La nuova Leica T è sicuramente uno dei modelli più attesi del marchio tedesco: da anni i fedeli appassionati del bollino rosso attendevano un nuovo sistema a lenti intercambiabili, una sorta di “Mini M” e questa Leica T può essere considerata senza dubbio il risultato di tali aspettative, la prima di un nuovo sistema a lenti intercambiabili T basato su sensore formato APS-C, prodotta in Germania e capace di offrire la qualità da sempre fulcro del marchio tedesco.
Macitynet ha avuto la possibilità di provare in anteprima la nuova Leica T, in abbinamento al nuovo obiettivo Vario Elmar T 3.5-5.6 / 18-56, senza dimenticare il nuovo mirino elettronico Visioflex con GPS e il nuovo adattatore per lenti M, che consente l’utilizzo delle “mitiche” lenti M sulla Leica T. Continuate a leggere per scoprire com’è andata la nostra prova.
Leica T: Design
Da sempre il marchio Leica va a braccetto con la tradizionalismo: il brand tedesco si è storicamente distinto nel tentativo di voler rappresentare uno dei baluardi della fotografia “pura” senza fronzoli, con prodotti votati alla manualità, allo scatto ragionato, puntando su ottiche di valore, riducendo al minimo le funzioni e gli automatismi, per concentrarsi sulla fotografia in quanto tale. Basti pensare alla serie M, che da sempre offre un’esperienza fotografica essenziale, basata sulla tecnologia a telemetro, oppure anche alla più recente Leica X Vario, fotocamere più moderna ma che non lascia certo da parte l’obbligo per il fotografo di metterci molto del suo nella realizzazione di uno scatto.
In questo caso però è doveroso notare come l’azienda, restando fedele alla sua filosofia, sia stata capace di offrire una fotocamera e un sistema, sì rigoroso, ma con un’interpretazione particolarmente innovativa, più innovativa rispetto a molte altre aziende che fino ad oggi si sono semplicemente limitate ad “innovare” aggiungendo funzioni su funzioni. Da questo punto di vista non pensiamo sia sbagliato paragonare Leica ad Apple: entrambe le aziende mirano a semplificare l’esperienza utente, offrendo strumenti semplici, essenziali e di facile utilizzo, abbinate ad un design moderno e al passo con i tempi, senza però dimenticare l’esperienza accumulata negli anni. Così è stato per la nuova Leica T.
Basti osservare il design unico delle Leica T: anche in questo caso mutuando un procedimento caro ad Apple, il corpo della Leica T è stato realizzato su progetto da Audi Design da un blocco di alluminio, fresato per circa 40 minuti da un tecnico Leica, per ottenere un telaio unibody all’interno del quale vengono poi montate le componenti. Per chi avesse circa tre quarti d’ora da dedicare, consigliamo la visione del seguente video, che ripercorre in tempo reale la produzione del telaio, spot denominato da Leica stessa il “più noiso spot di sempre”, ma che consente di ammirare la maniacale precisione e l’attenzione manifatturiera dell’azienda.
Il corpo macchina è liscio, elegante e solido, con un deciso rigonfiamento sulla destra a fungere da impugnatura. Anche l’attacco per la cinghia è proprietario e riprogettato in casa, con gli agganci che vanno ad inserirsi direttamente nel telaio in maniera fissa e solida, e che possono essere rimossi con uno spillo. A questo si aggiungono molti altri dettagli, come il retro in alluminio della batteria, integrato nella batteria stessa, per evitare uno sportello di troppo, il flash pop-up perfettamente incassato nel telaio, e l’alternarsi di spigoli e linee curve, l’assenza di viti e giunture, che rendono la fotocamera una della più originali tra quelle in circolazione.
Di fatto senza timore di smentita possiamo affermare che la Leica T è la fotocamere che oggi più di ogni altra è in grado di interpretare uno stile ed un design moderno ed innovativo: probabilmente se Apple avesse voluto produrre una fotocamera, lo stile sarebbe stato molto simile a quello di Leica T; non a caso molti elementi di questa Leica T sono comuni al progetto di Leica M realizzato da Jonathan Ive per l’ultima asta benefica Product (RED) di fine 2013.
