Visto Poco più di un anno fa nella sua versione a due slot, il TerraMaster F4–220 è un NAS a quattro dischi con processore Intel Dual Core J1800 a 2.41GHz e 2 GB di RAM.
Torniamo a parlarne qui in questa variante un po’ per la maggiore elasticità della proposta ma anche per il rinnovato software interno che ne aumenta l’appeal di un prodotto che ha senza dubbio un interessante rapporto prezzo qualità.
TerraMaster F4–220, la recensione
La scatola e tutto il necessario
Il TerraMaster F4–220 arriva in una scatola blu con all’interno lo stretto necessario: il NAS, l’alimentatore, le viti di collegamento e un comodo cacciavite (apprezzato) per l’aggancio dei dischi. Ci ha fatto piacere anche la semplice ma intelligente striscia di adesivi che permettono la personalizzazione degli slot, fattore che per chi scrive che cambia spesso dischi e configurazione è molto apprezzato.
La linea è sobria e interamente in metallo satinato: frontalwmente fanno capolino il pulsante d’accensione e le luci di funzionamento (ma niente presa USB, peccato), mentre sul retro trovano posto due prese USB (una 2.0 e una 3.0), un connettore Ethernet (peccato anche in questo caso, meglio due) e il connettore per l’alimentatore esterno.
Le slitte frontali sono molto classiche e si aprono con una semplice pressione obliqua: al suo interno la possibilità di montare un disco da 3,5“ o da 2,5”. Nel corso di questo test abbiamo utilizzato due dischi Seagate IronWolf da 6 TB prima come dischi singoli e poi come RAID 1 e un SSD Kingston DC400 da 480 GB.
L’installazione del tutto è durata una mezz’oretta, dopodiché abbiamo subito iniziato la definizione dei volumi condivisi e l’esplorazione delle possibilità del NAS: abbiamo provato sia RAID 0 che RAID 1 che, per quanto riguarda il disco SSD, il volume singolo in JBOD. Le configurazioni sono molto semplici a patto di sapere che cosa si sta facendo.
Novità
L’ambiente di TOS, il sistema operativo del TerraMaster F4–220, è fortemente in crescita e già dopo un anno si vedono molte differenze, sia estetiche che di potenzialità: è stata inserita la funzione AES file encryption per i dischi, divenuta qui in Europa consigliatissima anche per via della GDPR, ed è stato migliorato molto il sistema di backup.
Adesso il backup è molto più completo: è disponibile la funzione Rsync sia come server che come client per ricevere o comandare un backup da device terzi, oltre ad essere compatibile con Time Machine.
Da notare che con il nuovo sistema operativo è stata implementata la compatibilità con i dischi esterni in HFS+ (via USB), che mancava nella scorsa versione.
É stata anche inserita la possibilità di gestire Shnapshot del sistema, funzione che farà molto piacere agli amministratori IT o a chi deve effettuare delle prove di sistema ma non può rischiare un fermo macchina.
Tra le App di App Store citiamo il supporto a Docker, un sistema che aiuta molto chi sviluppa, la presenza di Plex, che può svolgere moltissime routine in ambito multimediale, iTunes Server, Aria 2 e Trsmission per il download, un Mail server e un Web server, Dropbox (per la sincronizzazione dei dati del cloud) e WordPress.
La mancanza più grande, a nostro avviso, è il supporto alle App per il mobile, iPhone e Android: il portale web si vede abbastanza bene anche su un iPhone 8, ma con le App è di certo diverso.
Funzionalità
La funzionalità per l’archiviazione, il backup e la gestione dei file (tra tutti i vari AFP o SMB) è molto buona, anche se d’altra parte questa funzione è data oramai per scontata per i NAS di qualsiasi tipo.
L’hardware è abbastanza potente da seguire l’ambito familiare o un piccolo ufficio con due o quattro utenti, e la RAM è sempre stata sufficiente per tutte le operazioni: manca in effetti una App per la virtualizzazione di atri sistemi operativi (ma potrebbe arrivare, l’App Store è in crescita) per cui 2GB di RAM ci sembrano una quantità equilibrata per il momento.
Ottima la silensiosità: con i dischi Seagate IronWolf da 6 TB in modalità RAID 1 sta comodamente in salotto e non disturba e le due ventole posteriori non hanno mai mostrato attività fuori dall’ordinario.
Da sottolineare che il TerraMaster F4–220 mostra il controllo IronWolf Health Management, molto comodo perchè consente di applicare un controllo manuale o automatico superiore sullo stato dei dischi rigidi.
Considerazioni
Le considerazioni effettuate sul TerraMaster F4–220 sono abbastanza positive: l’interfaccia è in crescere e dimostra in molte sezioni una notevole crescita rispetto all’anno scorso ma anche un margine importante per essere al passo con i nomi più importanti del mercato. Qualche funzione software manca ancora ma per chi utilizza il NAS soprattutto per l’archiviazione e per funzioni limitate come Plex, è già un buon prodotto che può solo migliorare.
Di certo il rapporto prezzo/prestazioni è importante, e forse si capiscono alcuni dettagli relativi a funzioni che non ci sono ancora e che arriveranno, ma già adesso è un buon prodotto per la casa, seppure qualche App mobile sarebbe stata la benvenuta.
Chi acquista TerraMaster lo fa sicuramente per la convenienza dell’operazione e forse perché il prodotto è pensato per essere piazzato e usato prevalentemente come archivio in remoto. Sotto questo punto di vista TerraMaster forse non ha rivali per prezzo di accesso molto buono e per la robustezza dell’hardware.
Pro:
• Ottimo rapporto prezzo/prestazioni
• Lato software in forte crescita
• Sistema backup adesso completo
Contro:
• Interfaccia Software migliorabile
• Manca una presa USB frontale
• Manca il supporto per le App mobile
Prezzo:
• 239,95 Euro (dual core, 2 bay, 2GB Ram)
• 369,95 Euro (dual core, 4 bay, 2GB Ram)
• 459,99 Euro (dual core, 5 bay, 2GB Ram)
• 299,95 Euro (quad core, 2 bay, 4GB Ram)
• 599,95 Euro (quad core, 5 bay, 4GB Ram)
I lettori possono trovare i NAS di TerraMaster su Amazon.it in diverse configurazioni. Sempre su Amazon è possibile trovare i dischi Seagate IronWolf da 6 TB e gli SSD Kingston DC400 da 480 GB utilizzati per il test.