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Recensione Netatmo: con iOS e Mac sotto controllo meteo e comfort degli ambienti

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L’iPhone e l’iPad (e il Mac) fanno anche il caffè? No, ma possono dirvi che tempo fa a casa vostra, che temperatura c’è dentro la casa e la concentrazione di CO2 di una stanza, tendendo sotto controllo il meteo e anche le condizioni di salubrità, da qualunque punto del mondo. Questo è quel che promette Netatmo (su Apple Store, Amazon e presso il sito di Netatmo), un  interessante accessorio compatibile con i dispositivi iOS e, per via di una semplice interfaccia Web, anche con Mac e PC, che abbiamo messo alla prova in questi giorni

Netatmo che cos’è
Netatmo è, appunto, una stazione di analisi dell’ambiente, composta da due sensori, uno per interni e uno per esterni capaci di misurare per gli interni: temperatura, umidità, inquinamento acustico, concentrazione di CO2 (anidride carbonica) e pressione atmosferica; per l’esterno: temperatura e umidità. La particolarità di questo sistema, non troppo diverso concettualmente da quelli prodotti da alcuni specialisti del settore (come la ben nota La Crosse oppure Oregon Scientific) è che si tratta di un dispositivo interamente connesso, che usa il Wi-Fi di casa vostra e i dispositivi mobili di Apple e Android, ma anche, come vedremo, un Mac o un PC per darvi istantaneamente i dati rilevati dai due sensori, da qualunque parte del mondo, tracciando anche costantemente grafici progressivi usando i dati storici.

Che cosa c’è nella scatola
Nella scatola di Netatmo troviamo i due sensori, un tassello per fissare al muro l’apparato esterno, una fascetta Velcro per fissarlo eventualmente ad un palo, 2 batterie sempre per l’apparato esterno, un cavo USB per l’alimentazione dell’apparato interno e un alimentatore. I due dispositivi, uno più grande e uno più piccolo si distinguono per attenzione al design e materiali. Sono realizzati in alluminio spazzolato e plastiche di eccellente livello.

L’apparato esterno è realizzato in maniera da essere impermeabile ma anche accessibile de resiste a raggi UVA e umidità. Due viti che si possono maneggiare senza cacciavite, serrano il comparto batterie che è isolato con una guarnizione. Nessuno dei due sensori fornisce informazioni numeriche. La componente per esterni ha un LED che ne segnala l’accensione, quella interna dei LED colorati che servono, per dare una visione istantanea sulla concentrazione di CO2; su quest’ultima componente abbiamo anche un tasto a sfioramento nella parte superiore per la forzare la misurazione dei dati invece che attendere la rilevazione programmata.

Complessivamente la stazione è stilisticamente eccellente, in perfetto stile Apple si potrebbe dire. Un aspetto importante se si considera che la componente interna deve stare su un mobile, magari in bella vista dentro ad un salotto o una cucina.

Come si attiva e come funziona
L’attivazione del sistema è molto facile, molto più semplice di quel a cui siamo stati abituati con diversi altri apparecchi che sfruttano il Wi-Fi ma bisogna tenere in considerazione un fatto: Netatmo ha recentemente, seppure leggermente, rivisto la sua stazione e alcune informazioni che si trovano su Internet non sono più valide. Ad esempio il modulo esterno ha ora solo due batterie (in precedenza ne aveva 4), in più un firmware rilasciato in estate ha reso effettivo il supporto Bluetooth per la configurazione via iPhone, iPad e Android; infine la base per interni ha ora solo una Mini USB mentre prima aveva anche una una porta USB per una connessione fisica, ai fini della configurazione, con un dispositivo compatibile (come un iPad o un iPhone).

Infine l’unico manuale in PDF che abbiamo trovato su Internet risale al 2012 e le istruzioni contenute in esso non sono particolarmente chiare proprio per le modifiche intervenute sull’hardware.

Abbiamo dovuto così procedere da soli, andando per alcuni minuti a tentoni per capire come far funzionare la configurazione. Una volta compresi i passaggi maneggiando l’app per iOS, scaricando quella per Mac dal sito Netatmo e frequentando il forum di Netatmo, siamo passati ad attivare la base. Abbiamo scelto di mettere in funzione il sistema usando il Mac ed è stato un processo velocissimo: abbiamo collegato il modulo interno, abbiamo lanciato l’applicazione ee a quel punto bastato inserire la password della nostra rete Wi-Fi. Poi abbiamo provato a configurare la base usando l’app iOS.

