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Recensione Xiaomi Himo C20: la bicicletta elettrica si fa bella

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Le biciclette elettriche sono un tema caldissimo e anche se la stagione non è quella più giusta per molte zone della nostra penisola, l’attenzione è molto alta sull’argomento. Come sempre i cinesi, che hanno grande fiuto su quel che è va per la maggior si sono lanciati nella produzione di numerosi modelli con qualche tocco di genialità e di originalità come è il caso della Xiaomi Himo C20 che abbiamo avuto occasione di provare in questi giorni.

Xiaomi Himo C20 come è fatta, il design

Xiaomi Himo C20 è frutto di un investimento di Xiaomi in Himo una azienda che si vuole specializzare ed emergere nel settore delle biciclette elettriche. Questo modello fa parte della classe delle biciclette compatte, una categoria costellata da prodotti che in alcuni casi appaiono come giocattoli.

Non è certo il caso della Himo C20 che appena estratta dallo scatolone e assemblata (pochissimi i passaggi necessari; di fatto si deve solo scegliere solo quali parafanghi montare: ce ne sono a disposizione di due tipi, alluminio e plastica) si manifesta subito come una bicicletta “vera” e completamente accessoriata di tutto quel che serve per affrontare percorsi urbani o tratte anche piuttosto lunghe.

Il primo sguardo per chi, come chi scrive, usa con frequenza una bicicletta per sport, è sul cambio. Non abbiamo visto molte biciclette elettriche contare su un cambio Shimano a sei velocità. Ok non è un Dura-Ace né un Ultegra, quanto un Tourney RD-TY21-B-GS, ma nonostante sia un low cost per bici da strada, siamo comunque di fronte ad un prodotto creato dalla principale azienda al mondo nel settore della componentistica per biciclette. Non ci sono molte concorrenti, tanto meno cinesi, che scelgono componenti come queste.

Le ruote da 20 pollici, tipiche di una BMX, sono più piccole di quelle di una bici da città, ma più grandi delle classiche 14 e 16 pollici di tante biciclette elettriche cinesi “low cost”. Sono abbastanza alte e larghe per assorbire le buche di una strada dissestata e persino per un fuoristrada leggero.

Il cavalletto è molto robusto, (anche se posizionato in una parte del telaio che se aperto lo fa interferire con la pedalata) i freni a disco di generose dimensioni, i controlli al volante sono ben impostati, il design è piacevole, il faro frontale potente. Quello posteriore, invece, misteriosamente va a pile e si deve accendere e spegnere con un interruttore.

In ogni caso l’impianto nel suo assetto complessivo fornisce impressione di grande solidità e cura costruttiva. Un altro esempio è nei cavi che passano internamente e possono essere staccati e sostituiti grazie a dei connettori.

La solidità si paga con il peso elevato. La Himo H20 come tutte le biciclette elettriche non può essere leggera, nel caso specifico, cambio, batteria, telaio e ruote contribuiscono a farla discretamente pesante. Sulla nostra bilancia ha fatto segnare ben 22 kg.

Non si tratta sicuramente di una bicicletta che si può portare senza problemi su un mezzo pubblico o dentro all’automobile, anche se il volante e i pedali che si ripiegano, la rendono “compatibile” con il baule di una automobile, ovviamente non di una utilitaria, vista la lunghezza (circa 150 cm)

In termini di dimensioni, in ogni caso la Himo C20 è sufficientemente piccola per essere messa in un atrio senza ingombrare troppo o addirittura in un appartamento. Da questo punto di vista potrebbe essere la bicicletta da portare in una città dove ci si reca per studiare o per lavoro e si abita lontani dal luogo di studio o dall’ufficio.

La batteria è perfettamente mascherata nel tubo superiore del telaio. Da punto di vista del design a nostro giudizio si tratta di un prodotto gradevole, aggressivo ma non troppo, piccolo ma non troppo.

