Dopo aver incassato plausi da pubblico e critica per mouse e tastiere da gaming, diventando uno dei punti di riferimento nel settore, Razer ha deciso l’anno scorso di utilizzare l’esperienza e la tecnologia per proporre una nuova linea di prodotti pensata per un utilizzo più business, di cui questo Razer Pro Click Mini è il modello più recente.
L’abbiamo provato per voi in viaggio, eccovi le nostre impressioni.
Formale, ma “cattivo” quando serve
Il nuovo Razer Pro Click Mini è l’ultimo nato della famiglia “Pro” di Razer, che non indica tanto la presenza di una spiccata tecnologia, ma quanto un design e una serie di attenzioni pensate più per Excel o Photoshop che per Fortnite o League of Legends.
Una linea che è iniziata un anno fa con il modello Pro Click e la tastiera Pro Type e, volendo, anche con il microfono Seiren mini, tutti prodotti pensati per l’ufficio.
Questo per dire che, nonostante la livrea bianca e l’assenza di illuminazione RGB (che comunque, almeno bianca, ci sarebbe stata bene) questo è un mouse Razer al 100%, con una tecnologia al suo interno da fascia alta, derivata da tutta l’esperienza gamer e anche se non è il mouse più adatto ad una sessione di gioco, occasionalmente non si tira indietro.
Ideale per lo zaino
Caratterizzato da dimensioni di 100,2×62,7×34,1 mm e da un peso che varia da 88 a 111 grammi in base al fatto che sia dotato di una o due batterie Alcalina AA (incluse nella confezione).
Il mouse ha dimensioni minute, e grazie al sacchetto in cotone morbido a corredo è facile trasportarlo in borsa: rispetto al mouse sempre da ufficio Pro Click ha un tasto in meno (7 al posto di 8) e una impugnatura pressoché ambidestra, ma è più trasportabile e comodo.
La connettività è doppia, sia Bluetooth che via Wireless tramite un dongle che, in caso di inutilizzo, sta comodamente nella tasca apposita a fianco alle batterie. L’uso in Bluetooth è comodo perchè risparmia una porta USB-A, ma è più suscettibile ai disturbi (ad esempio i device Bluetooth sono difficili da usare in aree ad alta densità di device, come ad esempio in fiera) mentre una connessione Wi-Fi è più potente e stabile, anche se consuma un po’ di più.
La connettività via dongle è interessante anche perchè, per i device compatibili (altre tastiere Razer in pratica) è possibile utilizzare un solo dongle per entrambi i device. La connettività non ha mostrato problemi neppure con uno Switch KVM, che non ha battuto ciglio e comandato tastiera e mouse alla perfezione.
Manca la connessione a filo, che non è neppure prevista, ma per l’uso specifico forse non è un grade problema (anche Apple, in pratica, ha tagliato la connessione a filo nel Magic Mouse, ponendo il connettore di ricarica sotto la scocca).
Meglio su tappetino
Il mouse è interamente coperto da superfici in plastica bianca (per il momento l’unico colore disponibile) con ai lati due parti di gomma leggermente solcata per migliorare la presa anche con mani sudate o bagnate.
Seppure la forma è quasi del tutto destrorsa, la serie di pulsanti materiali sono solo sul lato sinistro, oltre a quelli superiori (indicativamente per il cambio di risoluzione), ai classici destro e sinistro e alla rotella, che può funzionare anche per movimenti laterali.
I tasti tra l’altro sono pensati per essere silenziosi, e pur essendo tecnicamente degli Switch meccanici, sono appena percepibili nel silenzio, praticamente muti in un normale ufficio. La garanzia di vita è di 15 milioni di clic, praticamente molto più alta della vita reale del mouse stesso.
La parte superiore si alza mostrando il vano batterie: che sono due, ma il mouse funziona anche con una sola, da qui emerge l’esperienza Razer, che lascia l’utente operativo nel mentre che cambia la seconda batteria (una abitudine tipica dell’ambiente gaming).
Nella parte sottostante, i piedini sono in ceramica, il che significa che aumentano moltissimo lo scorrimento su tappetini ad hoc, come ad esempio il Razer Pro Glide o Pro Glide XXL di cui parliamo tra poco.
12.000!
Nonostante il taglio sia, come abbiamo detto, prettamente business e professionale, il piccolo mouse presenta all’interno un cuore da vero guerriero.
Il sensore ottico avanzato 5G Razer offre infatti ben 12.000 DPI reali, liberamente configurabili via software (solo per Windows) oppure anche via hardware tramite i pulsanti superiori negli step 400, 800, 1.600 (predefinito), 3.200 o 6.400 DPI, grazie alla memoria integrata.
L’accellerazione arriva sino a 35 G, il pulling rate da 500 a 1.000 Hz una velocità sino a 300 pollici al secondo, il Razer Pro Click Mini si pone numericamente al top della categoria (si pensi che la media dei mouse business di fascia alta varia da 2.000 a 4.000 DPI con meno di 500 Hz nel pulling rate) e potenzialmente al di sotto solo dei modelli da gamer, dove la risoluzione arriva anche a 22.000 DPI ma con esigenze molto diverse.
Inoltre, i driver Synapse 3 permettono al piccolo di sfruttare alcune caratteristiche tipiche dei giochi come le Macro, ad esempio, e anche se l’assegnazione e regolazione è solo per Windows, grazie alla memoria integrata funzionano anche su Mac.
