Pensato per l’ufficio, ma con qualche velleità anche da display multimediale per tutti i giorni, il Philips B Line 243B9 è una soluzione duttile, solida e permette un notevole risparmio nel tempo, anche se il prezzo d’acquisto resta importante.
Montaggio semplice
La confezione del Philips B Line 243B9H non è neppure tanto grande, considerato che si tratta di un display da 24″: una volta aperta e tolte tutte le protezioni di polistirolo, resta il pannello, l’albero e la base, che si montano senza nessun aiuto in 3 minuti, e i cavi di supporto per le (molte) porte a disposizione, oltre al cavo d’alimentazione.
Il monitor ha un rivestimento in plastica nera porosa, con la parte posteriore bombata, che racchiude in basso tutti i connettori e quella frontale caratterizzata da bordi molto sottili (5 millimetri nei tre lati, qualche cosa di meno di 3 centimetri in basso, dove trovano posto anche i pulsanti di controllo OSD).
Il monitor è regolabile sia in altezza che in angolo di inclinazione, anche se mancano dei fermi per le posizioni più comuni e qua e la serve una aggiustata manuale per farlo stare realmente “dritto”. Il pregio è che può essere usato sia in orizzontale che in verticale.
La base ha una forma simil cerchio, e può ospitare uno smartphone o, grazie all’incavo, oggetti di cancelleria: il pregio è che occupa poco spazio ed è interessante nelle scrivanie piccole.
Le dimensioni parlano di 541 x 522 x 216 mm con piedistallo, per 5,44 Kg con una richiesta di alimentazione di 100-240 V CA, 50/60 Hz con consumo energetico in fascia A, il che è una gran bella notizia, considerati i tempi attuali.
Un connettore per domarli
Dietro, in basso (in posizione un po’ scomoda, ma poco visibile, il design qui è stato preferito alla comodità) trovano posto le porte video come HDMI, DisplayPort, VGA (per chi lo vuole utilizzare con hardware datati o con apparecchi specifici) ma soprattutto USB-C 3.2, una connessione che comporta una comodità incredibile di utilizzo.
Se infatti HDMI e DisplayPort possono portare sia video che audio (VGA solo video), il connettore USB-C può portare anche dati, trasformando il display in un piccolo Dock, grazie alle porte USB presenti sul retro o nel fianco.
Il vantaggio è che, utilizzando il cavo USB-C per connettere il display al Mac, possiamo collegare mouse, tastiere, speaker, microfono e webcam (per gli Hard Disk meglio di no, è sempre preferibile una connessione diretta al computer) tutti al display, lasciando che questo ce li lasci usare attraverso l’unico cavo USB-C che tra l’altro carica anche un MacBook Pro da 13″.
A conti fatti, la possibilità di usare un cavo USB-C è forse la novità migliore di questo modello, e dopo un po’ ci si chiede come mai questo non è uno standard universale per tutti i PC, affiancato dai vari HDMI/DisplayPort per i computer più vecchiotti.
Se è vero che oggi molti accessori utilizzano una connessione Wireless come Bluetooth per il collegamento al computer, è anche vero che il buon vecchio cavo USB spesso può risolvere diversi problemi e offrire una via più sicura, oltre che funzionare con Dongle USB che sfruttano canali più capaci del solo Bluetooth (come tastiere, mouse, webcam o cuffie).
L’alimentazione finale che porta il Philips B Line 243B9H attraverso il cavo USB-C è di 65W, il che significa la stragrande maggioranza di portatili sino a 14″, sia PC che Mac, tranne i modelli più grandi la cui alimentazione arriva e talvolta supera i 100W.
Full HD
Il pannello del Philips B Line 243B9H ha una risoluzione massima Full HD, il che significa 1080p (1920×1080 pixel), una dimensione accettabile in ottica business o come supporto se usato come secondo display, ma contenuta rispetto a molte altri modelli presenti nel mercato che oramai adottano una più interessante risoluzione 4K.
Il display usa tecnologia IPS (con retroilluminazione W-LED) con tempo di risposta di 4ms, fattore di contrasto 1000:1 e Luminosità 250 cd/m², valori più che buoni su un modello del genere.