Il sistema fa tutto da solo, purchè sia attivo Bluetooth: prende nome della rete cui è connesso iPhone o iPad e si autoconfigura. Attenzione, però, la base è invisibile al Bluetooth che abbiamo nelle configurazioni; in pratica non vedremo da Impostazioni Generali il sensore interno e non potremo collegarci ad esso. È l’applicazione che fa parlare il Blutooth con il sensore.

In ogni caso, durante la nostra prova abbiamo impiegato non più di cinque minuti, download delle applicazioni incluso, per mettere in funzione la stazione, al netto dell’oretta di ricerca di informazioni su Internet (che comunque chi legge questa recensione a questo punto non deve più sprecare…). Quando la stazione principale, infatti, è collegata alla rete Wi-Fi, anche la stazione per l’esterno è attiva visto che i due sensori si riconoscono automaticamente usando una frequenza (sui 868 MHz in Europa). A quel punto abbiamo portato la nostra stazione outdoor in giardino e l’abbiamo collocata in un punto non esposto al sole. Immediatamente è partito il rilevamento della temperatura e dell’umidità esterna; il sensore interno ha fatto lo stesso, iniziando ad analizzare la qualità dell’aria, la temperatura, l’inquinamento acustico, la pressione e l’umidità.

In questa fase abbiamo notato un dei pochi difetti dell’hardware: anche se Netatmo sostiene che i due sensori possono arrivare ad una distanza di un centinaio di metri uno dall’altro, questa stima prevede che ci sia campo aperto tra noi e la base esterna e che il sensore interno, probabilmente, sia vicino ad una finestra.

Nel nostro caso mettendo il sensore esterno a 20/25 metri di distanza dalla stazione principale, con di mezzo un paio di muri piuttosto spessi e nessuna finestra, la connessione tra i due elementi è andata perduta, un fatto di cui si deve tenere conto se si ha una casa grande oppure un giardino molto vasto o se magari si vuole collocare la base esterna in una serra distante dalla casa. Che il link non sia propriamente a prova di bomba e si potrebbe fare di meglio, lo dimostra la connessione della nostra vecchia stazione meteo di La Crosse che collocata nello stesso punto del sensore interno di Netatmo, dialoga senza battere ciglio con un trasmettitore collocato ad almeno trenta metri di distanza.

Quando i due elementi sono in connessione i dati vengono mandati dal sensore esterno a quello interno e da quello interno ai server di Netatmo, ai quali si collega il dispositivo che usiamo per il monitoraggio. Per questa ragione abbiamo bisogno di una connessione Internet attiva. In assenza di rete Internet, Netatmo non funziona e non riceveremo alcun dato, neppure se i dispositivi si trovano nei pressi dei sensori. Ma anche se la connessione sarà stata perduta, per almeno alcune ore i due sensori rilevano dati e li memorizzano; nel nostro caso abbiamo infatti scollegato il Wi-Fi durante la notte e la mattina successiva al riavvio della rete, il server ci ha dato informazioni risalenti al momento in cui non era presente la rete Internet.

Non sappiamo quando la memoria tampone sia in grado di operare. Di questa funzione non abbiamo trovato infatti alcuna menzione sui manuali e su Internet e potrebbe essere stata introdotta con l’ultima revisione del firmware che la base ha scaricato alla nostra prima connessione.

L’applicazione per iOS e per Mac
La chiave di tutto il sistema è l’applicazione iOS. È questo programma che riceve dai due sensori le informazioni e le elabora. Netatmo, questo va detto prima di ogni altra considerazione, ha creato un’applicazione di elevata qualità, ricca di informazioni e molto chiara nella lettura. Le due versioni per iPhone e per iPad forniscono gli stessi dati anche si comportano in maniera del tutto differente, adeguandosi alle dimensioni dello schermo.

Da questo punto di vista chi ha programmato le app ha fatto un lavoro davvero eccellente, dimostrando una grande capacità di padroneggiare il design di una interfaccia iOS per renderla leggibile e intuitiva. Senza scendere troppo nel dettaglio sul funzionamento dell’interfaccia e rinviando per un piccolo approfondimento alla nostra galleria fotografica, qui ci limitiamo a sottolineare proprio la capacità di offrire in un solo colpo d’occhio tutto il quadro dei dati, senza costringere a sforzi di interpretazione. Interessante, su iPhone, anche la scelta di dare differenti informazioni a seconda dell’orientamento: quando lo schermo è in verticale, abbiamo i dati istantanei (quelli che arrivano dall’ultima rilevazione), quando lo schermo è in orizzontale abbiamo il grafico con l’evoluzione storica delle rilevazioni e quindi i grafici. L’applicazione per iPad, grazie alla maggiori dimensioni dello schermo, viene gestita in maniera del tutto diversa, con dati presentati in maniera più espansa ed integrata. Il passaggio dai dati istantanei a quelli del grafico avviene mediante un bottone.

