Robo Wunderkind è sostanzialmente un gioco, pensato per bimbi dai sei anni in su, che da una parte stimola la creatività, dall’altra insegna i fondamentali delle tecniche di programmazione.
Robo Wunderkind, la recensione
Il Basic che non c’è più
Chi scrive ricorda ancora la sensazione di meraviglia quando, in età più innocente, guardava meravigliato un display monocromatico mostrare la scritta “Hello World” data dal comando PRINT in BASIC, non su un computer ma su una calcolatrice Casio fx-7500G che oggi farebbe ridere anche il più economico degli smartphone ma che all’epoca era una innovazione incredibile.
Senza cadere troppo nell’amarcord, è chiaro che il mondo è cambiato ma il punto è che i bimbi oggi sono letteralmente invasi da smartphone, tablet, AppleTV e consolle con la conseguenza, neppure tanto sottile, di trovarsi tutto già pronto e perdendo quella sensazione di meraviglia nelle piccole cose che invece avevamo qualche anno fa.
Non è un problema in senso assoluto, è il tempo che cambia e con esso le regole del gioco: serve per cui capire in che modo entrare nelle loro teste e inserirci dentro fondamentali che poi in età più adulta, li aiuteranno nel mondo del lavoro, se vorranno fare questo lavoro, ma che in senso assoluto saranno comodi anche nell’organizzazione generale, perché la didattica vale sempre.
Robo Wunderkind ci prova con un approccio molto interessante, proponendo da una parte la costruzione di oggetti e dall’altra una didattica utile a farli “funzionare”, letteralmente, con comandi semplici e fluidi nella loro sequenza.
All’inizio meglio in due
A scatola aperta ci troviamo di fronte ad un insieme di pezzi che, a prima vista, ricordano un po’ la serie Lego Duplo, ma che subito dopo mostrano una notevole diversità. I pezzi sono pensati per agganciarsi l’uno all’altro in diversi modi, ma all’interno contengono dei connettori che permettono loro di muoversi in autonomia, o di far luce o di suonare.
Le due App universali Robo Live e Robo Code aiutano fornendo dapprima una guida elementare alla costruzione dei modelli predefiniti, in 3D ampiamente gestibile in tempo reale, e poi un aiuto concreto nelle animazioni.
Chi scrive suggerisce, perlomeno nei primi passi, la presenza di un genitore perché l’argomento è tutt’altro che scontato e chi non ha il “forma mentis” potrebbe trovarsi un po’ in difficoltà (tanto i bimbi quanto i grandi, attenzione), non tanto nel capire che cosa fare ma nel come muoversi in modo appropriato.
Tuttavia il lavoro dei ragazzi di Robo Technologies è da elogiare e già dopo qualche movenza, i bimbi capiranno da soli se e come continuare a sviluppare le loro idee.
Il senso della logica
L’approccio è basato sul flusso dei comandi: in un programma le cose funzionano come devono funzionare se tutti gli elementi sono in sincronia e se la sequenza è corretta.
Non c’è ovviamente codice da scrivere, solo oggetti da spostare dalla palette al piano di lavoro, da far corrispondere all’oggetto montato e sincronizzato, via Wi-Fi, con lo smartphone o, meglio, un iPad (perché lo schermo più grande aiuta).
I prodotti possono muoversi da soli o a comando con una consolle, possono illuminarsi di vari colori ed emettere suoni, oppure fare tutto assieme o in una sequenza programmata.
La cosa più bella è che la piattaforma è aperta alle idee più strane e non ci sono limiti a quello che i bimbi o i ragazzi possono fare con il loro giocattolo, così come la forma, abbastanza elementare, dei risultati, sia raffigurata nella loro particolare fantasia.
Il prodotto è buono e interessante ma non è privo di difetti: la parte iniziale non è complessa ma serve la volontà di capire e di mettersi in discussione, così come alcuni comandi sono più complessi di altri e qua e la il senso di frustrazione perché una cosa non succede come vorremmo arriva, il che è buono perché anche questo fa parte del tessuto stesso della programmazione e soprattutto insegna loro a risolvere in modo creativo le difficoltà.
Considerazioni
Il set da noi provato è l’Education Kit, che suggeriamo di valutare al posto del più economico Starter Kit, troppo esile negli oggetti e limitante nel lungo periodo. I kit sono interscambiabili e sarebbe interessante averne più di uno per variare con la fantasia, ma qui entra in gioco il secondo problema, il costo.
Nonostante l’idea alla base sia buona e le richieste probabilmente alte in termini di sviluppo, è chiaro che 249,00 Euro per l’Education Kit non sono pochi per un nonno o un genitore che pensa al regalo sotto l’albero per il proprio pargolo, ma su questo lasciamo liberi i vari Babbo Natale di optare per la scelta migliore.
Invitiamo i lettori, prima dell’acquisto, di dare un occhio alla pagina instagram del progetto, per valutare l’idea ma anche i risultati reali ottenuti.
Pro:
• La dinamica è interessante
• Serve un adulto, ma solo all’inizio
• È un gioco, ma può dare molto di più
Contro:
• Prezzo alto
• La confezione base è troppo semplice
Prezzo:
• 179,00 Euro (Starter Kit)
• 249,00 Euro (Education Kit)
I lettori possono trovare Robo Wunderkind partendo dalle pagine di Amazon.it sia in versione Starter a 179,00 Euro che Education a 249,00 Euro.