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Recensione SSD OWC 1TB Aura, aggiornare il disco dei nuovi MacBook

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Chi ha acquistato un MacBook Pro o un MacBook Air dalla seconda metà 2013 in avanti magari facendo qualche conto sbagliato iniziale sullo spazio disco di cui avrebbe avuto bisogno, si sarà scontrato con un problema quando ha pensato fosse giunto il momento di aggiornare l’SSD: i dischi usati da Apple hanno tecnologie proprietarie che impediscono di trovare sul mercato componenti e fino a ieri non avrebbero permesso di sostituire l’originale con un prodotto di terze parti. Diciamo “non avrebbero”  e “ieri”, perché ora la situazione è cambiata grazie ad OWC che ha lanciato una serie di SSD  1TB Aura che sono, finalmente compatibili con tutti i MacBook Pro rilasciati da metà 2013 ad oggi. Questo significa che chi ha comprato un MacBook Pro o un Air con disco da 256 GB è in grado di aggiornarlo a 480 GB oppure a 960 GB. Ci siamo procurati uno di questi dischi dall’importatore di OWC in Italia, BuyDifferent per un test per vedere come vanno e quali sono i vantaggi che presentano.

Tecnologie degli Aura

OWC è notoriamente una delle aziende al mondo che più di altre ha saputo nel corso degli anni assistere il mondo Apple con componenti e accessori di alta qualità. Realizzare un SSD per i nuovi portatili Apple non è stato facile e ha richiesto tempo e qualche trucco. Ad esempio le 4 componenti NAND da 256 GB che determinano la capacità finale del disco  che abbiamo avuto tra le mani, sono configurate in Raid e il sistema le “vede” come un disco esterno. Non viene abilitato il Trim, ma questo non dovrebbe essere un problema per la durata della componente e le prestazioni. La percentuale di spazio riservato all’over provisioning è del 7% e la configurazione RAID dovrebbe rendere molto durevoli i dischi, anche grazie ad una garbage collection che, dicono gli esperti, è stata implementata in maniera aggressiva.

Va anche segnalato che gli SSD Aura fino a poco tempo fa erano stati costretti ad un altro limite: l’impossibilità di usare nativamente Boot Camp. In pratica il disco interno, riconosciuto come disco esterno dal sistema operativo a causa della configurazione RAID e questo impediva di lanciare Windows usando l’utility di Apple. Da qualche giorno però OWC ha rilasciato un aggiornamento che cancella questa problematica che per qualcuno sarebbe stata piuttosto difficile da digerire.

Resta un secondo limite: i dischi Aura sono SSD che gestiscono i dati su due corsie; sono infatti compatibili con la tecnologia PCIe 2.0; i nuovi Mac, da inizio 2015, usano invece un’architettura PCIe 3.0 x4 che porta il flusso di dati input e output su 4 corsie. Questo significa che messi su un nuovo Mac da inizio 2015 in avanti, i dischi potrebbero essere veloci la metà. Anche se questo ovviamente è un discorso puramente teorico, lo scalino non è invece puramente teorico ed è accentuato anche da un altro fattore: la velocità nativa dei dischi che è inferiore a quella dei dischi dei Mac da metà 2013 al 2’14.

Se  dischi SSD Aura sono sostanzialmente paragonabili in lettura ai dischi Apple (OWC dichiara una velocità di picco di 763 MB/s), sono più lenti in maniera significativa in scrittura. Secondo OWC la velocità di picco in questa operazione è di 446 MB/s, un disco Apple, nella vita reale, si aggira intorno ai 610/630 MB/s. Questo significa che sulla carta e teoricamente sarà di circa il 30% più lento.

1TB Aura

La confezione, montaggio ed installazione

OWC e BuyDifferent offrono in Italia la versione Envoy dei dischi Aura: nella confezione oltre il disco, trovate un case in alluminio nel quale potrete montare il disco Apple (attenzione: non è compatibile con il disco Aura, montandolo correte il rischio di distruggere l’SSD di OWC) ed ottenere un valido e capiente SSD esterno.

Il montaggio dell’Aura è semplicissimo. Basta aprire il Mac, svitando alcune viti (nella confezione ci sono anche gli attrezzi necessari), per sicurezza scollegare la batteria, anche se il Mac sarà ovviamente spento, e poi svitando una sola vite, procedere alla sostituzione del disco.

Una volta estratto il vecchio SSD potrete installarlo nel case Evoy, poi procedere a collocare il nuovo al suo posto. A quel punto avrete due strade da seguire: procedere ad una installazione ex novo del sistema operativo, oppure clonare il vecchio disco sul nuovo. La prima operazione potrebbe darvi un sistema in miglior salute, più scattante, ma comporta un consistente spreco di tempo perché dovrete reinstallare tutto quel che avevate sul vecchio disco. La seconda opzione è più rapida (noi abbiamo seguito questa strada e impiegato in tutto un’ora e venti) e vi consegnerà lo stesso Mac che avevate prima, preferenze, applicazioni e persino finestre aperte inclusi. Anche se vi porterete dietro tutti gli eventuali problemi che avevate in precedenza.

C’è anche una terza strada: ripristinare il sistema operativo e tutto il resto del disco, usando Time Machine. Ma ovviamente dovrete avere precedentemente provveduto con un disco esterno per un back up Time Machine e preparato il sistema in questa ottica.

