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Recensione TerraMaster D6-320, disco esterno DAS professionale modulabile quasi perfetto

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C’è chi ha bisogno di spazio su disco e poi c’è chi ha bisogno di molto, moltissimo spazio su disco: il nuovo TerraMaster D6-320 è pensato per questi ultimi, tipicamente professionisti che hanno la necessità di archiviare tanti dati in modo elastico e sicuro.

Sei slitte dove poter mettere altrettanti Hard Disk, o unità SSD, o un mix di entrambi: insomma un accessorio che fa gola a tanti, ma specie a chi deve archiviare, spostare o gestire davvero tanti file senza tanti compromessi.

Confezione, sobria e semplice

La confezione è sobria, tutta in cartone riciclato con all’interno due forme in gomma per proteggere il DAS (che sta per Direct Attached Storage) di TerraMaster più il cavo di connessione USB-C/USB-C e l’alimentatore, esterno, con il relativo cavo.

Una volta estratto il device dalla scatola collegarlo al Mac è molto semplice, meno invece capire come sfruttarlo al meglio, ma su questo torniamo tra poco.

TerraMaster D6-320 è piacevolmente un mix di metallo (in gran parte) e plastica nera, con un look che ricalca quasi alla perfezione il modello NAS TerraMaster T6-423 di cui abbiamo parlato qualche tempo fa, discostandosi decisamente come look dall’altro modello della casa, il TerraMaster D5 Thunderbolt 3 che invece aveva un look più classico.

Il DAS può essere posizionato orizzontalmente o verticalmente, anche se i piedini inclusi sono pronti solo per la seconda ipotesi (nessuna paura, ce ne sono di tutte le misure).

La parte frontale ospita le sei slitte a vista per dischi da SATA da 2,5″ e 3,5″, con aggancio a incastro per dischi meccanici e a vite (incluse nella confezione) per SSD e estrazione con sistema a molla, pulsante di accensione e spegnimento e logo.

Recensione TerraMaster D6-320, disco esterno DAS professionale modulabile quasi perfetto
Look austero e moderno, perfetto per l’ambiente professionale

La parte posteriore invece ospita due ventole di generose dimensioni, più il connettore per l’alimentazione e quello USB-C: nonostante le ventole non passino inosservate, il device ha mostrato una silenziosità invidiabile, fattore non da poco anche in ottica professionale.

RAID o non RAID?

TerraMaster D6-320 ha la possibilità di sfruttare sei slitte, con dischi sino a 22 TB l’una: al momento in cui scriviamo non esistono in commercio dischi con capacità superiori e TerraMaster si riserba di verificare la compatibilità di dischi più capienti quando saranno disponibili.

Questo significa che può ospitare sino a 6 unità meccaniche o SSD SATA con un totale teorico di 132 TB di spazio e che quindi spetta all’utente la scelta su quali dischi puntare.

Non c’è un sistema RAID hardware integrato, ma è possibile usare un sistema RAID software utilizzando le capacità del sistema operativo o di app di terze parti: noi abbiamo provato un RAID 0 con Utility Disco di macOS Ventura e tutto è andato molto bene, ovviamente non si possono raggiungere velocità e/o sicurezza di un RAID hardware, ma è comunque una soluzione valutabile.

Un aspetto positivo è che TerraMaster D6-320 supporta la funzione Hot swap, quindi è possibile estrarre e cambiare dischi rigidi anche da device acceso, il che fornisce una grande eslasticità operativa, perché l’utente può cambiare un disco nel mentre che gli altri stanno lavorando, molto utile in caso di grandi passaggi di dati.

Inoltre, questo permette di usare il DAS come lettore di dischi anche a caldo, che quando non in uso possono essere archiviati altrove, magari in armadio, e messi in linea solo quando effettivamente utili.

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la finestra di Utility Disco, qui nel mentre che crea un Array RAID 0 via software

Tutto su USB-C

L’interfaccia in dotazione, presente sul pannello posteriore, è una USB-C 3.2 Gen 2, quindi da un lato capace di gestire un passaggio dati sino a 10 Gbps, dall’altro compatibile con sostanzialmente tutti i sistemi USB dal 3.0 in poi, con o senza adattatore.

Unica pecca, come indicato in apertura di questo articolo, è la mancanza di una o due porte USB (USB-C o USB-A) che fungano da HUB, una funzione molto comoda che ci saremmo aspettati.

Chiaramente la cosa è gestibile, nel senso che basta usare un adattatore (noi abbiamo usato il Caldigit SOHO Dock) e le porte USB che mancano le si ricavano, ma una soluzione integrata era preferibile.

