezzo di 40 euro, Xiaomi Mi Band 6 è certamente una delle migliori scelte possibili, sia dal punto di vista estetico, che funzionale.
Il bracciale propone una solida suite di funzionalità nascosta, come il monitoraggio di circa 30 attività. E’ normale incontrare occasionalmente letture imprecise dai sensori, ma nel complesso fa un ottimo lavoro nel fornire informazioni sulla forma fisica e sul benessere.
Lo consiglieremmo come aggiornamento a chiunque disponga di una Mi Band 4 o precedente, mentre l’upgrade dalla precedente Mi Band 5 è consigliabile solo quando si troverà in offerta ad uno street price inferiore.
Pro
- Display eccellente
- Ottimo compagno per il fitness
- Autonomia e ricarica
- Prezzo
- Buon comparto sensori…
Contro
- …misurazioni non sempre impeccabili
- Niente NFC
- Niente GPS
- Niente sensore di luminosità automatico
Prezzi e disponibilità
Xiaomi Mi Band si acquista già in offerta e si acquista a 39 euro con il coupon N138F4.