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Recensione Xiaomi Mi A2, il miglior smartphone a meno di 200 euro

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Per rapporto qualità prezzo è il miglior smartphone che l’utente medio può desiderare: questa la conclusione cui giungiamo in questa recensione di Xiaomi Mi A2, un telefono che abbiamo provato nelle scorse settimane che vince il confronto con tantissimi altri telefoni che costano anche il doppio. Merito di quella che secondo noi è una vera e propria vittoria a mani basse va all’eccellente ottimizzazione tra hardware e software, con un Android One che stupisce per leggerezza e reattività.

Recensione Xiami Mi A2: com’è fatto

Fuori dalla scatola, quello che stupisce non appena lo si prende in mano è lo spessore: appena 7 millimetri, che sembrano ancora meno per via della particolare curvatura dei bordi. Il telaio è realizzato in alluminio spazzolato, nero nel nostro caso – ma è costruito in cinque varianti di colore – e piuttosto scivoloso. Fortunatamente nella confezione è inclusa una custodia in silicone, sottile per non aumentare troppo gli ingombri e sporgente quanto basta per proteggere adeguatamente i bordi dello schermo ed evitare che quest’ultimo possa sfiorare la superficie di appoggio se lo si posiziona su un piano a faccia in giù.

Recensione Xiaomi Mi A2, il miglior smartphone a meno di 200€

La forma delle antenne è simile a quella di iPhone così come, analogamente a quanto fa Apple, la verniciatura di queste ultime le rende poco visibili ad una prima occhiata. Il bilanciere del volume e il pulsante di Standby si trovano sul bordo destro, su quello inferiore invece ci sono l’ingresso USB-C ed ai lati di quest’ultimo i fori per speaker (destra) e microfono (a sinistra), dello stesso numero e posizionati in maniera speculare come Apple insegna (anche se con gli ultimi iPhone XS da questo punto di vista ha fatto cilecca).

Sul retro, al centro, il sensore per la scansione delle impronte digitali mentre all’angolo la doppia fotocamera con flash LED, mentre sul bordo superiore c’è il foro per il microfono secondario e un sensore ad infrarossi, una vera chicca di cui parleremo più avanti perché merita un apposito capitolo.

Quel che manca è purtroppo un ingresso jack: per le cuffie bisogna perciò affidarsi ad un apposito adattatore USB-C (che troviamo in confezione) che tuttavia ci renderà impossibile collegare un paio di cuffie con filo e contemporaneamente ricaricare la batteria del telefono. E’ la tendenza lanciata da Apple con la scusa di rendere il dispositivo maggiormente impermeabile ma altre aziende (Samsung in primis) ci hanno dimostrato che si può rendere un telefono resistente all’acqua senza dover rinunciare a questa comodissima presa. Un vero peccato quindi non trovarla qui, ma se non ci si dimentica l’adattatore a casa è una lacuna con cui si può convivere comunque bene.

Scheda tecnica

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Passaggio da un altro dispositivo

Una cosa che abbiamo apprezzato di Xiaomi Mi A2 è la facilità con cui è possibile trasferire documenti e impostazioni da un telefono all’altro. Qui il merito è del sistema operativo, che facilita moltissimo l’operazione. In effetti basta semplicemente avere i due telefoni vicini e seguire le istruzioni su schermo: in meno di 10 minuti l’operazione viene portata a termine. Il sistema copia tutto, dallo sfondo alle personalizzazioni più fini (come la modalità notturna, che abbiamo sempre attiva per scaldare i colori dello schermo e che viene riportata sul nuovo smartphone con lo stesso livello di percentuale selezionato nel telefono di partenza).

C’è solo da attendere poi il download di tutte le applicazioni – quanto tempo dipende dalla velocità della connessione – e per qualcuna di esse sarà necessario effettuare nuovamente l’accesso. Nient’altro.

La nostra giornata tipo

Veniamo da un lungo, lunghissimo test di OnePlus 6: c’è però da dire che chi scrive effettivamente usa lo smartphone al suo 5% delle potenzialità.

Il telefono principale è un Nokia 3310 (il modello 2G del 2017) sul quale quindi vengono gestite le telefonate e qualche SMS, mentre lo smartphone viene utilizzato con una scheda Iliad per l’area multimediale. Quindi notizie con lettura ogni 2-3 ore su Feedly, email su Gmail, Telegram per la messaggistica, Chrome per qualche ricerca sul web (anche se il grosso viene fatto con calma a casa dal computer), navigazione GPS con Google Maps, Super Guida TV per i film della sera, Wunderlist per la lista della spesa, un po’ di musica in streaming con Amazon Music e intrattenimento con qualche video su YouTube.

