Sono passati più di vent’anni da quando installammo sulla nostra prima bicicletta un pratico ciclocomputer e dopo aver provato Meilan M3 non possiamo che dire che si vedono e si sentono tutti.
Questo computer di bordo per biciclette infatti è un vero gioiellino per chi vuole tenere d’occhio le statistiche durante le pedalate: è facilissimo da installare perché non usa cavi e sensori da collegare alle ruote ma fa tutto grazie ad un chip GPS (tra l’altro molto efficace, ma ne parleremo meglio più avanti) e poi la batteria è ricaricabile, altro indiscusso vantaggio per chi non vuol perdere tutti i dati proprio sul più bello.
Com’è fatto
Le dimensioni sono pressapoco le stesse di quelle della gran parte dei ciclocomputer in commercio. La scocca esterna si compone di due parti – quella superiore è di colore bianco, quella inferiore invece è grigia – costruite interamente in policarbonato satinato e solidamente incassate tra loro senza l’impiego di alcuna vite. Ha un design prettamente moderno e presenta bordi fortemente stondati, rendendolo particolarmente comodo da tenere perfino in mano o in tasca in tutte quelle occasioni in cui non sarà agganciato alla bicicletta.
Meilan M3 presenta un ampio schermo LCD di forma quadrata da 3 centimetri per lato (è da 1.6”) e tre pulsanti in gomma: due più ampi attraverso i quali si accende e spegne il computer e si gestiscono le varie funzioni mentre uno, più piccolo e posizionato sul retro, inaccessibile durante la pedalata e utile soltanto per gestire particolari impostazioni o resettare la memoria per ripristinare le impostazioni di fabbrica.
Sul fondo è presente anche un tappo in gomma di colore azzurro che protegge la porta microUSB – destinata alla ricarica della batteria interna – da eventuali infiltrazioni di acqua: è infatti certificato IPX6 e può perciò funzionare tranquillamente anche sotto la pioggia battente.
In confezione è presente un piccolo manuale utente disponibile in diverse lingue ma manca purtroppo quella italiana, quindi bisognerà orientarsi seguendo quella inglese (ci sono anche lo spagnolo, il tedesco e il cirillico) per comprendere al meglio come configurare il dispositivo nella fase iniziale.
C’è anche un supporto per fissare il ciclocomputer al manubrio della bicicletta: si tratta sostanzialmente di una piastra in policarbonato di colore nero che si fissa a sezioni tubolari per mezzo di due comuni fascette e alle quali resta ben bloccato aiutandosi da una base removibile in gomma che ne migliora l’aderenza.
Il sistema di aggancio del dispositivo a questo supporto è piuttosto solido in quanto si avvale di una sporgenza di forma cilindrica che va poggiata sull’apposita fessura e poi ruotata di novanta gradi in senso orario per far sì che si blocchi saldamente. La stessa azione eseguita in senso antiorario consente lo sblocco del ciclocomputer per portarselo a casa, analizzare i dati e ricaricare la batteria (oltre che evitarne l’eventuale furto quando si lascia la bici incustodita).
Come funziona
Il problema più grande di Meilan M3 è legato alla comprensione del suo funzionamento. Come accennato in apertura, per chi scrive l’unica esperienza con questi dispositivi risale più o meno a vent’anni fa ed è del tutto inutilizzabile per un confronto perché, oltre a non averlo più tra le mani, non ne conserviamo alcuna memoria. E poi, diciamocelo, non avrebbe neppure molto senso visto l’enorme salto evolutivo nella tecnologia impiegata in questo ciclocomputer.
Ma tornando al suo funzionamento, il manuale utente non aiuta non tanto perché è scritto in lingua inglese (il nostro lavoro per buonissima parte ne richiede una importante conoscenza e un’altrettanta elevata padronanza) ma perché è molto scarno e riduce le informazioni contenute all’essenziale.