La fotocamera non è comunque esente da difetti: il corpo totalmente in alluminio la rende un po’ scivolosa, tanto che la presa non è sempre inappuntabile nell’utilizzo comune, nonostante la generosa impugnatura sul fronte. Inoltre manca un appoggio per il pollice destro e gli agganci per il laccio spesso finiscono con l’interferire con i movimenti della mano destra durante le operazioni più concitate; se la Leica T è un capolavoro stilistico, l’ergonomia concede forse un po’ troppo allo stile e poco alla praticità, soprattutto per chi è abituato a fotocamere meno eleganti ma più maneggevoli.
Leica T: Interfaccia
La seconda grande novità è l’interfaccia utente: Leica punta ad offrire qualcosa di mai visto e sceglie un’interfaccia totalmente moderna. Sulla fotocamere sono presenti solo quattro interfacce fisiche: il pulsante di scatto con rotella di accensione, il tasto video e due retelle. Nient’altro.
Tutti i comandi infatti avvengono attraverso l’ampio e nitido schermo touch da 3.7 pollici sul retro, con risoluzione 854×480 e vetro Gorilla Glass: nessun pulsante, nessun tasto, nessun d-pad o ghiera aggiuntiva; tutto è gestito via touch screen con un’interfaccia che più di ogni altra si avvicina all’esperienza oggi offerta da uno smartphone o un tablet, in questo caso però accuratamente personalizzata per scopi fotografici, non semplicemente adattata ad una fotocamera, come accade per alcuni apparecchi Android.
Il menù di navigazione è molto chiaro e può essere personalizzato spostando le varie opzioni nell’apposita schermata di selezione rapida. E’ possibile navigare nel menù come si fa su un qualunque smartphone, spostando le opzioni in basso o in alto scorrendo le dita, modificando le opzioni con tocchi sequenziali; tenendo premuta un’opzione è possibile poi trascinarla con un drag&drop, per aggiungerla ad un menù oppure per cambiare il posizionamento. Il menù touch principale è costituito da tre bottoni: modalità di scatto, menù e informazioni; con alcune gestures è poi possibile accedere ad altre funzioni. Ad esempio, con uno swipe dall’alto verso il basso è possibile accedere alle immagini scattate navigare fra di esse, utilizzando anche il pinch-to-zoom per ingrandire, oppure il doppio tap.
Durante la fase di scatto, a seconda della modalità di ripresa prescelta, verranno modificate le funzioni delle due ghiere meccaniche, che potranno controllare ad esempio apertura e tempi di scatto, oppure valori ISO, o altre impostazioni, con un’efficace integrazione hardware-software possibile grazie all’interfaccia utente totalmente basata su touch. Ancora una volta si tratta di una soluzione certamente unica e innovativa: l’interfaccia offerta dalla Leica T è più intuitiva e piacevole rispetto a quella di tutte le fotocamere provate fino ad oggi, semplice ed immediata. I menù sono essenziali ed è impossibile perdersi fra le miriadi di opzioni come invece spesso accade manovrano i ridondanti e a volte poco utili meandri di opzioni che affollano i menù di molte fotocamere giapponesi.
C’è anche in questo caso l’altro lato della medaglia: nonostante l’innovatività del progetto, dal punto di vista pratico la scelta di scaricare sul touch screen la maggior parte delle funzionalità risulta efficace in termini di versatilità, ma un po’ meno in termini di praticità. Non essendo disponibili tasti fisici, solitamente posizionati in punti strategici del telaio, è difficile se non impossibile disporre di un facile accesso immediato a funzioni basilari per le sessioni fotografiche.
Mentre nelle altre fotocamere spesso è possibile personalizzare un pulsante per poter accedere con una sola pressione all’esposizione, alla messa a fuoco, agli ISO o a qualunque altra funzione, sulla Leica T questa possibilità non è presente; si può personalizzare parte del menù touch per avere un più comodo accesso ad alcune delle opzioni più usate ma questa soluzione offre sicuramente meno immediatezza rispetto al classico tastino fisico personalizzato.
