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Recensione Parrot Bebop 2, il drone per tutti si rinnova con due marce in più

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Sebbene esteticamente identico al suo diretto predecessore, non si può certo dire che il Parrot Bebop 2 sia un drone identico al primo modello. Sotto le apparenze, infatti, il produttore ha lavorato per porre rimedio alle lacune del passato. Il risultato è un quadricottero che se a prima vista non presenza differenze con quello che l’ha precedento, è caratterizzato da una costruzione realmente migliorata e un’autonomia più che raddoppiata, che si spinge fino a 25 minuti di volo continuo.

Come è fatto

Bebop 2, come del resto il diretto predecessore, è decisamente diverso dai diretti concorrenti. E’ più piccolo di un qualsiasi phantom DJI, o simili, e ha un profilo più basso, quasi schiacciato. Il carrello di atterraggio, infatti, è davvero ridotto all’osso, con piccoli piedini che si estendono al di sotto di ogni elica. Questa peculiarità porta con sè pro e contro: da un lato sarà quasi impossibile decollare in un prato con erba alta, essendo necessario un piano sgombro e libero da qualsiasi ostacolo; dall’altro, però, consente un atterraggio senza preoccupazioni, dato che sarà impossibile ribaltare il drone o danneggiarlo durante la procedura di approccio al terreno.

Questo assetto è anche permetto dall’altra più evidente particolarità del drone: la presenza di una camera Full HD completamente integrata sul muso del velivolo e non, come la quasi totalità dei concorrenti, sotto la “pancia” del drone. Anche in questo caso pro e contro: ne beneficia l’estetica, tanto che Bebop 2 in volo è agilissimo, aggressivo e resistente anche in condizione di forte vento, ma perde quel meccanismo di stabilizzazione meccanica che solo un gimbal motorizzato può dare. In ogni caso, diciamolo subito anche se il concetto lo si approfondirà nel corso della recensione, la stabilizzazione software del Bebop 2 non teme confronti, tanto da restituire immagini particolarmente ferme, prive di oscillazioni o di “effetto budino”.

parrot bebop 2

Tornando sull’estetica e sulla costruzione del drone, Bebop 2 migliora sensibilmente rispetto al primo modello recensito da Macitynet a questo indirizzo. Al posto della schiuma plastica, una sorta di polistirolo, con cui era costruito Bebop , il nuovo quadricottero presenta plastiche molto leggere, ma al tatto più piacevoli; solo la parte inferiore del muso continua ad ospitare un piccolo pezzo in polistirolo. Migliorato sensibilmente anche l’aggancio tra batteria e drone.

Sparisce totalmente il piccolo laccio a strap del precedente modello, sostituito da un meccanismo ad incastro più professionale, con sgancio rapido tramite apposito pulsante. Questa modifica conferisce ad un prodotto da 549 euro il suo giusto look premium.

Migliorata sensibilmente la batteria, che con i suoi 2700 mAh garantisce, secondo il produttore, fino a 25 minuti di volo. Durante i nostri test, a dire il vero, ci siamo solo avvicinati a tale traguardo, riuscendo più frequentemente a sfiorare i 20 minuti di volo.

In ogni caso oltre ad essere in linea con tutti i principali competitor, il minutaggio è più che sufficiente per godere di un’ottima esperienza di volo. In più, cambiare eventualmente la sola batteria è un’operazione che richiede pochi secondi, ragion per la quale è sufficiente una seconda batteria di scorta per raddoppiare il tempo di volo.

In volo, Bebop 2 è il drone consumer ad alte prestazioni più semplice da guidare. Se paragonato a Yuneec Q500 e Phantom 3, Bebop 2 richiede davvero pochi minuti per essere correttamente pilotato. Atterraggio e decolo sono totalmente automatizzati, essendo sufficiente un semplice click a schermo, o sull’apposito tasto dello SkyController.

E’ vero, anche altri concorrenti hanno tali funzioni, ma il carrello più alto di un qualsiasi Phantom 3, soprattutto in condizione di forte vento, potrebbe riservare spiacevoli sorprese. Chi scrive, insomma, ha sempre preferito atterrare in manuale con un drone DJI, mentre con Bebop 2 dopo aver premuto il tasto di atterraggio si può davvero essere tranquilli sulla riuscita dell’operazione.

Come funziona

Bebop 2 è stabile, aggancia il segnale GPS quasi istantaneamente, e anche in condizione di forte vento se la cava egregiamente. Anche in questo caso, se paragonato ad altri droni, Bebop 2 sembra cavarsela meglio con il vento: subisce le raffiche, ovviamente, ma non darà mai l’impressione di essere in serie difficoltà. Insomma, sembrerebbe un drone perfetto, eppure critiche non si possono evitare.