In viaggio
Abbiamo provato il piccolo Razer Pro Click Mini in un viaggio Milano-Ancona per alcuni giorni nell’uso misto di lavoro e diletto. Ad affiancarlo, al posto della già citata tastiera Pro Type, abbiamo preferito la più compatta Razer Blackwidow V3 Mini Hyperspeed Phantom Edition personalizzata con qualche set di tasti supplementare che di solito ci aiutano su Diablo a trovare sempre i tasti giusti.
Il mouse è semplicemente ottimale come forma sia quando lo si mette nello zaino, specie nelle tasche laterali, sia quando lo si impugna al volo per un ritocco in treno: la forma è diversa, ma per quanto riguarda l’ingombro ricorda molto il modello Orochi V2, anche se la colorazione bianca e grigia gli offre quell’aspetto più serioso.
All’utilizzo Bluetooth gli abbiamo preferito quello Wi-Fi, più che altro per poter sfruttare i 1.000 Hz di pulling rate e anche perchè per chi scrive la durata della batteria non è un problema.
Il mouse si lascia usare tranquillamente anche nell’angusta seconda classe di Trenitalia (con gli ovvi compromessi) a patto di avere il posto con il tavolino, e la sera non ha disdegnato una strage a Diablo, titolo di grido anche per Mac grazie soprattutto alla bellissima community italiana, grazie appunto alle Macro stabilite su PC e che funzionano benissimo anche su Mac.
Ammettiamo che non sempre lo abbiamo spento prima di metterlo in borsa, consapevoli che il mouse si spegne da solo dopo un certo periodo di inattività, ma ci sarebbe piaciuta una alimentazione ricaricabile invece dell’uso via batteria, che garantisce sino a fino a 465 ore via Wi-Fi (quasi tre mesi uso ufficio) e fino a 725 ore via Bluetooth (circa quattro mesi e mezzo sempre uso ufficio), in entrambi i casi con due batterie.
Tappeto volante
Assieme al mouse Pro Click Mini Razer ci ha permesso anche di provare il nuovo Pro Glide XXL, più grande ma tecnicamente identico al modello più piccolo Razer Pro Glide.
Le misure del modello sono 940x410x3 mm (360x275x3 mm quelle del modello più piccolo), capaci di coprire gran parte della scrivania e sicuramente tutta la parte operativa, tanto che di solito va a sostare anche sotto la tastiera.
L’unico colore grigio chiaro copre tutta la superficie superiore composta di tessuto in microtrama, con l’unico vezzo il marchio Razer in alto a destra.
La base in gomma antiscivolo lo rende fermo, e ottimizza il rilevamento dei mouse con sensore ottico: questi sensori infatti sono nel tempo migliorati in precisione, ben più dei modelli con tecnologia Laser, ma sono però più sensibili a riflessi e sporco, per questo il loro utilizzo è sensibilmente migliore su tappetini capaci.
Il modello Pro Glide XXL è eccellente nell’utilizzo sulla scrivania, per chi utilizza un mouse ottico in ufficio, mentre il Pro Glide è perfetto per chi ha scrivanie più piccole, oppure per chi come chi scrive mostra una alta frequenza di viaggi ma ama stare comodo e operare in modo preciso anche in Hotel o lontano dall’ufficio (il tappetino più piccolo sta anche nello zaino, pur con qualche piega.
Considerazioni
L’esperienza che abbiamo vissuto in viaggio con il Razer Pro Click Mini è stata molto buona. Il mouse è piccolo e comodo per il trasporto, ma ha una buona usabilità quando lo si impugna: chiaramente meno comodo del fratello Pro Click, ma decisamente più trasportabile.
L’autonomia è alta, considerando la natura ottica del sensore e l’altissima precisione data dai DPI e l’utilizzo della memoria interna è molto comodo.
Gli utenti Mac che non hanno un PC Windows possono comunque utilizzare una macchina virtuale Parallels Desktop per i driver Synapse, scomodo ma efficace: in alternativa, l’uso su Mac è comunque completo, anche se privo di specifiche personalizzazioni.
Il costo secondo chi scrive è molto buono, considerate le potenzialità del prodotto, la comodità e l’eredità del marchio, in aggiunta ad un design molto bello da vedere e senza particolari compromessi, anche se in tutta onestà ci sarebbe piaciuto avere qualche luce in più.
Un buon prodotto, da tenere nello zaino per i viaggi, mentre sulla scrivania dell’ufficio o della postazione a casa ci sta bene un modello più grande e comodo, come il Pro Click per chi ama la discrezione, oppure il Razer DeathAdder V2 Pro, per chi invece ha più adrenalina dentro.
Pro:
• Lunga durata della batteria
• Doppia connessione
• Dongle USB con tasca
• Grande personalizzazione via driver
Contro:
• Driver solo per Windows
• Alimentazione solo via batteria
Prezzo:
• 89,99 € Razer Pro Click Mini (Mouse)
• 34,99 € Razer Pro Glide XXL (Tappetino grande)
• 11,99 € Razer Pro Glide (tappetino piccolo)
Razer Pro Click Mini è disponibile nei negozi suggeriti dal sito web italiano della casa madre oppure lo potete trovare più comodamente anche presso Amazon.it. Resta a listino, per compiti un po’ diversi anche il Razer Pro Click Mouse.