Il Lancehead Wireless è l’erede del modello Lancehead presentato due anni fa da Razer, mouse di punta della famosa casa dei serpenti e prodotto iconico sia nel mercato dei videogame sia in quello professionale.
E anche se esteticamente il modello non si discosta da quello precedente se non per una rivisitazione burocratica delle diciture alla base e per il nuovo nome (che aggiunge “wireless”, seppure lo fosse già) le migliorie sotto il cofano sono importanti e impongono un attento esame.
Due anni sono molti nel mercato informatico e la concorrenza non sta certo a guardare: ma vi anticipiamo che Razer ha saputo migliorare un prodotto che già di per se si avvicinava molto all’eccellenza puntando sui due punti cardine: il sensore e la durata della batteria.
L’abbiamo provato per qualche settimana, con estrema soddisfazione, vediamo com’è andata.
Razer Lancehead Wireless, la recensione
Come prima, più di prima
Prima di raccontarvi del Lancehead Wireless però dobbiamo giocoforza parlarvi di che cosa è e che cosa rappresenta questo mouse per Razer e come si posiziona nel mercato, un preambolo importante che funge da chiave di lettura per le considerazioni che seguiranno.
Due anni fa il lancio del primo Lancehead è stato accompagnato da una serie di sibilline anticipazioni da parte di Razer che nei social ha lanciato piccoli indizi, che anche noi abbiamo seguito passo passo.
A questo lancio è stata data molta importanza per tutta una serie di motivi, ma soprattutto per rendere il Lancehead quello che in effetti è, da una parte un prodotto iconico della casa del serpente, che guarda al mercato dei gamer ma soprattutto a quello degli utenti più esigenti in generale, dall’altro l’esigenza di mostrare al mercato che cosa significa pensare e progettare un mouse oggi al meglio di tutto, in particolare nel design.
Il modello uscì in due versioni, quella appunto senza fili con batteria e sensore Laser (probabilmente per ridurre al minimo il consumo) e una Tournament Edition con sensore Ottico, solamente a filo ma in varie colorazioni.
Il nuovo Razer Lancehead Wireless si allinea alla versione a filo con il sensore 5G ottico, sempre a 16.000 dpi, erditando quanto di meglio c’era dal modello originale, come ad esempio la tecnologia di frequenza adattiva proprietaria di Razer (AFT), che scansiona continuamente i canali di frequenza a intervalli di pochi millisecondi cercando qualsiasi forma di interferenza e cambia canale per garantire una trasmissione dei dati ottimale.
Una soluzione insomma ideale specie per chi fa tornei e si trova a dover lottare con decine e decine di altri device sulla stessa frequenza wireless.
Oltre a questo il Lancehead Wireless eredita anche i tasti meccanici del mouse Razer, la regolazione della sensibilità in tempo reale, la rotella di scorrimento tattile per precisione di gioco, 9 pulsanti Hyperesponse programmabili singolarmente, Ultrapolling 1000 Hz, Illuminazione Razer Chroma a 16 milioni di colori e memorizzazione ibrida on-board e cloud della personalizzazione (solo su Windows).
Degno di Clarkson
La linea del Lancehead Wireless non è cambiata rispetto a quella del Lancehead del 2017: il design ambidestro è molto bello e avesse le ruote finirebbe sicuramente in una puntata di “The Grand Tour“, il famoso programma di Amazon Prime Video con Jeremy Clarkson, Richard Hammond e James May.
Il paragone con un’auto sportiva di classe ci sta tutto, perché il Lancehead è soprattutto bello: la superficie superiore dominata da una morbidezza che conquista anche l’utente che sui mouse di solito non si sofferma, con una cintura di LED appena sotto che apre a laterali in gomma vischiosa per una presa ottimale.
La parte frontale è alta, un po’ come succede in tutti i mouse Razer (dal Basilisk al DeathAdder Elite) e accompagna le dita che in questo modo soffrono meno la postura anche dopo molte ore di utilizzo.
Rispetto ad un altro mouse di design, come il Magic Mouse di Apple, la postura è completamente diversa ma sinceramente dopo aver provato uno dei mouse di Razer per qualche giorno, con una presa così soddisfacente difficilmente si torna indietro.
Unico difetto in questo senso forse è da imputare ai tasti laterali, per chi ha mani generose forse un po’ troppo indietro, ma è una questione a tratti soggettiva.
Ottico si ma con tappetino
Rispetto al precedente modello laser, la più grande novità è data dal cambio di sensore, che dovrebbe essere l’Optical pmw 3389, lo stesso usato dal DeathAdder Elite a 16.000 dpi.
