Contro ogni pronostico per via del significato che il numero quattro assume in Cina (è il numero della sfortuna), DJI ha rilasciato da qualche mese sul mercato Phantom 4, in vendita a 1599,00 euro nei negozi Apple o sul sito Apple Store online; si tratta del drone consumer (ma con funzionalità pro) con look rinnovato, che ospita a bordo una tecnologia avanzata per il tracciamento degli ostacoli, che grazie alle camere frontali permette anche di seguire dinamicamente, e in totale autonomia, qualsiasi soggetto inquadrato. Ecco la nostra recensione.
Estetica
Per fare un paragone con il versante degli smartphone, Phantom 4 rappresenta per la serie, quello che iPhone 6 ha rappresentato per iPhone 5, ossia un completo restyling dal punto di vista estetico. Le forme rimangono pressoché le stesse rispetto alla serie passata, ma l’impiego di nuovi materiali plastici e la scelta di tirare a lucido la carena esterna, conferisce al drone un aspetto più elegante, quasi fosse un prodotto Apple. Minimale, pulito nelle linee e con una classe decisamente superiore alla serie 3. Cambia leggermente il peso, che adesso sale a 1380 grammi, contro i 1280 grammi del modello passato, così come leggermente diverso è l’attacco tra camera-gimbal e drone, adesso rinforzato e meno soggetto alle sollecitazioni. Cambia decisamente anche l’aspetto del carrello di atterraggio, adesso più elegante e all’apparenza ancor più rinforzato, con una serie di gommini più presente sulla parte inferiore, così da ammorbidire ulteriormente la fase di atterraggio.
Completamente modificato il sistema di serraggio delle eliche, reso ancor più semplice e a prova di qualsiasi errore: non è più necessario “avvitare” le eliche ai perni del motore, ma è sufficiente incastrarle ed eseguire un movimento deciso nell’una o nell’altra direzione, a seconda del motore sul quale vengono montate. Anche la parte inferiore dei bracci è stata completamente rivista, così come differente è la forma dei LED di navigazione sottostanti. Sembra che DJI abbia definitivamente corretto gli errori che in passato avevano cagionato crepe piuttosto evidenti sui bracci del drone, troppo soggette alle sollecitazioni e alle vibrazioni durante il voto. Phantom 4 non sembra soggetto a questo genere di problematiche, che avevano invece contrassegnato i voli inaugurali della prima serie di Phantom 3.
Novità rispetto al passato
Phantom 4 propone elementi in comune con la passata serie, ma anche molteplici novità, che giustificano il prezzo più alto. Prima fra tutti, la nuova tecnologia Obstacle Sensing System, con le sue due camere frontali che permettono di individuare gli ostacoli e di arrestare il drone in totale sicurezza prima di un eventuale impatto. Si tratta, senza ombra di dubbio, della key feature, che rappresenta il vero elemento di novità hardware, ma che permette funzionalità software impossibili da attivare su Phantom 3. L’ActiveTrack, infatti, è la modalità di volo che permette al drone di guardare un soggetto, e di seguirlo dinamicamente mentre si muove. Per capire la differenza, non di poco conto, Phantom 4 può riconoscere oggetti e soggetti, seguendoli in totale autonomia, mentre il Phantom 3 riusciva al massima a seguire lo smartphone o il tablet con GPS attivo. La differenza non è affatto trascurabile: immaginate di voler seguire automaticamente un soggetto mentre corre, o un veicolo in movimento: con Phantom 3 è necessario pilotare in manuale il drone, mentre Phantom 4 riesce a restituire delle riprese in totale autonomia.
Altra novità interessante, non possibile su Phantom 3 e precedenti e il tap to fly, ossia la possibilità di volare tramite un doppio tap sullo schermo di smartphone o tablet collegato. Si tratta di un’introduzione notevole, anche se tra le principali caratteristiche ha un’importanza minore rispetto al sistema di tracciamento ostacoli o al modalità active. In ogni caso, questo tris di funzionalità è ciò su cui DJI punta per convincere maggiormente l’utenza ad acquistare il nuovo modello, piuttosto che la passata serie, adesso molto più economica e accessibile al pubblico.
