La facilità con cui l’OWC Aura Pro 6G 480 GB s’installa nel MacBook Air e l’aumento di capacità, di cui abbiamo parlato qui, non sono gli unici vantaggi che derivano dall’acquisto di questo prodotto. Accanto a questo, OWC promette anche un incremento sostanziale delle prestazioni che addirittura possono arrivare, da specifiche, a 3,5 volte quelle del disco SSD di serie: 57,56 MB/sec sui blocchi da 4K contro i 18,49 del disco montato da Apple in fabbrica. Un proclama decisamente ambizioso che, anche fosse solo parzialmente rispettato, potrebbe offrire una spinta enorme alle prestazioni della macchina. Siamo quindi andati a verificare se e come queste promesse sono mantenute dal disco che, lo ricordiamo, è in vendita in Italia da Buy Different.
PREMESSA SULLE TECNOLOGIE E SUL BUS SATA
I dischi di OWC non sono identici ai dischi usati da Apple. E neppure Apple, per altro, monta dischi identici uno all’altro. Nei MacBook Air possono essere usati sia SSD prodotti da Toshiba sia da Samsung e le loro velocità sono diverse. Senza scendere nel dettaglio e senza andare in tecnicismi in base ai quali dovremmo fare distinzione tra modelli di vari anni e separare dati comprimibili dai dati non comprimibili, e fare un discorso sui controller, con vantaggi che secondo i casi sono per uno o per l’altro dei due marchi, qui quel che conta sapere per l’utente finale è che le differenze reali tra i due modelli di SSD montati di serie sono abbastanza ridotte e difficilmente percepibili nell’uso quotidiano. Il discorso diventa molto diverso quando si parla delle prestazioni in rapporto al bus, in altre parole il canale che mette in comunicazione il disco con la scheda madre. Apple dal 2011 ha portato sui MacBook Air l’evoluzione 6Gbps di SATA ma, stranamente, nei portatili di quell’anno montava ancora unità da 3Gbps, con il risultato di non sfruttare pienamente le prestazioni di cui era capace la macchina. I dischi OWC Aura Pro 6G, come dice il nome, sono invece dischi da 6Gbps e in quanto tali sono in grado di sfruttare, come per i dischi della versione 2012 dei MacBook Air, la massima velocità teorica del bus. Usano infatti un controller di ultima generazione il SandForce SF-2281 (click qui per saperne di più su questa componente) che troviamo anche su dischi ad alte prestazioni; oltre al supporto a SATA 6Gbps, il controller ha anche diverse innovazioni e tecnologie che ne migliorano la velocità. La più interessante è sicuramente DuraWrite, un sistema che comprime i dati non ancora compressi (esclusi quindi quelli che servono video, musica, foto), riducendo la quantità di dati che vengono riportati sull’SSD. Questo riduce l’usura del disco, ma soprattutto ne aumenta le prestazioni. Sandforce arriva a promettere fino 525 MB/sec in lettura e 500 MB/sec in scrittura. Anche se sono velocità di picco che non si vedono quasi mai “in natura”, il SandForce SF-2281 viene considerato dagli esperti come il più veloce dei controller oggi in commercio.
IL TEST
Il nostro MacBook Air era nelle migliori condizioni per potersi avvantaggiare di tutto quanto appena descritto. Non solo è un modello 2011, quindi con Bus da 6Gbps ma con disco da 3Gbps, ma aveva anche un disco Toshiba che viene universalmente riconosciuto come più lento (benché non troppo percettibilmente) del corrispettivo Samsung. La nostra prova è cominciata… senza prova. Non appena clonato il disco e installato nel Mac, abbiamo immediatamente avuto l’impressione di avere tra le mani una macchina che era diventata non solo più veloce, ma molto più veloce della precedente in diversi compiti: apertura di documenti e cartelle, lancio di applicazioni e persino nella navigazione Internet.
Poiché, dice la vulgata, per accorgersi a vista di prestazioni diverse tra una macchina e l’altra si deve avere almeno uno scalino di un 15/20%, abbiamo immaginato che potessimo essere di fronte a prestazioni di almeno un 40 se non 50% superiori al disco che avevamo appena disinstallato. Una volta testato in maniera scientifica il nuovo disco, usando QuickBench, è apparso chiaro che eravamo stati pessimisti: le prestazioni dell’OWC, come si vede dai nostri grafici, in alcuni test sono anche più del doppio superiori a quelle del disco standard.
Il vantaggio è molto evidente sui test svolti sui 1000 MB, che simula da vicino una situazione di copia dei file di grandi dimensioni; in particolare in lettura di un documento abbiamo avuto un picco del +147% e una media in lettura di un +138%; in scrittura abbiamo addirittura un picco del +175% tra le due velocità massime e una media di +120%.
