Chi si chiede quale sia la perfetta macchina fotografica da taschino, deve necessariamente mettere nel conto la Ricoh GR II (640 euro su Amazon), la seconda versione della precedente GR del brand di Ricoh, introdotta nel 2013. L’abbiamo messa alla prova nei giorni scorsi per cercare di comprendere quali siano i compromessi cui giunge l’azienda giapponese in fatto di qualità di immagine, capacità di composizione dello scatto, prezzo in rapporto alle funzioni, per creare un dispositivo che è realmente tascabile e che sfida una compatta classica che solitamente hanno sensori minuscoli e qualità non entusiasmante.
Le premesse ci sono tutte. Abbiamo citato la GR che risale a tre anni fa, ma Ricoh ha una storia molto più antica in questo ambito. Nell’ormai lontano 1996 ha presentato l’originale Ricoh GR1, una delle migliori compatte analogiche di sempre. Da questa tradizione è nata la Ricoh GR1 e le successive versioni che hanno rappresentato per molti un soluzione ideale per il viaggio, capace di essere dimenticata quando non serve e di essere estratta per scatti di qualità quando necessario, senza ricorrere a lenti e complesse operazioni di regolazione.
Dal 2005 Ricoh ha poi introdotto la prima versione digitale della su GR, ma è solo con il modello del 2013 (il quinto modello digitale) che il brand è stato in grado di offrire nuovamente una qualità d’immagine d’alto livello sfruttando un sensore APS-C in luogo dei precedenti sensori di dimensioni paragonabili ad una qualunque compatta. La Ricoh GR II sarebbe quindi la sesta iterazione della serie digitale e rispetto al predecessore introduce pochissime novità: le più significative sono la connettività Wi-Fi e NFC.
Ricoh GR II: Ergonomia e Controlli
Una delle caratteristiche principali della Ricoh GR II è indubbiamente la sua dimensione. La fotocamera è veramente compatta, con misure paragonabili ad una delle moltissime digicamere compatte in vendita oggi sul mercato (117 x 63 x 35 mm), questo nonostante all’interno del corpo macchina si nasconda un importante sensore APS-C, delle dimensioni di quelle che si trovano attualmente quasi solo su fotocamera DSLR o mirrorless a lenti intercambiabili, supportato da un’ottica a focale fissa f/2.8
Ci sono altre fotocamera dotate delle stessa combo sensore e ottica, come la nuova Fujifilm X70, la Nikon Coolpix A o la serie X di Leica, ma la Ricoh GR II è senza alcun dubbio la più maneggevole. L’ingombro è davvero minimo, grazie anche alla lente retrattile che esce solamente dopo l’accensione: la fotocamera può essere infilata agevolmente nella tasca della giacca, in borsa, nel taschino della camicia, o nella tasca posteriore dei jeans, e le sue dimensioni non vanno oltre a quelle di una compatta, come ad esempio la Panasonic Lumix TZ70. Il tutto senza rinunciare, come detto, ad un sensore APS-C, capace di scattare foto ad alta qualità.
A questo si aggiunge un peso irrisorio, solo 248 grammi, in un corpo robusto e solido, realizzato in lega di magnesio, che la rende ancora più piacevole da usare.
Nulla da eccepire sull’ergonomia: sul fonte, a destra è disponibile una comoda impugnatura che rende salda la presa, sormontata da una ghiera di selezione che consente di interagire con i comandi. Spicca l’ottica retrattile GR, costituita da 7 elementi in 5 gruppi con 2 elementi asferici.
Sul dorso il tasto di accensione, il tasto di scatto, troviamo la slitta a caldo per gli accessori e una ghiera di selezione di modalità di ripresa, particolarmente comoda perché dotata anche di un piccolo tasto di blocco, che impedirà di spostare la selezione per errore urtando inavvertitamente la rotella con il pollice.