Questo compromesso fra design e interfaccia moderna da una parte, e fra praticità e comodità dall’altra è probabilmente il punto nodale da tenere in conto nel valutare l’utilizzo della Leica T come primo esemplare di un sistema che avrà certamente un seguito: la fotocamera è capace di offrire uno stile ed un’interfaccia unici, diversi da quelli riscontrabili in qualunque fotocamera “tradizionale”; questo però a discapito di alcuni punti fermi cui tutti siamo abituati da tempo. Il paragone che ci pare più azzeccato è quello storico fra il tastierino fisico QWERTY e le nuove tastiere virtuali: è vero che dal punto di vista del feedback fisico e tattile, le tastiere fisiche hanno sempre alcuni vantaggi, ma questi sono stati ampiamente superati dalla versatilità del touch screen con tastiera virtuale.
E’ così anche per la Leica T? se si ha a che fare con uno stile fotografico riflessivo, improntato sullo studio della scena e con un genere di ripresa elaborato e cauto, probabilmente la mancanza dei tasti fisici personalizzabili non si farà sentire; se invece vogliamo fare scatti di strada, che implica intuizione e scatto rapido, con innumerevoli cambi di impostazioni in rapida sequenza, l’assenza di personalizzazione si farà indubbiamente sentire e in alcuni casi non poco.
Leica T: Performance e Qualità d’immagine
Come detto la Leica T è la prima fotocamere di un sistema a lenti intercambiabili basato su un sensore APS-C da 16 MP senza filtro passa basso, in grado di scattare 5 fps a scatto continuo, riprendere filmati in risoluzione 1920 x 1080 Full HD, gamma ISO da 100 a 12500 e, aspetto interessante, memoria interna inclusa da 16 GB. Non sarà dunque necessario avere sempre a portata di mano una scheda SD (comunque utilizzabile) per archiviare filmati e video, ma la fotocamera sarà sempre pronta all’uso. Al momento il sistema T prevede solo due lenti con attacco T, la lente Vario Elmar T 3.5-5.6 / 18-56 che abbiamo provato e la versione 23mm f/2 del Summicron, che non abbiamo potuto testare. Grazie ad un adattatore apposito, però, è possibile utilizzare le lenti M, che andranno però utilizzate manualmente.
L’obiettivo Vario Elmar T 3.5-5.6 / 18-56 è molto simile a quello presente sulla Leica X Vario e ancora una volta è uno dei principali valori aggiunti di questa fotocamera. Le lenti per il sistema T sono prodotte in Giappone, non in Germania, ma dopo aver provato il Vario Elmar T 3.5-5.6 / 18-56 non possiamo che confermare il valore assoluto di quest’ottica. L’obiettivo è solido e ben bilanciato, con una comoda ghiera per la messa a fuoco e una per lo zoom, oltre ad un paraluce che può essere montato al contrario per il trasporto; peccato per l’assenza di una ghiera per al selezione dell’apertura direttamente sul barilotto dell’obbiettivo.
L’obiettivo è eccezionalmente nitido lungo la sua intera lunghezza focale, sia al centro che ai lati, con un’efficace capacità di resa nel micro-contrasto, eccellente e sempre affidabile; la resa cromatica è come sempre superba, con colori vividi e al contempo naturali, mentre episodi di aberrazione cromatica sono decisamente limitati solo alle scene con maggior contrasto. La lente è molto efficace anche nello zoom, consentendo di catturare anche immagini molto ravvicinate.
La focale equivalente 27-85mm permette una grande versatilità di scatto, a partire da un buon grandangolo per arrivare alla classica lunghezza dedicata ai ritratti. L’obiettivo non è particolarmente luminoso, f/3.5-5.6 e non consente dunque miracoli in condizioni di scarsa luminosità, ma è comunque in grado di ottenere un pregevole bokeh, tipicamente Leica, soffuso e morbido, soprattutto sfruttando le focali più lunghe e soggetti ravvicinati. Si tratta indubbiamente dell’obbiettivo con cui partire nel caso in cui si desiderasse acquistare la fotocamera, vista le sua versatilità e la sua affidabilità.