Più tradizionale la visualizzazione dei dati su Mac. Qui abbiamo una Web app che propone con un solo sguardo tutte le informazioni, incluse quelle sul funzionamento delle due stazioni. Come accennato poco più sopra le due basi non forniscono praticamente nessun dato in maniera diretta, visto che sono presenti unicamente dei LED  Quello sulla base esterna serve solo per manifestare la sua attivazione, quello sul sensore per interni ci presenta la concentrazione di CO2 usando un codice colore (LED verde, giallo o rosso), quando tocchiamo il tasto a sfioramento. Una luce blu sul sensore interno è invece il segnale della modalità di abbinamento.

recensione netatmo

 

I dati forniti
Una volta installato il sistema, come accennato, cominciano a fluire i dati sia dal sensore interno che da quello interno. Man mano che i dati si accumulano, l’applicazione costruisce un grafico lo storico della nostra stazione meteo. Avremo la possibilità anche di vedere le previsioni del tempo che arrivano da un server remoto. Pur non essendo frutto di una elaborazione in locale, ma della nostra posizione rilevata dal GPS, la presentazione grafica di questo dato è eccellente quanto quella dei dati locali, con informazioni grafiche come icone, e diagrammi che mostrano le previsioni su temperature e precipitazioni. Possiamo avere previsioni su una settimana; a fornirle è MeteoGroup, un’agenzia britannica per le previsioni del tempo. L

’elaborazione del dato per l’Italia si fonda essenzialmente sulla rete dell’aeronautica Militare Italiana ed è quindi coerente con quelle che vengono fornite dalle previsioni del tempo ufficiali dell’Arma e pubblicate da diverse testate giornalistiche e Tv. Anche in questo caso non ci soffermiamo sulle specifiche del dato, che illustriamo in una galleria a parte.

Tra le informazioni potenzialmente più interessanti presentate da Netatmo, ci sono quelle inerenti l’inquinamento atmosferico. La stazione in realtà fornisce un solo, pur prezioso, dato reale rilevato su posto; è quello del CO2, ovvero la concentrazione di anidride carbonica, o se vogliamo del biossido di carbonio, in forma di parti per milione. In termini più semplici la stazione ci dice quanto è viziata l’aria nella stanza e quando è tempo di aerare l’ambiente. Anche se non biologicamente dannoso per il corpo umano (ovviamente nelle quantità che si possono raggiungere in una normale stanza), il CO2, riducendo la disponibilità d’ossigeno, diminuisce la capacità di concentrazione ed in elevate concentrazioni dà sonnolenza, mal di testa e provoca difficoltà di concentrazione. All’aria aperta la concentrazione è intorno alle 400ppm; in una stanza chiusa di una decina di metri quadri con due persone al suo interno, può facilmente superare le 1000ppm, limite che viene indicato dalla stazione come livello “disagio”. La stazione non rileva altri inquinanti come il biossido d’azoto o l’ozono, ma forse questo ne avrebbe spostato verso l’alto il già non economico (come vedremo) costo.

La stazione esterna, invece, non rileva alcun tipo di inquinante ma riceve informazioni sull’inquinamento così come esse gli sono girate dal Citeair, un progetto europeo al quale però aderiscono pochissime città (in Italia solo due: Padova e Roma) e quindi è sostanzialmente inutile.

Di maggior interesse è il dato inerente l’inquinamento acustico. La stazione interna misura ogni cinque minuti il livello di pressione acustica in decibel in una stanza. Con la concentrazione di anidride carbonica, questo dato, accanto alla concentrazione di umidità e alla temperatura, contribuisce a dare una idea precisa di quanto confortevole un ambiente.

L’unità esterna fornisce, oltre che la temperatura effettiva, anche quella percepita, che deriva dall’effetto dell’umidità. L’indice è basato sull’Umidex, un parametro essenzialmente usato dal sistema meteo canadese e in Europa.