Ma siamo oltre al 100% di prestazioni in più anche in diverse situazioni tipiche di utilizzo della macchina, ad esempio in lettura e scrittura random di piccoli documenti, quel che accade ad esempio quando il sistema scrive un file di log o un cookie. Sul test standard, che in QuickBenck vengono svolti con la simulazione del trasferimento di file da 4, 8, 16, 32, 64, 128, 256, 512 e 1024 Kb (e che noi abbiamo svolto con ripetizioni di cinque test per ciascuna sessione) l’OWC è dall’80 al 119% più veloce del disco Toshiba, un vantaggio che decresce quanto più i file sono piccoli.
CONSUMO
Non abbiamo avuto la possibilità di testare scientificamente il consumo dell’SSD di OWC in quanto sono necessarie apparecchiature e software che non avevamo disponibili, ma la nostra impressione dopo alcuni giorni di utilizzo è che il nostro Air dopo la sostituzione del disco, avesse un’autonomia leggermente inferiore. Facendo alcune ricerche su Internet ci siamo imbattuti nella recensione del sempre ottimo Anandtech che ipotizza un consumo tra i 300 e i 400mW superiore al disco standard, il che è abbastanza normale se si pensa che parliamo di un disco che ha il doppio delle prestazioni. In termini reali l’autonomia è insignificante se si sta lavorando sul disco, giacché i computi che eseguiamo vengono portati a termine più rapidamente e quindi la CPU va a riposo dopo avere lavorato per meno tempo; in casi come questi, dice Anandtech, la riduzione dell’autonomia potrebbe essere del 5%. Nel caso però la macchina sia a riposo e non in stop, oppure la usiamo per compiti dove non è spesso sotto carico, allora si può immaginare che si possa perdere anche un 30 minuti di autonomia, il che non si può dire che non faccia la differenza, specialmente se il nostro MacBook Air non è più di primo pelo e la sua batteria sta perdendo capacità.
CONCLUSIONI
Con questa prova non pensiamo di avere esaurito tutte le curiosità e i risvolti sulle prestazioni reali dell’OWC Aura 6G (per una serie assai più lunga ed esaustiva di test vi consigliamo di provare a leggere questa dettagliatissima prova di StorageReview); quel che possiamo dire è che sicuramente se volete un sistema per aumentare la capacità del disco del MacBook Air non esiste alcuna alternativa che pareggi l’OWC Aura. Possiamo anche dire che comprare questo disco è anche l’unico sistema per migliorare le prestazioni del computer, in particolare se si tratta di un modello del 2011; ricordiamo, infatti, che dalla velocità del disco dipende strettamente la velocità della macchina, vista la continua e lunghissima serie di operazioni che la macchina svolge su di esso e averne uno che arriva ad avere una velocità simile a quella dell’OWC Aura 6G fa una più che percepibile differenza. Sul MacBook 2011 il vantaggio dell’OWC si manifesta in tutta la sua enorme rilevanza poiché andremo a cambiare un disco standard da 3Gbps con l’OWC che in grado di sfruttare il bus da 6Gbps. Non abbiamo svolto alcuna prova con un nuovo MacBook Air, ma chi l’ha fatto, come l’iperspecializzato The SSD Review che ha valutato l’OWC Aura Pro MacBook Air 2012 Edition, non ha dubbi sul fatto che anche in questo caso il prodotto di OWC sia superiore al disco di serie, benché il vantaggio numericamente non sia lo stesso misurato nel corso della nostra prova. Il discorso per i modelli del 2010 è da considerare alla luce del fatto che il bus di questo modello è da 3Gbps e quindi è già saturato; in ogni caso OWC promette, comunque, un vantaggio fino al 68% rispetto all’SSD standard, probabilmente per le migliori prestazioni della componentistica. Restano per tutti i modelli i vantaggi che derivano dall’aumento della capacità del disco.
PRO
Possibilità di aumentare facilmente ed esponenzialmente la capacità del disco
Enorme aumento delle prestazioni per il modello 2011 del MacBook Air
Componenti e tecnologie allo stato dell’arte
CONTRO
Costo elevato specialmente per il modello da 480 GB
Non tutti i modelli di MacBook Air hanno gli stessi benefici in prestazioni
Consumo più elevato dell’SSD di serie
L’OWC Aura 6G è in vendita da Buy Different in versione Kit (con possibilità di montare il vecchio disco in un case esterno e cacciativi inclusi) con capacità da 480 GB a 639,90 euro e da 180 GB a 269,90 euro; la versione con il solo modulo SSD è disponibile in versione da 120 GB (169 euro) e da 240 GB (319,90 euro). Sono disponibili versioni sia per il MacBook Air 2010, che per il MacBook 2011 (nella nostra prova), che per il MacBook 2012