Anzitutto la camera. Il modulo è pressoché identico a quello installato sul primo modello, e anche come dimostra il nostro video di test, Bebop 2 è in grado di restituire immagini di qualità. I colori sono davvero brillanti e reali (anche in questo supera molti competitor), così come la stabilizzazione software riesce a restituire immagini ferme. Complessivamente, però, la qualità del video risulta essere inferiore rispetto a quella di altri droni disponibili sul mercato allo stesso prezzo (il bundle Skycontroller Beop 2 costa 949 euro).

Se al centro l’immagine appare comunque precisa, ai lati inizia leggermente a perdere di dettaglio, soprattutto quando si guardano oggetti in lontananza, come i tetti delle case. Insomma, da questo punto di vista il Bebop 2 è in grado di restituire immagini certamente appaganti e semi professionali, senza però raggiungere quel livello di altri droni commerciali disponibili sulla stessa fascia di prezzo.

In ogni caso, Bebop 2 assicura riprese soddisfacenti, e impressiona vedere un’immagine stabile anche quando il drone esegue flip a 360° in volo: il video non risente affatto della rotazione. Inoltre, il nuovo posizionamento della fotocamera, leggermente inclinata verso il basso, consente finalmente di inquadrare gran parte di ciò che sta sotto la pancia del drone, cosa che non era possibile con il primo modello.

Particolarmente gradevoli, invece, gli scatti fotografici, che riescono a catturare molto bene l’intera visuale, con colori vivace e brillanti.

Foto scattata con Bebop 2
Foto scattata con Bebop 2

Altro punto a sfavore del drone è certamente il range di volo. Se acquistato stand alone, ossia solo drone da pilotare con iPhone e Android, Bebop 2 non verrà assolutamente sfruttato a dovere. La connessione Wi-Fi tra dispositivo mobile e velivolo assicurerà un range davvero limitato: durante i test non siamo riusciti ad allontanarci molti metri senza perdere praticamente il segnale video, che sin dai primi istanti sembrava essere afflitto da lag sullo schermo del nostro iPhone.

Per questo motivo il consiglio è quello di acquistare il bundle Bebop 2 con SkyController, che rappresenta davvero il valore aggiunto di questo quadricottero. Anche in questo caso, purtroppo, la connessione tra controller, Bebop 2 e dispositivo mobile avviene tramite tecnologia Wi-Fi, non sempre affidabile. E’ vero, che infatti la vistosa antenna del controller estende la portata a 2Km, ma il flusso video in tempo reale inviato al nostro dispositivo non ha una qualità eccelsa e soffre comunque di qualche lag.

Con lo Skycontroller si riesce davvero a perdere di vista il drone (anche se è sempre bene ricordare che in queste condizioni la legge vieta di farlo volare) senza perdere il segnale tra trasmittente e velivolo.

SAMSUNG CAMERA PICTURES

Lo SkyController, allora, diventa elemento fondamentale per godere di un’esperienza di volo completa. Il telecomando dispone di un grosso spazio centrale in cui posizinare tablet o smartphone, mentre i numerosi tasti disponibili permettono di controllare atteraggio e decollo, di richiamare il drone alla base automaticamente, di gestire foto e riprese video: insomma, davvero un acquisto obbligato. Anche perché, lo SkyController è dotato di una batteria, che all’occorrenza potrà essere installata sul drone. Così, l’utente potrà volare per i primi 20 minuti tramite Skycontroller; scaricatasi la batteria del drone, potrà utilizzare quella dello SkyController (che consuma molto meno), per volare altri 20 minuti circa con iPhone o smartphone come controller.

Conclusioni

Parrot Bebop 2 rappresenta una tangibile evoluzione rispetto al primo modello, sebbene all’apparenza possa sembrare identico. Autonomia miorata e materiali più raffinati rendono il prodotto un vero upgrade rispetto al precedessore. Un drone facile da usare, per tutti, che offre riprese video di buona fattura, ben stabilizzate e con ottimi colori; consigliato l’acquisto in bundle con lo SkyController, valore aggiunto, che permette di spingere il drone in sicurezza per molte centinaia di metri, fino a 2 Km in assenza di ostacoli. Guidarlo solo con uno smartphone è divertente, ma giusto per esperienze di volo a corto raggio.

Su Amazon costa 549 euro solo drone, in bundle con Skycontroller costa 949 euro.

[usrlist Design:5 Facilità-d’uso:5 Prestazioni:4 Qualità/Prezzo:3.5]

PRO

  • Autonomia 20/25 minuti
  • Stabile in volo, anche con forte vento
  • Qualità foto/video buona
  • Skycontroller è un valore aggiunto
  • Aggancio batteria migliorato

CONTRO

  • Guidarlo con smartphone è limitativo
  • Flusso video su smartphone a bassa risoluzione e con qualche lag
  • Il prezzo del bundle completo supera quello di molti concorrenti

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