Nel quotidiano l’uso di un sensore ottico non cambia la precisione, come abbiamo visto nel nostro approfondimento tra sensori ottici o laser, ma offre caratteristiche diverse, risultando alla fine più morbido e con una intuitività migliore. Le differenze, a dire il vero, sono minime e emergono solo quando si va ad “aggiustare” la reattività ad alti valori e con software molto esigenti, come applicazioni professionali (Photoshop, Illustrator, Lightroom, Premiere) o con giochi dove il movimento è rapido e molto ampio (pensiamo soprattutto a sparatutto di precisione, RPG o strategici), in entrambi i casi con display ad alta risoluzione (4K o 5K, come nel caso degli iMac 27 2019).
La differenza tra ottico e laser però deve essere “preparata” con un tappetino ad hoc: senza un tappetino, infatti, i mouse ottici tendono a rendere in modo non ottimale, soffrendo ad esempio sulle superfici lucide, mentre con un tappetino ad hoc il risultato è sicuramente migliore: di tappetini moderni ce ne sono molti, da quelli Razer ad altri, e chi scrive assicura che una volta provato uno è difficile privarsene.
Energia
In merito al cambio di sensore, dobbiamo qui dare merito a Razer per aver lavorato molto sul consumo energetico: nonostante i sensori ottici consumino di più generalmente rispetto ai Laser, qui la durata della batteria é quasi raddoppiata.
Dai nostri test il mouse vive agevolmente due giorni senza intoppi, il che é un buon risultato per un prodotto con queste caratteristiche.
La presa frontale per la ricarica usa il cavo MicroUSB per ricaricare il mouse: una volta connesso il mouse spegne il wireless funzionando a filo (e ricaricandosi).
In una ottica di torneo era interessante anche una modalità a batteria sostituibile, ma qui ci fidiamo di Razer (che avrà sicuramente fatto le prove del caso) per aver scelto di non percorrere questa strada.
Il lato (o)scuro
Al di la della parte costruttiva uno dei punti di forza di questo mouse é sicuramente il driver, Synapse 3.0, che permette di controllare ogni singolo dettaglio del device, dalla velocità all’accelerazione, dalla personalizzazione dei tasti alle luci sino ad una taratura del tappetino per migliorare il funzionamento del sensore.
Diversamente dalla prima versione, questo nuovo Lancehead Wireless non é più compatibile con la versione 2.0 dei driver, il che é davvero un gran peccato perché la versione 3.0 esiste solo per Windows (e non per macOS).
Su Mac il Lancehead wireless funziona correttamente senza nessun driver aggiuntivo, ma per la personalizzazione dei tasti (e non delle luci) è necessario usare una utility esterna come USB Overdrive.
Provati su un Surface Laptop, i driver Synapse 3.0 si sono dimostrati una gran bella cosa, mostrando quanto un mouse da gamer può diventare una arma davvero efficace in mano ad un utente avanzato rispetto ad un mouse da ufficio.
Considerazioni
Il Lancehead Wireless è un mouse bello, in tutta onestà è “maledettamente” bello, da guardare e da usare, sia durante il giorno dove il design fa scuola, sia di notte laddove le luci offrono un gioco impossibile da non notare.
Unitamente a questo possiamo dire che l’inclusione di quello che probabilmente oggi è il miglior sensore sul mercato, un circuito wireless di prim’ordine (con banda dinamica AFT, capace di rimodulare il canale quando si satura) e una serie di driver davvero ben pensati ne fanno un prodotto che ha pochi, pochissimi rivali sul mercato, probabilmente nessuno dal punto di vista estetico.
Il prezzo è importante, lo ammettiamo, ma ben calibrato in base alle potenzialità e al mercato a cui si rivolge, che non ama i compromessi e viceversa adora i dettagli.
Pro:
• Design straordinario
• Durata in wireless raddoppiata
• Sensore ottico più più performante e in linea con la richiesta del mercato
Contro:
• Su Mac funziona ma non è personalizzabile
• Per rendere al meglio ha bisogno di un tappetino
Prezzo:
• 149,99 Euro
Il Razer Lancehead Wireless è disponibile esclusivamente online presso Amazon.it al prezzo di 149,99 Euro. Restano a listino anche i modelli Lancehead Tournament Edition (identici, ma a filo) nei colori Gunmetal e Quartz.
Per il momento resta disponibile anche il modello Lancehead originale presso il sito Razer, sempre a 149,99 Euro ma con sensore Laser (invece che ottico).