Anche se il profilo non è classico e appare come una bicicletta giovanile (specie per il rapporto tra ruote e telaio e la forma del telaio stesso), nessuno dovrebbe sentirsi in imbarazzo nel guidare dal Himo C20; forse solo le persone più anziane potrebbero auspicare qualche cosa di più classico e sobrio. Il consiglio per attenuare l’aspetto rendendolo più classico è quello di montare i parafanghi in alluminio. Quelli in plastica staccati dalla ruota, rampanti e lunghi, sono un po’ troppo vistosi a nostro giudizio.

Himo C20 la tecnologia

La Xiaomi Himo H20 ha una serie di elementi notevoli dal punto di vista costruttivo. Oltre al cambio Shimano a sei velocità, di cui abbiamo già detto abbiamo un computer al volante che fornisce alcune (scarne) informazioni e un sistema frenante a doppio disco (molto potente). Peccato, sempre stando all’osservazione del manubrio, per quel pessimo campanello davvero cheap…

Tra i dettagli costruttivi ce n’è uno che potremmo definire “simpatico”: si tratta della pompa nascosta nel canotto della sella. In pratica il tubo che regge la sella custodisce lo stantuffo e la sella stessa diventa il manico della pompa. Un buon sistema per una “gonfiata” di emergenza e per far stupire gli amici, ma non certo una cosa indispensabile. 

Il motore e la batteria sono onesti se stiamo pensando che si tratta di una bicicletta da pendolare. La potenza del motore brushless è di 250W alimentato da una batteria da 10AH. La batteria per ricaricarsi impiega circa 6 ore (cinque ore secondo Himo). Possiamo sia estrarre la batteria per una ricarica separata, sia ricaricare la batteria sul tubo.

Una volta estratta, la batteria ha un tasto che accende i LED che manifestano la carica. Anche se la lunghezza del cavo comunque è sufficiente per ricaricare la batteria anche senza staccarla, il fatto che si possa separare dal telaio diventa un buon sistema di antifurto benché meno efficace che in altri simili prodotti visto che qui siamo di fronte ad una bici “vera” che può essere spostata pedalando senza difficoltà.

Himo H20, come va

Dare un giudizio sul funzionamento della Xiaomi Himo H20 è meno facile che giudicarne l’aspetto e le peculiarità costruttive e questo per due ragioni.

La prima è che il sistema di attivazione del motore elettrico la rende a nostro giudizio non utilizzabile sulle strade pubbliche italiane. Se, infatti, nella modalità uno la bicicletta funziona esattamente come dovrebbe funzionare una bicicletta elettrica, quindi non si muove se non si pedala, in pratica il motore assiste la pedalata, nella modalità due e tre (media e alta) viene messa in azione anche senza pedalare mediante l’acceleratore. In pratica una volta avviata la marcia con un paio di pedalate, sarà l’acceleratore a controllare la spinta e il motore.

Questo porta fuori la Himo C20 dal contesto delle biciclette elettriche; la legge italiana dice esplicitamente che un mezzo del genere va equiparato ad un ciclomotore quindi deve essere, tra l’altro, omologato, targato e assicurato. In alternativa può essere usato solo su strade private o in luoghi privati a meno che a vostro rischio e pericolo decidiate di usare questa bicicletta dove vi pare, magari contando sul fatto che nella prima modalità si tratta di una vera e omologabile bicicletta elettrica.

La seconda ragione per cui ci troviamo in difficoltà nel giudicare la Himo H20 è che si tratta di un vero ibrido tra una bicicletta e una bicicletta elettrica. La parte ciclistica, come detto, è molto accentuata e prominente; se questo rende il mezzo di Himo perfettamente “pedalabile”,  dall’altra la rende meno pronta, volendo usare la parte elettrica, dal punto di vista della ripresa e dello spunto.

Anche la potenza, senza l’ausilio della pedalata ci è parsa ridotta. Durante un breve test su una piccola salita che si trova accanto al luogo dove abbiamo preso in esame la bicicletta di Xiaomi-Himo senza l’ausilio del pedale la bicicletta non avrebbe raggiunto la cima.