Ci sono poi app che vengono aperte di rado, come Adobe Reader per la scansione occasionale dei documenti con archiviazione su Dropbox e Google Drive, CineTrailer per dare un’occhiata ai film del momento nei cinema di zona, Amazon per qualche acquisto compulsivo, Goodreads per tenere traccia dei libri che leggiamo sul Kindle Paperwhite, Pinterest per rubare qualche idea e poi le app di banca e PayPal, Stocard per le carte digitali da usare nei negozi.

C’è poi il Calendario come widget per gli appuntamenti del giorno senza dimenticare che lo smartphone è anche la fotocamera che abbiamo sempre in tasca, quindi se capita viene chiamata in causa l’app nativa per scattare qualche foto, che poi finisce subito su Google Foto tramite backup automatico sotto rete mobile.

Come va

Quindi come va in questa nostra giornata tipo? In una parola: benissimo. Xiaomi Mi A2 è risultato sempre reattivo e pronto all’uso. Anche con tantissime app aperte in background (non è pigrizia, ma semplicemente chi scrive dimentica spesso di darci uno sguardo per chiudere le schede) l’avvio e lo scorrimento tra le app risulta fluido e gradevole. Di recente abbiamo provato un telefono che si posiziona nella stessa fascia di prezzo eppure non c’è proprio paragone: anzi, se proprio dovessimo fare un confronto allora prendiamo OnePlus 6, che costa il triplo, e che da questo punto di vista offre le stesse identiche prestazioni.

L’autonomia è davvero molto buona. Siamo partiti alle 4:50 di mattina per una giornata di svago a Roma direzione Musei Vaticani con il 100% di energia e al rientro, ore 21:30 dopo una giornata in cui è stato usato principalmente per scattare circa 150 foto e come strumento di orientamento tra Metro (con Citymapper) e vie della città (con Google Maps), quindi con GPS attivo per almeno un paio d’ore, l’energia residua era al 39%.

Lato fotografia

Xiaomi Mi A2 è davvero ottimo anche dal punto di vista fotografico. Non ci saremmo mai aspettati una qualità fotografica del genere da un telefono che costa meno di 200 euro, anche se la tecnologia impiegata non è priva di difetti.

Proprio perché abbiamo avuto la fortuna di avere il telefono in prova durante una nostra mini-gita, l’occasione di scattare fotografie c’è stata e molte di queste ve le riportiamo nella galleria seguente, senza alcun fotoritocco (se non specificato nella didascalia) e semplicemente ridimensionate a dimensioni accettabili per il web, che conseguentemente ne riduce peso e risoluzione. Ma proprio per darvi una comprensione completa allegheremo anche dei ritagli al 100% dove sarà possibile vedere alla risoluzione originale il livello di dettaglio e la resa reale delle fotocamere.

Complessivamente questo smartphone fa davvero belle foto, con una resa cromatica molto vicina alla realtà e immagini ben dettagliate, a patto di non effettuare uno zoom, che porterà invece a foto sgranate e poco interessanti in ottica di stampa.

La modalità Ritratto è ottima se lo sfondo è piuttosto uniforme o se è completamente diverso dal soggetto inquadrato mentre introduce degli artefatti quando ci sono somiglianze tra il colore dei capelli e quello principale dello sfondo, senza dimenticare che con i capelli più sottili qualche volta fa fatica a riconoscerli. I risultati non sono sempre garantiti ma generalmente funziona davvero bene.

Android One

Dopo averlo provato a lungo, possiamo dirlo: il principale punto di forza è il sistema operativo. Android One nasce nel 2014, quando si pensava di offrire un sistema operativo pensato per i mercati emergenti, ma il successo alla fine ha portato ad una più ampia adozione per dispositivi – come appunto lo Xiaomi Mi A2 – che possono tranquillamente essere utilizzati senza alcuna restrizione o limite.

E’ una versione priva di personalizzazioni del produttore e che offre l’esperienza d’uso più vicina a quella di Android stock, quindi quella dei Nexus di un tempo e dei Google Pixel (anche se questi ultimi sono personalizzati da Google). Più importante è poi il supporto garantito di 18 mesi, durante i quali saranno quindi rilasciati almeno un aggiornamento maggiore e diverse patch di sicurezza.

Telecomando universale

Avevamo accennato alla presenza di un sensore IR, posto sul bordo superiore. A cosa serve? Trasforma Xiaomi Mi A2 in un telecomando universale. Preinstallata c’è l’app telecomando, dalla quale è possibile attivare tale funzione per controllare i dispositivi in casa (e non solo).

