Il noto marchio di display taiwanese torna con una nuova linea di monitor dedicati al settore gaming, tra questi il modello AOC C32G3AE è di certo il più interessante e coinvolgente.
L’abbiamo provato per qualche settimana, collegato al Mac ma anche alla nostra Playstation, per capire quale sia la sua destinazione migliore: nonostante la qualità del prodotto sia palese, c’è qualche ombra che vale la pena sottolineare per procedere all’acquisto in modo più ragionato.
Due pezzi
Il display arriva in una scatola generosa di dimensioni, e non potrebbe essere altrimenti per un prodotto importante con una larghezza di 80 cm. Il montaggio è semplice, la base si infila nella parte sottostante del monitor e il tutto è pronto in una manciata di minuti.
La superficie del monitor è in plastica porosa, con decorazioni di colore rosso che accompagnano alcuni punti chiave, come la griglia per il raffreddamento posteriore e il bordo inferiore anteriore.
Bello che AOC abbia reso affascinante anche la parte posteriore del display, una moda che ci piace perché sempre di più i monitor sono al centro del design delle stanze, tra la camera da letto, il salotto oppure, per i più fortunati, una stanza giochi.
Il peso totale, con supporto, è di 6,89 kg, il che lo rende facilmente trasportabile da un posto all’altro anche senza aiuto, seppure la dimensione non è semplice da gestire quando si è da soli.
I comandi OSD sono posti nella parte inferiore sinistra del monitor e, non fosse per le icone incise (ma sempre di colore nero) non sarebbero rintracciabili.
I connettori sono invece posti nella parte posteriore, nascosti da una piega della plastica: si tratta di due connettori HDMI (1.4) e uno Display Port (1.2), oltre alla presa d’alimentazione poco più in la (alimentatore interno).
Oltre al piede, ben realizzato, stabile e con un foto passacavi, il monitor prevede anche l’attacco al muro, grazie ai fori VESA standard nella parte posteriore.
Pannello
AOC C32G3AE come abbiamo detto ha un pannello molto generoso: data la dimensione esterna di 80 cm, quella visibile, orizzontale è di 69,8 cm e di 39,3 cm quella netta verticale, davvero importante come area utilizzabile.
Il rapporto è di 16:9 con una risoluzione di 1920 x 1080 Pixel, non altissima in senso assoluto (perché sono oramai comuni display 4K), ma più che ottimale per un giocatore, che deve bilanciare la quantità di dati in uscita con la potenza della scheda video che li gestisce. Sostanzialmente, sono pochi quelli che optano per soluzioni superiori ai 2K nei giochi, per non affaticare troppo l’hardware a disposizione (il FullHD offre comunque una buona visione complessiva).
Il pannello VA Curvo opaco ha un rapporto di contrasto di 3000:1, 16,78 milioni di colori con una luminosità di 300 cd/m² e un tempo di risposta di 4 ms, un valore che sta nella media della categoria (ma che potrebbe essere più basso, considerata la fascia di prezzo).
Lo spazio colore è sRGB (con una copertura del 120%), anche questo in piena ottica da gamer ma che sostanzialmente serve anche la stragrande maggioranza dei compiti dei software da ufficio come Office e la navigazione web.
Il valore di refresh, dichiaratamente di 165 Hz è molto buono, buonissimo, specie per i giochi più adrenalinici (si pensi alle lodi espresse per il nuovo display dell’iPhone 13 Pro a 120 Hz, figuriamoci questo a 165, pur con le dovute proporzioni).
Questo valore però non è stato raggiunto dal nostro Mac mini, che ha una scheda video integrata Iris, arrivando “solo” a 144 Hz, un valore comunque superiore alla stragrande maggioranza dei monitor in commercio. Probabilmente per raggiungere i 165 Hz serve una scheda video discreta, di certo presente nei PC Windows da gamer e nei modelli Mac di fascia più alta.
Anche utilizzando però il valore di 144 Hz la fluidità del segnale video è palese, ed in effetti sembra di utilizzare un computer “più potente”, perché tutto accade con una maggiore morbidezza.
