Usare una tastiera meccanica, in particolare una di quelle di fascia alta come la nuova Razer Blackwidow V4 Pro è una esperienza davvero interessante, anche se non vi piace il gaming.
Descriverne le qualità è complesso perché ci sono tantissimi parametri da presentare; sopratutto c’è una distanza abissale con le tastiere a membrana che popolano il mondo Mac e iPad e che tutti noi siamo abituati a considerare quando si sceglie una tastiera. Ci proviamo, raccontandovi di com’è e come funziona, ma tenendo anche in considerazione che non siamo di fronte ad un docile puledro da passeggiata buono per ogni occasione che basta sellare, ma di un un purosangue che ha un suo carattere e una sua personalità e che va compreso e domato sapendo quel che può dare per farlo viaggiare al massimo delle sue potenzialità
Meccanica, prima di tutto
Molti dei nostri lettori prima di leggere la recensione, ne siamo sicuri, storceranno il naso quando inizieremo a descrivere questa tastiera com grande,rumorosa (molto rumorosa…) e molto poco minimalista. I più potrebbero cambiare subito pagina apprendendo che non ha il layout italiano e che per soprannumero non è neppure economica visto che costa più del doppio di una tastiera Apple.
Vi consigliamo però di proseguire perchè ci sono molte cose da dire di questo accessorio per il desktop. E ci sono anche diverse cose da imparare, magari partendo dalla lettura propedeutica del nostro articolo sulla scelta tra una tastiera meccanica e a membrana.
Poi però entrerà in gioco la propria esperienza diretta, il rapporto che l’utente ha con il proprio computer e quel che ci fa con esso. E a quel punto partirà il processo di valutazione finale con le considerazioni che ne conseguono.
Le tastiere meccaniche come la Razer Blackwidow V4 Pro sono molto diffuse nel mondo del gaming. Qui le necessità di precisione offerta da questa tecnologia è particolarmente sentita. Il giocatori hanno anche il bisogno di una tastiera che si fa “sentire” e “toccare” più di una tastiera a membrana è ben più alto.
Questa introduzione per dirvi che la nuova Razer Blackwidow V4 Pro è un modello che “è di più” su tutto. In pratica offre più di qualunque altro modello qui a Macitynet abbiamo provato o visto (e ne abbiamo viste tante) ed eccede per tanti altri aspetti ogni paragone e come tale va giudicata.
La scatola unica cosa nella norma
La Razer Blackwidow V4 Pro arriva in una scatola decisamente grande, come grande è la tastiera all’interno, accompagnata da due cavi USB (di cui uno solo è strettamente indispensabile) intrecciati e da un poggiapolsi soft, che si aggancia magneticamente alla tastiera.
L’interno della scatola è semplice e abbastanza spartano, ma raggiunge sia l’obbiettivo di essere altamente ecologico (è praticamente tutto in cartone) che facile da mettere da parte, dato che la tastiera una volta estratta dalla scatola, finisce sul computer in una manciata di secondi.
Le dimensioni sono abbastanza imponenti, 464 mm di lunghezza per 152 mm di profondità, con una altezza di punta di 44,5 mm.
Il poggiapolsi è profondo circa 82,6 mm, con un peso complessivo con la tastiera di 390 grammi: noi l’abbiamo utilizzata sopra un tappetino Razer Pro Glide XXL per praticità (e per favorire il movimento del mouse ottico) ma la tastiera è abbastanza massiccia e pesante da stare ferma anche direttamente a contatto anche con la scrivania.
Il materiale di costruzione della Razer Blackwidow V4 Pro è di plastica nera, trattata, nei lati e nella parte inferiore, mentre in quella superiore in lega di Alluminio 5052, quindi molto robusta: non che debba cadere e sicuramente non è pensata per essere portata in giro, ma le sollecitazioni a cui è soggetta una tastiera di questo tipo non sono poche, specie per chi fa eSport.
La parte inferiore è contraddistinta da sei piedini in gomma più due in plastica, questi estraibili e che alzano la tastiera su due livelli: inoltre, anche se si vede ovviamente poco, la base è interamente serigrafia con la scritta “For gamers by gamers” lucida su opaca.
Tattile e “Clicky”
I tasti superiori sono tutti in ABS a doppia iniezione, fattore che aumenta la durata ma che favorisce anche la precisione, perché sono piacevoli al tatto e danno anche la sensazione di qualche cosa che può essere tranquillamente maltrattato.
La tastiera è disponibile con meccanismo “Tattile” (giallo, silenzioso) oppure “Clicky” (verde, con il classico rumore meccanico). Abbiamo fatto in modo di provare il secondo modello, perché ci piace molto il rumore dei tasti quando si gioca o si scrive, che dà quella sensazione di concretezza e presenza, tipiche di una tastiera come questa.
