Anche se Macitynet è un sito Apple quindi concentrato sul Mac, da sempre abbiamo avuto uno sguardo interessato a tutto quel che “l’altro mondo” propone di stimolante, originale o semplicemente popolare. Per questo ci occupiamo, ovviamente sempre con uno sguardo che parte della nostra sponda, di cellulari e tablet Android, di computer Windows, oppure di fotocamere e gadget. Sapere che succede intorno a noi è utile ed importante nel valutare i prodotti che usiamo ogni giorno e capire quel che essi offrono in più oppure in meno per le nostre esigenze di lavoro o di intrattenimento. È con questo spirito che ci siamo avventurati nel test del Lenovo Chromebook S340. Si stiamo parlando di un PC non con sistema operativo Windows, ma ChromeOS, frutto dello sforzo di Google di creare una piattaforma prima che concorrente alternativa a quella presentata sia da Windows 10 che da macOS.
Recensire questo modello che oggi si trova anche on line, è arduo perché è qualche cosa di totalmente differente rispetto a tutto quel che abbiamo conosciuto nella nostra quasi quarantennale esperienza informatica. Del resto l’obbiettivo è quello di destabilizzare il duopolio Apple e Microsoft, offrendo una terza via, via che è bene dirlo subito è lunga, stretta ed in salita, nonostante la potenza strabordante di Google.
Chromebook S340, visto dal di fuori
Il Lenovo Chromebook S340 si presenta come un portatile da 14” di fascia media: 46,2×30,4×6,6 centimetri l’ingombro totale, per 2 Kg di peso. Google quando ha inventato il “concept” dei Chromebook ha pensato ad essi come prodotti che, almeno negli USA, rappresentano una soluzione ideale per il mondo della didattica: poco costosi, maneggevoli e leggeri capaci. Da questo punto di vista dimensionamente e costruttivamente la macchina che abbiamo nelle mani è perfettamente rispondente alla bisogna, inclusi materiali e design. Fanno tanto “ancien régime” e non piacciono gli adesivi di Intel e Energy Star posti all’interno, appena sotto la tastiera, Google non sembra avere la stessa forza di Apple e Microsoft negli accordi con Intel che ha imposto elementi di marketing ripudiati in prodotti di maggior livello.
Il modello da noi testato era di colore rosso granata, con la tastiera in grigio scuro con tasti bianchi: la tastiera è reattiva, resistente e precisa anche se non forse al livello di quella di un Mac di ultima generazione.
Il display, FullHD, è ancorato alla tastiera da una cerniera che copre tutta la parte inferiore del display stesso ed è in grado di aprirsi sino a 180°. Lo schermo è luminoso; pur non avendo caratteristiche professionali, garantisce un sufficiente livello per la navigazione web e per la visione di un film. Peccato per una temperatura della luce della retroilluminazione che vira al caldo e che sembra impossibile da variare; il risultato è un bianco che tende al giallo, specie con sfondi neutri.
La trackpad invece ha margini di miglioramento: funziona, ma la precisione è da rivedere anche se a dire la verità non siamo sicuri che sia una scelta da parte di Lenovo quanto un limite dei driver di ChromeOS nel comandare alcuni elementi del computer. La trackpad offre gradi di precisione diversi a seconda che lo si usi da Chrome rispetto alle App di Android.
Anche il touch sul display offre la stessa impressione: funziona, ma appare poco rifinito e il suo utilizzo a volte frustrante, una cosa diversa rispetto, giusto per fare un esempio, al touch provato su Windows 10 o iPadOS (macOS come noto non ha una modalità touch) che consente un controllo millimetrico
L’Hardware del Lenovo Chromebook S340
Il processore intorno a cui è costruito il Lenovo Chromebook S340 è un Intel Celeron N a 2.6 Ghz con 64 GB di archiviazione. Lenovo non ci fa sapere quanti GB di RAM sono disponibili, probabile che il sistema utilizzi lo spazio di archiviazione come memoria volatile. Il sistema grafico, integrato, si basa su un chip Intel UHD 600, che per l’utilizzo dei servizi via browser e delle App di Chrome è adeguato. Probabilmente, sino a che ChromeOS manterrà questa architettura, difficilmente vedremo schede grafiche più potenti nei Chromebook.
