Il prossimo iPhone dovrà per forza essere qualche cosa di diverso. Dicevamo così nella recensione di iPhone 14 e iPhone 14 Plus dello scorso anno, parlando di quello che è stato indiscutibilmente l’aggiornamento minore anno su anno nel mondo degli iPhone.
Possiamo dire di avere visto giusto. L’iPhone 15 che abbiamo qui davanti (in versione Plus) e che ci apprestiamo a recensire in effetti è davvero diverso da quello che così poco ci aveva entusiasmato nell’autunno 2022, tanto da consigliare per ragioni di costi rispetto alle funzioni l’acquisto di un iPhone 13 e non di un iPhone 14.
Quando diciamo “diverso” non parliamo di una rivoluzione (come abbiamo detto nella recensione di iPhone 15 Pro, nessun produttore di smartphone è in grado ormai di fare rivoluzioni da un anno all’altro) ma di un dispositivo che presenta innovazioni interessanti, capaci di renderlo un tangibile passo avanti rispetto al modello precedente e di rappresentare una sfida anche per iPhone 15 Pro.
iPhone 15 e iPhone 15 Plus, come sono fatti
A voler essere onesti non si può dire che un iPhone 15 equivale ad un iPhone 15 Pro. Ci sono diverse differenze tra il dispositivo Pro e quello che stiamo provando oggi, ma quello che troviamo in più nell’iPhone Pro, per molti non dovrebbe essere un fattore di scelta.
Siamo altrettanto convinti che mettendo a confronto iPhone 15 con iPhone 14 (si veda tabella sotto) si converrà che è il maggior aggiornamento anno su anno (in questa fascia di prezzo) dal lancio di iPhone XR che prese il posto di iPhone 8 e che le sue novità sono talmente rilevanti da motivare un aggiornamento del proprio dispositivo, anche se questo fosse stato acquistato lo scorso anno.
iPhone 14 e iPhone 15 che c’è in più
Le differenze, le cose in più, che troviamo confrontando tra iPhone 14 e iPhone 15 a prima vista non sono tantissime ma, come nel caso di iPhone XR al confronto con iPhone 8 e ancora più di iPhone 15 Pro rispetto ad iPhone 14 Pro (che abbiamo provato qui) sono collocate in ambiti strategici. Ecco a nostro giudizio le più rilevanti:
- Design affinato
- Dynamic Island
- Porta USB-C al posto di Lightning
- Processore A16
- Nuova fotocamera
iPhone 15 contro iPhone 15 Plus
Partiamo dalla base, da come gli iPhone 15 sono fatti. Usiamo il plurale perché parliamo di due telefoni formalmente diversi: iPhone 15 e iPhone 15 Plus. “Formalmente” perché quando diciamo diversi, parliamo solo di dimensioni dello schermo (come sempre: 6,1 e 6,7 pollici) e di batteria.
Contrariamente a quanto accade con iPhone 15 Pro e iPhone 15 Pro Max che si distinguono anche lo zoom 5X, infatti qui non c’è alcun elemento che li separa tecnicamente.
In pratica scegliere uno o scegliere l’altro è solo una questione di preferenza sulle dimensioni del display e sull’autonomia, oltre che di tolleranza ad un dispositivo che per quanto non pesante relativamente alle dimensioni è certamente più grande e meno agile di quello con schermo da 6,1 pollici.
Noi per la nostra recensione abbiamo usato un iPhone 15 Plus ma tutte le considerazioni che faremo, eccezione fatta per l’autonomia, sono quindi valide anche per iPhone 15.
Il design
Se escludiamo per un attimo i colori (di questo qualche cosa, dopo) sembra che nulla cambi nel design di iPhone 15 rispetto ad iPhone 14. Del resto peso e dimensioni (grammi e frazioni di millimetro a parte) sono esattamente gli stessi; Apple ha anche mantenuto la stessa struttura in alluminio e il dorso in vetro. Ma se non è stato variato il look, non si può dire altrettanto del feel.
