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Recensione scanner Plustek OpticFilm 135i, per dare vita ai vecchi negativi e diapositive

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Si chiama Plustek OpticFilm 135i ed è il nuovo scanner del marchio specializzato nella conversione da analogico a digitale, che abbiamo già visto in diverse occasioni nelle notizie e recensioni del nostro sito.

In questo caso il focus del prodotto è il trattamento di pellicole e diapositive, patrimonio dorato di un’epoca che oramai è viva solo nelle mani di pochi romantici, ma che allo stesso tempo offre un numero interessante di utenti a cui piacerebbe avere in digitale quei moltissimi ricordi in pellicola che oggi è difficile recuperare e assaporare di nuovo, laddove sulla TV, magari con Plex, sarebbe molto più facile.

Positivo e negativo

Le dimensioni dello scanner fuori dalla scatola sono di 24,5x35x20,5 centimetri, a cui vanno aggiunti altri circa 50 centimetri per l’ingombro totale della slitta delle pellicole per usarlo bene (da quando è in posizione a quando esce), il tutto in un case in plastica sagomata del peso di circa 1,6 Kg.

L’aria è un po’ vintage, ma non potrebbe essere atrimenti per un prodotto che richiama  i fasti delle pellicole, forse uno dei media più affascinanti ancora oggi, nonoastante il dominoi ventennale del digitale che è più economico e semplice ma proprio per questo più mainstream e meno “tagliato” per un pubblico di appassionati.

Plustek OpticFilm 135i è uno scanner a slitta con l’ingresso frontale per la slitta per le pellicole e cinque pulsanti superiori, mentre nella parte posteriore trovano posto i vari connettori USB per i dati e l’alimentazione, oltre ad una porta per l’uscita della slitta.

Sempre nella confezione, un po’ spartana, trovano posto due slitte, capaci di ospitare formati positivi e negativi come il 24×36, 24×65 e 24×226 millimetri, sia in formato positivo che negativo.

Tutte le operazioni si possono effettuare esclusivamente attraverso il software in dotazione, incluso nel DVD, ma che noi abbiamo tranquillamente scaricato dal sito web della casa madre (va bene essere retrò ma non ci sono più lettori DVD qui).

Tutto semplice

Per provare il piccolo scanner, non avendo a disposizione delle vecchie pellicole, abbiamo chiesto all’amico Giorgio, che vedete in foto più in basso, che orgoglioso ci ha prestato un importante archivio di qualche migliaio di scatti che teneva in religiosa archiviazione nell’armadio.

Questo ci ha dato il la per la considerazione principale: il Plustek OpticFilm 135i è veramente un prodotto di nicchia per una clientela che, negli anni, ha scattato moltissimo con fotocamere a pellicola e che oggi si trova a dover armeggiare con proiettori o altro per rivedere quei vecchi scatti, mentre sarebbe più facile avere dei file TIFF, Jpeg o Png da gestire con altri e più semplici device o semplicemente nel web.

Imparare a usare lo scanner ha necessitato di non più di una manciata di minuti, anche perché il software è fatto abbastanza bene e soprattutto è capace di automatizzare il lavoro in serie.

Sostanzialmente si posizionano le pellicole nella slitta, agganciandole nei posti previsti, non è possibile sbagliare, e si avvia il software, definendo i parametri della scansione nell’area il cui nome bizzarro è “Scandire” (che ricorda più una operazione vocale che fotografica). Il tutto può essere comandato completamente dall’App oppure, grazie ai pulsanti presenti, funzionare in modo ibrido.

Il sensore riesce a lavorare sino a 7200 dpi a 48bit, con infrarossi per graffi e parti rovinate, e il processo restituisce i vari scatti separati, che possono essere poi salvati in batch nella cartella prevista, oppure lavorati direttamente dalle capacità di base dello stesso software.

La prova è stata effettuata su scatti di natura prettamente amatoriale, non ci sono le capacità di un fotografo, e proprio per questo abbiamo apprezzato le qualità di recupero colorimetrico del software, unitamente alla capacità di operare sui livelli RGB in modo interessante.

Un passaggio con Photoshop aiuta senz’altro, ma possiamo anticipare che il software riesce a gestire in modo molto veloce tre quarti delle operazioni in modo corretto e senza problemi, promuovendo l’attività di batch e relegando a programmi terzi solo la fase finale.

