Fedele alla tradizione che l’ha portato sulle scrivanie di mezzo mondo, la nuova versione di My Book Duo continua ad offrire le doti di sicurezza e velocità che l’hanno contraddistinto nel mercato con una nuova connessione USB-C che rappresenta un punto focale nella scelta.
Abbiamo voluto provarlo sulla nostra scrivania, felici di avere da una parte così tanto spazio a disposizione dall’altra di provare una delle soluzioni ottimali per rapporto qualità/prezzo nel mercato.
My Book Duo, la recensione
Doppia livrea
La scatola arriva con uno sgargiante colore verde, tagliato da una parte in bianco dove sono incise le caratteristiche del modello: nel nostro caso con 12 TB di spazio, suddivisi tra due dischi WD RED di 6 TB ciascuno.
All’interno della confezione trova posto il disco, le cui dimensioni di 100×160 mm di base per 180 mm di altezza di certo non passano inosservate, l’alimentatore esterno e i due cavi di connessione, uno USB-A/USB-C e un secondo USB-C/USB-C, a seconda del computer che avete a disposizione.
Il design del modello segue la linea nuova di design di Western Digital, che qui abbiamo già visto con il My Passport SSD e My Password for Mac, tutti con una doppia livrea lucida da una parte e con un gioco a rilievo nell’altra.
Il My Book Duo non fa eccezione e anzi, si distingue dalla vecchia incarnazione My Book Duo che avevamo recensito qualche anno fa.
Prima configurazione.
Il disco arriva in modalità RAID 0, con entrambi i dischi che partecipano ad un unico volume di 12 TB, come indicato nella scatola: il My Book Duo può essere benissimo utilizzato in questo modo (anche se per una resa ottimale per Mac serve formattarlo in HFS+) ma noi abbiamo preferito una più sicura modalità RAID 1, che dimezza lo spazio (che resta comunque a 6 TB, comunque tanto) ma raddoppia la sicurezza, dato che i dati sono scritti in mirroring in entrambi i dischi.
Per tutte le operazioni necessarie all’uso corretto del disco abbiamo trovato all’interno il software necessario come WD Discovery e WD Drive Utilities.
Entrambe compartecipano alla resa del disco permettendo operazioni come il cambio di RAID (da 0 a 1 o viceversa, compreso l’uso di dischi singoli) e la formattazione tra ExFAT o HFS (ma attenzione, sia il cambio di RAID che la formattazione eliminano tutti i dati all’interno dei dischi), la verifica dello stato di salute dei dischi e dell’unità e un timer che stabilisce dopo quanto tempo di inattività i dischi possono andare in stop.
Le App sono ben fatte e si integrano molto bene all’interno di macOS: WD Discovery appare come un pannellino nella barra dei menu da richiamare all’occorrenza, e tra le cose che fa c’è anche la possibilità di connettersi a unità di rete Western Digital (come MyCloud Home Duo ad esempio) e tenere controllati tutti i dischi connessi al Mac, anche di altri marchi.
Una volta finita la configurazione, è anche possibile aprire Utility Disco di macOS per definire ulteriori partizioni, nel caso ce ne sia bisogno.
Unica pecca a nostro avviso è la dualità delle App: ognuna di esse ha caratteristiche specifiche, ma in alcuni casi (come il cambio di RAID) le funzioni si sovrappongono e la domanda del perché utilizzarne due sorge spontanea.
All’opera
Il disco si può connettere al Mac (o al PC Windows) sia come unità USB-C sia tramite un cavo misto via USB-A: entrambi i cavi sono inclusi nella confezione per cui sta all’utente scegliere la via migliore a seconda del computer a disposizione.
Noi abbiamo provato a connettere il disco al Mac tramite un cavo Thunderbolt 2 con connettore Thunderbolt 3 senza successo, optando quindi per l’iMac del test una più classica connessione USB-A.
La velocità che abbiamo rilevato è molto buona, ma ad ogni modo ci aspettavamo cifre del genere grazie alle due unità interne RED da 6TB, che con il tempo possono essere facilmente sostituite da unità più capienti (attualmente la famiglia RED arriva sino a 10 TB).
Il disco è molto silenzioso, si sente appena il classico “grattare” dei dischi meccanici, e il ronzio sordo dei dischi, ma dato che le unità RED da 6 TB hanno un sistema anti-vibrazione il tutto è molto contenuto (l’alternativa sarebbe usare unità SSD, ma con costi e capienza diversi).
Risulta molto utile per tutti, ma addirittura fondamentale per chi ha un MacBook Air o MacBook Pro l’HUB USB-A posto sul retro: dato che il disco è alimentato, le due prese USB nel retro possono ospitare un iPhone (solo per la ricarica), mouse, tastiere, stampanti e qualsiasi altro device collegato.
Un bel vantaggio per tutti, anche per quelli che hanno ancora Mac con USB-A, perché di solito queste non bastano mai.
Confronto
Il My Book Duo è abbastanza recente nel mercato e ha sostituito la vecchia incarnazione MyBook Duo USB che però si trova ancora in vendita.
Le differenze tra i due modelli sono importanti e vorremmo che la cosa fosse chiara: prima di tutto il case, il cui design è sicuramente più ricercato ma che mostra un grande LED centrale al posto dei piccoli LED laterali del vecchio modello.
Il LED centrale, di colore bianco, mostra il funzionamento del disco, aumentando la frequenza di accensione e spegnimento durante l’attività ma potendo anche essere regolato sempre dall’App WD Discovery, che volendo lo può anche spegnere.
In secondo luogo la connessione posteriore via USB-C è più stabile e più veloce rispetto a quella vecchia USB 3.0, specie se usiamo in modo massiccio l’HUB USB.
Chi ha il vecchio modello oggi ancora in uso dorma sonni tranquilli, ma chi deve fare la scelta allora punti decisamente sul nuovo modello senza esitare.
A nostro parere c’è anche una grossa diversità dall’unità MyBook Duo rispetto al fratello MyBook, che monta un solo disco: in questo caso infatti no è possibile creare un RAID, la connessione è solo USB-A e non ci sono HUB posteriori. Queste unità MyBook partono da 3TB sino a 10 TB.
Considerazioni
Eccellente compagno da scrivania, silenzioso e affidabile, My Book Duo appare come una unità perfettamente a suo agio con un modello desktop come l’iMac tanto quanto con un portatile come il MacBook Pro, a cui regala anche un piccolo HUB USB-A che fa sempre (molto) comodo.
Il prezzo è proporzionato e anzi, facendo un semplice controllo online per la maggior parte dei modelli il prezzo dell’unità equivale alla somma dei due dischi acquistati separatamente (ma qui completa di case e di molti altri servizi).
Pro:
• Versatile e silenzioso
• L’HUB USB-A è molto comodo
• La porta USB-C è un netto vantaggio rispetto al passato
Contro:
• Qualche ridondanza nel software
Prezzo: A partire da 233,99 Euro pere l’unità da 4TB (due dischi da 2 TB) sino a 593,99 Euro per l’unità da 20 TB (due dischi da 10 TB). La recensione è scritta usato una unità da 12 TB (due dischi da 6 TB) al prezzo di 440,99 Euro.
I prodotti Western Digital come il MyBook Duo sono reperibili presso i centri commerciali e i negozi di informatica della penisola: ulteriori informazioni presso il sito ufficiale di Western Digital, dove è anche possibile effettuare l’acquisto.