La Leica T si comporta molto bene nelle sessioni di scatto diurne: grazie al pregevole obiettivo, è possibile ottenere immagini eccellenti, come detto con una resa dei colori molto naturale, grazie anche ad un’efficace capacità di interpretare le condizioni luminose anche con il bilanciamento del bianco automatico. Non sappiamo da chi sia stato prodotto il sensore; in rete si parla di Sony ma non ci sono conferme ufficiali da Leica.
Uno dei punti meno convincenti è l’autofocus: anche in condizioni di ordinaria amministrazione, in giornate perfettamente illuminate e con soggetti ordinari, che non ponevano alcuna sfida particolare, la velocità e la precisione sono poco modeste. In condizioni di scarsa luminosità, poi, la fotocamera risulta ancora meno a suo agio: l’autofocus spesso non è stato in grado di agganciare l’immagine con precisione e rapidità e nei nostri test la Leica T ci siamo ritrovati molto spesso con l’impossibilità di scattare per mancata messa a fuoco, dovendo obbligatoriamente passare alla messa a fuoco manuale.
E’ inoltre doveroso notare altri difetti che, come l’assenza di un’opzione per bloccare l’esposizione automatica, necessariamente legata alla messa a fuoco, e l’assenza di una funzionalità di assistenza alla messa a fuoco manuale, il classico “focus peaking”, due opzioni oramai presenti su molte fotocamera di fascia entry level, la cui mancanza si fa sentire ma che potrebbero essere agevolmente aggiunte con il prossimo update firmware.
Controverse le performance ISO: la Leica T offre una gamma che va da 100 a 12500 ISO, con risultati buoni fino a 1600, ma che iniziano a deteriorarsi a 3200 e 6400, per raggiungere scatti difficilmente utilizzabili a 12500. Nonostante questo, è da notare come, nonostante l’eccessivo rumore e disturbo presente in ad ISO più sospinte, la fotocamera mantiene comunque un buon livello di dettaglio: la post produzione degli scatti applica pochissima riduzione del rumore, consentendo così il mantenimento dei dettagli e la possibilità di recuperare le immagini in post-produzione. Il fatto di non disporre nemmeno di uno stabilizzatore di immagine, né nelle lenti né nel corpo macchina rende le performance in scarsità di luce ancor più difficoltose.
In definitiva la Leica T non è sicuramente la miglior fotocamera nella sua categoria nelle performance ISO, ma può farsi valere se si ha un po’ di attenzione e pazienza. Molto meglio infine i file RAW rispetto ai JPG, che in molti casi mostrano una perdita nella profondità del colore eccessiva.
Leica T: Accessori e Wi-Fi
Con il lancio della Leica T sono disponibili moltissimi accessori, di stile e di utilità, il primo degno di menzione è sicuramente il mirino elettronico Viosoflex, da agganciare alla slitta a caldo. Questo accessorio, pur comodo quando l’LCD fatica, ma è meno luminoso e ampio di altri mirini della concorrenza, come quelli di Olympus OM-D E-M1 o di Fujifilm X-T1. Interessante il fatto che il Visioflex include anche il sensore GPS, che consente di geolocalizzare gli scatti agevolmente, valore aggiunto sicuramente da tenere in conto.
Il secondo accessorio di indubbio interesse è l’adattatore M, che permette l’utilizzo delle lenti M sulla Leica T. Grazie ad un connettore elettronico, la fotocamere potrà riconoscere le lenti, apportando le dovute correzioni, ma in generale l’adattatore è molto comodo e permette a chiunque abbia lenti M in casa di sfruttare questi pregevoli obiettivi. Peccato per la menzionata assenza di una modalità di focus peaking, che avrebbe reso più semplice la messa a fuoco co lenti M.
A questo si aggiungono infine moltissime custodie, cover colorate, lacci e cover da trasporto, per poter dare uno stile ancor più personale alla già originale fotocamera.
Infine è disponibile per la prima volta in una Leica la connessione Wi-Fi, che consente lo scambio wireless dei file ed anche il controllo da remoto, scaricando l’apposita applicazione disponibile gratuitamente su App Store.
