Sebbene non sia ancora approdato in App Store italiano, non passa giorno senza che si parli di Pokemon GO, il titolo mobile Nintendo sviluppato da Niantic. La redazione di Macitynet lo ha testato, scaricandolo direttamente da App Store USA, anche se il titolo è già interamente localizzato in lingua italiana. Prima di entrare nel merito del gioco, a questo indirizzo la guida per scaricarlo gratis anche in Italia.
Il primo impatto con Pokemon GO richiede al giocatore di effettuare l’accesso, mentre in un secondo momento sarà possibile scegliere se utilizzare personaggi maschili o femminili. Prima di scendere in pista a catturare Pokemon, però, viene chiesto all’utente un ultimo sforzo preliminare, che si sostanzia nella creazione del proprio personaggio, attraverso un editor non troppo folto. Compiute queste operazioni è possibile finalmente scendere in campo ad acciuffare Pokemon.
Le meccaniche di gioco sono totalmente diverse da quelle di un qualsiasi titolo della serie, e si adattano a quello che è lo stile dei giochi mobili, basati dunque sulla massima semplicità. L’azione di gioco vede, allora, il proprio alter ego virtuale muoversi su una mappa di gioco, sempre virtuale, alla ricerca di Pokemon da catturare.
Si tratta quindi di un gioco basato interamente sulla realtà aumentata, che sfrutta anche la telecamera del dispositivo, nel momento della cattura del Pokemon, per contestualizzarlo all’interno di background veri, rappresentati dalle strade della propria città, ma anche dalle stanze della propria casa. Girovagando per la mappa di gioco, l’utente dovrà letteralmente dirigersi nei punti di interesse, dove appaiono Pokemon, Pokestop o Palestre.
Per catturare un Pokemon è sufficiente eseguire un singolo tap, dopo esserci avvicinati sulla mappa virtuale, e lanciare successivamente la Pokeball su di lui. Catturarlo può essere semplice o più complesso, a seconda del colore che lo circonda. Un cerchio verde, infatti, indicherà un livello di sfida particolarmente basso, tanto da poter catturare il Pokemon senza alcun problema, mentre un cerchio rosso indica un livello di sfida più complesso.
Al di là di questa attività di collezione, altro punto di particolare interesse sono i Pokestop, dove è possibile fare rifornimento di Pokeball, necessarie per catturare i propri Pokemon. I Pokéstop grazie ai quali fare rifornimento si trovano spesso in concomitanza con monumenti, attività o punti di particolare interesse pubblico. Per rifornirsi bisogna essere vicini al POI, potendo rifornirsi per un tempo variabile, che si aggira solitamente sui 5 minuti.
Altro luogo interessante sulla mappa, da raggiungere e tenere in considerazione sono le palestre, che vengono raffigurate sul terreno di gioco virtuale come torri colorate. In colore dominante che le caratterizza da subito al giocatore idea dell’appartenenza a un team; se non sono di nessun colore significa che sarà possibile occuparle liberamente. All’interno delle palestre è possibile avviare gli scontri.
In particolare, nelle palestre amiche è possibile ottenere punti esperienza lanciando in combattimento un singolo Pokemon, mentre nelle palestre nemiche sarà possibile sfidare le creature di altri utenti. Purtroppo, però, questi scontri non metteranno in diretta competizione i giocatori, come invece accade in giochi multiplayer, bensì presenteranno una struttura in tempo reale, dove il giocatore sfida di fatto la CPU, che incarna il livello del Pokemon registrato presso quella determinata palestra.
Gli scontri, peraltro, non riprendono le classiche meccaniche a turni dei titoli su console, ma si basano sulla semplice pressione di tap, più o meno prolungati per lanciare gli attacchi, nonché di slide per spostamenti laterali, in modo da schivare gli attacchi.
Il semplice tocco farà eseguire un attacco rapido che contribuisce anche a caricare una barra speciale, per poter scagliare infine un attacco più potente, che causerà ingenti danni all’avversario.
Insomma, i combattimenti risultano piuttosto superficiali e lontani dalla profondità di un qualsiasi RPG, o comunque distanti dai livelli raggiunti su console. Non solo risultano troppo semplificati e lineari, ma anche ripetitivi nel tempo. Si tratta del segnale che, in fondo, Pokemon GO predilige altre meccaniche, collegate alla scoperta delle creature, da trovare andando per strada ed macinando metri su metri.
Ed allora, la caccia è l’aspetto più divertente di questa produzione; se da un lato potrebbe deludere i fan più nostalgici della serie, dall’altro non possiamo fare a meno di notare che tale meccanica ben si adatta ad un titolo su console mobili, come possono essere smartphone o tablet.
I combattimenti, invece, appaiono leggermente sottotono rispetto al livello che ha da sempre caratterizzato il brand su console. E’ certo, però, e i risultati delle classifiche App Store lo stanno confermando, che Pokemon riesce sempre a suscitare un certo interesse nella community, anche facendo leva sull’elemento nostalgia, che non guasta mai.
Pokemon GO si scarica gratis, attualmente, solo da alcuni store selezionati, tra i quali non figura attualmente quello italiano. Per scaricarlo comunque, e godere dell’esperienza di gioco completa e in italiano, vi rimandiamo alla nostra guida.
PRO
- Effetto nostalgia evidente
- Spinge ad uscire in strada e a muoversi
- Un altro gioco Nintendo in App Store
- La caccia è l’aspetto più divertente
CONTRO
- Scontri un po’ troppo semplificati