TerraMaster F4-423 è l’ultimo prodotto in ordine di tempo della azienda cinese specializzata in dispositivi di archiviazione, sia locali (DAS) che remoti (NAS), di cui abbiamo parlato varie volte qui a Macitynet.
Questo ultimo modello mantiene il look classico del marchio e introduce numerose novità, sia dal punto di vista hardware che software, tutte improntate ad una maggiore velocità, senza dimenticare la sicurezza.
TerraMaster, il nuovo cha avanza
Rispetto alla concorrenza più nota, TerraMaster è un marchio molto giovane, dato che è nato nel 2010: eppure in così pochi anni ha avuto una crescita davvero straordinaria.
Mantenendo linee di design estetico molto classiche e austere, ha comunque saputo imporsi con una propria identità e una cura davvero interessante per quanto riguarda i materiali da costruzione, le prestazioni e piano piano anche la qualità del software.
Qui in redazione la presenza di TerraMaster è importante perché rende più variegato un mercato altrimenti fatto di pochi player, per un settore invece in forte crescita soprattutto in ottica SMB (Piccola e media impresa) e per il settore consumer in cui la presenza di Plex può essere un fattore determinante per la scelta.
Confezione di tipo business
La scatola arriva senza il tipico look consumer, con un involucro in cartone ruvido dove trova posto solo il logo Terramaster e un adesivo con i dati essenziali del prodotto.
All’interno il NAS, qui arrivato vuoto ma alcuni rivenditori potrebbero proporre soluzioni già pronte con i dischi, è accompagnato in uno scomparto a se, sempre in cartone, l’alimentatore esterno, un cavo Ethernet, due piedini di riserva e un adesivo per la classificazione dei dischi.
Manca, e ci dispiace un po’, il cacciavite presente invece nella vecchia versione (Terra-Master F2-422) che qui sarebbe stato anche più utile, per via degli alloggi M.2 (sui quali torniamo tra poco).
Le dimensioni del NAS sono 227x225x136 millimetri, per un peso da vuoto di 3.6 kg, a cui vanno ovviamente aggiunto il peso dei dischi HDD o SSD, ma di solito per questo tipo di device il peso non è un problema.
Il look esterno è severo e piuttosto parco, ma la costruzione internamente in metallo satinato piace, oltre al fatto che aiuta a disperdere il calore: nella parte frontale a fianco delle slitte sono presenti il pulsante di accensione e spegnimento, oltre a qualche LED che indica il funzionamento.
La parte posteriore è più ricca: a fianco alle due enormi ventole per il raffreddamento (80 x 80 x 25 mm) trovano posto due porte USB-A 3.1 Gen2 (10 Gbps), due connettori Ethernet da 2.5 Gbit (capaci di funzionare assieme per ottenere un unico connettore virtuale a 5 Gbit, ma serve anche una rete e un router apposito) e un connettore HDMI, oltre alla presa per l’alimentatore.
Il tutto è abbastanza sobrio e più per l’ufficio che per l’ambiente consumer: qui era piaciuto molto il look del più caro e potente TerraMaster T6-423, soprattutto per l’impronta maggiormente marcata, mentre qui si è preferito optare per un look che continua la generazione precedente, condiviso poi anche dalla linea di archiviazione locale dei DAS come ad esempio il TerraMaster D8 o il D5.
Preparazione
L’installazione dei dischi nelle slitte frontali non è assolutamente un problema, una operazione che si fa in pochissimi minuti anche per chi si approccia la prima volta: meglio inizializzare i dischi, se usati precedentemente, e ovviamente optare solo per unità pensate per i NAS.
Nel nostro caso abbiamo un insieme ibrido di dischi Western Digital RED meccanici e SSD SATA per ottenere un volume che poi è stato inizializzato varie volte per le prove RAID.
Interessante il sistema di RAID proprietario di Terramaster chiamato TRAID, che consente di sfruttare dischi di dimensioni diverse per ottimizzare lo spazio, laddove uno dei difetti tipici del RAID classico è di avere, o considerare tali, solo dischi di capienza uguale.
Discorso diverso per quanto riguarda l’installazione delle unità M.2, novità di questa versione: per farlo serve smontare il case esterno del TerraMaster F4-423 con un cacciavite a stella, per accedere poi ai due slot disponibili, posizionati a fianco del modulo RAM aggiuntivo.
L’installazione delle memorie M.2, utilizzabili come cache, è una operazione non difficile, ma serve ovviamente un po’ di tempo e qualche pratica con cacciaviti e hardware: per fortuna c’è un video che spiega e illustra molto bene come fare.