Leica T: Conclusione
Come sempre le riflessioni e giudizi intorno ad una Leica non possono prescindere dal prezzo. Come ben sanno gli appassionati, il prezzo dei dispositivi Leica è sempre più elevato rispetto a quello di fotocamere concorrenti nelle stessa fascia di mercato, vuoi per il costo di produzione più elevato di prodotti fabbricati in Germania, vuoi per il prestigio del brand, che porta con sé, volenti o nolenti, un obolo da pagare. In questo caso però la Leica T ancora una volta si discosta dal pregresso: da un lato infatti la Leica T risulta una fotocamere sicuramente più accessibile rispetto al passato, con un prezzo di soli (rispetto ai listini di Leica) 1.600 euro.
Purtroppo però al momento esistono solo le due citate lenti Leica per il sistema T, e – a meno di non possedere qualche vecchia lente M da abbinare all’adattatore – sarà necessario spendere almeno altri 1.490 euro per acquistare il Vario Elmar T 3.5-5.6 / 18-56, che porta il computo totale a oltre 3.000 euro. Pur essendo ben lontano dai 6.000 euro della Leica M (solo corpo) si tratta sempre di un prezzo non indifferente, soprattutto considerando fotocamere concorrenti, come ad esempio la Fujifilm XT-1, venduta a circa 1600 euro con kit e che dal punto di vista delle funzionalità e delle prestazioni è un concorrente molto temibile.o Probabilmente con il tempo potranno essere commercializzate lenti di terze parti compatibili con il sistema T a prezzi più accessibili, ma per ora la spesa da tenere in conto è comunque elevata.
Inoltre ancora una volta, dal punto di vista della performance la Leica T non è certamente la prima della classe in tutte le discipline. Ci sono fotocamere che hanno una miglior performance ISO, un autofocus più rapido e molto più affidabile, una miglior maneggevolezza o personalizzazione. A questo l’azienda contrappone una valore ottico di primo piano, dati innanzitutto dall’eccezionale Vario Elmar T 3.5-5.6 / 18-56, lente che può valere tutto il suo prezzo in termini economici, oltre alla possibilità di utilizzare tutte le ottiche M, giudicate fra le migliori al mondo.
Detto ciò, la Leica T è sicuramente una pietra miliare per l’azienda: ci si trova di fronte indubbiamente ad una fotocamera solida, capace di offrire uno stile, un design ed un’esperienza utente unici, anche per molti aspetti distanti dalla “tradizione” Leica in senso stretto: seppur l’essenzialità del marchio e del nome vengano preservate anche in questa nuova forma, Leica dimostra di saper andare oltre se stessa, più lontano di quanto abbiamo osato fino ad oggi brand più moderni.
Spesso si è paragonato i prodotti Leica ad auto di lusso, come una Porsche per esempio, un’auto che non viene usata certo per affrontare al quotidianità, ma sfoggiata in occasioni speciali per il semplice piacere di guida e, perché no, per farsi notare. La Leica T segue forse più di ogni altra fotocamera del brand questa filosofia, legata allo stile e all’esclusività di un prodotto unico, nei suoi pregi e difetti.
Si tratta dunque di un’esclusività ed un valore aggiunto che può andare oltre ad un mero calcolo economico o ad un mero elenco di specifiche tecniche; un valore che ha sempre contraddistinto i prodotti Leica, in grado di discostarsi sempre dalle fotocamere di massa ed ancora una volta possiamo dire che è effettivamente così: così come la Leica M, anche la Leica T a suo modo sa offrire un’esperienza fotografica unica, che potrebbe valere tutto “il prezzo del biglietto”, considerando che si andrà ad investire in un sistema, e non in una fotocamera a sé stante.
Pro
- Design moderno, unico e ricercato
- Interfaccia tecnologica, innovativa, essenziale e semplice
- Qualità d’immagine degna del marchio Leica
- Eccezionale obiettivo Vario Elmar T 3.5-5.6 / 18-56
- Numerosi accessori disponibili
- Compatibile con lenti M
- Prezzo relativamente accessibile per essere un corpo Leica
Contro
- Ergonomia non sempre convincente
- Nessuno stabilizzatore ottico di immagine
- Interfaccia poco pratica in alcuni frangenti
- Autofocus poco affidabile
- Performance ISO modeste
- Prezzo elevato con l’aggiunta delle lenti, soprattutto se paragonato ad altre fotocamere