La copertura colore è del 90% in NTSC 90% e 104% in sRGB, il che non lo fa un display per fotografi, ma è più che buono in ambiente business, con qualche velleità da grafico (in particolare per chi disegna).
Il fatto di avere “solo” un Full HD non è certo una brutta cosa, permette di utilizzare correttamente tutte le App uso ufficio (incluso ovviamente Office 2021), proponendo una superficie ridotta solo nelle App professionali, dove i pannelli prolificano ed in fondo non è male neppure per qualche gioco, anche se i 4ms in una ottica di gaming sarebbero tantini.
Il Philips B Line 243B9H comunque è ottimo anche in soluzioni esterne al classico ufficio: la risoluzione Full HD è ottima se utilizzato in alcuni ambienti al di fuori dall’ufficio, come display per grandi ambienti, totem, come “gobbo” in alcune situazioni o come soluzione interna in un cabinato (anche se non è touch).
Sostanzialmente, grazie al consumo energetico ridotto, alla brillantezza e alla estrema duttilità della connessione USB-C offre un enorme spazio di utilizzo in moltissimi settori.
Ovviamente, è un eccellente modello come secondo display per un monitor a più alta risoluzione, o per chi ha bisogno di un display più grande per un laptop ma non necessita di grandi risoluzioni.
Come funziona
Collegato ad un Mac mini via USB-C, ha portato correttamente sia il segnale audio e video, avendolo usato anche come HUB USB per mouse e tastiera.
Il formato 16:9 è l’ibrido perfetto per le applicazioni da ufficio e qualche film su Netflix o Amazon Prime Video e se non avete richieste da gamer avanzato, anche qualche strage di demoni di tanto in tanto.
Una funzione davvero importante è data dalla presenza di un sensore di prossimità: in pratica il Philips B Line 243B9H sa quando siete di fronte allo schermo (funzionando a pieno regime) o quando non ci siete, abbassando la luminosità (risparmiando energia), per ritornare a pieno regime quando tornate.
Il tutto è regolato in automatico dal sensore, disattivabile dal comodo menu OSD (anche in Italiano) dove sono presenti anche altre opzioni.
Nota dolente invece per l’audio, che non è all’altezza delle aspettative, pur essendo un display e non uno speaker puro: può essere utilizzato come soluzione temporanea, ma per chi ha bisogno anche solo di ascoltare un musica di sottofondo durante le ore di lavoro consigliamo altro.
Considerazioni
Philips B Line 243B9 è un buon monitor, principalmente pensato per l’ufficio ma che può avere anche diversi altri riscontri, dall’ambiente industriale sino all’utenza consumer (ma forse qui servono modelli più capaci di risoluzione o di forma, come l’ottimo Philips PHL 439P9H), e ovviamente per gli stessi motivi risulta essere un eccellente secondo display in qualunque occasione.
L’attenzione per il consumo energetico è interessante, in un momento in cui molti si interrogano sui possibili aumenti futuri determinati dalla triste attualità, ma va bilanciato con un prezzo d’ingresso tendenzialmente più alto della media dei display Full-HD, anche se la proposta di Philips è più ricca di accessori.
La presenza di un connettore USB-C è fondamentale nella scelta, perché porta praticità, specie per chi odia i cavi dietro la scrivania o per chi collega e scollega spesso magari un portatile.
Il nostro giudizio è positivo, ma se possiamo offrire un consiglio è quello di valutare si questo modello ma anche il fratello Philips B Line 243B9H, identico nella tecnologia ma con una webcam a scomparsa che aumenta sensibilmente la comodità della postazione.
Pro
• Ottimo pannello
• Adatto per l’uso ufficio
• L’USB-C è una soluzione molto comoda
• Il sensore permette un risparmio importante
Contro
• Solo Full HD
• Serve l’intervento manuale per trovare la giusta posizione
Prezzo al pubblico
• 335,47 €
Philips B Line 243B9H è disponibile nei negozi suggeriti dal sito web italiano della casa madre oppure lo potete trovare più comodamente anche presso Amazon.it, assieme al fratello Philips B Line 243B9H (con webcam integrata)