Comfort, velocità e autonomia

La Himo H20 è decisamente comoda. Nonostante il manubrio non sia regolabile in altezza, la posizione di guida ci è parsa buona. La sella in schiuma è anche questa ben dimensionata e contribuisce ad assorbire le asperità che sono già sufficientemente attutite dalle dimensioni delle ruote. La bicicletta di Himo è anche stabile in curva e in frenata che, come accennato, è molto potente. L’impressione è che si possano fare davvero molti chilometri consecutivi stando in sella a questa bicicletta elettrica.

Le ruote di dimensioni quasi standard e una componente ciclistica di buon livello, rendono la Himo C20 perfettamente “pedalabile”. Usando il cambio diventa molto facile spostarsi usando questa bicicletta elettrica come una vera… bicicletta.  Non si possono raggiungere elevate velocità, ma non si forza mai. In più la bicicletta per altezza da terra, rapporto tra altezza e lunghezza, assetto, è anche molto agile.

Il peggior problema per il confort di marcia è dettato dal fastidioso cicalino che emette un bip-bip continuo e con una frequenza “ansiogena”. Sfortunatamente non si ha la possibilità di disattivare con un interruttore questo suono, che probabilmente in alcuni paesi del mondo potrebbe essere imposto dalle legge; si deve invece staccare fisicamente il cavo dal cicalino nella scatola che si trova sotto la sella.

Per quanto riguarda l’autonomia, Himo spiega che può arrivare a 80 km in modalità Eco (la modalità assistita vera e propria) oppure a 50 km se si usa la modalità solo elettrica. Non abbiamo fatto un test totale, ma possiamo dire con il nostro peso di circa 65 Kg ad una andatura media di 15 km/h abbiamo fatto circa 20 km prima di veder scendere alla metà la capacità della batteria.

La massima velocità che abbiamo raggiunto è stata di 23 Km/h (Himo dichiara 25 km/h). In modalità eco non si superano invece i 16 km/h. Stessa velocità anche nella modalità media solo che in questo caso ci si arriva semplicemente con l’acceleratore. È anche possibile pedalare per aiutare il motore e superare questa velocità. La stessa cosa succede con la modalità “high”; si arriva a 25 km/h facilmente e pedalando si può arrivare anche a 30 km/h, benché a questa velocità si comincia a percepire una perdita di stabilità.

In conclusione

La Xiaomi Himo C20 è la più interessante e di personalità tra la biciclette elettriche che abbiamo avuto occasione di prendere in esame. Potremmo persino definirla “bella” se un giudizio estetico non fosse sempre soggettivo. Oltre a questo è molto ben costruita con componenti scelte con cura e l’assemblaggio è ben realizzato. È anche una vera bicicletta, con una parte ciciclistica che la rende tranquillamente fruibile anche come bicicletta senza ricorrere al motore.

Ma è proprio intorno al sistema di gestione della componente elettrica che dobbiamo sollevare i nostri principali dubbi; se nella prima modalità, la Eco, siamo di fronte ad un reale mezzo a pedalata assistita, perfettamente in linea con le norme italiane, il fatto che in modalità media e alta, sia l’acceleratore a far spostare la bicicletta, la rende non utilizzabile, a rigor di legge, sulle strade pubbliche.

Potremo però usarla su tutte le aree private, come depositi, parchi e appezzamenti di terreni, esposizioni e fiere, oppure su strade private non sottoposte al codice della strada. Un vero peccato perchè sarebbe probabilmente bastato davvero molto poco, un aggiornamento software e qualche ritocco hardware, per rendere questa bicicletta un acquisto consigliato ad occhi chiusi. Chissà che in futuro Himo non ci pensi e non faccia in modo che la sua eccellente C20 possa percorrere senza rischi di sanzioni anche le strade delle nostre città o che il codice della strada si adegui alla enorme produzione orientale di cicli come questo.

Pro

  • Ottime materiali e componenti
  • Ben assemblata
  • Comoda e stabile

Contro

  • Il sistema di propulsione la rende incompatibile con il codice italiano della strada sulle strade pubbliche
  • Motore non troppo potente

Disponibilità e prezzo

La Xiaomi Himo C20 si acquista attualmente al prezzo di circa 670 euro cliccando su questo link diretto, che diventano circa 605 euro applicando il codice sconto N3EB3493D6DEB001 in fase di acquisto.

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