Ci sono oggetti tecnologici che, come il vino buono, sembrano migliorare con il passare del tempo. Non necessariamente perché diventino più potenti o veloci, ma perché il loro valore d’uso resta immutato mentre il prezzo cala vertiginosamente.
Il MagSafe Battery Pack di Apple appartiene a questa categoria privilegiata di accessori che, seppur ufficialmente pensionati, continuano a svolgere egregiamente il proprio lavoro anche con dispositivi ben più recenti della loro epoca di origine. Un piccolo rettangolo bianco che, agganciato magneticamente al retro di un iPhone 16 Pro, svolge ancora oggi il suo compito in maniera egregiamente efficace.
L’autonomia del nuovo flagship di Apple non è esattamente stellare, ma avere un piano B sempre a portata di mano può fare la differenza tra arrivare a fine giornata o ritrovarsi con un elegante fermacarte. Soprattutto se con un paio di caratteristiche che mancano agli altri battery pack.

La seconda vita di un accessorio pensionato
Il MagSafe Battery Pack è stato lanciato nel luglio 2021, in piena era Lightning, come soluzione per estendere l’autonomia degli iPhone 12. È stato migliorato aumentandone l’efficacia via aggiornamento firmware, e ha dimostrato di essere un prodotto divisivo: costoso, dalla scarsa capacità, ma al tempo stesso di altissima qualità per la componentistica e con un paio di assi nella manica.
Tuttavia, non abbastanza per restare sul mercato. Il suo ritiro dal commercio è avvenuto nel settembre 2023, quando Apple ha abbracciato definitivamente lo standard Usb-C con gli iPhone 15. Furono in molti, all’epoca, a storcere il naso davanti al prezzo di 99 euro, considerandolo eccessivo rispetto alla capacità offerta.
Oggi è possibile reperirlo, tra mercato dell’usato e rivenditori che smaltiscono le scorte, a cifre decisamente più abbordabili, rendendo il rapporto qualità-prezzo improvvisamente interessante (attenzione ai cloni cinesi, però). Ciò che lo rende speciale non è tanto la sua capacità, quanto il livello di integrazione con iOS e la semplicità d’uso che nessun altro accessorio di terze parti può vantare.

L’eleganza della semplicità
La vera magia del MagSafe Battery Pack risiede nella totale assenza di pulsanti o interruttori. Si aggancia magneticamente al retro dell’iPhone e inizia automaticamente a ricaricare il dispositivo, senza richiedere alcuna operazione da parte dell’utente. E c’è di più. Il sistema operativo degli iPhone riconosce immediatamente l’accessorio, mostrando un’elegante animazione e includendolo nel widget della batteria, con tanto di percentuale residua.
Per scelta progettuale, l’accessorio smette di ricaricare l’iPhone una volta raggiunto il 90% di carica, preservando così la salute della batteria interna del telefono. È possibile forzare la carica oltre questa soglia con un semplice tocco prolungato sull’icona della batteria nel Centro di Controllo, una finezza software che dimostra quanto Apple abbia curato l’integrazione.

Poi ci sono quelle che un tempo erano limitazioni e oggi non tante. Con i suoi 1.460 mAh (equivalenti a circa 2.000 mAh effettivi, considerando le tensioni diverse), il MagSafe Battery Pack non riuscirà mai a ricaricare completamente un iPhone 16 Pro. Nella pratica quotidiana, questo si traduce in circa un 70% di carica aggiuntiva, che può fare la differenza in situazioni critiche.
Cioè, vuol dire avere altri due terzi di batteria con sé. La ricarica wireless in movimento avviene a 7.5W, il che significa che occorrerà un po’ di pazienza per vedere salire la percentuale. Il vero asso nella manica è la trasformazione in un caricatore MagSafe completo quando viene collegato alla corrente mediante il cavo Lightning: in questo caso la potenza sale a 15W, permettendo una ricarica decisamente più rapida. E se per caso avete delle “vecchie” cuffie AirPods Pro con Lightning e ricarica MagSafe, lo potete usare per caricarle senza dover ricorrere al cavetto.

