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Recensione Luna, fa dell’iPad un monitor del Mac

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Ci siamo: si alza il sipario e arriva Luna: piccolo accessorio Usb-C (ma presto anche Mini DisplayPort) per Mac che consente di trasformare l’iPad nel secondo monitor Retina per il computer di Apple. Macity l’ha potuto provare in anteprima, nella versione pre-lancio: ecco i pro e contro della soluzione che promette di rivoluzionare la flessibilità del lavoro on the road dei nomadi digitali e dei professionisti che hanno bisogno di più centimetri quadrati di superficie utile.

Luna

La storia di Astropad

Prima però, spieghiamo di cosa stiamo parlando. Da dove viene Luna? È il figlio digitale di una coppia di ex ingegneri di Apple, l’italiano Giovanni Donelli e l’americano Matt Ronge, che alcuni anni fa hanno costruito il primo progetto a cui tenevano di più e di grande successo: una app per trasformare l’iPad in una tavoletta grafica per il Mac. Astropad, questo il nome della soluzione, ha fatto epoca: più veloce ed efficiente delle app analoghe di screen sharing di Apple, è stato ispirato dalla creatività e capacità tecnica del team che ha creato il primo Macintosh negli anni Settanta-primi Ottanta. Anche il logo di Astropad, la testa di un cagnetto dentro un casco da astronauta, è un divertimento che riprende Muccane, il Dogcow storico degli anni Ottanta: “Il testamento dell’idea che il computer ancora oggi sia davvero una bicicletta per la mente”, dicono i due ingegneri.

Luna

Il problema però è, come giustamente notano Donelli e Ronge, che nell’epoca Post-Pc le app sono sempre meno potenti e meno adatte per i professionisti. Chi c’è allora che si occupa di produrre app e soluzioni di alto livello, che tengano alta la bandiera del “vecchio” Macintosh, tutt’ora punto di riferimento per milioni di professionisti e creativi in tutto il mondo?

Nel 2007 Donelli e Ronge avviano la loro scommessa che oggi si caratterizza con un prodotto su due linee diverse: Astropad Standard (per tutti, si acquista nello store iOS) e Astropad Studio (per professionisti, su abbonamento) che permettono di utilizzare l’iPad come tavoletta grafica di alta qualità: si può utilizzare il touch sullo schermo dell’iPad che diventa una estensione dello schermo del Mac in competizione con prodotti titolati come quelli di Wacom e simili.

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Ecco Luna

La soluzione di Astropad però copre solo un tipo specifico di necessità. A chi invece ad esempio serve un secondo monitor Mac per fare montaggi video, editing in Photoshop o semplicemente avere più “real estate”, più superficie utile? Oggi molti utenti Mac sono anche utenti iPad e utilizzano indifferentemente i due strumenti: il MacBook per i lavori più impegnativi e l’iPad per attività più leggere. Il risultato è che spesso entrambi gli strumenti sono nella borsa del professionista: perché allora non sfruttarli assieme? Perché non creare una sinergia, insomma, che aumenti il polliciaggio a disposizione?

Ecco dunque che arriva Luna Display: una soluzione che apre oggi ufficialmente i battenti su Kickstarter e che permette di utilizzare un secondo monitor (l’iPad) con qualità estremamente elevata e alta risoluzione: Retina. I concorrenti Duet (di terze parti) e quella di Apple, AirPlay, hanno molte meno capacità, e addirittura il secondo monitor esterno ha meno flessibilità, dal momento che manca ad esempio della connessione wireless o molto raramente ha una definizione Retina.

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Accelerazione grafica hardware

Senza contare che il vero punto di forza di Luna è la possibilità di poter utilizzare l’accelerazione grafica hardware del Mac, sia che ci sia una scheda grafica discreta che una integrata. Cosa che invece non è possibile per la concorrenza wireless. Perché? La risposta sta nella scelta progettuale di Luna: una soluzione hardware anziché software. Un piccolo dongle Usb-C (e presto anche Mini DisplayPort) capace di fare quello che le soluzioni puramente software non possono fare: entrare in relazione diretta con la scheda grafica.

Infatti, mentre le soluzioni solo software fanno credere al Mac che ci sia un display esterno connesso (ma non è vero) e quindi non possono sfruttare i benefici di accelerazione grafica reali della GPU con supporto Metal-Metal 2, Luna può. Luna riesce a sfruttare direttamente la potenza di calcolo della GPU e fornisce tutti i benefici della accelerazione grafica che oggi i Mac impiegano non solo per tutta la loro interfaccia ma anche per muovere i pixel di qualsiasi schermata, con una risoluzione e definizione capace di gestire uno schermo Retina anche wireless.