Un po’ “deludente”, probabilmente è il reparto camera. Non perché la qualità sia insufficiente, ma perché in questo caso non vi è stato un passo netto in avanti rispetto alla passata generazione. Pur con i dovuti accorgimenti, di cui si dirà di seguito, la camera del Phantom 4 è, per qualità di registrazione, pressoché paragonabile a quella del Phantom 3 Professionale. Entrambe registrano, infatti, fino ad una risoluzione massima di 4K, con la possibilità sull’ultimo modello di drone di attivare l’HDR. Ed ancora, a vantaggio di Phantom 4 la possibilità di registrare a 120p in FullHD, ma a livello generale (all’occhio di un non professionista) le immagini registrate dall’uno possono, per qualità, essere paragonata a quelle dell’altro. Insomma, migliorare una camera già eccellente (quella del Phantom 3) non sarebbe stato affatto semplice.
Migliora l’attacco tra gimbal e drone, che risulta più robusto e resistente: quanto di prova ad “agitare” i due droni posti du un piano, la camera di PH3 vibra molto più vistosamente del nuovo modello; in volo, comunque, la stabilizzazione dei video funziona molto bene su ambo i modelli. Si ribadisce che la qualità è eccellente, una delle migliori su questa fascia di droni, che manca però di uno spiccato passo in avanti evidente rispetto alla passata generazione. Ad esempio, DJI non sembra aver risolto totalmente la problematica dell’orizzonte: molto spesso, infatti, durante le rotazioni del drone la linea dell’orizzonte subisce delle nette sfasature, come testimonia il video in basso registrato dal nostro operatore.
In linea di massima, comunque, Phantom 4 registra filmati di qualità, superiori a quelle di altri concorrenti della stessa fascia di prezzo. Di certo non sarà possibile registrare film con qualità cinematografica, ma il livello raggiungibile è davvero elevato.
In volo
Se già sistema di tracciamento ostacoli, active track e tap to fly rappresentano elementi che da soli giustificherebbero la preferenza per questo drone rispetto alla passata generazione, anche in volo le prestazioni sono superiori al Phantom 3. La modalità Sport, tra tutte, permette di raggiungere velocità di punta davvero esagerate, pari a 72 km orarie. Si consiglia l’utilizzo di queste modalità solo in assenza totale di ostacoli o persone, sempre dopo aver preso massima confidenza con i controlli.
Qui sotto le nostre riprese del drone in volo.
Ad influire sulle prestazioni di volo anche la batteria, maggiorata particolarmente rispetto al passato: Phantom 4 monta una batteria da 5350 mAh, contro i 4480 mAh della passata generazione. Dati su carta parlano di un’autonomia di 28 minuti, ma si tratta di un traguardo quasi irraggiungibile; più verosimilmente, in condizioni di vento favorevoli e con una guada particolarmente cauta si potrebbe arrivare a 25 minuti di volo reale. Si ricarica in 1 ora e 20 minuti circa e si aggancia al drone in un modo simile ai modelli passati, anche se aggancio e sgancio risulta ancor più immediato.
Phantom 4 è facile da pilotare, bastano pochi minuti per sentirsi piloti, o quasi. E’ stabile e quand’anche si dovesse entrare in panico sarà sufficiente lasciare i comandi per vedere il drone mantenere la posizione al centimetro, sempre che la modalità P-Mode con satelliti GPS sia attiva. Sebbene le norme in merito impongano di non perdere contatto visivo con il drone, DJI assicura un range di volo di 5 km. Anche in questo caso il dato numerico non è facilmente raggiungibile, ma in zone completamente libere di ostacoli è possibile spingere il quadricottero facilmente fino a 3km, o più.
Conclusioni
Phantom 4 è un upgrade importante alla serie: Active Track e sistema di tracciamento ostacoli rappresentano i punti che più potranno influire sulla scelta tra questo modello, più costoso, e quelli della serie 3, adesso a buon mercato. La camera è paragonabile al precedente modello Professional, con qualche piccolo aggiustamento necessario al roll, che non sembra mantiene in asse l’orizzonte.
Phantom 4 può essere acquistato online in Apple Store al prezzo di 1599,00 euro.
PRO
- Esteticamente elegante
- In volo stabilissimo
- Gimbal migliorato
- Sistema di tracciamento ostacoli
- Active Track è un valore aggiunto
- Qualità della camera eccellente…
CONTRO
- … come Phatom 3 Professional
- linea orizzonte non sempre in linea
[Recensione a cura di Emiliano Contarino e Domenico Panacea]
[Riprese e montaggio video Domenico Panacea]