Il paradosso Lightning nell’era USB-C
La porta Lightning rappresenta contemporaneamente il tallone d’Achille e un curioso vantaggio. Da un lato, chi è passato completamente a USB-C dovrà portare con sé un cavo aggiuntivo specificamente per ricaricare questo accessorio. Dall’altro, per chi possiede ancora dispositivi Lightning (come AirPods o iPad entry-level), avere un caricatore MagSafe sempre disponibile potrebbe rappresentare un vantaggio non indifferente.
Se non avete il cavo, però, non è un grosso problema: una peculiarità affascinante è la possibilità di ricaricare il battery pack attraverso l’iPhone: collegando quest’ultimo alla corrente con il pack magneticamente agganciato, l’iPhone caricherà prima se stesso e poi passerà energia al pack attraverso una forma ricarica wireless inversa. In pratica, volendo, si può fare a meno del cavetto Lightning.

Altro elemento che sembra dimenticato ma è fondamentale è l’ingombro. A differenza dei battery pack da 5mila o 10mila mAh, quello di Apple sta molto comodamente nella tasca davanti dei jeans. È portatile anche per chi non ha borse o borselli. E non si avvia a contatto con le chiavi o altri oggetti metallici perché il magnete non attiva la carica se non c’è la codifica software dell’oggetto “agganciato”.
Le dimensioni del MagSafe sono state calibrate perfettamente sugli iPhone mini di dodicesima generazione, creando un interessante contrasto visivo sui modelli Pro più recenti. Sul retro dell’iPhone 16 Pro, il battery pack appare come un rettangolo bianco che non copre l’intera superficie, generando un effetto estetico certamente non impeccabile ma funzionale.
Il peso contenuto e lo spessore ridotto rendono l’accessorio facilmente trasportabile in qualsiasi contenitore. La finitura in plastica bianca opaca sta dimostrando negli anni una sorprendente resistenza ai segni del tempo, nel nostro caso mantenendosi pulita nonostante l’uso quotidiano.

L’esperienza reale con iPhone 16 Pro
Lo stiamo usando da alcune settimane con grande soddisfazione. Utilizzare il MagSafe Battery Pack con iPhone 16 Pro genera un matrimonio inaspettatamente felice. I magneti aderiscono perfettamente, garantendo una presa salda che non si stacca accidentalmente dalla cover di silicone.
Durante l’uso intensivo, il telefono riesce a mantenere la carica stabile anche con applicazioni esigenti, sebbene in questi casi la batteria esterna si scarichi più rapidamente. Un ciclo tipico di utilizzo vede partire la giornata con entrambi i dispositivi al 100%, utilizzare l’iPhone fino al 30-40% e poi, nel tardo pomeriggio, agganciare il battery pack per arrivare comodamente a fine giornata. La sera, l’intero sistema può essere ricaricato simultaneamente collegando un solo cavo al telefono con l’accessorio agganciato.

Il vero punto di svolta è il prezzo attuale. Quello che sopra i 100 euro poteva sembrare un accessorio difficile da giustificare, a 30-50 euro diventa improvvisamente un acquisto ragionevole. L’assenza di prodotti ufficiali Apple con funzionalità equivalenti per la nuova generazione di iPhone rende questo vecchio accessorio ancora più interessante.
L’esperienza d’uso rimane fluida e coerente anche con iOS più recenti, segno che Apple ha mantenuto la compatibilità nonostante l’abbandono del prodotto. Chi possiede un iPhone recente e trova un MagSafe Battery Pack in rete a buon prezzo dovrebbe seriamente considerare l’acquisto.
Secondo noi, infatti, il MagSafe Battery Pack rappresenta un curioso esempio di come a volte guardare al passato possa risolvere problemi del presente. Non è perfetto, non è modernissimo, ma funziona ancora sorprendentemente bene. In un mondo tecnologico dove l’obsolescenza sembra sempre programmata, trovare un accessorio che continua a offrire valore anche dopo la sua dismissione ufficiale è una piccola, magnetica, gioia.