Perciò prima di montarlo al manubrio e salire in sella è bene giocherellare un po’ con i suoi (tre) pulsanti per capire chi-fa-cosa nelle varie aree del sistema operativo. Le funzioni associate ai singoli pulsanti infatti cambiano in base al contesto, senza considerare che ciascuno di essi porta con sé due funzioni: una che viene richiamata con un click singolo e l’altra alla quale si accede invece con una pressione prolungata.
Perciò se ne avete preso uno o state per farlo, seguiteci in questo capitolo: proveremo a semplificarvi le cose. Per accenderlo – ma anche per spegnerlo – basta pigiare a lungo (circa 2 secondi) il tasto sinistro: sarete automaticamente catapultati alla schermata principale del ciclocomputer, che si divide sostanzialmente in due aree.
Su quella superiore è segnata la velocità (in Km/h). Pigiando nuovamente il tasto sinistro, questa volta con un click breve, potete scegliere se visualizzare la velocità attuale, quella massima raggiunta (MAX) oppure quella media (AVG, che sta per Average) della sessione in corso.
Sull’area inferiore dello schermo invece sono raccolte le statistiche. La prima che viene mostrata è l’ora corrente, pigiando il tasto destro con click rapidi si passa alla successiva che indica il tempo trascorso in movimento (TM), poi alla distanza percorsa (DST), all’altitudine corrente (ALTI), al tempo totale della sessione (TOT) e infine ai chilometri totali accumulati in tutte le sessioni (ODO).
Configurazione iniziale
L’ora corrente viene riconosciuta in maniera semi-automatica grazie al chip GPS. L’unica cosa che bisogna fare è selezionare il fuso orario in cui si trova l’utente. Per farlo è necessario accendere Meilan M3, spostarsi con il tasto destro alla sezione orologio (è l’unica a non avere alcuna etichetta), quindi pigiare il piccolo tasto sul retro una sola volta.
Nell’angolo in basso a sinistra comparirà l’indicazione 00:00. Usate il tasto di sinistra per selezionare il fuso orario. Nel caso vi trovaste in Italia, è sufficiente cliccarlo due volte per spostarsi sul 02:00. Pigiate ancora una volta il tastino sul retro ed il gioco è fatto.
Se intendete cambiare l’unità di misura tra Km/h e Mph non dovete far altro che cliccare una volta il tasto sul retro per accedere alla modalità Fuso Orario di cui abbiamo parlato poc’anzi, a questo punto però cliccate due volte il tasto destro: cambierà schermata e vedrete lampeggiare proprio l’unità di misura interessata. Usate il tasto sinistro con singole pressioni per passare tra una e l’altra, quindi cliccare una sola volta il tasto posteriore per salvare l’impostazione e tornare alla schermata principale.
Se anziché usare il tasto posteriore per salvare e uscire cliccate nuovamente il tasto destro, sposterete il cursore sul campo 0:00:00 sottostante che, come suggerisce l’etichetta ODO superiore, consente di modificare il conteggio dei chilometri totali percorsi. Tenetevi alla larga da questa sezione se non volete cancellare per errore i dati raccolti dal ciclocomputer fino a questo momento, mentre se conoscete già il chilometraggio fatto fino ad oggi (magari perché monitorato con il vecchio computer di bordo o con un’app) potrete impostarlo per riprendere il conteggio da dove avete lasciato.
C’è infine un’altra impostazione che potete configurare. Vi si accede cliccando una volta il tasto posteriore (sempre partendo dalla schermata iniziale), quindi pigiando il tasto destro. Sullo schermo comparirà la sigla SO sotto la quale lampeggerà l’etichetta ON oppure OFF a seconda di come vi arriva il ciclocomputer a casa. Il manuale utente lo chiama Voice Switch ma non fatevi trarre in inganno perché non c’è alcun assistente vocale o sistema di controllo tramite voce. Secondo noi la sigla SO sta invece per Sound, visto che impostando il valore su ON il ciclocomputer emette un bip ogni volta che si pigia un tasto mentre con OFF sarà completamente muto. Regolate perciò questa impostazione in base alle vostre preferenze pigiando il tasto sinistro per spostarvi tra ON e OFF mentre lampeggiano, quindi ancora un click sul tasto posteriore per salvare e uscire.