Possiamo dire che il rumore si sente molto; si tratta di un suono metallico nella fase discendente del tasto e un po’ ovattato nella parte finale, con una risposta dinamica piacevole e adatta a chi ha una mano pesante sui tasti, a cui la Razer Blackwidow V4 Pro dà soddisfazione, anche se la forza da esercitare non è eccessiva.
Il meccanismo è solido e offre un grado di precisione molto alto, tanto che abbiamo avuto una piacevole sensazione di dominare gli eventi durante le sessioni di gioco, ma determina anche un livello di errore durante la battitura estremamente basso.
La tastiera è personalizzabile con copritasti supplementari, Razer ne propone di tantissimi tipi come abbiamo visto nella recensione della Razer Blackwidow V3 Mini Hyperspeed Phantom Edition, il cui costo singolo è anche abbastanza accessibile, e con un po’ di fantasia è possibile personalizzare molto il look & feel in modo da avvicinarlo al proprio gusto o magari allo stile di un gioco.
Come accennato, tra i layout di tastiera della Razer Blackwidow V4 Pro non compare quello italiano, il che è un vero peccato: con un po’ di esperienza ci si abitua ad un layout di tastiera internazionale, specie per chi scrive molto e in pratica usa la tastiera senza guardare, ma è chiaro che un layout corretto sarebbe stato preferibile.
I più pignoli possono optare per degli adesivi, che ripristinano il layout ma in questo modo si uccide l’illuminazione, uno dei segni distintivi di questo prodotto.
Tasti ausiliari
La parte del leone la fanno però senza dubbio i tasti ausiliari presenti sia sul lato destro che su quello sinistro, che da soli meritano una attenzione particolare e che potrebbero far vacillare anche l’utente più tradizionale, perché pulsanti come questi su una tastiera a membrana non esistono (chissà poi perché).
A destra, sopra il tastierino numerico, sono presenti quattro tasti rotondi, per il controllo di applicazioni per il multimedia.
Appena sopra, adagiato sulla parete superiore, c’è una rotella infinita multifunzione (molto simile ma più grande di quella vista sulla Razer Deathstalker V2 Pro), davvero comodissima comunque la si utilizzi.
Nativamente, infatti, la rotella della Razer Blackwidow V4 Pro gestisce il volume del computer, ma se si usa la tastiera su Windows la si può personalizzare per il comando preferito (solo su Windows) come il controllo delle luci, lo zoom di un mirino o un pennello di Photoshop. La rotella è in materiale solido e zigrinata, con progressione a scatti, quindi offre un altissimo grado di precisione anche con le mani un po’ sudate.
Nel lato opposto, quello sinistro, trovano invece posto ben otto pulsanti dedicati alle macro, di cui cinque posti alla estrema sinistra e tre piccoli laterali da azionare con l’indice, molto simili a quelli che si trovano sul fianco del mouse.
I tasti macro devono essere assimilati prima di poterli utilizzare in modo capace: ad esempio, durante la prova inizialmente li abbiamo disabilitati. Non è infatti difficile premerli per sbaglio spostando, magari, la tastiera per trovare la giusta posizione. In alti casi li si preme scrivendo, toccandoli al posto del tasto Maiuscole o Tabulazione, perché di solito si cercano i tasti alla fine della tastiera.
Dopo qualche giorno invece la nuova disposizione dei tasti arriva ad essere naturale e si possono attivare le macro anche senza guardare, il che può essere utile sia per il lavoro, specie per chi fa grafica, che per i giochi, dove possono in effetti dare un vantaggio operativo sensibile.
Vale anche la pena sottolineare che sul fronte della Razer Blackwidow V4 Pro troviamo tre connettori, due USB-C e uno USB-A: una delle porte USB-C serve a collegare la tastiera al computer, mentre il secondo sempre USB-C a fare da ponte per offrire una presa USB-A dove collegare ad esempio il mouse (il secondo cavo server per avere un HUB alimentato, perché i mouse da gaming come il Razer Basilisk V3 Pro, con cui questa tastiera sembra sposarsi perfettamente, di solito hanno un consumo importante).
Chiude la rassegna dei tasti una innovazione estremamente interessante: il Quadrante di comando è una piccola rotella fisica posta a sinistra in alto, sopra i tasti funzione che permette un movimento rotatorio infinito e un clic.
Ruotando il quadrante si aprono diverse funzioni di regolazione progressiva, come ad esempio il volume, il cambio delle App, lo scorrimento o la selezione di una scheda nel browser. Un clic sul quadrante fa cambiare colore e di conseguenza funzione, diverse modalità regolate dai driver Synapse.
In pratica è come avere tante rotelle virtuali su una unica rotella fisica: le varie funzionalità del Quadrante sono regolate via driver, solo per Windows, ma poi si applicano anche su macOS (laddove possibile).
RGB meglio con Synapse
Per chi, come chi scrive, la notte è foriera di lunghe sessioni di utilizzo del computer, l’illuminazione di una tastiera è straordinariamente comoda. Con la Razer Blackwidow V4 Pro c’è davvero da sbizzarrirsi visto che offre un’illuminazione RGB. E ad illuminarsi non è solo la tastiera ma anche il poggiapolsi, che grazie ad un piccolo connettore nella parte di aggancio, offre una luce diffusa, molto piacevole.
