Nella parte frontale c’è il logo di G-Technology, ma questo SanDisk G-Drive SSD fa parte della nuova neonata linea SanDisk Professional, parte della riorganizzazione delle linee di Western Digital (che forse vedrà prima o poi tutta la linea G-DRIVE passare sotto il marchio SanDisk).
Piccolo, veloce e a prova di urto, lo abbiamo provato per un paio di settimane in studio e in viaggio.
Professionale anche nel look
La nuova proposta SanDisk G-Drive SSD è una unità abbastanza piccola, le dimensioni parlano di 95 x 50 x 15 mm, quindi più minuto del fratello maggiore G-Technology G-Drive Mobile SSD. Il design però rimane lo stesso, decisamente originale nonostante il passaggio all’ala SanDisk.
Un parallelepipedo con gli angoli irregolari e arrotondati con una superficie in soft-touch nera piacevole e pregevole al tatto.
Il tutto è cinturato da una parte in metallo dove sosta il connettore USB-C 3.2 mentre dall’altra parte, un piccolo LED di colore bianco serve a indicare l’accensione e l’attività.
Nelle due superfici più ampie sosta una griglia, che non è chiaro se serve a contenere il calore o solo per bellezza, però a conti fatti il disco scalda meno, per esempio, dell’SSD portatile SanDisk Extreme V2 a cui può benissimo essere paragonato, anche se le dimensioni sono un po’ più grandi e con un design meno iconico.
Nella scatola trovano posto, oltre al disco stesso, anche due cavi USB-C/USB-C e USB-C/USB-A e un piccolo manuale di istruzioni per le prime operazioni.
APFS o ExFAT? Dipende dall’uso anche se…
L’unità arrivata per la recensione promette 2 TB di capacità, ma ne esiste anche una versione più economica con 1 TB di spazio e anche una da 500 TB.
Collegata ad un MacBook Pro, questo si è subito mostrato favorendo l’installazione del software per macOS e Windows 10, SanDisk Security (in comune con tutti i dischi dello stesso brand) che permette il blocco tramite una password.
Va sottolineato che l’App non è necessaria per il corretto funzionamento e che il disco risponde perfettamente anche dagli strumenti del sistema operativo, a parte ovviamente la parte relativa alla password.
Per il nostro uso abbiamo formattato il disco in ExFAT, che lo ha reso perfettamente utilizzabile sia con Mac che con Windows e, da poco, anche con i nuovi NAS Asustor, perlomeno quelli con il nuovo sistema operativo ADM 4, e ricordiamo che anche con molte distro di Linux non è affatto difficile implementarlo.
E dato che prove alla mano le differenze prestazioni tra APFS e ExFAT, i due modi di formattare il disco (APFS per macOS, ExFAT per macOS e Windows) sono davvero minime, ExFAT mira a diventare il file system migliore per chi ha ampie necessità di compatibilità (nonché il migliore in assoluto, tranne per i dischi di avvio).
In casa e in giro
Abbiamo usato il SanDisk G-Drive SSD come unità fissa, affiancandola al nostro WD My Book Duo, unità con molta più capacità ma ovviamente anche decisamente meno veloce, per l’utilizzo del nostro archivio foto, ma qua e la anche come unità di temporanea per il trasporto di documenti quando siamo andati in giro.
Nel nostro zaino l’unità ci sta bene, perché le dimensioni sono tali che una tasca la si trova sempre senza problemi e, nel caso, il disco sosta tranquillamente anche nelle tasche dei jeans o in un marsupio.
La forma è abbastanza smussata da non creare problemi, ma allo stesso tempo sicura per eventuali danni accidentali (SanDisk afferma che l’unità può resistere ad una caduta da 2 metri).
La velocità di trasferimento è molto buona, sostando di poco sotto i 1.000 MB/s, il che la pone in concorrenza, come dicevamo prima, con l’SSD portatile SanDisk Extreme V2 e promettendo una piattaforma molto interessante anche per chi fa montaggio video, potendo usare il disco anche come serbatoio diretto per i file.
Durante il funzionamento ovviamente l’unità è risultata molto silenziosa (come c’era da aspettarsi da una unità SSD) e anche abbastanza attenta al calore, dato che scalda meno dell’SSD portatile SanDisk Extreme V2 (forse per le dimensioni maggiori).
Considerazioni
SanDisk G-Drive SSD è una unità davvero versatile, che come detto numeri alla mano si presta molto bene come archivio per l’utilizzo di file ad alta risoluzione per chi fa montaggio video, per chi gestisce molte foto in RAW o comunque file complessi che necessitano di un valore alto di lettura e scrittura per essere usati correttamente.
Eppure, allo stesso tempo, è ottima nell’uso on-the-road per un trasferimento veloce con un MacBook Pro durante una sessione di foto fuori ufficio o come seconda copia per un archivio video da usare in un secondo momento (o, anche, per un montaggio al volo per una verifica veloce per capire se serve rigirare alcune scene).
Il prezzo è in linea con quello che è il mercato e solo nel taglio da 2 TB più caro dell’altra unità SanDisk con la quale si mette in diretta concorrenza.
Pro:
• Unità veloce e silenziosa
• Robusta e pronta a tutto
• Buona gestione della temperatura
Contro:
• il taglio da 2 TB è proporzionalmente caro
Prezzo:
• 159,99 Euro (500 GB)
• 260,99 Euro (1 TB)
• 411,99 Euro (2 TB)
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