Prestazioni

Dopo avere installato l’Aura ci siamo trovati con un disco da 1 TB che, una volta formattato, offre 893GB di capacità. Il disco precedente arrivava a 499 GB (su un MacBook Pro 15″da 2,3 GHz con 16 GB di Ram) siamo quindi ad oltre il doppio della capacità. Un balzo in avanti poderoso sotto questo punto di vista e che potrebbe essere anche superiore in fatto di moltiplicatore se avevate un disco da 256 o 128 GB.

Se la differenza in capacità è molto percepibile, lo è anche la differenza di prestazioni.  I benchmarks eseguiti con Black Magic Disk Test li vedete qui sotto. OWC è stata molto onesta nelle sue specifiche tecniche e il rapporto tra velocità teorica e velocità misurata è nello stesso arco che abbiamo misurato sul disco originale, ma resta comunque evidente, non tanto in lettura (solo un 2% in meno) quanto in scrittura dove perde più del 30%. La differenza balza all’occhio in maniera evidente in differenti compiti, durante l’avvio della macchina, ad esempio: con il vecchio disco, dall’apparizione della Mela alla costruzione del desktop intercorrono 11 secondi, con il disco di OWC 19 secondi.

Probabilmente chi ha un SSD da 128 GB, piuttosto frequenti nei MacBook Air e anche in qualche MacBook Pro da 13 pollici, potrebbe subire meno questo problema perchè quei dischi erano più lenti sia di quelli da 256 GB che di quelli da 512 come quello che abbiamo sostituito.

Chi ha un MacBook Pro a 4 corsie, subirà, però un rallentamento molto più massiccio di quello che abbiamo subito noi, visto che queste macchine sono letteralmente il doppio, se non oltre, più veloci dei MacBook di generazione precedente, come quello su cui abbiamo provato il disco OWC Aura che a sua volta, come visto, è più veloce del disco OWC.

Segnaliamo anche un superiore riscaldamento del disco rispetto al Samsung che avevamo i precedenza. Il dorso del Mac dopo qualche tempo di lavoro intensivo diventa più caldo di quanto non gli accadesse con il disco “stock”. Nulla di preoccupante o fastidioso, ben intenso, ma comunque percepibile. Va anche segnalato che OWC ha fatto in maniera che l’SSD avesse una superiore capacità di dispersione del calore, applicando a questo scopo una piastra specifica.

Nel processo di test, abbiamo anche voluto testare il disco che abbiamo costruito usando il vecchio SSD che era nella nostra macchina. I risultati sono tutt’altro che disprezzabili: con 230 MB/sec in scrttura e 320 MB/sec in lettura, abbiamo un drive capace di seguirci anche in operazioni discretamente intensive, di molto superiore ad un disco esterno a piatti magnetici e a qualunque chiavetta di fascia media e anche di elevata capacità: 480 GB di SSD sono una piattaforma di archiviazione già interessante, ottima per un back up di immagini o per collocarci anche una libreria Lightroom, ad esempio.

Conclusioni

Rispondere alla domanda se conviene acquistare un disco come gli SSD Aura per aggiornare un Mac, richiede prima di rispondere alla domanda su quanto importante è per voi la capacità del disco.

Se siete a corto di spazio, se avete necessità di avere un disco interno capace di seguirvi ancora a lungo e se il Mac che avete lo volete far durante ancora, altrettanto, a lungo, allora non dovreste pensarci su molto: gli SSD Aura da 480 GB e 960 GB sono l’unica soluzione che avete per perseguire questa strada. Sono molto affidabili, ben supportati e facili da installare. In più possono essere acquistati in una versione che vi cosente anche di avere un disco esterno da usare per altri compiti. In questo caso l’unica difficoltà potrebbe essere il prezzo: costano da Buy Different 480 o 780 euro, una cifra  che a conti fatti, per l’esclusività e le difficoltà che OWC ha superato per creare questi dischi e dal fatto che il supporto è eccellente, non possiamo definire in assoluto come “cara”, ma che resta tangibile.

Se invece per voi quel che conta è la velocità prima della capacità, tenete in considerazione che installando un Aura, fatto salvo se avete un SSD da 128 GB che erano più lenti di altri tagli, pagherete sempre pegno in qualche misura. Ridotta, ma comunque sensibile, se avete un Mac del 2013 o del 2014, massiccia se avete un Mac del 2015. OWC ha una grande esperienza nel settore degli upgrade, ma (per ora) non ha potuto fare il miracolo di superare gli ostacoli posti da connettori proprietari e configurazioni sempre proprietarie che l’hanno obbligata a venire a compromessi per riuscire in quel che Apple, più o meno scientemente, impedisce di fare: aggiornare il disco fisso.

Segnaliamo infine che la garanzia su questi SSD è di 3 anni. BuyDifferent offre inoltre il reso gratuito entro 14 giorni (soddisfatti o rimborsati) e l’acquisto anche in contrassegno senza costi aggiuntivi. Per qualsiasi informazione potete contattare Buydifferent tramite email o anche direttamente via chat.

[usrlist Design:5 Facilità-d’uso:5 Prestazioni:3 Qualità/Prezzo:4]

Pro
– L’unica soluzione per aggiornare gli SSD dei MacBook più recenti
– Elevata capacità massima
– Estremamente semplice da montare

Contro
– Prestazioni limitate rispetto agli SSD dei modelli più recenti
– Prezzo tangibile

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