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Recensione KIT Powerline AV1200, porta la rete su rete elettrica dove non riesce il Wi-Fi

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KIT Powerline AV1200 è una coppia di piccoli (si fa per dire, qui le dimensioni contano) accrocchi che permettono il passaggio di una rete cablata in una casa o in un ufficio laddove non c’è possibilità di far passare cavi fisici nei muri, e l’idea di avere cavi ethernet sparsi sul terreno non è fattibile. Il prodotto di TP-Link, azienda molto conosciuta nel settore della connettività, è quindi una delle tante soluzioni capaci di trasformare la rete elettrica casalinga, in un vero e proprio network di cavi che permette di mettere i comunicazione computer, console, TV e dispositivi per la riproduzione multimediale (come Apple TV) e di aggirare  i problemi che arrivano da una scarsa copertura del Wi-Fi per via di un muro o una fonte di disturbi,

Il collegamento
Il modello da noi testato (TL-PA8030P; 108 euro su Amazon) si presenta come una coppia di prese di colore bianco, nel cui lato spunta un hub ethernet a tre prese, mentre nella parte superiore, opposta alla presa elettrica, troviamo una seconda presa, femmina, che permette di collegare altri dispositivi, sia esso il computer che un TV o un altro elettrodomestico. Questa soluzione cancella uno dei problemi tipici dei kit Powerline che occupano, chiudendola totalmente, una presa.

Il primo dei due dispositivi va posizionato vicino al router o al modem, e collegato con un cavo a quest’ultimo. I dati a questo punto convergono dal modem alla rete elettrica, che funge da cavo ethernet virtuale, sino ad arrivare alla seconda presa, che invece va posizionata vicino ad un computer, alla TV, alla consolle o in genere al dispositivo che deve essere raggiunto dal segnale. TP-link nelle istruzioni raccomanda di agganciare le prese direttamente a muro, senza passare per eventuali hub elettrici (come ciabatte), per evitare disturbi dovuti alla moltitudine di prese oppure, caso frequente, a collegamenti artigianali che non sono quasi mai impeccabili. Nel nostro caso abbiamo però dovuto infrangere questa regola perché la dimensione delle prese è molto generosa ed era praticamente impossibile nasconderla dietro al mobile (a meno di non lasciare qualche centimetro di spazio tra il mobile e il muro, cosa che la padrona di casa ha subito vietato manifestando evidente disappunto).

Il modello da noi testato, dicevamo, consente il cablaggio di ben tre connessioni distinte, ma ne esiste un modello più economico che riporta una singola connessione (89 euro su Amazon): la velocità dichiarata è di 1GB, fattore che dal nostro punto di vista è più teorico che pratico, seppure spesso molti fattori possano far variare i dati e le prestazioni, inclusa la bontà dell’impianto elettrico e delle prestazioni degli apparecchi connessi.

Abbiamo approntato il test dal punto di vista dell’utente Mac: collegate le due prese, una ad un router Fastweb e l’altra ad un iMac 27, abbiamo semplicemente verificato che, in totale autonomia, le prese si sono riconosciute da sole e il Mac ha eseguito uno switch istantaneo dal Wi-Fi all’ethernet senza battere ciglio. Ricordiamo che il modulo Network all’interno di Preferenze di sistema, riconosce automaticamente una connessione attiva, e dà la priorità alle connessioni cablate, a meno di non intervenire con il comando Imposta ordine servizio. Questo fatto riguarda solo i Mac, mentre altri dispositivi come consolle o TV potrebbero dover necessitare di un intervento manuale.

All’interno della confezione trova posto un piccolo manuale di configurazione che parla di un software da installare, tale WinPcap che, intuitivamente, abbiamo trovato solo per Windows. Non si dannino i puristi, questa App serve solo a eseguire una amministrazione dei diversi dispositivi, e non è essenziale per chi deve utilizzare una semplice connessione tra due: nel nostro caso, lo ripetiamo, una volta connesse le due prese, la rete ha funzionato correttamente da sola e senza nessun intervento.

