Sta nella tasca dei jeans, in tutti gli zaini e borse, non ha paura di cadere e può essere usata in moltissime situazioni: la nuova unità SSD esterna SanDisk Extreme Pro Portable SSD è davvero formidabile e utilissima specie per chi lavora in esterna. Però serve attenzione nel le massime prestazioni, che dipende dall’interfaccia e dal computer che utilizzate.
Pronto per la tasca
SanDisk Extreme Pro Portable SSD arriva una una piccola scatola di cartone, con dentro un profilato di plastica morbida che contiene e protegge l’unità SSD vera e propria, accompagnata da un piccolo depliant cartaceo per le specifiche tecniche e le normative di sicurezza, un cavo USB-C/USB-C e un secondo USB-C/USB-A per la compatibilità.
Il disco offre dimensioni davvero ridotte, solo 110,26 x 57,34 x 10,22 mm per un peso di 77.5 g (dimensioni e peso sono comuni per tutti i tagli), il che significa che potete davvero metterlo ovunque senza problemi.
La forma è arrotondata e sottile, in plastica nella parte sopra, in gomma viscosa nella parte sotto, in modo che, quando appoggiata sopra la scrivania, o qualunque altra superficie, non scivoli.
Il disco può viaggiare come detto in tasca o dentro qualche borsa senza problemi: non essendoci parti meccaniche, il rischio di danneggiamento è sensibilmente minore, considerato anche è anche certificato IP65 (quindi resiste a schizzi d’acqua e polvere), ed infatti la confezione non propende per nessuna protezione aggiuntiva al disco, ma gli utenti che vogliono preservare ulteriormente l’unità, possono optare per una custodia aggiuntiva singola ma anche doppia.
Veloce si ma…
Il disco non prevede altro che un unico connettore presente nella parte posteriore, di tipo USB-C, atto a collegare l’SSD con il computer o con altri device.
Lo standard utilizzato è USB 3.2 Gen 2×2, che ai più non dirà molto ma in pratica è uno standard USB che offre una velocità di trasferimento dati fino a 20 Gbps.
Questo standard è il più veloce tra quelli della serie USB 3 e utilizza una operazione multi lane per raggiungere la velocità elevata di 20 Gbps, al picco, che si traduce in pratica in 2.000 MB/s.
Questo, però, solo se e quando collegato ad un dispositivo compatibile con lo standard: con altri device e con altri standard il disco si comporta comunque bene, ma non arriva alla velocità dichiarata, vediamo perché.
Tutti i device come i Mac che hanno una porta USB3, USB4 e/o Thunderbolt possono usare l’unità SanDisk Extreme Pro Portable SSD, arrivando però ad una velocità dimezzata di 1.000 MB/s, il che non è comunque male ma è al di sotto delle caratteristiche attese.
Le porte Thunderbolt, per esempio, non supportano USB3.2 Gen2x2 ed è per questo che non possono saturare la banda dati disponibile. Il supporto per lo standard USB4 da parte dei costruttori di computer (Apple, ma anche Dell, Lenovo, HP e altri) è opzionale, significa che è a discrezione di chi produce il computer se attivarlo o no attraverso la scelta di Chip che supportano la double lane.
I Mac ad oggi sono compatibili con USB-C 3.2 Gen2 ma non USB3.2 Gen2x2 e quindi non possono gestire la velocità di 20Gbps del modello in prova limitandosi a 10Gbps.
Abbiamo provato l’unità SSD con diversi computer, partendo da un MacBook Pro con M3 Pro sino ad un Mini PC GEEKOM GT1 Mega, passando per un HP EliteBook e un Acer Swift Go 14.
Di questi, solo il recente Mini PC GEEKOM GT1 Mega aveva una porta compatibile con USB3.2 Gen2x2, e di conseguenza solo con quel device abbiamo potuto avvicinarci alla velocità teorica massima di 2.000 M|B/s, mentre in tutti gli altri, con porte di tipo Thunderbolt 4 e 5 compatibili con USB4 la velocità è sempre rimasta attorno ai 1.000 MB/s.
