Razer Pro Click non è il solito prodotto Razer che siamo siamo abituati a recensire, con livrea scura e luci alla ribalta, ma un cigno bianco che usa il meglio della tecnologia con un look gessato e professionale.
La destinazione chiaramente non è quella dell’eSport ma il settore professionale: quello dove impazzano App come Photoshop, Lightroom, Illustrator, InDesing, QuarkXPress, Cinema4D e 3ds max, altrettanto esigente in termini di precisione, forse anche più attento sotto il profilo del design.
Che, lo anticipiamo, trova ampia soddisfazione in entrambi i campi, con un prodotto che può fare da apripista alla casa del serpente più di quanto si pensi.
Razer Pro Click, la recensione
Elegante e preciso
Prima di iniziare la recensione, lasciateci un momento per sottolineare che, chi scrive, per anni ha avvicinato i mouse Razer al settore professionale con determinazione, seppure apparentemente i prodotti fossero destinati ad un pubblico diverso (quello dei gamer).
Ma dopo aver provato mouse come il Razer DeathAdder V2, che con 10 milioni di unità vendute è ufficialmente entrato nella storia degli accessori per videogame, ma soprattutto il Razer Basilisk Ultimate ci si accorge che molti di questi prodotti sono tutt’altro che un gioco e la qualità intrinseca di molte parti (tra tutte il chip ottico, il più potente al mondo) porta benefici tanto a chi gioca a Fortnite, quanto a chi opera in Photoshop e Illustrator.
Il Razer Pro Click nasce proprio sotto questa bandiera, offrire la tecnologia Razer in una forma più morbida, che sia meglio accettata dai più seriosi, proponendosi come una eccellente alternativa a sino ad ora intoccabili come Logitech.
Design da studio
Il Razer Pro Click ha un design esterno che, secondo chi scrive, ricorda molto il Razer Basilisk Ultimate, anche se le linee sono più dolci e la parte destrorsa leggermente più accennata e ovviamente un colore molto più chiaro.
La scocca è costituita da parti in plastica e gomma, con sei pulsanti disponibili: destro, sinistro, rotella cliccabile, pulsante per la risoluzione e due interni per il pollice.
La superficie superiore è liscia e leggermente porosa, fattore che aiuta quando fa caldo, mentre lateralmente trova posto una gomma viscosa che favorisce la presa: non ci sono luci, il che è un po’ un peccato perché da sempre sono la parte distintiva dei mouse Razer.
Forse il fatto dipende anche dal designer, che qui non dovrebbe essere Stephane Blanchard (che invece firma tutti i prodotti da gioco) ma Humanscale, famoso studio di progettazione di New York, che ha rivisto la livrea dal punto di vista dell’uso professionale (le luci avrebbero comunque inciso nella durata della batteria).
Il look finale abbraccia molto lo stile pulito e lineare che gli utenti Apple amano, anche se non manca il carattere forte di un prodotto Razer.
Tecnica
Dato che il settore professionale è fermamente abituato a mouse wireless, Razer ne ha proposto uno che funzioni in modo ibrido: tre sono le modalità di funzionamento, partendo da quella a filo, grazie ad un connettore MicroUSB (che però ha un accompagnamento in gomma proprietario, peccato) con un cavo in tessuto intrecciato anti nodo via USB-A (e qui ci si aspettava un po’ di coraggio con un connettore USB-C, o almeno con un adattatore nella confezione) che ricarica il prodotto durante il funzionamento.
La seconda strada è quella di usare il mouse in Wireless, sia tramite il dongle USB-A (disponibile nel comodo cassetto sotto il mouse) che trasmette a frequenza di 2,4 Ghz o via Bluetooth.
Questa seconda strada è ottimale, soprattutto per la batteria, ma sul nostro MacBook Pro 2017 non ha funzionato. Il Mac vede il mouse, prova a connettersi ma non ci riesce, una incompatibilità che avevamo già notato nel Razer Atheris: nessun problema invece con un Lenovo X1, che ha visto il mouse senza problemi.
La durata della batteria è stimata in 400 ore (due mesi e mezzo circa) via Bluetooth e 200 ore via Wi-Fi con dongle. Un risultato più che eccellente se consideriamo il chip ottico 5G a 16.000 DPI all’interno, molto meglio di qualsiasi altro non da gaming presente nel mercato.
Lo switch si fa nella parte inferiore dove è presente appunto lo slot per il dongle, il pulsante per selezione il tipo di wireless e un altro pulsante utile per lo switch di device (sino a quattro device).
Utilizzo, con aiutino
Abbiamo provato il Razer Pro Click assieme con il Razer Pro Glide, tappetino professionale che offre al mouse un ambiente ideale di scorrimento.
La superficie di tessuto in microtrama si espande per 360 x 275 millimetri per 3 millimetri di spessore ed offre una base in gomma antiscivolo nella parte sottostante, il che significa che quando lo mettete sulla scrivania, non si muove.
Il tappetino offre come detto un ambiente ideale per il sensore ottico, che si aspetta di trovarlo (tra l’altro) e migliora sensibilmente le prestazioni (oltre che essere soffice e comodo per il polso.
A chi scrive è piaciuto molto, anche se continua a preferire tappetini più grandi, come il Razer Gigantus V2, tuttavia è innegabile che già un prodotto come il Razer Pro Glide sia un deciso passo avanti verso una postazione più precisa e comoda: inoltre, il colore grigio si sposa benissimo con la livrea del Razer Pro Click.
Durante i giorni di prova il mouse si è comportato molto bene, via WiFi non abbiamo mai avuto l’impressione di lag e, anzi, con una frequenza di polling 1.000 Hz, è davvero come avere un filo invisibile: in particolare, la connessione Wi-Fi ha funzionato benissimo anche quando di mezzo c’era uno switch come lo UGREEN 4 Porte USB 3.0 KVM Switch.
Considerazioni
Razer Pro Click è la prima prova, ufficiale, della presenza di Razer nel settore professionale: se prima c’era comunque, adesso la dichiarazione è fatta e non ci sono più scuse.
Il prodotto, come era lecito aspettarsi, è davvero buono e non ha nessuna remora a confrontarsi con prodotti leader di settore come il Logitech MX Master 3 o il Magic Mouse di Apple, verso i quali magari offre qualche funzione accessoria in meno, ma con una precisione assolutamente superiore (quattro volte tanto, più o meno) e una ergonomia davvero importante.
Il prezzo è assolutamente in linea, anzi, considerata l’eredita della casa madre potremmo definirlo aggressivo.
L’affinità con macOS c’è di sicuro, perché il mouse non ha bisogno di Driver per essere visto e usato correttamente, ma serve sottolineare che su Windows 10 ha una marcia in più, grazie ai driver Synapse che offrono un grado di personalizzazione maggiore.
Attendiamo, per il futuro, più disponibilità di modelli da Razer in un settore che per adesso la vede in punta di piedi, ma che in futuro può diventare protagonista.
Pro:
• Elegante e distinto
• 16.000 dpi sono un lusso per l’ambiente pro
• Tripla connessione
• Ottimo rapporto prezzo prestazioni
Contro:
• Mancano i driver per Mac
• Bluetooth non per tutti i computer
Prezzo:
• 109,99 Euro (Razer Pro Click)
• 11,99 Euro (Razer Pro Glide)
Razer Pro Click è disponibile a partiredal sito della casa madre, ma i lettori lo possono acquistare anche su Amazon.it. Recentemente Razer ha inserito anche la versione Mini, più piccola e destinata ai portatili.