Le tastiere meccaniche sono il massimo per chi gioca con un computer; parlare di altro per questo mondo è qualche cosa di impensabile. Quindi come può essere venuto in mente e sopratutto come se la cava la Razer Deathstalker V2 Pro che nasce, come ovvio visto il brand, per il mondo dei giochi?
La sfida è difficile, come leggerete di seguito, perché la tecnologia meccanica è ancora ben lungi dal cedere il passo anche se le specifiche tecniche della nuova tastiera Razer sono molto interessanti.
Scorpione
La nuova Razer Deathstalker V2 Pro (di cui abbiamo già parlato qui), un nome che fa riferimento ad una particolare specie di scorpione, arriva in una classica ed ecologica scatola di cartone, decorata nella parte esterna: al suo interno la tastiera, appunto, e un cavo USB-C/USB-A realizzato in materiale che impedisce il grovioglio, oltre ad un piccolo libretto di istruzioni per le operazioni preliminari e un adattatore per la prolunga.
La tastiera, per avendo dimensioni più ridotto del modello precedente, non è affatto minuta (430 x 140 x 25 con piedini chiusi), anzi dà l’impressione di essere persino più grande di quel che è
La parte inferiore è realizzata in plastica nera mentre quella superiore in alluminio nero opaco, con i tasti serigrafati al laser, tecnica che permette una lunghissima durata delle lettere incise anche utilizzando la tastiera con scarsa cura.
Il layout che abbiamo sperimentato è quello internazionale, una scelta che non fa piacere la userà come tastiera principale e parla Italiano ma che sta diventando oramai uno standard nel mondo dei videogiochi, dove le tastiere sono spesso considerate pulsantiere a cui assegnare comandi, più che strumenti di scrittura. Ad ogni modo nel sito ufficiale sembra sia disponibile anche la versione con Layout italiano dando merito a Razer per una scelta poco comune.
Connessioni
La Razer Deathstalker V2 Pro non è di certo avara di connessioni e lascia all’utente la massima libertà operativa: nella parte inferiore è presente la culla per il dongle USB-A comodo per operare con la tastiera in modalità wireless, tramite una frequenza proprietaria a 2,4 Ghz, soluzione che abbiamo già trovato nelle tastiere Razer, ad esempio nel modello Razer Blackwidow V3 Mini Hyperspeed Phantom Edition.
Il dongle garantisce una connessione veloce, stabile e sicura, grazie alla tecnologia Hyperspeed che offre tra i benefici anche quello di usare un solo ricevitore per mouse e tastiera (per i modelli compatibili).
In alternativa è possibile utilizzare la connessione Bluetooth 5.0 grazie ai tre pulsanti posti nella parte frontale della tastiera con i quali si esegue uno switch veloce verso tre diversi device accoppiati (quindi anche smartphone e tablet), soluzione non nuova nel mercato ma sempre molto comoda.
Infine, la tastiera può funzionare anche, banalmente, via cavo USB incluso in confezione (o altro compatibile): durante questa modalità la tastiera ricarica la batteria interna, la cui autonomia è comunque notevole con le 40 ore dichiarate di durata (circa 5 giorni). Un piccolo LED di colore rosso avvisa l’utente quando è il momento di ricaricarla.
Qui in redazione l’abbiamo provata prevalentemente via Dongle USB, collegata però ad uno Switch KVM che alterna tastiera, mouse e display tra un Mac e un PC Windows. Non abbiamo avuto alcun problema, seppure il dongle USB-A assorba una quantità di energia superiore a molti dongle simili.
Tasti e non solo
Molte delle novità di questa Razer Deathstalker V2 Pro si concentrano sugli switch, che sfruttano la tecnologia laser. Secondo Razer le prestazioni sono simili alle tastiere meccanich, in quanto viene cancellato il problema del “Ghosting” (tasti premuti accidentalmente) e si riduce il rumore.
Ma la vera novità in questo senso è la corsa particolarmente ridotta, solo 2,8 millimetri (con punto di attuazione di soli 1,2 mm, una corsa totale di 2,8 mm e una forza di attuazione di soli 45 grammi): questa caratteristica, particolarmente diversa dalle tastiere meccaniche che vedono corse molto più lunghe (tipicamente attorno ai 4 millimetri) permette di aver una digitazione molto veloce.