Il disco SSD è molto veloce, perlomeno nell’uso quotidiano (non abbiamo svolto un test tecnico). La quantità di memoria di archiviazione è di 64 GB che si tenderebbe a giudicare insufficiente si si fa un rapporto con i desktop Windows e Mac. Ma qui nel mondo Chromebook il discorso va presentato sotto un’altra luce, dato che sostanzialmente ChromeOS basa la stragrande maggioranza delle operazioni via Internet; applicazioni e file stanno quindi fuori dal disco e c’è un ridotto bisogno di spazio di archiviazione.
Le porte esterne sono più che sufficienti per un utilizzo completo di diverse periferiche: due USB-A 3.1 e due USB-C, un’uscita analogica per l’audio via jack da 3,5mm, un lettore MicroSD integrato. A queste si aggiunge anche il Kensington lock per un lucchetto antifurto (non incluso nella confezione)
La batteria del Lenovo Chromebook S340 offre una autonomia molto confortevole. Traguardo delle dieci ore (da specifiche) a parte, una volta carico, il portatile si usa molto a lungo. È persino rimasto in armadio per qualche giorno inutilizzato e quando lo abbiamo riaperto, la batteria conservava ancora tutta la capacità nominale.
ChromeOS, la vera incognita
Da più di trent’anni ci si interroga su quale sia il sistema operativo migliore tra macOS e Windows, nelle loro varie evoluzioni; chiunque superi l’atteggiamento fideistico dei fan, sa che una risposta a questa contesa non potrà mai arrivare con sentenza definitiva, ma è altrettanto certo che il mercato di base di questi due OS è lo stesso. ChromeOS non è invece parte della contesa. La sua architettura, il suo approccio al mondo IT è talmente diverso che per certi versi rappresenta il vero ibrido tra un computer e un tablet e per altri rappresenta una soluzione così peculiare al punto che forse non è neppure corretto chiamarlo un computer.
ChromeOS è Chrome, il browser, e pochissimo altro. Tutto, all’interno del computer, si svolge dentro al browser che serve per navigare, leggere la mail, utilizzare la suite di produttività Google Suite oppure, volendo anche Microsoft 365 (per la parte sul web), utilizzare Google Drive per l’accesso ai documenti (con l’acquisto di un Chromebook gli utenti possono ottenere 100 GB di Google Drive gratuiti per un anno) e ovviamente andare in Internet.
Mac e Windows hanno applicazioni separate per Spotify, WhatsApp e Telegram ma qui si usano via Web. Microsoft Teams, Evernote, Parallels Access, Lightroom CC e altri servizi, appaiono ciascuni in un tab. Questi servizi, che su Mac o PC rappresentano un supporto accanto alle App, diventano fondamentali e l’uso del web diventa esclusivo, l”inizio e la fine di tutto.
Non si esce mai dal browser (e non ci possono essere altri browser) ma è possibile utilizzare delle altre App in contemporanea. Chrome OS fornisce di serie infatti un File Manager per gestire le risorse locali, le memorie esterne collegate e i file scaricati, e un’App impostazioni chensfruttando però l’interfaccia di Chrome permette di accedere a qualche set personalizzato (pochi a dire la verità)
Google Play Store permette di usare nel Lenovo Chromebook S340 molte App di Android: non ci è chiaro quali sì e quali no, perché dai nostri test non è emerso un vero comun denominatore; probabilmente tutto dipende dalle API. Fatto sta che alcune App si sono aperte e abbiamo potuto usarle senza problemi, altre invece no.
Questo articolo, ad esempio, è scritto su Microsoft Word per Android, grazie ad una sottoscrizione a Microsoft 365 e il documento è salvato sullo spazio locale del Chromebook, per essere poi spostato su OneDrive sempre via browser: avessimo usato una App di Google, come Documenti, il contenuto sarebbe stato salvato sul nostro Google Drive e, nel caso fossimo stati offline, il tutto sarebbe andato in cache per essere sincronizzato alla prima connessione.
