C’erano una volta i monitor da usare tutti i giorni e quelli professionali, una distinzione più che chiara, che però il nuovo Monitor AOC Q27P3CW scavalca mostrandosi una buona soluzione in vari ambiti, anche se noi lo vediamo molto bene in uno o due specifici.
L’abbiamo provato per voi in varie situazioni, vediamo com’è andata
Confezione
Il Monitor AOC Q27P3CW arriva in una generosa e anonima confezione di cartone riciclabile, dove all’interno sostano sapientemente due livelli, uno con il monitor vero e proprio e uno con tutti gli accessori, ben incastrati e protetti per il viaggio.
Il piede è composto da due parti che si incastrano in modo semplice, con un risultato finale robusto e davvero ben costruito.
Ad una base rettangolare di circa 22×18 centimetri, fa capo un braccio regolabile in altezza con anche un foro passacavi: il collegamento con la parte del display è garantito da un aggancio che consente anche la rotazione laterale, offrendo così la possibilità di usare il display anche in verticale, una soluzione che sta trovando sempre più spazio specie nell’ambiente grafico.
Plastica austera
Il look del monitor è senza dubbio austero, realizzato in plastica nera leggermente satinata che in pratica copre tutta la superficie posteriore, mentre in quella anteriore sosta il display vero e proprio, con solo il logo AOC posto appena sotto.
Le cornici sono minute, 6 millimetri nei tre lati e 3 centimetri nel lato inferiore, dove appunto sosta il logo e i pulsanti per il menu OSD.
Le dimensioni sono quelle tipiche di un display da 27″ 16:9, nel caso specifico 613.8 x 561.24 x 200.1 millimetri (con base inclusa), ma possono diminuire un po’ utilizzando un pannello VESA standard per ancorarlo al muro o alla scrivania con un braccio mobile (come quello di cui abbiamo parlato qui).
I connettori sono tutti presenti nella parte inferiore posteriore del monitor, in modo che anche da dietro si presenti in modo abbastanza discreto, mentre nella parte superiore è presente una piccola webcam con microfono (5MP nel modello da noi testato, compatibile con Windows Hello), che può ruotare manualmente in modo da preservare la privacy.
Nella parte superiore resta comunque spazio per appoggiare una webcam di terze parti o una seconda webcam senza problemi, oppure una lampada da monitor, anche se ovviamente sarà decentrata.
Connessioni
Come detto, i connettori sono posti alla base della parte posteriore con cavi che scendono e che possono sfruttare il passacavi posto nel braccio principale.
L’uso dei connettori resta comunque semplice, perché ruotando il monitor di circa 90 gradi, abbiamo pieno accesso a tutta la parte di connessione senza dover fare acrobazie o dover fisicamente andare dietro il monitor (perché non c’è sempre questa possibilità).
A livello di connettività AOC Q27P3CW è davvero completo tanto da fungere da HUB senza problemi: accanto alla presa per l’alimentazione sosta un interruttore fisico per l’accensione o lo spegnimento generale, cosa che favorisce il risparmio dei consumi, anche se ovviamente il monitor va in stand-by da solo a computer spento, oppure con il pulsante frontale.
Oltre all’alimentazione trovano posto due connettori HDMI 1.4, due DisplayPort 1.2, un USB-C 3.2 x 1 (con DP alt mode), quattro USB-A 3.2 Gen 1 a 5Gbit, una uscita audio analogica (ottima per la cuffie, se usate modelli tipo questo) e una presa di rete Ethernet Gigabit RJ45, che diventa comoda quando il Monitor è accoppiato ad un MacBook Air o Pro o a un Laptop PC Windows, dove di solito il connettore Ethernet è assente.
La presenza di connettori USB-A permette di usare il display come HUB usb per connettere accessori di vario tipo, come speaker esterni, microfoni, webcam di terze parti, e anche Hard Disk o SSD esterne, ma anche di alimentare un computer collegato via USB-C se non è troppo esoso (sino a 65W, il che significa un MacBook Air o un PC commerciale).
IPS
Il display integrato è del tipo IPS (In Plane Switching) che offre al pannello un ampio angolo di visione e una maggiore cura con i colori: quello che si nota di più però è il contrasto, molto alto, perfetto per chi disegna o impagina, perché tratta molto bene i tratti e stanca meno gli occhi.