Sul retro, oltre al display fisso da 3 pollici (senza touch screen), sono presenti i comandi principali: l’immancabile D-pad con tasto menù, un comodo bilanciere dedicato alle impostazioni e all’ISO, un secondo bilanciere dedicato alla compensazione dell’esposizione, tasti dedicati all’autofocus continuo e ai blocchi AEL e AF, tasto di riproduzione e tasto display.
Sulla sinistra il tasto Wi-Fi/effetti e un tasto per attivare il flash pop up incluso nella fotocamera.
La disposizione dei comandi è razionale: buona parte delle funzionalità sono subito disponibili premendo l’apposito tasto o con una combinazione di comandi. Questa caratteristica, unita alla possibilità di personalizzare in maniera approfondita i tasti in base alla preferenze, rendono la Ricoh GR II molto duttile e versatile, grazie anche ad un menù delle impostazioni lineare e comprensibile.
Non c’è il mirino elettronico, ma chi lo desiderasse può acquistarlo scegliendo tra la lista degli accessori ufficiali che è costituita anche da un convertitore grandangolare da 21mm, un convertitore macro e un paraluce.
Essenziale e fedele ad un’interpretazione digitale dei controlli, tipico delle compatte, probabilmente il maggior difetto nell’ergonomia è l’assenza di comandi manuali, che troviamo invece in altri modelli concorrenti come la Fujifilm X70.
E’ assente ad esempio una ghiera per la messa a fuoco manuale così come una per selezionare l’apertura manualmente; allo stesso modo non ci sono comandi manuali dedicati ai tempi di scatto o ai valori ISO, tutto è gestito digitalmente tramite pulsanti e bilancieri.
In alcuni casi di tratta semplicemente di una scelta e per chi è abituato alla digitalizzazione l’assenza di controlli manuali non sarà un problema ma potrebbe essere un vantaggio; in altri casi avrebbero fatto comunque comodo, come nel caso della messa a fuoco manuale, non particolarmente agevole da operare attraverso ghiere e pulsanti.
Probabilmente però l’introduzione di comandi manuali avrebbe reso la fotocamera più ingombrante e Ricoh ha dunque voluto operare una netta scelta di campo privilegiando la compattezza.
Ricoh GR II: Performance e qualità d’immagine
Punto di forza della Ricoh GR è la combinazione sensore/ottica. La fotocamera è dotata come detto di uno sensore CMOS APS-C da 16 MP che abbinato al sorprendente obbiettivo GR è capace di regalare scatti che non fanno rimpiangere in alcun modo una DSLR o mirrorless.
L’ottica è uno de punti di forza. Costituita, come detto, da 7 elementi in 5 gruppi con 2 elementi asferici stupisce per nitidezza: grazie anche all’assenza del filtro passa basso, le immagini offrono un livello di dettaglio molto promunciato, caratteristiche mantenute anche su scatti a massima apertura (f/2.8), dove la nitidezza si estende dal centro fino ai bordi dell’inquadratura, senza sensibili perdite di qualità.
Grazie all’apertura massima relativamente ampia e al sensore APS-C, è possibile ottenere anche un interessate bokeh nel caso si riprendano soggetti abbastanza ravvicinati rispetto allo sfondo; trattandosi però di un’ottica equivalente ai 28mm, l’effetto sfocato sarà comunque più limitato nella maggior parte delle occasioni.
Ricoh ha però pensato bene di includere nella fotocamera un filtro a densità naturale che interverrà in contesti eccessivamente luminosi e permetterà di scattare ad apertura massima in tutte le situazioni, garantendo un interessante bokeh anche quando non sarebbe stato possibile.
Scegliere un’ottica da 28mm potrebbe sembrare non del tutto apprezzabile per una fotocamera a focale fissa; in realtà l’ angolo di campo equivalente ai 28mm è ormai diventato uno standard universale: la maggior parte delle fotocamere che troviamo sui moderni smartphone offrono una visuale che oscilla fra i 28 e poco più dei 30mm.