Luna

Connettendo iPad alla rete WiFi (oppure via Usb, in caso di problemi di rete WiFi) si ottengono secondo gli sviluppatori di Luna dei risultati spettacolari. E per di più si può arrivare a questo senza dover usare i cavi. Lo sforzo maggiore ovviamente è arrivato dalla progettazione del dongle Usb-C, che permette di far funzionare la magia. Si compra poi la app per iPad e si scarica quella per Mac. I due, se si trovano sulla stessa rete WiFi (che può essere una rete comune oppure quella generata dal Mac stesso), si “vedono” automaticamente e creano la connessione che permette di avere un display esterno all’interno dell’iPad.

Fin qui la teoria, ma come va la pratica? Macity conosce da tempo il duo di Astropad e oggi di Luna, e ha potuto testare in anteprima la versione semi-definitiva di Luna. Dopo una rocambolesca spedizione internazionale dagli Usa fino a un’Italia bloccata dalle ferie di agosto, che ha fatto temere fino all’ultimo che il corriere non sarebbe riuscito a consegnare il piccolo pacchetto durante le vacanze, abbiamo potuto sfruttare il piccolo strumento con la nostra configurazione da viaggio, ideale per questo tipo di test: MacBook 12 pollici 2017 e iPad Pro 10.5.

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La prova di Luna

L’esemplare di pre-produzione che il team di Astropad ci ha inviato è privo della copertura esterna. Una semplice basetta sulla quale sono sadati i componenti e che è poco più grande del connettore per la porta Usb-C che serve ad attaccarlo al Mac. Nel nostro caso, abbiamo provato la combo che il vostro cronista porta sempre con sé: MacBook 12 pollici 2017 e iPad Pro 10.5.

A causa dell’unica porta disponibile sul MacBook 12 non è stato possibile provare la connessione via cavo Usb: Luna infatti non funziona con gli hub Usb-C e peraltro non funzionerebbe neanche la connessione wired tra il MacBook e l’iPad. Questo vuol dire che non è ad esempio possibile caricare il MacBook mentre si sta usando Luna.

Invece è molto confortante sapere che il processore Core M e il chip grafico integrato di Intel (la nostra è la versione Core m3 da 1.2 GHz del nuovo MacBook 12 con 8 GB di Ram e sottosistema grafico Intel HD Graphics 615 con destinati 1436 MB di Ram ) reggono benissimo lo sforzo di far funzionare il sistema. Il problema casomai è la tipologia di connessione WiFi.

 C’è rete e rete

In pratica: nel nostro test abbiamo visto che ci sono un paio di cose da sapere. Innanzitutto bisogna riconoscere che il sistema creato da Astropad funziona più che bene, la configurazione è praticamente zero e il software (l’app per Mac e quella per iOS) è più che maturo: nei giorni di test non ha mai perso un colpo nonostante sia in versione ancora beta. Abbiamo visto che si possono mettere in collegamento Mac e iPad usando la WiFi di casa o del posto dove ci troviamo, ma non abbiamo potuto verificare se funziona ad esempio in connessioni pubbliche tipo hotspot di treni o di stazioni e aeroporti (che “insulano” i singoli apparecchi).

La cosa importante è la velocità della connessione: se la rete è lenta (perché è uno standard WiFi di vecchio tipo) ovviamente il flusso di informazioni è minore e la qualità di quello che si vede sullo schermo esterno diventa peggiore. È un peccato perché Luna supporta anche gli schermi Retina (bisogna caricare il driver apposito) e nelle immagini statiche la resa è notevolissima. Le cose diventano un po’ più complesse con il video, ma per questo avremmo probabilmente dovuto testare la connessione wired. Invece, se il WiFi a cui siamo connessi è veramente di bassa qualità, si può sempre creare una rete ad hoc con il Mac e agganciare a quella l’iPad.

Touch e sempre più stabile

Una volta che la connessione è attiva e lo schermo duplicato/esteso, esattamente come se si trattasse di un monitor esterno (però l’app di Luna deve rimanere attiva su Mac e deve essere quella in prima fila su iPad), un gradevole effetto “accensione televisore” ci fa vedere la seconda scrivania. La velocità è davvero notevole, subito dopo una prima brevissima pausa di risoluzione più bassa per avviare lo schermo. Quello che abbiamo notato in questa versione beta è che, se la connessione non è eccellente, la difesa di Luna è straordinariamente efficace: anziché rallentare o fermare tutto quel che si vede sullo schermo, si abbassa dinamicamente la qualità della immagine per poche frazioni di secondo. In questo modo le immagini sono un attimo pixellate ma poi riprendono subito qualità non appena si accumulano abbastanza informazioni o la rete ritorna ad essere sufficientemente performanti.