In base alla nostra esperienza l’utilizzo di una cache con unità M.2 velocizza di molto le operazioni per l’accesso ai documenti, fattore determinante per lo streaming, ma non incide particolarmente nella velocità di trasferimento dei file, che rimane fermamente ancorata alla capacità dell’infrastruttura di rete (nota che per inciso si allinea alle capacità della concorrenza).
Ricordiamo che il NAS è fornito inizialmente con 4 GB di memoria RAM, che è sufficiente se lo si utilizza solo per l’archiviazione e qualche servizio di base, ma per usi più spinti, come ad esempio un grande archivio multimediale o per conversioni multimediali eseguite al volo in streaming o per macchine virtuali è caldamente consigliata l’installazione di nuovi banchi di RAM.
TOS, un crescendo interessante
Essendo molto giovane, Terramaster propone un sistema operativo che non ha ancora tutte le caratteristiche di specializzazione dei sistemi concorrenti, ma offre dalla sua due fattori che appaiono chiari e che qui sono piaciuti molto.
Il primo è che il sistema operativo è semplice, lineare e davvero alla portata anche dell’utente più comune, che non deve scervellarsi per creare un volume, aggiungere o sostituire un disco o avviare un servizio, molte dei passi sono automatizzati e il tutto è sempre veloce.
La seconda caratteristica importante è che il sistema cresce molto velocemente con novità frequenti ed efficaci: con questo TerraMaster F4-423 abbiamo sperimentato un sistema operativo TOS in versione 5.1 particolarmente reattivo, che tra l’altro offre anche una rinnovata gestione dei dischi esterni USB, che ora possono essere aggiunti come storage alla pari dei volumi interni (quindi con maggiore elasticità di backup). L’ultima versione ha anche incluso un nuovo sistema di cifratura dei dischi, che aumenta sensibilmente la sicurezza.
La potenza di questo NAS, data dal processore Quad Core 2.0 GHz X.86 a 64-bit Intel Celeron N5095 di recente introduzione, permette anche l’utilizzo di macchine virtuali (a patto di aggiungere RAM) e di effettuare trascoding in modo sciolto per file codificati in H.264, H.265, MPEG-4, VC-1 sino a 4K con 60 fps (sostanzialmente più che sufficenti per l’ambiente casalingo e quello business).
Mobile
L’App da mobile provata su iPhone, TNAS Mobile 3, è apparsa completa ed efficace sia per il controllo delle caratteristiche del NAS da remoto (come la gestione dei servizi, il controllo del carico di lavoro e lo spegnimento) che per quanto riguarda il browsing dei contenuti, seppure avremmo preferito due App dedicate per una maggiore semplicità operativa.
La gestione via browser segue quanto detto in precedenza con una maturità sempre più evidente, anche a livello di interfaccia grafica (anche se manca quel timbro più deciso), che funziona correttamente su tutti i browser provati.
Considerazioni
Rispetto al vecchio modello, questo nuovo TerraMaster F4-423 appare molto più interessante, con un comparto di calcolo ben più capace (che poi si traduce anche in silenziosità) e un supporto alle memorie M.2 che anche se non subito prima o poi potrebbero diventare interessanti (e fornire un supporto ben maggiore alla velocità).
Il look è austero ma in ufficio questo non è un problema, mentre la semplicità e l’immediatezza del nuovo sistema operativo potrebbero essere determinanti, specie per gli utenti non avvezzi alle complicazioni del mondo dei NAS.
Il prezzo è allineato alla concorrenza ma tendenzialmente più alla portata: con 80 TB di spazio possibile può diventare un sistema di archiviazione molto interessante anche in ottica GDPR (soprattutto per i piccoli professionisti), oltre che rivoluzionare l’archivio digitale di chi preferisce usare solo un computer portatile.
Pro:
• Supporto per unità M.2
• Processore potente e silenzioso
• Semplicità e immediatezza sono sempre presenti
• Prezzo conveniente
Contro:
• Look un po’ austero
• Per alcuni servizi serve più RAM
• L’accesso alle unità M.2 è migliorabile
Prezzo:
• 499,99 € (TerraMaster F4-423)
• 379,99 € (TerraMaster F2-423)
• 102,99 € (HDD WD Red Plus 4 TB)
• 87,99 € (HDD WD Purple Plus 4 TB)
• 91,30 € (SSD WD Red 1 TB)
• 195,94 € (SSD WD Red 2 TB)
TerraMaster F4-423 è disponibile a partire dal sito web italiano della casa madre ma lo potete trovare più comodamente anche presso Amazon.it in versione a quattro slitte (oggetto di questo test) oppure a due slitte.