La risoluzione è QHD (2560 x 1440) circa un quarto in più di un FullHD, il che significa poter operare bene con due fogli A4 aperti in InDesign o una tavola landscape in Illustrator.
Pur non essendo un monitor pensato specificatamente per fotografi professionisti, che comunque dovrebbero andare su altre fasce di prezzo, AOC Q27P3CW offre comunque una buona copertura negli spazi colore più comuni, tanto da rappresentare una buona scelta per un ritocco e cura amatoriali e prosumer.
Tra le funzioni interessanti la frequenza di aggiornamento, qui a 75 Hz, ben superiore ai 60 Hz canonici dei monitor per la grafica, che bilancia un tempo di risposta di 4 millisecondi, standard nel mondo della grafica ma troppo alto se volete, di tanto in tanto, giocare a qualche titolo di grido (per quell’ambito meglio un modello tipo il Monitor Gaming Philips 27M1N5200PA).
Tra le altre cose da sottolineare la funzione Flicker Free che ottimizza lo sfarfallio degli elementi (comodo nel multimedia, ma anche nei giochi, seppure abbiamo sottolineato che questo modello non è pensato per il gaming) e gli Altoparlanti integrati (non male, ma per chi ama la musica meglio optare per soluzioni esterne).
Come si usa
Date le caratteristiche molto interessanti del modello, noi abbiamo usato l’AOC Q27P3CW in diverse situazioni, dove ha sempre reso molto bene.
Come monitor principale, collegato sia direttamente ad un Mac mini o un MacBook Pro, ma anche tramite un polivalente Sabrent Switch KVM USB Tipo C (in modo da usarlo alternativamente con un PC Windows e il Mac), anche se in questo caso la risoluzione si è abbassata a 60 Hz.
La risoluzione QHD non è male, permette di svolgere il 90% delle attività di un professionista della grafica (con qualche sacrificio solo nella parte multimediale) e probabilmente il 100% delle attività di un utente amatoriale e prosumer, mantenendo un rapporto ottimale con icone e menu.
L’HUB USB integrato è risultato molto comodo, nel nostro caso non era essenziale, ma per chi ha solo questo monitor, può diventare l’arma in più perché, oltre ad offrire diverse porte USB in più, ricarica il portatile, e non è cosa da poco.
In configurazione doppio monitor invece c’è stato un piccolo imbarazzo: spostando il segnale dalla porta HDMI a quella DisplayPort dove era collegato il secondo computer, la porta HDMI è rimasta attiva (quindi il primo computer vedeva i due monitor, ma uno dei due era sull’altra porta).
Sostanzialmente, serve solo un po’ di attenzione nell’uso in modalità doppio monitor con più computer, configurazione tutt’altro che comune.
Per il resto il monitor è risultato molto comodo anche se, girato in verticale, la webcam integrata ha perso la sua funzionalità.
Il Menu OSD è comodo, ampio e anche in italiano, e i pulsanti frontali ne rendono la consultazione abbastanza comoda, dopo aver capito come si usano.
Conclusioni
A fronte di una spesa che va dai 300 Euro ai 343 Euro (in base al tipo di configurazione), questo monitor rappresenta una scelta molto buona, sia per quanto riguarda le caratteristiche intrinseche del display (che sono il motivo per cui si acquista un monitor) che per gli accessori a corredo, inclusa l’ampia libertà di movimento, cosa da non sottovalutare.
Il look è un po’ austero, è vero, ma sosta bene sia in un ufficio, dove di solito la parte posteriore è abbastanza esposta, sia in casa, per chi fa lavoro ibrido o per chi semplicemente ha bisogno di un monitor capace da affiancare al suo computer Desktop o, meglio, portatile.
Pro:
• Ottimo rapporto prezzo/prestazioni
• Hub USB integrato
• Contrasto ideale per chi disegna
• Si usa anche in verticale
Contro:
• Qualche imbarazzo nell’uso in doppio schermo
• Webcam inutile se lo si usa in verticale
Prezzo:
• 343,00 € (AOC Q27P3CW con webcam a 5 MP)
• 292,00 € (AOC Q27P3QW con webcam a 2 MP)
• 300,99 € (AOC Q27P3CV senza webcam)
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