A che cosa serve l’intelligenza artificiale? Il nostro punto di vista è che al giorno d’oggi soprattutto ad automatizzare operazioni manuali di routine e qua e la essere in grado di scegliere da sola le opzioni: che poi è quello che fa Photolemur con le foto, analizzando l’istogramma dell’immagine e applicando le migliori opzioni possibili in totale autonomia.
Il risultato? Una App, un pulsante, un metodo. Non è Photoshop, ma farà felici molte persone in un flusso di lavoro molto semplice e produttivo: non è perfetto ma ha del potenziale.
Photolemur, la recensione
Come è fatta l’App
Prima di analizzare le potenzialità di Photolemur dal punto di vista dei risultati andiamo a vedere come è fatta l’App di per se, che considerando il target è un aspetto molto importante.
Una volta scaricata, installata l’App (con un semplice drag&drop) e avviata, presenta un piccolo pannello nero al centro dello schermo che invita a trascinare le foto da ritoccare.
Una volta seguita pedissequamente questa istruzione assistiamo ad una animazione carina che ci fa capire che l’AI sta analizzando la foto dopodiché possiamo valutare subito il risultato.
La finestra finale è sostanzialmente divisa in due: da una parte l’immagine originale, dall’altra quella ritoccata, con una barra che le divide che si lascia trascinare per osservare ogni particolare.
Il passaggio successivo è quello di salvare la foto come file nel Mac oppure condividerla direttamente con i social-network.
Nel mezzo, una interfaccia molto ben curata e minimalista, in pieno stile Mac moderno con accesso facile e davvero a prova di utente inesperto.
Le opzioni nel mezzo non sono molte, nel senso che Photolemur è pensata per ottimizzare tutto il workflow e alleviare l’utente dal carico di scelte.
É possibile agire su di un cursore per depotenziare l’effetto finale, operare con più immagini contemporaneamente (peccato non sia una App script abile però), agire in modo indipendente con documenti PNG, JPEG, TIFF e RAW (gran bella cosa questa).
Ultima funzione, che può risultare interessante in alcuni ambiti, la capacità di funzionare come plug-in con Photoshop e Lightroom.
Ritocco in un clic
Inutile sottolineare che l’aspetto più importante dell’App è quello di riuscire a migliore le immagini praticamente in automatico: che cosa significa questo? Molte cose, alcune delle quali sono difficili da capire senza essere dentro la testa del programmatore.
Quello che sappiamo è che l’AI interviene sul ritocco del colore in generale, con particolare attenzione ai cieli, compensa l’esposizione, rimuove la foschia e applica una color correction automatica per la luce naturale.
Tra le altre cose poi riconosce elementi come foglie e altri dettagli naturali e ottimizza i livelli di colore e ovviamente sa fare la stessa cosa per i ritratti, cerca di correggere gli artefatti della compressione JPEG, allinea l’orizzonte e applica una raddrizzamento ottico per le focali troppo spinte (tipo fisheye).
Tutte queste operazioni sono svolte in automatico in pochi secondi mostrando il risultato finale, sul quale però va fatto un discorso più dettagliato.
Sulla carta Photolemur è una bomba, perché molte o tutte le operazioni svolte sono tipiche operazioni da fotoritoccatore esperto (praticamente manca solo la maschera e lo scontorno): all’atto pratico però il risultato c’è ed è visibile, ma è presto per parlare di miracolo.
Il guadagno si attesta dal 5 al 15–20%, con un risultato spesso vicino all’HDR. Il guadagno in effetti è più presente nelle tinte fredde e nelle zone scure, ma potrebbe essere migliore nel contrasto, alcune volte sacrificato scapito della luminosità delle parti più scure.
Ma sia chiaro, è un lavoro molto, molto buono per una AI, perché è ovvio che ritoccare una foto è una cosa, programmare un software che ritocchi qualsiasi foto è una cosa molto, molto diversa e gli sviluppatori hanno fatto un lavoro egregio.
A cosa serve Photolemur
Photolemur è una App che da sola è ottima per migliorare le foto delle vacanze, della partita di calcetto, del compleanno e del matrimonio (da parente), perché è un processo automatico che chiunque può fare.
Non serve a fare fotomontaggi (se pensavate di mettervi a fianco di Cecilia Rodriguez dovete guardare altrove), ne a scontornare ne tantomeno a elaborare di fino una immagine, per cui se siete un professionista dovete continuare con Photoshop o Affinity Photo, ma può essere un buon punto di partenza per le foto in generale perché i risultati ci sono e l’app è fatta maledettamente bene.
Il costo forse è un po’ eccessivo per un prodotto amatoriale, ma i risultati sono di certo migliori di Foto di macOS e di tantissime App, considerato che qui una AI prende delle decisioni su che cosa fare, quando e se farlo, mentre di solito ci sono parametri da scegliere da parte degli utenti.
Pro
• Il processo è totalmente automatizzato
• L’AI decide che cosa fare e quanto farlo
• Compatibile con tutti i formati fotografici (inclusi i RAW)
Contro
• La qualità del risultato varia da foto a foto
Prezzo
34.99 Euro (Licenza Singola), 49.00 (Licenza Per Famiglia, 5 Mac).
Photolemur è disponibile per l’acquisto partendo dal sito dello sviluppatore con un interessante sconto del 15% grazie a Macitynet (basta inserire il codice macitynet_15 all’atto dell’acquisto), ma potete scaricare una versione dimostrativa pienamente funzionante per una manciata di giorni e valutare da soli l’efficenza dell’App.