Il sistema ad occhio funziona bene. Lo abbiamo provato con i due televisori che abbiamo in casa – un Sony ed un LG – ed un televisore Samsung a casa di un amico. L’accoppiamento è andato a buon fine e, cosa più interessante, non richiede l’utilizzo del telecomando originale, quindi permette potenzialmente di controllare anche il televisore del ristorante (noi però non ve l’abbiamo detto, eh).

Recensione Xiaomi Mi A2, il miglior smartphone a meno di 200€

In pratica si lancia l’app, si seleziona la tipologia di dispositivo da controllare e la marca. A questo punto si direziona il sensore verso il dispositivo: dopo pochi secondi di attesa comparirà un pulsante virtuale per verificare l’effettivo accoppiamento. Il pulsante di prova è del tutto casuale, a volte compare il pulsante “Muto” per vedere se effettivamente, schiacciandolo, si attiva la relativa funzione, altre volte è il pulsante per cambiare canale, altre ancora per regolare il volume, accedere al Menu o spegnere il TV.

Con il Samsung abbiamo impiegato più tempo del previsto, perché il sistema voleva essere sicuro di aver riconosciuto il modello esatto, quindi i pulsanti virtuali da schiacciare, uno dopo l’altro, sono stati all’incirca una decina.

Al termine della configurazione, per ciascun televisore avevamo comunque un pannello universale dal quale è possibile raggiungere le funzioni principali.

L’app tiene in memoria più dispositivi all’interno della schermata principale, quindi una volta che abbiamo effettuato l’accoppiamento non sarà necessario ripetere il procedimento: basterà invece selezionare semplicemente il giusto pannello, che potrà essere rinominato a piacimento per riconoscere il dispositivo associato con più facilità.

Il sistema, come accennato, non funziona soltanto con i televisori ma anche condizionatori, ventilatori, Smart Box, Ricevitori A/V, Lettori DVD, Proiettori, TV satellitari e fotocamere, compresi ovviamente i dispositivi Xiaomi Mi TV e Mi Box. Per ciascuna tipologia c’è poi un elenco infinito di modelli, ordinati alfabeticamente.

Recensione Xiaomi Mi A2: le conclusioni

Come abbiamo scritto all’inizio di questa recensione, Xiaomi Mi A2 è probabilmente il miglior smartphone a meno di 200 euro. Potrebbe costare il doppio e avrebbe ancora senso comprarlo, soprattutto a fronte di un sistema operativo, Android One, che si è rivelata essere la nostra migliore esperienza con il robottino verde. Il telefono è sempre fluido, scattante, si sblocca rapidamente e scatta ottime fotografie. Ha un’autonomia molto buona e la batteria supporta la ricarica veloce (A proposito, nella schermata di blocco una frase ci indicherà il tempo – in minuti – restante per la carica completa e il tipo di ricarica, veloce se si usa un adattatore da 2A oppure lenta se lo si collega ad esempio alla presa USB del computer).

Forse oggi, grazie alle tecnologie raggiunte negli smartphone, non ha più senso comprare un top di gamma per avere un dispositivo che offra il meglio del momento. La domanda che dovremmo porci è «Di cosa ho bisogno?» e da qui valutare il miglior compromesso in rapporto al prezzo.

Spendere migliaia di euro per un telefono comincia a diventare una necessità di chi, con quel dispositivo, produce contenuti grazie ai quali porta avanti il proprio lavoro. Per tutto il resto – e tutti gli altri – lo Xiaomi Mi A2 è tra le migliori risposte del momento.

Pro

  • Materiali di alta qualità
  • Custodia in silicone in confezione
  • Sensore IR
  • Connettività USB-C
  • Android One

Contro

  • Niente presa jack audio per le cuffie (ma c’è l’adattatore USB-C in confezione)
  • Nessuna cuffia USB-C in dotazione
  • Non è possibile espandere la memoria (manca uno slot microSD)

Prezzo

Xiaomi Mi A2, nella versione come la nostra in prova (4GB di RAM e 32 GB di capacità) si trova online ad un prezzo che oscilla tra i 180 e i 200 euro. Il prezzo migliore nel momento in cui scriviamo è su Lightinthebox, dove si acquista per 180 euro circa.

REVIEW OVERVIEW

Design
Facilità d'uso
Prestazioni
Qualità/prezzo

In sintesi

iaomi Mi A2 è probabilmente il miglior smartphone a meno di 200 euro. Potrebbe costare il doppio e avrebbe ancora senso comprarlo. Elevata automia, foto eccellenti. Un medio gamma che fa tutto quello che serve al prezzo di un entry level

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