La risposta dei tasti è morbida, simile alle tradizionali tastiere a membrana, e molto piacevole, oltre che essere particolarmente silenziosa, fattore che può piacere o meno a seconda dei gusti (il classico “clic clack” delle tastiere meccaniche è iconico per chi gioca).
Particolarità di questo modello sono i tasti multimediali presenti nella parte in alto a destra: di questi, uno dei due, il più piccolo, permette di controllare la riproduzione, in un modo ispirato al mondo del mobile (un clic va in pausa, un altro clic riprende la riproduzione e così via) mentre la rotella verticale è programmabile e, se inizialmente si offre di controllare il volume del computer, su Windows può essere adattata a vari scopi.
Ovviamente la Razer Deathstalker V2 Pro, come tutte le tastiere del marchio, risponde ai comandi del software Synapse 3.0, disponibile solo per Windows (peccato) ma su macOS può essere utilizzata senza problemi, perdendo però la possibilità di personalizzare i tasti funzione.
Per chi gioca, interessante la possibilità di attivare le Macro al volo, registrandole e mandandole in riproduzione direttamente durante una partita, senza dover uscire.
Come funziona
Abbiamo avuto la Razer Deathstalker V2 Pro in anteprima, provandola per un paio di settimane in più o meno tutti i compiti quotidiani: scrittura di articoli, creazione di presentazioni in PowerPoint, fotoritocco con Lightroom e Photoshop, qualche partita a Diablo, qualche disegno in Illustrator e la solita gestione dei file.
Il tutto alternando l’utilizzo da un PC Windows a un Mac mini: una volta impostata, la mancanza dei driver Synapse su macOS non si sente, considerato che la personalizzazione maggiore avviene soprattutto per i giochi (che sono su Windows).
Per il tasto Alt e Command/Windows invece nessun problema, basta una piccola pressione verso l’alto e i tasti si spostano senza problemi, dato che la parte con serigrafia è inserita a pressione, senza ganci.
La digitazione è stata piacevole, il profilo baso dei tasti permette una postura interessante: non c’è il cuscinetto di protezione dei polsi la tastiera si fa usare bene, anche se i risultati migliori si ottengono con una digitazione a martello.
Conclusioni
Versione migliore della famiglia, questa Razer Deathstalker V2 Pro offre una esperienza molto interessante, che può piacere o meno a seconda delle aspettative (in particolare per chi gioca) ma che ne quotidiano offre elasticità ottimale.
Resta sempre una tastiera con il DNA da gaming, quindi robusta e massiccia, ma che non disdegna di essere portata in giro all’occorrenza, data la possibilità di essere collegata in vari modi e di avere una batteria particolarmente capace.
L’illuminazione è molto comoda, di sera si usa senza problemi; tasti multimediali sono molto comodi per chi gioca seriamente ma anche per chi usa programmi avanzati come Photoshop o Illustrator, dove un potenziometro è sempre ben accetto.
Il costo lo ammettiamo è importante, ma d’altra parte chi cerca o acquista un prodotto Razer lo sa prima: una tastiera estesa, con illuminazione programmabile, tasti multimediali, serigrafia al laser e tre modalità di connessione apre ad un costo che è più o meno amalgamato alla concorrenza, con in più qui il vezzo di avere il marchio Razer che identifica la scelta, un fattore che nel mondo del gaming è molto ben apprezzato.
Pro:
• Ampia e comoda, molto silenziosa
• Tripla connessione Bluetooth più una wireless e cablata
• I pulsanti multimediali sono una gran comodità
Contro:
• Mancano i driver per macOS
Prezzo:
• 249,00 € (Razer Deathstalker V2 Pro)
• 199,99 € (Razer Deathstalker V2)
• 219,99 € (Razer Deathstalker V2 Pro Tenkeyless)
Razer Deathstalker V2 Pro è disponibile al momento solo presso il sito Razer.com. Della stessa famiglia il modello Razer Deathstalker V2 Pro Tenkeyless (priva del tastino numerico) e Razer Deathstalker V2 (solo cablata).