Mettere uno smartphone nelle mani di un bimbo per l’ascolto della musica è semplice e sortisce rapidamente l’effetto di interessarlo e renderlo tranquillo ma si tratta di un’arma a doppio taglio, da una parte perché per una larga fascia d’età si tratta di un “giocattolo” inappropriato e dall’altra perché il bimbo non vorrà più che gli venga tolto.
Jooki non è la soluzione definitiva, ma offre un sistema di ascolto adatto ai più piccoli e una grande mano a genitori e nonni, che possono avere un valido aiuto mantenendo, al contempo, il controllo sullo smartphone.
Jooki, la recensione
Blue e Arancione
Esteticamente Jooki è un diffusore Wi-Fi simile ad un piccolo cuscino: la parte di diffusore, azzurra, è circondata da una cintura gommata che lo protegge dalle cadute, oltre ad un gancio, sempre in gomma, utile per posizionarlo ovunque.
Nella parte alta trovano posto i comandi principali e l’area sensibile per i Token, che sono il cuore del sistema e sui quali torniamo tra poco, mentre nella parte sottostante trovano posto i connettori principali, dal MicroUSB per la ricarica al MicroSD sino al jack per le cuffie, per usare il diffusore come un lettore da viaggio.
Prima configurazione
Per iniziare serve scaricare l’App per iPhone/iPad oppure per Android e creare il proprio account al suo interno, legando il diffusore ad un network wi-fi, in modo che sia poi dipendente (anche negli aggiornamenti).
In questo modo l’App funziona in modo “banale” come diffusore per lo smartphone, che lo vede come sorgente audio di rete e può suonare le canzoni in streaming.
Ma sarebbe un peccato (visto anche il prezzo) usarlo in questo modo, se non all’occorrenza: molto meglio usare l’arma segreta di Jooki, i Token, che poi è quello che lo caratterizza di più.
Token
All’interno dell’App possibile creare delle playlist, attingendo da diverse sorgenti: possiamo collegare una playlist di Jooki ad una di Spotify (anche free) o Dazzler, oppure scegliere una web-radio tra quelle elencate oppure indicare una traccia in streaming personale, così come caricare tracce personali dalla memoria MicroSD (nella confezione è inclusa una MicroSD da 4 GB).
Ogni playlist è associata ad un particolare Token, che sono delle raffigurazioni in plastica dalla forma e colore variabile e molto riconoscibile anche per i più piccoli (Fantasma, Volpe, Balena, Coccodrillo/Drago e Cavaliere, già inclusi nella confezione).
Cambiando Token e appoggiandolo al centro della parte superiore, Jooki lo riconosce e riproduce al volo la playlist associata, anche senza bisogno dello smartphone (che a questo punto serve ogni tanto solo per gestire le playlist).
Come funziona
L’idea dei Token è molto bella, permette a chi ascolta il tutto di essere del tutto indipendente: l’associazione è facile e il riconoscimento istantaneo, e se abbiniamo Jooki alla funzione bridge del telefono o ad un modem 4G portatile, grazie alle cuffie è possibile sfruttarlo anche in viaggio.
Detto questo, non mancano gli aspetti negativi: l’App è disegnata bene ma non è molto intuitiva. L’associazione con Spotify è macchinosa e la creazione delle playlist mostra qualche bug qua e la, così come l’upload dei brani può avvenire, da quanto abbiamo capito, via web.
Mancano soprattutto istruzioni chiare e inequivocabili: per chi è abituato a gestire prodotti del genere il tutto non è difficile, per gli altri serve molta attenzione e una lettura attenta delle istruzioni via web, che potrebbero essere migliori (e anche in italiano).
Una volta impostato il tutto, però, Jooki funziona alla grande. Darlo in mano ai bimbi appare molto sicuro, da una parte perché non hanno possibilità di ascoltare altro che quello programmato, dall’altra perché c’è un controllo volume interessante e una costruzione resistente agli urti e all’acqua.
L’audio non è male, di certo il pubblico per cui è pensato non si lamenta: non si tratta di un diffusore ad alta fedeltà, ma è meglio di quanto ci si sarebbe da aspettare.
Per chi è Jooki
Se siete grandicelli e volete semplicemente un diffusore bluetooth o Wi-Fi Jooki è letteralmente sprecato, anche se il gioco dei Token è carino e pratico (magari in bagno, dove non tutti i telefoni possono entrare).
Se siete genitori, nonni, zii o baby sitter, l’uso attento e consapevole di Jooki può essere una grande risorsa, anche con gli audiolibri (seppure su Spotify non ce ne sono tantissimi in Italiano) ma ad oggi non è difficile carne uno con la propria voce, che il bimbo può riascoltare tutte le volte che vuole.
Il gioco dei Token è il centro di tutto e ai bimbi piace, anche ai più grandi, non tanto per il Token in se ma per la possibilità di gestirsi da soli.
Il prezzo non è del tutto popolare, esistono molti diffusori a prezzi sensibilmente inferiori, tuttavia nessuno di essi ha queste possibilità e indipendenza, fattori da non sottovalutare che, da soli, possono concretizzare l’acquisto.
Pro:
• Robusto e a prova d’acqua
• Indipendente grazie alla rete
• L’idea dei Token è buona
Contro:
• L’App è a tratti troppo complessa considerato il target
• Un po’ caro
Prezzo:
• 199,00 Euro
I lettori possono trovare Jooki direttamente dalle pagine di Amazon.it