Infine abbiamo la pressione atmosferica barometrica, rilevata in interni. La pressione barometrica è un indice usato dalle previsioni del tempo, la sua diminuzione è generalmente un segnale di un aumento della possibilità che è in arrivo una perturbazione o un temporale, l’aumento è, sempre generalmente, un segno che stiamo andando verso un tempo migliore, ma il barometro in assenza di altri dati come direzione del vento, aumento di umidità e di una elaborazione sofisticata che tiene conto di altitudine, longitudine, storico della località e una quantità di altri dati usati dalle stazioni di previsione del tempo, non è scientificamente utile per previsioni anche a brevissimo termine.

Le notifiche, le mappe, le app
I due sensori, come detto, comunicano via Internet con il dispositivo su cui abbiamo installato l’applicazione di supporto. Questa app è in grado di ricevere notifiche su particolari eventi presentandole sull’app come badge, ma potremo vederle anche nel centro notifiche. Alcune notifiche sono già pre-programmate (come una improvvisa diminuzione della pressione atmosferica o un aumento dell’umidità del 20% in pochi minuti, temperature esterne sotto i 3 gradi o interne sotto i 10 gradi, Co2 sopra i 1000 ppm). L’app è però personalizzabile in vari aspetti, così che ad esempio possiamo essere avvertiti del raggiungimento di una certa temperatura o di un certo livello di umidità.

Interessante anche la possibilità di mettere in rete con gli altri Netatmo la propria stazione. Quando si autorizza il sistema a farlo, l’unità esterna della nostra base meteo (non quella interna) manderà informazioni al network di Netatmo che presenterà i dati raccolti su una mappa  Google (consultabile da tutti a partire da qui); una sorta di social network delle basi Netatmo che ci permette di curiosare che cosa succede in tempo reale in vari paesi del mondo.

Infine segnaliamo che alcune app, come Instaweather Pro e Weather Pro, si collegano anch’esse ai sensori e combinano i dati rilevati a livello globale con quelli della base stessa.

Conclusioni
La base Netatmo nasce da una idea molto interessante che non è quella di creare una semplice stazione meteo, ma un sistema di monitoraggio dell’ambiente domestico, interno ed esterno, usando come parametro il comfort, sfruttando sensori connessi ad un iPhone e un iPad (oppure un Mac). Questo accessorio funziona quindi come una finestra sempre aperta, indipendentemente da dove ci troviamo, sul posto o a migliaia di chilometri di distanza, su temperatura, umidità, CO2, inquinamento acustico, di casa nostra, cosa utile per curiosità ma anche per verificare come stanno famigliari (ad esempio un bambino o un anziano che si trovano in un’altra stanza) un giardino o un orto.

In più ci dice qual’è la temperatura e l’umidità di un giardino o su un balcone, per curare anche la salute delle piante o verificare se sono in corso fenomeni meteo inusuali o pericolosi, e traccia uno storico di tutto questo. Anche se mancano un paio di elementi fondamentali per un appassionati di meteo, ovvero l’anemometro e il pluviometro (Netatmo li promette in arrivo per l’estate come moduli aggiuntivi), i compiti che si prefigge la base vengono tutti svolti in maniera molto puntuale, grazie ad una applicazione ben strutturata sia dal punto di vista grafico che dal punto di vista dell’interfaccia.

L’unico vero difetto di Netatmo è nel prezzo: 170 euro per la stazione (70 euro per ciascun modulo esterno aggiuntivo; se ne possono aggiungere fino a tre) sono una spesa considerevole. Anche se siamo di fronte ad un gadget molto ben costruito, stilisticamente quasi perfetto, che fa molte cose e le fa in maniera ineccepibile, Netatmo non è uno strumento professionale, quanto un sistema per un pubblico consumer magari curioso e appassionato, che lo vorrà usare a servizio della casa e che quindi potrebbe trovare, pur a fronte della grande quantità di informazioni fornite e della loro unicità, dello stile e dell’integrazione con i sistemi iOS, Android, Mac e PC, il prezzo eccessivo. Ma se potete digerire il costo, difficilmente in circolazione potrete trovare qualche cosa di simile, specialmente se cercate qualche cosa che si interfaccia con iPhone, iPad e Mac in maniera così fluida ed integrata e che ha un’app tanto elegante.

Pro
– Prodotto stilisticamente ineccepibile
– Significativa quantità di dati raccolti
– Razionale e significativa presentazione dei dati
– Facilissima configurazione
– Funziona con praticamente tutti i dispositivi

Contro
– Raggio d’azione del modulo esterno non ottimale in tutte le condizioni
– Prezzo significativo

Netatmo è in vendita su Apple Store, Amazon e presso il sito di Netatmo; il costo è 170 euro. La componente aggiuntiva è vendita su Amazon e presso il produttore a 69 euro.

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