Nel caso serva, lo stesso ha anche capacità social per eseguire l’upload degli scatti nei principali siti fotografici, anche se la nostra esperienza ci suggerisce cautela in questo, data l’età delle pellicole e la necessità di analizzarle a fondo prima di mandarle su un social aperto pubblico.

Recensione scanner Plustek OpticFilm 135i, per dare vita ai vecchi negativi e diapositive
In alcuni scatti, come questo di Giorgio, partecipe con noi nella recensione, serve un po’ di post produzione. Che potrebbe riguardare graffi o polvere, ma anche banalmente un taglio

Tempi e modi

Della qualità operativa Plustek eravamo abituati, ed infatti anche il Plustek OpticFilm 135i non ci ha deluso: una scansione avviene in circa 3 minuti e mezzo, e siamo stati in grado di gestire operazioni complete anche di ricarica ogni 4 minuti, grazie proprio al software (per operazione intendiamo da slitta vuota a file pronti e separati nella cartella di destinazione).

Chi scrive consiglia di creare flussi di lavoro che operano con la scansione prima di tutto, andando a ritoccare con il software integrato solo le immagini più complesse, delegando poi ad un passaggio con Photoshop o più semplicemente a Foto su Mac tutti i ritocchi, il cui numero e tipo possono variare molto da scatto a scatto, in particolare nel mondo amatoriale dove spesso serve intervenire oltre che nel bilanciamento colore e nella correzione dei graffi e della polvere, anche nel taglio e nella dominante di colore (e non ce ne voglia l’amico Giorgio).

Per questioni puramente pratiche lo scanner quando sosta sulla scrivania non ha dimensioni del tutto irrilevanti, dato che offre un ingombro di una piccola stampante, per cui se avete una scrivania non troppo generosa, vi farà piacere sapere che il device è bene riporlo nella scatola quando non serve, ma che a rimetterlo in pista ci si mette davvero un attimo, se il software è già installato. Il tempo maggiore è richiesto dalle scansioni, per il resto tutto è velocissimo.

Recensione scanner Plustek OpticFilm 135i, per dare vita ai vecchi negativi e diapositive
Il risultato di una scansione, ottimizzato poi con il software integrato: molto ovviamente dipende dalla qualità dell’originale, ma il passaggio a Photoshop potrebbe essere necessario solo per i più esigenti o per chi lo fa per lavoro

Considerazioni

Nel giudicare il prodotto non possiamo che partire dalla considerazione, fondamentale, che si tratta di un prodotto di nicchia, di più della media degli scanner Plustek che hanno popolato queste pagine. La maggior parte dei lettori, specie quelli più giovani, troveranno il prodotto inutile o quantomeno strano, in un’epoca in cui chiunque ha una fotocamera in tasca e condivide gli scatti nel cloud in un paio di secondi.

Ma è altrettanto vero che per lo stesso motivi ci saranno lettori che saranno folgorati dal ripensare a quanto può diventare facile digitalizzare il proprio archivio analogico e dargli nuova vita attraverso Instagram, Flickr, Facebook a anche semplicemente alla TV via Plex.

Il prezzo è alto, ma secondo chi scrive parametrizzato alla specificità del prodotto e alla qualità intrinseca, pensando soprattutto per i numerosi automatismi che facilitano un processo altrimenti preoccupante.

A questo punto la palla passa ai lettori, in particolare a quelli che hanno un archivio di pellicole in fondo all’armadio, un pezzo di storia di vita: quanto merita il suo ritorno alla luce? Questo piccolo scanner lo garantisce, anche se non sapete usare Photoshop.

Pro:

  • Bel prodotto nel complesso
  • Ottimi gli automatismi
  • Look vintage

Contro:

  • Prezzo importante
  • Look vintage (questo è un pro e un contro allo stesso tempo)

Prezzo

  • 449,00 Euro

Maggiori informazioni su Plustek OpticFilm 135i si possono trovare sul sito della casa madre, e i lettori possono acquistarlo direttamente dalle pagine di Amazon.it.

REVIEW OVERVIEW

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Prestazioni
Qualità/Prezzo

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