Infine il display è retroilluminabile: per accendere la luce basta schiacciare contemporaneamente il tasto sinistro e destro. La luce è molto forte e ne rende possibile l’uso perfino di notte, oltre a migliorare la visibilità anche di giorno, specialmente all’alba e al tramonto. L’attivazione della luce non resta in memoria, quindi ricordatevi di schiacciare questa combinazione di tasti tutte le volte che accenderete il ciclocomputer per evitare di doverlo fare poi durante la pedalata.
Come controllare la sessione
Ora che avete configurato Meilan M3 siete pronti per cominciare ad usarlo. Nel momento in cui lo accendete, automaticamente viene avviata la registrazione della sessione. Se volete far partire il conteggio nell’esatto momento in cui cominciate a pedalare potrebbe risultare comodo un rapido reset della registrazione.
Potete cancellare quel che il dispositivo ha registrato tenendo premuto il tasto posteriore nei campi TM, DST e TOT (con questo sistema non potete invece resettare l’orologio, i chilometri totali registrati e, chiaramente, il valore registrato dall’altimetro).
A parte questo non dovrete/potrete fare altro perché tutto il resto viene gestito dai sensori incorporati.
Registrare le sessioni oppure no
Per impostazione predefinita, le sessioni vengono memorizzate automaticamente nella memoria interna. Se state per uscire in bicicletta e non volete salvare la sessione ma solo monitorarla (magari per una prima prova atta a testarne il funzionamento) allora accendete Meilan M3, quindi tenete schiacciato a lungo il tasto destro: sullo schermo comparirà la sigla SA, che sta per Save (salvare).
A questo punto pigiando il tasto di sinistra (YES) gli direte di salvare questa e le future sessioni, con quello di destra (NO) invece impedirete il salvataggio della sessione corrente e di tutte le sessioni successive.
Consultare le sessioni registrate
Quale che sia la scelta che farete, allo schiacciare del tasto sinistro o destro verrete catapultati nella schermata di riepilogo delle sessioni salvate (se ce ne sono): ve ne accorgete perché sulla sinistra comparirà il simbolo di un orologio incorniciato da una freccia circolare.
A questo punto cliccando il tasto destro potrete sfogliare le varie sessioni registrate, mentre con il sinistro consulterete le statistiche (TM, DST e TOT) contenute in ciascuna di esse. Soffermandovi sull’ora di registrazione della singola sessione il sistema l’alternerà alla data (esempio 10.8 ad indicare che è stata registrata l’8 di ottobre), consentendovi così di riconoscere ancora più facilmente le singole sessioni registrate.
Vi accorgete che avete sfogliato tutte le sessioni registrate perché all’ennesimo click del tasto destro comparirà su schermo la dicitura NO DAT: siete arrivati in fondo, tenete quindi premuto il tasto destro per uscire.
Un consiglio: se ci tenete alla registrazione delle varie sessioni selezionate sempre l’impostazione YES quando accedete allo storico e non giocherellate troppo con quest’area del ciclocomputer. Come dicevamo il manuale utente è poco chiaro e, probabilmente complice anche la nostra inesperienza in merito, siamo riusciti a cancellare tutte le registrazioni fatte (questo è anche il motivo perché scarseggiano le foto di esempio per un confronto delle varie sessioni registrate durante i test) senza sapere come.
A tal proposito, nel caso riusciste a scoprire come cancellare le singole sessioni, vi invitiamo ad utilizzare la sezione dei commenti in fondo a questa recensione per descrivere i vari passaggi in modo tale da consentirci di includerli in questo articolo e permetterci così di aiutare anche i futuri lettori nella completa comprensione del dispositivo.
Come va
Il maggior pregio di Meilan M3 è che funziona davvero bene. Non abbiamo avuto la possibilità di confrontare i valori registrati con un altro ciclocomputer che magari impiega dei sensori sulle ruote per una misurazione più precisa, perciò ci siamo affidati ai dati raccolti dall’iPhone tramite l’app Runtastic Road Bike PRO (piccola digressione: l’app è stata recentemente rimossa da App Store, ma noi l’abbiamo potuta recuperare dalla sezione acquisti su iPhone) e per quanto riguarda questa prova i valori misurati tra i due dispositivi sono del tutto sovrapponibili.