Da notare che questo sistema DAS è collegabile e gestibile da Mac o da PC Windows, ovviamente, ma anche da sistemi più complessi come NAS, per i quali può fungere da espansione oppure da sistema di backup esterno: considerando però che il numero di NAS con porte USB-C è molto basso, meglio dotarsi di un adattatore apposito per non perdere velocità.

Piccole sorprese

Una volta configurato, e riflettuto su quale sia il metodo migliore per organizzare lo spazio (in base alle esigenze dell’utente), e collegato al Mac questo vede i vari volumi come fossero dischi distinti.

Come abbiamo detto il sistema è molto silenzioso, questa considerazione ovviamente è al netto della rumorosità dei dischi, per la quale il TerraMaster D6-320 può ben poco: ricordiamo infatti che più un disco meccanico è capiente, più tipicamente diventa rumoroso.

Optare per unità SSD è possibile, ma più costoso e meno capace in termini di spazio (al momento in cui scriviamo l’unità SSD più capiente arriva a 8 TB, valore ben lontano dai 22 TB dei dischi meccanici).

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Con 6 slite a disposizione è possibile inserire vari tipi di dischi e sfruttarli come desidera l’utente: i filesystem disponibili sono NTFS, APFS, HFS+, FAT32, EXT4 ed exFAT

Nelle note tecniche però è specificato che l’unità ha un sistema progettato per ottimizzare vibrazioni e flussi di calore che passano da disco a disco, riducendo la risonanza al minimo.

Tra le piccole sorprese, anche un sistema intelligente di verifica dell’alimentazione, che impedisce il funzionamento con un alimentatore inadatto (cosa più che probabile per unità di questo tipo, che magari stanno in armadio per sei mesi e poi li si usa in modo ininterrotto per altri due).

Ma la funzione più interessante è senza dubbio quella che monitora il funzionamento del sistema ospitante e spegne il disco quando non serve: il che significa che il disco va in stand-by da solo quando spegnete il computer o il NAS a cui è collegato oppure smontate tutti i volumi disponibili, il che è un vantaggio sicuro per quanto riguarda i consumi ma anche per la rumorosità.

Come funziona

Il collegamento ad un computer è semplice, e formattando i volumi in ExFAT al posto di un HFS+ o APFS il sistema può essere usato per il passaggio dati da un computer ad un altro, magari spostando semplicemente il cavo di connessione, anche PC e Windows, ma la scelta del tipo di formattazione è assolutamente libera.

Come sistema di backup è altrettanto funzionale e, anzi, forse un po’ sprecato se usato in questo modo in esclusiva, meglio optare anche per altri volumi da usare direttamente.

Noi abbiamo usato sia come archivio diretto sia come unità di backup (utilizzando l’unità con più dischi): il vantaggio sta anche nel fatto che, se l’unità dovesse rompersi per qualunque motivo, i dischi una volta estratti sono del tutto utilizzabili da qualunque lettore SATA disponibile in commercio e i dati restano al sicuro.

Il fatto che l’unità si accenda e si spenga con il computer è molto comodo, specie per chi è in lavoro ibrido e tiene molto alla silensiozità.

Il numero di slitte, 6, è molto alto e dal nostro punto di vista non serve usarle sempre tutte, anche se ovviamente dipende dalle necessità, ma l’unità è costruita anche per essere un lettore di dischi al volo, per copie cospicue di dati.

Conclusioni

L’unità è molto versatile e meccanicamente davvero ben costruita: TerraMaster è comunque conosciuto per essere un marchio dagli ottimi materiali di costruzione e con questo modello ha unito anche un look croccante e deciso, anche se il taglio è decisamente professionale.
Il prezzo è in linea, ma sotto il cofano ci sono diverse caratteristiche che lo rendono attraente per l’utente professionale, in cerca di prestazioni, come quello prosumer, che ha semplicemente bisogno di spazio e di gestire i dischi in estrema libertà.

Recensione TerraMaster D6-320, disco esterno DAS professionale modulabile quasi perfetto
Le dimensioni di 226 x 130 x 218 mm lo rendono piuttosto importante sulla scrivania, ma si tratta di un contenitore per ben 6 unità meccaniche, non potrebbe essere altrimenti

Pro:

• Ottimo rapporto prezzo prestazioni
• Sei slitte per una grande elasticità
• Hot Swap
• Si spegne con il computer

Contro:

• Manca un HUB integrato
• RAID solo software

Prezzo:

• 329,99 € (unità senza dischi)
• 155,36 € (WD Red 6 TB 3.5″)
• 33,80 € (Sandisk Plus Scheda da Memoria da 480 GB)

TerraMaster D6-320 è disponibile a partire dal sito web italiano della casa madre

REVIEW OVERVIEW

Design
Facilità d'uso
Prestazioni
Qualità/Prezzo

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