TPLINK 02

Sfida al Wi-Fi
Felici di avere la possibilità di sfruttare una rete cablata in angoli della casa nei quali una connessione Wi-Fi era stata l’unica soluzione, abbiamo subito messo sotto torchio la soluzione di TP-link. Le prestazioni della rete Wi-Fi a 5Ghz sono gestite da una base Airport Extreme e l’iMac 27 è un modello del 2011.

Per quanto riguarda la navigazione web la sensazione è che non ci siano grandi differenze, se non per una maggiore reattività da parte del browser, idem per quanto riguarda l’email. Le differenze però emergono nella gestione dei documenti, specialmente all’interno della rete locale: il richiamo di una cartella o di un volume condiviso con un Mac mini di ultima generazione collegato tramite Ethernet alla base Airport è apparso più reattivo tramite il TP-link che via Wi-Fi, anche se si parla di decimi di secondo. Anche il passaggio di una cartella da 90 MB, contenente un cinquantina di documenti, tra PDF, immagini in Jpeg e disegni vettoriali ha dato una differenza di meno di un secondo tra i due.

Tutto cambia invece quando si vanno a confrontare copie di documenti di grandi dimensioni: un filmato di 360MB ha necessitato di 45 secondi con TP-link e ce ne sono voluti 21 in più tramite Wi-Fi, stesso dicasi per un altro filmato da 100 MB (13 secondi contro 19) ed, infine, una differenza di più di tre minuti sul passaggio di un filmato da 2,8GB (5:52 contro 8:12). In tutti i casi la connessione cablata ha mostrato un incremento di velocità rispetto a quella Wi-Fi, con la tendenza a diventare più marcata tanto più il documento (o l’insieme) diventa grande.

Abbiamo anche fatto una prova con il terminale, con un ping al Mac mini, notando come non solo la connessione tramite TP-link risulti più veloce, ma anche più stabile.

Inutile sottolineare che la rete cablata con TP-link ci ha consentito la visione di un film in HD in streaming utilizzando sia QuickTime (tramite condivisione cartella) sia attraverso il browser, utilizzando il software Plex per la gestione dei file multimediali, in entrambi i casi sempre tra l’iMac e il Mac mini: tuttavia questa considerazione è moderata dal fatto che la visione degli stessi film sono possibili anche utilizzando la rete Wi-Fi, seppure con tempi di attesa lievemente superiori e con piccole pause qua e la all’arrivo di scene particolarmente piene di dettagli (dove la compressione MPEG lavora meno).

Cavo è meglio
Quando si fa assistenza tecnica si impara subito una delle regole fondamentali: nonostante la praticità di una rete Wi-Fi, utilizzare il cavo è sempre la strada migliore. Meno interferenze, segnale più stabile e di solito anche prestazioni migliori. All’atto pratico, la soluzione di TP-Link presenta l’encomiabile vantaggio di poter provvedere ad una soluzione network pratica e veloce senza la necessità di eseguire lavori di muratura o lasciare antiestetici cavi per terra.

Case antiche, palazzi protetti dai beni ambientali sono soluzioni più adatte ad una tecnologia come quella del KIT Powerline AV1200 ma anche, banalmente, a chi ha computer, consolle o TV che devono essere raggiunte da una rete e desiderano prestazioni migliori di una rete Wi-Fi ad un costo, tutto sommato, accessibile. La nostra prova era basata su una rete Wi-Fi a 5Ghz, ma esistono ancora molte reti con prestazioni inferiori per le quali il passaggio ad una soluzione a cavo è caldamente consigliata.

Con Mac l’installazione è del tutto trasparente, con qualche altro apparecchio forse c’è bisogno dell’intervento umano ma si tratta senza dubbio di operazioni alla portata di tutti. Il risultato non sarà per tutti (forse lo sarà ancue per pochi)  una rete nativa Gigabit ma poco ci mancherà, dato che stabilità e velocità sono del tutto all’altezza delle aspettative.

Il Kit Powerline AV1200 è disponibile attraverso i più famosi marchi della grande distribuzione, come indicato nel sito della casa madre, ma è anche disponibile, scontato, direttamente da Amazon.it. La versione a tre prese Ethernet costa 108 euro, la versione con una sola Ethernet costa 89 euro

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