La velocità corrente viene rilevata abbastanza rapidamente e con buonissima precisione e il tempo di corsa si arresta istantaneamente nel momento in cui la velocità misurata è pari a zero. In questo modo è così possibile misurare il tempo di allenamento effettivo parallelamente a quello dell’intera sessione, che si arresta invece allo spegnimento del dispositivo.
L’unica cosa da fare prima di partire con la passeggiata è accertarsi che il segnale GPS sia agganciato. All’accensione di Meilan M3 l’indicatore LED lampeggia e ciò significa che il sistema è in ricerca del segnale GPS. Un segnale acustico confermerà l’avvenuto collegamento e l’indicatore LED smetterà di lampeggiare restando acceso con luce fissa.
E’ possibile che durante una sessione, il segnale vada temporaneamente perso (magari perché si sta attraversando una galleria): in quel caso il dispositivo emetterà un doppio segnale acustico e il LED tornerà a lampeggiare fino a quando non si riaggancia al primo satellite disponibile.
Durante le nostre prove abbiamo notato che il dispositivo impiega diversi minuti prima di riuscire ad agganciare il segnale GPS. Per ridurre i tempi (a circa 1-2 minuti, dipende dalla zona) è importante uscire dal garage e sostare qualche minuto.
Se partite senza che il GPS si sia agganciato ad un satellite, oltre a non rilevare la velocità e altre statistiche, il sistema farà fatica a collegare il segnale. Se lo perdete in corsa invece non occorre fermarsi perché una volta agganciato sarà molto più veloce a riprenderlo (però perderete comunque parte delle statistiche che non vengono appunto rilevate dal GPS).
Durante le nostre prove non abbiamo rilevato perdite di segnale eccezion fatta per una sola volta in cui appunto abbiamo attraversato una lunga galleria. Il segnale invece va e viene quando giocherelliamo con il ciclocomputer in casa per analizzare le varie sessioni registrate, specialmente se ci si posiziona vicino ad una finestra dove è più facile che riesca ad agganciare il segnale GPS.
Conclusioni e prezzo
Sono tre i motivi per cui vale la pena acquistare Meilan M3. Due ve li abbiamo detti in apertura, ovvero facilità di installazione (zero sensori sulle ruote grazie al GPS) e ricarica della batteria via USB (a proposito: con una sola carica ci fate più cinque ore con la luce sempre accesa) che elimina la necessità di utilizzare scomode batterie a bottone.
Il terzo ve lo abbiamo descritto nel precedente capitolo: è davvero molto preciso e se volete monitorare le uscite in bicicletta, anche solo per sapere quanti chilometri avete percorso con gli stessi pneumatici e farvi così un’idea precisa in funzione della loro prossima sostituzione, vale la pena acquistarlo.
Anche perché costa davvero poco: nel momento in cui scriviamo è in vendita su Gearbest per poco più di 18 euro (che diventano 17 grazie al coupon GB091101), un ottimo investimento se come noi avete comprato la bicicletta elettrica Nilox X5 alla quale manca proprio un computer di bordo.
Pro
- Facile da installare
- Batteria ricaricabile
- Molto preciso
- Registra le sessioni per una successiva consultazione
- Monitoraggio di diversi dati (c’è anche l’altimetro)
- Schermo retroilluminato
Contro
- Manuale utente poco chiaro e incompleto, difficile capire subito come funziona (ma il problema è risolto quasi completamente dal capitolo “come funziona” e i relativi sottocapitoli allegati in questa recensione)
- Lunghi tempi di attesa per agganciare il segnale GPS (ma dipende dalla zona e stando fermi all’aperto impiega molto meno)
Cosa lo renderebbe ancora migliore
- Un sistema per “mettere in bolla” il ciclocomputer e potenziarlo con un sensore per rilevare anche la pendenza