Come funziona
Abbiamo usato il SanDisk Extreme Pro Portable SSD in ambiti misti: sopra la scrivania per la copia dei documenti, così come nello zaino in mobilità per i viaggi. In particolare, in uno di questi viaggi, abbiamo avuto modo di sfruttare molto il disco all’interno della sala d’attesa di una stazione dei treni, in uno spazio davvero angusto.
La velocità, come detto, arrivava vicina a 1.000 MB/S e per il nostro utilizzo normale era più che sufficiente: del disco in effetti abbiamo apprezzato molto di più il fatto che fosse silenzioso e che non ingombrasse molto durante l’uso (appoggiato a fianco della tastiere integrata del MacBook Pro, a fianco del trackpad).
Il cavo è abbastanza corto ma solido, il che è utile quando lo si gestisce in mobilità, perché un cavo lungo rischia di annodarsi a qualche cosa e tirare quando ci muoviamo.
Durante l’utilizzo, nelle fasi più intense, l’unità ha aumentato la temperatura ma è sempre rimasta su limiti ben più che accettabili. D’estate, appoggiare il disco alla gamba non da nessun problema.
Il nostro utilizzo è stato limitato al deposito di documenti, un backup di un archivio realizzato tramite il software Get Backup 3, che crea una copia dei file senza problemi (mentre Time Machine, per esempio, non andava bene perché a noi non serviva un backup ma una copia tale e quale, sincronizzata).
In realtà però il disco non disdegna utilizzi anche più verticali, come l’hosting di macchine virtuali per Parallels Desktop, ad esempio, o la copia di qualche Memoria SD per le macchine fotografiche quando si scatta in esterno (se la fotocamera non ha la funzione di doppia copia) o anche per l’esportazione di scatti elaborati da Lightroom.
Infine, 4 TB sono una quantità di dati alta per un disco SSD (anche se SanDisk dispone di unità Desktop più capienti) per cui ogni utente può registrarci dati di tutti i tipi, anche asset completi da usare per programmi di videoediting come Adobe Premiere o DaVinci Resolve.
Conclusioni
Piccola, silenziosa, comoda e nata decisamente per essere portatile, l’unità SanDisk Extreme Pro Portable SSD ha come target l’utente privato che ha bisogno di una memoria capace da affiancare al computer quando è in viaggio e il professionista che ha bisogno di spazio in mobilità, un po’ per tutti gli utilizzi.
Pur non avendo la pretesa di unità ben più professionali come ad esempi SanDisk SSD PRO-G40, questa unità può essere molto interessante per tutti gli usi, essendo comunque più piccola di dimensioni e più economica.
Invitiamo gli utenti a valutarla appieno, però, perché con un Mac è impossibile raggiungere la velocità di picco dichiarata, attestandosi a metà circa (che è comunque il doppio più veloce di qualunque unità meccanica), laddove tale velocità la si raggiunge solo con alcuni computer Windows compatibili, ma dall’altra parte resta una unità con design e caratteristiche molto buone e con una velocità di tutto rispetto nel mercato. Nel caso la sfruttiate in ambiente misto sappiate che le fasi di copia e trasferimento su PC saranno più efficienti se è presente una interfaccia USB recente con 20 o 40 GBps.
Non dimentichiamo inoltre che grazie ad USB-C il Sandisk in questione offre una enorme quantità di dati alla registrazione video sugli iPhone 15 Pro e 16 Pro che possono utilizzare il collegamento USB-C diretto in formato ProRes. La banda passante è pienamente sufficiente per il compito e, grazie a iOS 18 ora è possibile formattare il disco esterno direttamente da iPhone e iPad nel formato EXFAT richiesto dalla registrazione Pro-Res
Pro:
• Piccola robusta e silenziosa
• Pensata per l’uso in mobilità
• Ottima anche per l’ufficio
• Enorme riserva dati per girati video con iPhone
• Cavo USB-C/USB-C e cavo USB-C/USB-A in dotazione
Contro:
• Velocità di piccolo solo su PC compatibili
Prezzo:
• 419,99 € (4 TB)
• 269,99 € (2 TB)
• 159,99 € (1 TB)
SanDisk Extreme Pro Portable SSD è disponibile a partire dal sito web italiano della casa madre ma lo potete trovare più comodamente anche presso Amazon.it