La sensazione di potenza è ovviamente solo un riflesso della differenza tra l’AOC C32G3AE e il nostro display di riferimento che di solito viaggia a 60 Hz e non stiamo parlando solo dei giochi, dove il guadagno è fantastico, ma anche dei movimenti del Finder, e all’interno delle App, che al netto dell’ottimizzazione intrinseca con macOS, appaiono tutte migliorate.
In pista
L’AOC C32G3AE è grande, con i suoi 31,5″ di larghezza è un display che fa felice ogni tipo di utente perché, si sa, lo spazio non basta mai.
Ma di conseguenza è grande anche l’ingombro, perché un monitor da 80 cm sulla scrivania non è così scontato, serve fare spazio e ottimizzare gli altri device (ad esempio, chi come noi utilizza il WD My Book Duo deve trovare un altro posto, perchè lo spazio per questo disco abbastanza alto non c’è più).
Certo, grazie ad accessori intelligenti come Caldigit Element HUB l’ordine è più semplice, e poi sono cambiamenti che si fanno una volta sola, tuttavia c’è da valutare il tutto.
Per il resto dicevamo il display si fa guardare, durante la giornata la risoluzione FullHD si è dimostrata un po’ limitante per i compiti di lavoro con Photoshop, Illustrator, mentre non ci sono problemi con le App di Office (che sono pensate per risoluzioni più contenute) mentre la fluidità data dall’alto valore di refresh è apprezzabile anche nel Finder.
La curvatura del display è piacevole, serve qualche giorno per “prendere la mano” ai suoi benefici ma alla fine ci si stacca malvolentieri: nella diatriba se è meglio un monitor grande o due affiancati, la curvatura risolve la questione vincendo per praticità.
In ambito gaming ovviamente il monitor mostra il meglio di se: come detto la risoluzione FullHD è ottimale e, anzi, se il gioco non è nuovissimo è probabilmente una uscita perfetta.
Abbiamo usato il display sia connesso al Mac che per qualche partita anche su Playstation, dove il display in effetti ha mostrato forse il meglio di se.
Il contrasto e la luminosità sono ottimali e su alcuni titoli decisamente “trend” al momento, come Fortnite, la resa sembra davvero straordinaria (il che non ci è sembrato alquanto strano, probabile che molti dei test siano stati fatti su questo titolo, data la sua popolarità).
Proprio su Fortnite abbiamo notato che l’angolo di curvatura del pannello favorisce le partite multigiocatore ad alto tasso adrenalinico: l’impressione, che non può che essere personale in questo, ci viene dal fatto che il movimento della testa è minore e sembra più semplice intravedere i movimenti degli altri player, specie per chi proviene da un display piatto.
Su Mac, dove la scelta di giochi non è così articolata come sulla consolle di Sony, ci siamo divertiti con Diablo III: qui la curvatura e il refresh rate non è stato così importante, data ò’età del titolo.
Unico difetto, da non sottovalutare, è il consumo energetico: formalmente 40 W comporta una classe energetica F nella scala dei consumi, il che non è poco. Chi ha intenzione di usarlo in casa tutto il giorno, un po’ per lavoro o scuola e un po’ per gioco, deve prepararsi ad un consumo importante, più alto più della media, chi invece lo vede solo per una sfida di gioco tra amici alla sera probabilmente non si deve preoccupare più di tanto, dato il range di tempo ridotto di utilizzazione.
Considerazioni
L’AOC C32G3AE è un display importante, il cui prezzo è ben bilanciato dalle caratteristiche offerte. La risoluzione è pensata per i giochi, dove offre il meglio, mentre per il lavoro potrebbe offrire il fianco a chi fa post produzione e usa programmi di disegno professionali.
La curvatura è molto bella, unitamente all’alta frequenza di refresh, che rendono i movimenti più morbidi e naturali, specie laddove ci sono sequenze frenetiche, dall’altra parte il consumo importante deve essere valutato prima di trovare brutte sorprese in bolletta.
Pro:
• Estetica aggressiva
• Ottimo refresh rate
• Tre ingressi
• La curvatura è coinvolgente in alcuni titoli
Contro:
• Consumi alti
• Niente connettore USB
Prezzo:
• 449,00 Euro
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