Probabilmente qualcuno avrebbe preferito una visuale da 35mm, ma in questo caso subentrano preferenze personali sulla porzione si spazio che si vuole riprendere, ma in questo contesto i 28mm della Ricoh GR II possono essere considerati ormai universali, perfetti per tale genere di fotocamera. Certamente sono perfetti per gli appassionati di street photography, un genere dove la Ricoh GR II dà il meglio di sé: minuscola, tascabile e pratica, non attira l’attenzione e permette di riprendere le scene abbracciando il contesto visuale ed immergendo il fotografo all’interno dell’evento.
Per facilitare proprio il lavoro del fotografo da strada è presenta l’interessante modalità Snap Focus, una versione moderna della tecnica di pre-focusing, che consente di impostare in anticipo una specifica distanza per la messa a fuoco per scattare con massima immediatezza.
Lo Snap Focus agisce allo stesso modo: si può impostare la distanza di messa a fuoco predefinita, ad esempio a 2.5 metri, e scattare dunque immediatamente premendo a fondo il tasto, senza quindi attendere la messa a fuoco. Questo è molto utile e comodo, per non perdere l’attimo decisivo. Impostando ad esempio la distanza di messa a fuoco a 2.5 metri ed un’apertura abbastanza ridotta, f/8, si potranno riprendere immagini con scatti istantanei, nella certezza che tutto sia in fuoco a partire dai 2.5 metri di distanza. Questo sopperisce ad alcune incertezze dell’autofocus, non sicuramente il più veloce delle categoria e spesso in netta difficoltà soprattutto in scarsità di luce.
Riprendendo le eccelse qualità in termini di nitidezza e dettagli (nonché la portabilità), la Ricoh GR II, si distingue anche per un’ottima resa nella conversione al bianco e nero, dove è possibile avere un’elevata profondità nel micro contrasto e una resa d’immagine che potrebbe in un certo senso avvicinarsi a quella di alcune pellicole.
Parlando di ripresa e output dei file, la Ricoh GR II è in grado di riprendere fotografie in JPG e in formato RAW, che in questo caso è il formato DNG proprietario di Adobe. Un po’ a sorpresa nelle nostre prove i file RAW (lavorati in questo caso con Adobe Lightroom) risultano essere di base più definiti e vivaci della controparte JPG, che appare invece poco incisa ed abbastanza anonima nella resa standard. Solitamente sono i file RAW ad essere più neutri in termini di nitidezza, vivacità e contrasto, che può rendere conveniente decidere di scattare solamente in RAW, considerando anche la scarsa efficacia del bilanciamento automatico del bianco quando si riprende in luce artificiale, con una dominante gialla/arancio particolarmente fastidiosa
Il punto debole della GR II è probabilmente la fotografia in scarsità di luce. Si tratta di un debolezza relativa considerando che ci troviamo comunque di fronte ad una fotocamera con sensore APS-C in grado di spingere i valori ISO fino a 25.600 e di surclassare nei risultati qualunque compatta della stessa misura, come evidente anche in questi test riguardo la resa ISO, dove le foto sono utilizzabili fino a 3200 ISO, in alcuni casi anche a 6400
Nonostante ciò è però da rilevare come alcune inevitabili limitazioni non rendano la GR la fotocamera ideale per chi desidera scattare per lo più in scarsità di luce. La fotocamera é infatti priva di stabilizzatore e si incorre più facilmente nel rischio di introdurre l’effetto mosso decidendo di riprendere con tempi di scatto più lunghi, soluzione frequente e spesso necessaria in scarsità di luce.
Inoltre l’apertura massima di f/2.8, seppur apprezzabile, in alcuni casi appare insufficiente per ottenere risultati ottimale, tanto che è necessario venire a compromessi: alzando l’ISO si rischia di mettere rumore nelle immagini, abbassando il tempo di scatto su rischia viceversa l’effetto mosso.
