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Al link seguente è disponibile la recensione della nuova Xiaomi Mi Band 2015, il modello base più recente.
Al link seguente trovate invece la recensione della Xiaomi Mi Band S1, il modello più avanzato con misuratore del battito cardiaco.
Xiaomi Mi Band è il braccialetto destinato al monitoraggio dell’attività fisici e del sonno più economico sul mercato. Purtroppo in Italia non è possibile acquistarlo al prezzo di pochi dollari, come in Cina, ma in ogni caso i 30 euro richiesti su Amazon Italia sono davvero pochi, considerata l’ottima qualità di questa band. Non è esente da critiche, ma nel complesso un acquisto ampiamente consigliato, anche per gli utenti Apple visto che usa facilmente con una applicazione compatibile con iPhone. I motivi nella prova di Macitynet, raccontata nelle righe che seguono.
Confezione di vendita
Che Xiaomi sia un po’ la Apple cinese vi sono davvero pochi dubbi. Il colosso, infatti, si ispira parecchio al minimalismo e all’eleganza della casa di Cupertino; è il caso, infatti, di ricordare l’interfaccia MiUI, da molti vista come l’Android che copia iOS. E’, ancora, il, caso di accennare al Mi Pad, praticamente la copia 1 a 1 di iPad Mini. Ed allora, anche il pack di questa semplice ed economica Mi Band sembra proprio richiamare la filosofia del minimalismo e dell’eleganza da sempre portata avanti da Apple. La piccola confezione quadrata che viene recapitata a casa offre subito in bella vista il sensore removibile della Mi Band, presentato quasi come se si trattasse di un piccolo gioiello.
Al di sotto di un sottile strato di cartone, invece, si trova un bracciale in silicone e il cavo di ricarica proprietario all’interno del quale alloggiare il sensore removibile per effettuare la ricarica. Come si intuisce già da questa breve presentazione, Mi Band è formato essenzialmente da due parti: il sensore, vero cuore dell’intero indossabile, e un semplice cinturino in silicone, che può essere sostituito e disponibile su Amazon in varie colorazioni.
Funzionalità
A differenza di molti altri indossabili, smartband e smartwatch disponibili sul mercato, l’autonomia di questo Xiaomi Mi Band soddisfa davvero qualsiasi palato, anche quello più esigente. Il produttore, infatti, dichiara 30 giorni di autonomia, ma la stima è davvero sottovalutata e, verosimilmente, ci si riuscirà a fare anche qualche giorno in più. Naturalmente, un simile risultato non è frutto di miracoli tecnologici o di tecnologie particolarmente avanzate: Mi Band non dispone di alcun display o di particolari sensori che possano gravare sull’autonomia, come sarà ad esempio per Apple Watch.
Ciò nonostante, il bracciale riesce in qualche modo a comunicare con l’utente per mezzo di tre piccoli led posizionati sulla parte frontale del sensore. Queste piccole luci, il cui colore è personalizzabile, segnalano quotidianamente quanto vicini si è al target di passi impostato dall’applicazione, ma senza mostrare il numero di passi esatti effettuati; l’utente non saprà mai quanti passi esattamente ha compiuto, quante calorie ha bruciato e quanti chilometri ha percorso senza accedere all’app Mi Fit installata sul proprio terminale iOS e Android. Attivando il bluetooth dello smartphone, dopo una veloce sincronizzazione con l’indossabile, si potranno leggere a schermo i dati dettagliati provenienti dal bracciale.
Per quel che riguarda l’attività fisica mattutina, Mi Band è in grado di contare passi, segnalare calorie bruciate, chilometri percorsi, il tempo trascorso a passeggiare e quello trascorso a correre; di notte, invece, il bracciale è in grado di monitorare il sonno, precisando le ore di sonno profondo e leggero, l’ora in cui ci si è addormentati e quella in cui ci si è svegliati. Ovviamente, l’app registra tutti i dati in una sorta di diario cronologico, potendo sempre avere a portata di mano un registro completo di tutte le attività suddivise per mesi, giorni e addirittura ore.
Precisione e accuratezza dei dati
Verrebbe da pensare che una smartband così economica difficilmente possa restituire dati precisi. Ed invece, Mi Band risulta molto affidabile, più di quanto si potrebbe inizialmente pensare. Durante i nostri test abbiamo affiancato al bracciale Xiaomi un FitBit. Senza voler essere maniacalmente precisi, tutti e due i dispositivi hanno restituito un numero di passi molto simile, segno evidentemente che i risultati corrispondono a verità. Stesso identico discorso per il monitoraggio del sonno. Siamo andati a letto indossando Mi Band al polso, non senza qualche scetticismo sul fatto che realmente, un bracciale così economico e privo di una tecnologia costosa, potesse restituire dati precisi.