Visto che parliamo della regina delle tastiere è chiaro che l’illuminazione RGB è molto sofisticata. I LED sono applicati singolarmente per tasto, il che consente effetti molto interessanti, ad esempio un movimento ad arcobaleno che compare all’accensione.
L’intensità della luce è poi regolabile tramite il Quadrante di comando, così come il fatto che è possibile spegnere l’illuminazione se a qualcuno non piace o anche lasciare accesi solo alcuni tasti, o abbassarne l’intensità per far apparire l’illuminazione solo quando è buio.
Grazie ai driver Synapse, solo per Windows, è possibile arrivare ad un livello di personalizzazione davvero impressionante sia per le luci, sia per la tastiera stessa, che per altri accessori presenti sulla scrivania, come ad esempio mouse, speaker e luci, creando un sistema perfettamente sincronizzato.
Ma non è finita, i driver si adattano anche al software: installando tutti i plug-in è possibile anche applicare i vari preset presenti nei vari giochi. Giocando a Diablo III su Windows, ad esempio, abbiamo notato che all’avvio del gioco la tastiera diventa tutta rossa, con i tasti 1 2 3 4 e Q in bianco (che sono le scorciatoie per attivare i potenziamenti e le pozioni di cura) e che, al completamento di un varco, la tastiera si “congratula” con l’utente mostrando una sequenza arcobaleno di un secondo.
La ricchezza dei driver farà felice qualunque utente che vuole sperimentare e provare template personalizzati, ma si tratta anche di un grande limite per l’utente Mac, che può usare benissimo la tastiera in moltissimi ambiti, ma non ha la possibilità di personalizzare tutte le funzioni (e con quello che costa, è una mancanza che si fa sentire).
Va detto che la tastiera non è ufficialmente supportata su macOS, ma funziona benissimo, al di la delle personalizzazioni.
Infine, i driver consentono anche di modificare il Polling rate che su questa tastiera è davvero pazzesco: con un valore di default di 1.000 Hz (già alto di suo) è possibile editarlo per arrivare sino a 8.000 Hz, un valore davvero altissimo che sino ad ora avevamo visto solo sul mouse Razer Viper 8K e che servirà davvero solo agli utenti ultra esigenti, perché per una tastiera anche Pro come questa, un valore di 1.000 hz è davvero quanto di più si possa chiedere anche ai palati più fini.
Domare il mostro
Le potenzialità a disposizione dell’utente che decide di usare questa Razer Blackwidow V4 Pro sono così tante che, come abbiamo anticipato all’inizio, sembra limitativo descriverla solo come una tastiera completa e molto potente.
La nuova tastiera di Razer è di più; parliamo di un cavallo purosangue, una tastiera con una sua precisa personalità, nel senso migliore del termine che deve essere domata prima di essere assaporata. Ovviamente potete collegarla ad un Mac o PC Windows e usarla, semplicemente, per scrivere testo, codice o per qualche comando in Illustrator o Photoshop oppure, ovviamente, anche per giocare. Ma si tratta di un modo di utilizzare questa tastiera che non le rendono giustizia.
Solo esplorando le capacità del nuovo Quadrante di comando, la bellezza e il suono dei tasti, l’illuminazione dedicata e personalizzabile e i tasti Macro per attivare piccoli script (che possono essere terribilmente comodi anche al di fuori dei giochi), unitamente ad una precisione e velocità inarrivabili, solo così la tastiera si mostra per il valore che ha.
La Razer Blackwidow V4 Pro nei fatti non è solo una tastiera ma qualche cosa che supera quello cui tecnicamente si pensa dal punto di vista funzionale quando si usa questo termine; è un’esperienza che si rivolge ad una nicchia specifica di utenti che cercano qualche cosa di impossibile volgendo lo sguardo altrove.
In definitiva la Razer Blackwidow V4 Pro non è di sicuro un prodotto per tutti, ma qualche cosa che si rivolge ad un pubblico specifico che sa che cosa sta acquistando ed è in grado di sfruttarla a fondo cogliendone tutti i privilegi e le esclusività che rendono ragione del prezzo che non può essere, in casi come questi, un parametro di scelta.
Pro:
• Probabilmente la tastiera più completa nel mercato
• Pensata specificatamente per il gaming
• Può essere personalizzata anche esteticamente
Contro:
• Serve abituarsi ai tasti Macro a sinistra
• Driver solo per Windows
• Manca il layout Italiano
• Costo importante
Prezzo:
• 269,99 € (Razer Blackwidow V4 Pro)
• 39,99 € (Razer Upgrade Kit, facoltativo)
Razer Blackwidow V4 Pro è disponibile a partire dal sito web italiano della casa madre ma la potete trovare più comodamente anche presso Amazon.it.