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Luminar 3 con librerie, la (quasi) perfezione per fotografi su Mac e Windows

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Luminar 3 con librerie è la versione potenziata e allargata di Luminar 2018, App per il fotoritocco di cui abbiamo parlato poco tempo fa: nel dettaglio le differenze si incentrano tutte sulla presenza del database, che oltre a migliorare l’esperienza del Finder, permette di automatizzare alcuni operazioni molto comuni in ambito fotografico.

Con questa versione infatti Luminar 3 si presenta agli utenti come un concreto concorrente di Lightroom e di Capture One, ma a chi scrive piace vederlo come il vero erede di Aperture, software non più aggiornato dal 2014 e abbandonato prematuramente da Apple.

Abbiamo provato la nuova versione per voi, focalizzandoci sulle novità del database, perché per quanto riguarda l’editing i lettori possono fare riferimento alla nostra recensione della versione di Luminar 2018, dato che da quel punto di vista non è cambiato nulla.

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La nuova monofinestra di Luminar 3, con il database aperto: alla destra si nota il File Manager attivo

Luminar 3, la recensione

Tre è il nuovo 2018

Luminar 3 è un aggiornamento un po’ bizzarro, soprattutto nel nome, di Luminar 2018 annunciato diverso tempo fa con diversi post nel blog ufficiale di Skylum.

Seppure il controllo aggiornamento software di Luminar 2018 non segnali la nuova versione, Luminar 3 dovrebbe essere un aggiornamento gratuito per chi possiede la versione precedente, dato che scaricando l’installer dal sito e inserendo le credenziali che già avevamo il software si sblocca correttamente.

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Lo strumento taglierina

Più che un upgrade vero e proprio infatti si tratta di una aggiunta alla versione precedente, riguardante principalmente le librerie: se prima Luminar era una App per il fotoritocco pensata per una foto alla volta (oppure in batch, ma limitatamente a Preset), adesso l’App permette di visualizzare una o più cartelle di immagini, editarne una alla volta nello stesso identico modo ma anche di copiare e sincronizzare l’editing tra più immagini molto facilmente.

Adesso Luminar 3 si divide in tre parti distinte: Library (per il browsing delle foto), Edit (per il fotoritocco, in pratica il vecchio Luminar 2018) e Info, per i dettagli e i metadati della foto.

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Tutti gli strumenti di Luminar 2018 sono rimasti su Luminar 3, in particolare quelli che fanno uso dell’Intelligenza Artificiale

(Molto) meglio del Finder

All’avvio Luminar 3 chiede di localizzare una prima cartella da scansionare e una seconda cartella dove depositare il database.

Nel vedere l’interfaccia (in inglese, un aggiornamento in lingua italiana dovrebbe arrivare a breve) dell’App ci si accorge subito della chiara “ispirazione” a Lightroom nell’impronta generale e in molti dettagli, anche se sinceramente qui l’affinità con macOS è maggiore e il tutto offre una sensazione di maggiore modernità e freschezza rispetto al programmone di Adobe.

La sezione Library apre con le immagini al centro e un File Manager sulla destra: l’operatività di Luminar 3 verte per una piena collaborazione con il Finder, in modo da controllare il contenuto di una o più cartelle operando al pari del Finder.

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L’interfaccia è ancora in inglese (per poco) ma le spiegazioni in linea sono molto interessanti

É possibile navigare tra cartelle e sottocartelle, vedere le modifiche in tempo reale o apportarle direttamente dal modulo spostando un file di cartella in cartella.
Le operazioni di classificazione vertono sulla possibilità di applicare una valutazione a stelline, un classe colorata e un flag (preferito, normale o rifiutato).

É ovviamente possibile creare degli Album, in pratica delle playlist statiche di immagini scelte e anche creare più database distinti per vari lavori: la classificazione è abbastanza elastica (ma migliorabile) e lascia all’utente la libertà di decidere come operare in piena autonomia.

Il distacco da Luminar 2018 è netto e un vantaggio incredibile soprattutto perché per chi vive di fotografia spesso la gestione degli scatti è tanto importante quanto il loro ritocco.

In questa pagina potete notare alcuni lavori che abbiamo eseguito sulle immagini RAW di Michele Discardi, eseguiti con una Fujifilm X-T1 equipaggiata con obiettivo XF 16–55mm ƒ2.8, qui utilizzati in formato RAW talvolta nativo, talvolta convertito in DNG tramite Adobe DNG Converter senza evidenti differenze.

