La categoria dei visori di realtà virtuale non sembra ancora essere decollata totalmente, ed è facile capire il perché. Alti i prezzi dei visori professionali e, soprattutto, importanti i requisiti minimi per il corretto funzionamento, che dunque necessitano di macchine potenti e costose.
Abbiamo messo alla prova il visore Pimax 5K Plus, lanciato mesi addietro su Kickstarter, che diventa finalmente realtà per gli utenti di tutto il mondo. Ecco la nostra esperienza con questo nuovo esponente sul palco dei visori.
Partiamo, anzitutto, dal nome. Pimax potrebbe essere sconosciuto ai più, ed in effetti lo è se paragonato ad altro nomi più noti nell’ambiente, come Oculus, ad esempio. Ad ogni modo, giusto per attribuire i giusti meriti alla società, quella di Pimax è stata una delle campagne Kickstarter di maggior successo se si guarda al panorama dei visori VR, con oltre 4 milioni di dollari in finanziamenti, ottenuti negli Stati Uniti alla fine del 2017.
Probabilmente, come vedremo più avanti, il principale punto di forza, che ha convinto i sostenitori a versare, è l’ampio FOV proposto, di 200° gradi.
CARATTERISTICHE
- Audio: jack audio 2×3,5mm, microfono integrato
- Peso: 470g
- Dimensioni: 28,1×10,8×13,6 cm
- Campo visivo: Diagonale da 200°
- Regolazione della fascia per la testa
- Struttura lente: Fresnel
- MTP: <15ms
- Frequenza di aggiornamento: 90Hz, 180Hz binoculari tramite tecnologia Brainwarp
- Porte: USB 2.0 / 3.0, DP 1.4
- Piattaforma: PC, SteamVR
- Regolazione IPD fisica: Sì
- Risoluzione: 2x2560x1440
- Schermo: doppio pannello CLPL da 5,5 pollici
La differenza principale rispetto a tutte le attuali generazioni di auricolari VR, come Vive e Rift, è senza dubbio l’ampio campo di visuale. Mentre alcuni concorrenti, anche piuttosto costosi sul mercato, propongono circa 100° di FOV, il nuovo visore Pimax vanta un massimo di circa 170° FOV in orizzontale (quindi 200° in diagonale).
Gli schermi utilizzati dal visore Pimax 5K Plus sono 2 display con risoluzione 2560 x 1440 pixel. Ovviamente, il segnale in ingresso è di 1440p. Oltre a queste caratteristiche, non manca sulla parte bassa del visore anche la regolazione della distanza interpupillare, che può variare da 60 a 73 millimetri.
Altre caratteristiche riguardano, poi, la loro costruzione modulare: Pimax 5K Plus è stato sviluppato con in mente la possibilità di aggiungere accessori. Ad esempio, sulla parte in basso viene proposta una connessione USB-C, che può essere utilizzata da diversi tipi di moduli che ne estendono le funzionalità. C’è anche una seconda porta USB-C, quasi nascosta sulla parte superiore del dispositivo, e che in futuro verrà utilizzata per il modulo eye-tracking.
La caratteristica principale del visore, inutile girarci attorno, è sicuramente quella relativa al campo di visuale. Come già accennato, questo Pimax 5K Plus vanta un FOV di 170 gradi in linea orizzontale, davvero sorprendente, almeno sulla carta, rispetto a tutti gli altri concorrenti attualmente sul mercato, come Vive Pro, Rift e Samsung Odyssey.
Giusto per rendere l’idea della differenza, mentre il campo di visuale sembra assai limitato nei citati visori, in questo Pimax 5K Plus sembra di utilizzare una maschera da sci, con un campo di visione molto più ampio. Ovviamente, non si avrà la sensazione di non indossare un visore, e l’utente non sarà ancora in grado di vedere completamente i bordi a destra e a sinistra, ma comunque si tratta di una caratteristica apprezzabile e che lo distingue da molti altri dispositivi simili.
Peraltro, attraverso il tool di configurazione, Pitool scaricabile gratis dal sito ufficiale dello sviluppatore, è possibile impostare tre diverse modalità di FOV, scegliendo tra grande, normale e piccolo. Naturalmente, scegliendo il campo di visuale più ampio si otterranno i 170 gradi di visuale in linea orizzontale, il normale è di circa 155 gradi e la modalità piccolo invece arriva a circa 125 gradi, comunque sempre più ampio di alcuni competitor attualmente presenti sulla scena.
Non è oro tutto quel che luccica, e la scelta del campo di visuale ampio presta il fianco a qualche problema di distorsione dell’immagine. Questo fenomeno si nota ancora nella visione periferica esterna, e l’unico modo per correggere completamente il problema sembra essere, appunto, quello di selezionare come FOV la modalità “Normale”, che elimina e oscura la visione periferica estrema, eliminando di conseguenza qualsiasi fenomeno di distorsione. Ovviamente, anche questo campo di visione di circa 155 gradi risulta essere più ampio di quello offerto da tutti gli altri concorrenti, ragion per cui si può essere assolutamente soddisfatti del risultato.
Quanto ai pannelli presenti all’interno del visore, Pimax 5K Plus lavoro ad una risoluzione di 2560 x 1440 pixel sfruttando come segnale di ingresso 1440p, quindi l’auricolare offre una risoluzione nativa, cosa che invece non avviene, ad esempio, per il modello 8K, che sebbene abbia pannelli con maggiore risoluzione, deve scalare il segnale in ingresso, che arriva sempre a 1440p.