Chiunque usi un computer sa che la linea internet è indispensabile, ma qui è addirittura la vita. In un computer come questo ad una linea internet non si può rinunciare in alcun modo. Le cose che si possono fare offline sono poche e quando ci sono sono davvero molto macchinose da mettere a frutto.
Accanto a questo problema che per qualcuno rende un computer con ChromeOS (non solo il Lenovo Chromebook S340) una non-opzione, ci sono anche delle perplessità strutturali. Ad esempio, il File Manager è davvero troppo elementare, spesso le App online non offrono la stessa esperienza delle App native, in alcuni casi si presentano con meno funzioni disponibili; le App di Android sono solo una soluzione di ripiego; sono pensate per funzionare su tablet, quindi con comandi e modalità di interazione diversi da quelle che ci si aspetta da una App per computer.
Non essendo possibile, come su Mac e Windows, utilizzare App native da installare, almeno al momento non possiamo fruire di programmi come giochi, applicazioni di editing o disegno 2D o 3D, di contabilità, per la ricerca scientifica. Qualunque programma che deve avere un accesso diretto alle risorse di calcolo del processore senza un intermediario come un browser che per giunta assorbe parte delle non enormi capacità della CPU, qui non funziona e non può funzionare.
Conclusioni
Considerato il costo, 349 Euro, questo Lenovo Chromebook S340 rappresenta un prodotto capace di offrire un certo appeal a determinati mercati, soprattutto in ottica Educational, ma allo stesso tempo è estremamente importante che sappiamo che cosa stiamo comprando.
Ancora oggi sia macOS che Windows sono disdegnati secondo i canoni di un mondo IT basato su un sistema che si fonda su un computer come dispositivo elettronico che sfrutta la connessione alla rete quando serve, un mondo dove le App hanno una loro consistenza e una loro, diremmo, forma: si installano e si usano e i file stanno lì, accanto a loro. Nel Chromebook anche se è possibile usare diverse App di Android (con le opportune specificità) e c’è la possibilità di usare anche prodotti basati su Linux (modalità ancora in beta), l’idea di base è che tutto il sistema deve essere “cloudizzato”. Nulla sta dentro al computer e non ci sono (quasi) app residenti.
Sappiamo che le cose nel mondo IT cambia a velocità iperbolica e che non esistono né sono mai esistiti standard immutabili e quindi non possiamo dire “mai”; per ora ci risulta ancora però impossibile mettere da parte il modello di lavoro intorno a cui siamo nati e poi ci siamo anche evoluti come utenti informatici. Un mondo dove ci sono le applicazioni residenti, i nostri file collocati su un disco fisso e una rete Internet che sfruttiamo intensamente ma alla quale, in specifiche situazioni di necessità, possiamo anche rinunciare. Un mondo in cui possiamo cercare soluzioni ai nostri bisogni, in fatto di programmi e hardware, e scaricare programmi e driver, acquistando quel che ci serve e comunicando con altri utenti. Tutte cose che un Chromebook o non è in grado di fare oppure fa solo in maniera limitate e spesso complicandoci la vita.
A chi pensa che in fondo il mondo Educational non è quello professionale, scegliere un computer come questo per un ragazzo che va a scuola, significa portarlo in una specifica direzione, assumendosi la responsabilità di spingerlo in futuro ad affrontare un cambio di piattaforma radicale, con regole e ritmi a cui un utente ChromeOS non è abituato.
La storia e il mercato ci diranno se la scelta di ChromeOS è una scelta lungimirante oppure solo un battito di ciglia. Prezzo e originalità sono certamente dalla parte del Lenovo Chromebook S340, ma furono anche la forza dei mini PC, andati a ruba al loro debutto, ma che oggi sono qualche cosa di cui nessuno si ricorda più.
Pro:
• Design piacevole
• Interessante rapporto prezzo prestazioni
• Ottima dotazione di porte
• Ottima tenuta della batteria
Contro:
• Il sistema operativo è la vera incognita
Prezzo:
• 349,00 Euro
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