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I Luminar Looks (preset) sono molto utili in fase di produzione per ottimizzare le fasi iniziali, anche se poi si possono personalizzare del tutto

L’influenza sull’Editing

Seppure la parte editing è direttamente ereditata da Luminar 2018 (sulla quale abbiamo approfondito qui), la presenza del database riporta a diversi vantaggi non da poco.
Il modulo Editing si apre su una singola immagine, trattabile con tutti gli strumenti (a destra) sia direttamente oppure prima partendo da uno dei Luminar Looks, preset molto potenti e vantaggiosi che promettono di automatizzare moltissime parti del processo di finalizzazione della post produzione, in particolare per chi è solito utilizzare un mood creativo.

Il browsing resta possibile grazie alle immagini nella parte sinistra, gestibile sia tramite puntatore sia tramite i tasti freccia.
Ma la vera potenzialità arriva dalla possibilità di copiare e incollare i parametri di ritocco da una foto all’altra dal menu contestuale, oppure di sincronizzare i parametri dalla prima foto ad un gruppo di altre foto.

Questa possibilità, tipica di queste applicazioni, è molto comoda ma qui applicata in modo a tratti molto elementare: ad esempio ci sarebbe piaciuto limitare la copia solo ad alcuni parametri, oppure avere la possibilità di escluderne altri.

Tra tutti almeno il taglio, dato che questo è singolare per immagini, mentre la luce e il colore possono coinvolgere più scatti assieme.

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Nel modulo Info sono presenti i dettagli della fotocamera e dello scatto, ma manca la possibilità di inserire parole chiave

Info ed esportazione

Il pannello Info riporta i dati elementari dello scatto selezionato, comodo e completo ma privo di elementi personalizzabili.

Per chi utilizza grandi mole di dati l’uso dei metadati personalizzati (come parole chiave ma oramai anche i dati GPS) è spesso un fattore determinante che speriamo arrivi presto ed è forse al momento la mancanza più sentita.

Mancano del tutto anche un modulo per la creazione di album fotografici da stampare e una esportazione in HTML(5), possibili con altre App (qui si pensa ad Hype) ma che sarebbe meglio avere qui a disposizione internamente.

Bello invece il modulo esportazione, semplice ma potente sia riferito al database, con esportazione di gruppo, ma anche per il modulo batch, molto utile per la conversione e ritocco al volo di grandi cartelle di foto, senza dover passare per il database.

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Il modulo Batch, sempre utile e potente

Considerazioni

Come accennato all’inizio, Luminar 3 è sicuramente un passo avanti enorme per un prodotto che in pochissimo tempo si è ritagliato una parte importante nel mondo del fotoritocco, da quello amatoriale a quello professionale.

Alcune cose sono da risolvere, come una lentezza che in alcuni punti è critica e una certa fragilità, particolarità che sicuramente saranno corrette nel corso dei prossimi aggiornamenti e caratteristiche importanti come un maggior dettaglio nella sincronizzazione e l’uso dei metadati.

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La fase di installazione segue un percorso che guida l’utente passo passo

Restano ferme però le potenzialità piene tutte presenti nel modulo edit, con strumenti potenti (alcuni molto sofisticati come quelli con Intelligenza artificiale) e la possibilità di usare sia i Luminar Looks (che aumentano la produttività) che i Livelli, con possibilità di ritocco a questo punto infinite.

Da semplice plug-in per Photoshop o Lightroom Luminar ne è diventato a tutti gli effetti un valido concorrente, e con il database inizia a fare la voce grossa: secondo noi il talento c’è ed è molto e vale la pena scommettere su una App che promette faville, con ampi margini di crescita ma su basi più che solide. In più nei primissimi mesi del 2019 dovrebbe arrivare anche la traduzione italiana del software.

Pro:
• Il database amplifica quanto visto di buono su Luminar 2018
• L’editing è spettacolare
• Prezzo incredibile per un software così potente

Contro:
• Stabilità e velocità migliorabili
• Mancano alcuni moduli
• La gestione del multiscatto è migliorabile

Prezzo: 69,00 Euro

Per tutti quelli che vorrebbero di più da Lightroom, che ancora rimpiangono la dipartita di Aperture, che apprezzano la complessità ma non la funzionalità di Capture One una prova di Luminar 3 (in prova gratuita per 60 giorni) vale sicuramente la pena, così come il prezzo di 69,00 Euro sicuramente abbordabile, che diventano 59,00 grazie allo sconto esclusivo per i nostri lettori grazie al codice MACITYNET da inserire al momento dell’acquisto.

REVIEW OVERVIEW

Design
Facilità d'uso
Prestazioni
Qualità/Prezzo

In sintesi

Ottime prospettive per un prodotto che ha solo difetti di gioventù

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