Quanto alla tecnologia impegnata dai pannelli, si tratta di schermi LCD, che dunque non offrono livelli di nero completamente intensi e profondi, come ad esempio quelli offerti dagli OLED. Questo perché gli LCD propongono sempre un minimo di retroilluminazione anche sui pixel neri-
I colori proposti dai pannelli del Pimax 5K Plus, risultano assolutamente godibili, mentre per le lenti, invece, sono classiche lenti Fresnel, che svolgono un lavoro buono, anche al fine di godere dell’ampio campo di visuale offerta; infine la frequenza di aggiornamento del pannello Pimax 5K Plus si aggiorna a 91hz.
Veniamo, adesso, alle prestazioni. Anzitutto, prima di acquistare il visore, è bene anche dare uno sguardo ai requisiti di sistema consigliati. Il produttore aveva già dichiarato in sede di campagna Kickstarter, e continua a farlo tutt’ora, che servirà almeno una scheda GTX 1070 come requisito minimo.
In realtà, sebbene questa GPU possa essere davvero essere utilizzata per il visore, non sembra essere abbastanza potente per godere a pieno del dispositivo. Con questa configurazione l’utente sarà in grado di eseguire i giochi meno impegnativi, mentre se si vogliono avviare titoli più complessi, si dovranno abbattere dal software Pitool le impostazioni relative alla qualità grafica, così da poter godere di un frame per rate più alto e godibile, anche se a questo punto la qualità video sarà talmente bassa, da non poter certamente offrire un’esperienza di realtà virtuale godibile.
Ed allora, chi spenderà i 600 euro richiesti per Pimax 5K Plus, farà meglio a dotarsi di schede video più performanti, altrimenti godrà di un’esperienza davvero limitata.
Ed allora, per utilizzare al meglio il visore, il consiglio è di disporre almeno di una GTX 1080ti. Ovviamente, la scheda video non è l’unico requisito richiesto, e a questo di aggiungono requisiti minimi di 8 GB di RAM, CPU Intel i5-4590, anche se il consiglio è sempre quello di stare ben al di sopra di tali raccomandazioni.
Ma passiamo al comfort. Il visore Pimax 5K Plus risulta molto più leggero di quanto non sembri alla vista. All’aspetto sembra molto ingombrante, ma quanto al peso se la cava molto bene. Questo, naturalmente, incide positivamente sul comfort, per un utilizzo in sessioni medio lunghe.
Il visore lascia molto spazio per il naso e consente di essere indossato anche con gli occhiali da vista, anche se in quest’ultimo caso si dovrà fare attenzione al momento in cui le si indossa, avendo cura di allargarle leggermente prima di adagiarlo su occhi e naso.
L’imbottitura interna è di materiale schiumoso, comunque rigida, attaccato al corpo del dispositivo con il velcro. Quanto alla cinghia da mettere in testa, si tratta del classico materiale elastico, comunque molto resistente, naturalmente regolabile a seconda delle dimensioni della testa di chi lo indossa. Nel complesso, Pimax 5K Plus è comodo da indossare, anche se l’imbottitura esterna, almeno ai lati, lascia passare qualche spiffero di luce, anche se si tratta davvero di poco.
Tornando all’utilizzo con gli occhiali, abbiamo già detto che è possibile. Possibile, ma non esattamente consigliabile. Questo perché le lenti degli occhiali risultano essere molto vicine, pressoché attaccate, alle lenti del visore, e quindi rischierebbero per graffiarle.
Vediamo adesso ai controller compatibili con questo Pimax. In confezione non ci sono controller proprietari, e questo anche perché non sono ancora in vendita. Arriveranno più avanti nel 2019, e a giudicare dalle immagini rilasciate ufficialmente, sembrano molto simili ai Valve Knuckles. Ci sarà una versione con trackpad e un’altra versione con stick. Al momento, però, ci si dovrà inventare qualcosa: fortunatamente, Pimax 5K Plus risulta essere compatibile con i Vive Wand.
Compatibilità giochi
Il visore PImax è compatibile con quasi tutti i giochi SteamVR. Altra bella sorpresa è data dal fatto che il visore in prova risulta essere compatibile con i titoli Oculus Rift, senza bisogno di particolari ottimizzazioni o setup. E’ possibile importare questi giochi nel software PiTool e cominciare a giocare.
Conclusioni
Il visore Pimax 5K Plus può essere definito uno dei primi visori VR 2.0, grazie all’incremento del FOV. In termini pratici, la qualità del visore risulta essere migliore rispetto a quella di Rift e dell’originale Vive, mentre sembra essere assolutamente in linea con quando offerto da Samsung Odissey o a Vive Pro.
Quanti fossero alla ricerca di un visore di realtà virtuale troveranno in questo Pimax 5K Plus un valido alleato, ma occhio ai requisiti di sistema: il consiglio è quello di rimanere sopra i requisiti minimi consigliati dal produttore.
Altro vantaggio che ci sentiamo di sottolineare è la frequenza di aggiornamento di 91hz, ad esempio maggiore di quella offerta dal modello di Pimax 8K.
PRO
- FOV più ampio dei rivali
- Comodi da indossare
- Materiali e costruzione
- Lenti e risoluzione
- Compatibilità con SteamVR e Oculus
CONTRO
- Non certo low cost
- I requisiti minimi indicati sono limitanti
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