Lo schermo dell’iPad ha una qualità eccezionale a cui la connessione al Mac rende perfettamamente giustizia. E in più c’è il touch, perché la belleza di Luna è che permette di usare l’iPad non solo per come schermo esterno ma anche come periferica di input. In questo senso, al touch si aggiuge anche l’eventuale penna (con iPad Pro) o tastiera dedicata. Il funzionamento qui tende ad essere un po’ più lento e meno “naturale” rispetto a quello nativo nell’iPad. Però è una notevole carta in più.

Invece, c’è da dire che si capisce come mai Apple non vuole introdurre una interfaccia touch sopra macOS: le dimensioni e soprattutto le meccaniche di funzionamento dell’interfaccia di macOS sono tali da rendere il dito (o la Apple Pencil, se è per questo) particolarmente poco comode. Però, per alcuni usi è molto utile: dal disegno libero alla possibilità di gestire elementi grafici ad esempio in software di impaginazione o di disegno tecnico e industriale.

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Su strada

Abbiamo usato con notevole soddisfazione l’espansione del MacBook 12, nonostante i limiti di questa soluzione. Il polliciaggio ridotto del computer più piccolo di Apple chiede una espansione e la disponibilità dell’iPad Pro 10.5 è ottima per poter fare di più. Il limite qui è la singola porta del MacBook 12 (ma il vantaggio è l’estrema portabilità di questo computer) che per esempio sarebbe superabile con il MacBook Pro 13 2016 con tasto escape o con Touch Bar. La disponibilità delle Usb-C è ottima e non richiede evidentemente l’uso di Thunderbolt (di cui il MacBook 12 è privo). La futura versione Mini DisplayPort offrirà la retrocompatibilità anche con i MacBook degli ultimi anni precedenti all’avvento della Usb-C.

Non ci sono problemi ma solo vantaggi: per i lunghi viaggi il set-up MacBook + iPad offre la possibilità di lavorare in contesti diversi e per esigenze differenti ma, con l’aggiunta della connessione wireless come monitor esterno si apre un nuovo scenario che consente di creare rapidamente e con economia di mezzi una vera e propria postazione di lavoro multimonitor senza fatica o problemi.

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In conclusione

L’idea di arrivare ad avere un punto di sintesi tra iPad e MacBook è stimolante perché offre ancora una ragione in più a favore del possesso di entrambi gli apparecchi che, anziché essere in competizione, si dimostrano sempre più sinergici.

La tecnologia software e hardware messa assieme da Astropad per Luna è veramente di alta qualità. Il prodotto, fin da questa fase di pre-produzione, è notevole. Non abbiamo riscontrato problemi o rallentamenti: forse siamo stati fortunati, ma ci viene da pensare che sia più che altro merito di chi ha progettato e realizzato questa soluzione.

Se si possiedono entrambi gli apparecchi e si viaggia portandoli assieme non c’è motivo – se non economico – per non acquistare questo piccolo accessorio che permette di avere una connessione di alta qualità e che sfrutta l’accelerazione grafica del computer anziché utilizzare semplicemente la parte software. Giustamente viene spiegato che le app senza dispositivo hardware sono mezzi motori, che viaggiano cioè a metà della potenza possibile e che in prospettiva sfrutteranno sempre meno le potenzialità della accelerazione grafica ottenibile tramite Metal e Metal 2.

Luna è attualmente un progetto Kickstarter con un target di 30mila dollari, ma al momento in cui scriviamo sfida già i 140mila e ha ancora 57 giorni di tempo prima della scadenza. I pacchetti di supporto al progetto che permettono di avere il prodotto e, a seconda della soglia finanziata, altri bonus, partono da 59$.

Pro
– Flessibile e ultraportabile
– Sfrutta la qualità del monitor iPad come neanche Apple sa fare

Contro
– Richiede una connessione WiFi di qualità
– Fino a che non ci sarà la versione Mini DisplayPort è limitata ai Mac con Usb-C

[aggiornamento Ottobre 2018: Luna è uscito dalla fase Kickstarter ed è disponibile per l’acquisto anche in Europa: si veda questa pagina di macitynet.it]

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