Con ciò non vogliamo dire che la Ricoh GR II è una pessima macchina fotografica quando la luce non è ideale; semplicemente esistono soluzioni migliori sul mercato per chi è interessato a scattare prevalentemente di sera o notte, soprattutto rivolgendosi a sistemi mirrorless a lenti intercambiabili, ben consapevoli però di dover rinunciare all’estrema portabilità del dispositivo.
Ricoh GR II: Conclusioni
Possiamo affermare che la Ricoh GR II è la miglior compatta disponibile attualmente sul mercato per qualità d’immagine. Leggera, piccola e capace essere custodita in tasca, la macchina fotografica di Ricoh offre il miglior rapporto qualità-dimensioni che si possa ottenere ad oggi, grazie ad un sensore da DSLR ed un’ottica da 28mm nitida, tagliente e particolarmente performante, accoppiata in grado di generare immagini professionali nella maggior parte delle situazioni.
Queste caratteristiche, unite all’azzeccata funzionalità di Snap Focus, la rendono la fotocamera ideale per gli appassionati di street photography, desiderosi di liberarsi di borse, zaini e zavorre fastidiose, e portare con sé solo una semplice fotocamera, per mimetizzarsi nel contesto e scattare indisturbati, senza dare nell’occhio con l’attrezzatura.
Per chi volesse inoltre una maggior duttilità, ricordiamo che Ricoh mette a disposizione anche due lenti di conversione, una lente equivalente ai 21mm, per un grandangolo ancora più spinto, ed una lente macro, per scattare in maniera ancor più ravvicinata.
Tali benefici in termini di portabilità e comodità portano a dei compromessi, ovvero la necessità di convivere con alcune limitazioni, prime fra tutte l’ottica fissa da 28mm, l’assenza di comandi manuali e performance in scarsità di luce molto buone ma non irreprensibili.
Se siete alla ricerca di una fotocamera che abbia come caratteristica principale la portabilità ma non volete sacrificare la qualità d’immagine, al momento con la Ricoh GR II si va colpo sicuro. Sony RX100 Mark III o la Panasonic Lumix GF7, sono posizionate su una simile fascia di prezzo ed ognuna in grado di offrire vantaggi sulla Ricoh GR II, come lo zoom nel caso di Sony e le lenti intercambiabili nel caso di Panasonic, ma rinunciando rispettivamente alla qualità d’immagine (la Sony RX100 Mark III ha un sensore da solo 1 pollice) e alla portabilità (la Panasonic Lumix GF7 e le sue lenti non potranno mai scivolare in un taschino). La Fujifilm X70 ha una qualità simile, ma è più costosa ed anche più ingombrante.
Come sempre accade nel mercato della fotografia, si tratta di stabilire le personali priorità fotografiche e decidere di conseguenza.
La Ricoh GR II si acquista su Amazon online ad un prezzo poco oltre i 600 euro.
[usrlist Design:5 Facilità-d’uso:4 Prestazioni:4.5 Qualità/Prezzo:4.5]
Pro
- Miglior rapporto qualità-portabilità sul mercato
- Sensore APS-C di qualità comparabile a DSRL e mirrorless semi-professionali
- Ottica superba, tagliente, nitida e consistente nelle performance
- Eccellente resa nella conversione bianco e nero
- Menù semplice, comodo e comandi personalizzabili e super ergonomici
- Ottimi file RAW (DNG) direttamente out-of-camera
- Filtro ND integrato
- Ampia estensione ISO da 100 a 25.600
Contro
- Autofocus impreciso e non troppo veloce
- L’ottica equivalente ai 28mm potrebbe risultare limitante
- Caratteristiche tecniche non ideali per scattare in scarsità di luce
- Assenza di controlli manuali
- Niente mirino integrato
- Bilanciamento automatico del bianco non sempre affidabile
- File JPG poco incisivi