Ed invece, al risveglio, la piacevole sorpresa: Mi Band ha restituito con un’ottima precisione l’orario in cui ci siamo addormentati e quello in cui ci siamo svegliati. Non è certamente facile verificare l’esattezza dei dati relativi alle ore di sonno profondo e leggero segnalati dalla smartband, ma sinceramente, constatando la precisione che si ottiene durante l’attività mattutina, non vi è motivo per dubitare di quelli registrati durante la notte. Insomma, Mi Band è un valido alleato 24 ore su 24 e in questo aiuta anche la certificazione IP67: il bracciale è resistente all’acqua e per questo non è necessario toglierlo nemmeno sotto la doccia.
Come utilizzarlo
Non appena Mi Fit arriva a casa è necessario procedere al download dell’applicazione su iOS o Android. Si tratta di un download gratuito, che permetterà di configurare il bracciale per la prima volta e di controllare i dati registrati durante il giorno e la notte. L’app chiederà di registrare un account Xiaomi; sarà sufficiente inserire numero di telefono o, in alternativa, la propria mail per creare una pagina personale. Dopo questa prima configurazione, è possibile utilizzare il bracciale come un qualsiasi braccialetto tradizionale, senza necessariamente mantenere la connessione bluetooth attiva sul proprio smartphone o tablet.
Quando lo si desidera, magari a fine giornata, è possibile attivare il bluetooth, aprire l’app e controllare tutti i propri spostamenti. In questo modo, non si graverà più di tanto sulla batteria del proprio smartphone. Inoltre, come già accennato, è possibile controllare quanto vicini si è al proprio target prefissato di passi, attraverso i tre led presenti sulla parte frontale del sensore.
Purtroppo però, risulta difficile capire esattamente come far accendere questi LED. Tendenzialmente siamo riusciti ad accendere i LED ruotando il braccio in modo molto evidente e con forza, ma l’operazione va a buon fine 1 volta su 3. Insomma, se con uno smartwatch Google è sufficiente ruotare il polso per far accendere il display, questa Xiaomi Mi Band fatica, e non poco, ad accendere i tre led frontali. Probabilmente è necessario una estrema precisione nel movimento da eseguire con il polso, ma durante le nostre prove non c’è stato verso di accendere i LED ad ogni nostra richiesta. Questa è una delle poche pecche del bracciale.
Applicazione Mi fit
L’applicazione Mi fit, disponibile gratis su App Store e Google Play è il compagno software indispensabile per questo bracciale. Come già anticipato è attraverso questa che si potranno verificare i dati registrati. L’app è molto intuitiva, anche se in lingua inglese, e graficamente accattivante, in piena sintonia con il minimalismo di iOS 8 e con lo stile Material Design di Lollipop.
L’abbinamento iniziale è semplice, e il segnale bluetooth tra smartphone e smartband è assolutamente stabile. All’interno dell’app è possibile impostare anche sveglie e allarmi, facendo vibrare il bracciale ad orari prestabiliti e con ripetizioni desiderate.
Sia su Android che su iOS il bracciale può essere impostato per vibrare durante le chiamate ricevute, mentre solo su Android è possibile attivare la funzione di sblocco intelligente del terminale. Si tratta di una caratteristica di non poco conto: quando un terminale Android Lollipop è abbinato a Xiaomi Mi Band non verrà richiesto codice PIN ad ogni sblocco, mentre quando il bracciale non si trova nel campo bluetooth dello smartphone sarà richiesto il codice di sicurezza nella lock screen. Purtroppo, tale funzionalità non è disponibile con iPhone e iPad.
Conclusioni
Nonostante l’assenza di display e la difficoltà a far accendere i LED frontali, Xiaomi Mi Band è l’acquisto più consigliato per chi intende monitorare le proprie attività fisiche diurne e notturne spendendo veramente poco. Economico, ma di qualità, in grado di fornire dati precisi e accurati. Al polso ha un peso irrisorio e risulta estremamente comodo. Probabilmente il più comodo della gamma, che proprio per la sua leggerezza può essere tenuto al polso 24 su 24 senza alcun fastidio. Non adatto a chi vuole sempre avere sott’occhio il numero dei passi efettuati, in quanto per verificare i dati registrati sarà necessario fare riferimento allo smartphone o al tablet abbinato.
Xiaomi Mi Band costa 30 euro su Amazon Italia, senza alcun rischio di spese di dogana. Il bracciale, infatti, viene spedito direttamente dall’Italia. Sempre su Amazon sono anche disponibili i cinturini in silicone colorati.
PRO
– Esteticamente piacevole
– Leggero e comodo al polso
– Durata della batteria
– Preciso e affidabile
– Applicazione ben fatta
– Prezzo
Contro
– Non ha display
– Accendere i tre led frontali è difficoltoso