Appena presi in mano, iPhone 15 e iPhone 15 Plus li sentiamo differenti dagli iPhone 14. La ragione è nei bordi senza più spigoli vivi così che i nuovi modelli si impugnano decisamente meglio e sembrano persino più sottili dei precedenti anche se non lo sono.
La qualità ergonomica di iPhone 15 e iPhone 15 Pro è stata migliorata anche dal dorso in vetro opaco che prende il posto di quello esteticamente meno piacevole in vetro lucido: si cancella così il problema estetico delle impronte digitali per le quali iPhone 14 era un vero magnete; in aggiunta il palmo della mano è a contatto con qualche cosa di più soddisfacente e piacevole da maneggiare.
I colori
Gli iPhone non Pro, quali gli iPhone 15, sono tradizionalmente colorati. Quelli di quest’anno si fatica a definirli in questo modo. Nero a parte, che è decisamente… nero, gli altri sembrano tutti bianchi virati al giallo, azzurro, verde e rosa. In assenza di una luce sufficientemente forte e neutra diventa difficile capire quale sia il colore del telefono che si ha mano.
La cosa può piacere oppure no; del resto i gusti sono gusti. Personalmente la scelta del 2023 non ci convince (il colore del nostro iPhone 15 Plus azzurro potrebbe essere classificato come “bianco ospedale”) ma è indiscutibile che si tratta di una decisione che ha condotto ad uno stile molto distintivo, frutto di uno studio cromatico ponderato, sostenuto da una tecnica costruttiva sofisticata (il colore è infuso nel vetro).
Il tasto azione non c’è
Per il resto, dal punto di vista della struttura non c’è molto altro da dire. In particolare restano al loro posto tutti i tasti inclusa la levetta del muto. Vale la pena di precisarlo perché, come abbiamo ampiamente detto nella nostra recensione, iPhone 15 Pro ha introdotto il tasto azione personalizzabile al posto dello storico piccolo interruttore.
Come avrà capito chi ha letto dall’altra parte, il tasto azione ci pare una buona idea che però deve essere ancora sviluppata. Così se noi nella settimana in cui abbiamo usato quotidianamente iPhone 15 Plus pur dopo una approfondita esperienza con iPhone 15 Pro, non ne abbiamo sentito la mancanza è probabile che a maggior ragione non ne sentirà la mancanza chi non l’ha mai avuto.
Lo schermo
Anche del display di iPhone 15 e iPhone 15 Plus non ci sarebbe molto da dire visto che dal punto di vista della componentistica e delle dimensioni è lo stesso di iPhone 14 e iPhone 14 Plus. È il solito eccellente schermo OLED “Super Retina XDR” (secondo definizione Apple) ad alta risoluzione a 460 dpi.
L’unica variazione è qualche pixel in più in altezza e larghezza (2556X1179 contro 2532X1170 oppure 2796X1290 contro 2778X1284) frutto probabilmente della riduzione (del tutto ininfluente ai fini pratici) delle cornici.
Due cose in più
Ma in realtà ci sono due cose di cui parlare quando si mettono a confronto gli schermi delle due generazioni: la maggior luminosità e Dynamic Island.
Luminosità
Lo schermo di iPhone 15 è più luminoso di quello di iPhone 15. Le specifiche sono quelle di iPhone 14 Pro: 400 nits in più di luminosità di picco e di 2000 nits all’aperto (specifica non dichiarata per iPhone 14).
Non abbiamo avuto molte occasioni di usare iPhone sotto il pieno sole ma quando è accaduto tenendo uno accanto all’altro il modello di quest’anno e dello scorso, è possibile notare la superiore luminosità di iPhone 15. In casi come questi i contenuti su fondo bianco sono più leggibili e diventa un pochino più facile e comodo scattare foto.
Non crediamo però che questa diversità sia tanto massiccia da essere percepibile senza fare un confronto diretto tra iPhone 14 e iPhone 15
Dynamic Island
La seconda novità dello schermo di iPhone 15 e iPhone 15 Pro è Dynamic Island. Questa porzione di schermo “mutante”, apparsa per la prima volta con iPhone 14 Pro che integra la camera frontale e le componenti per Face ID, cambiando dinamicamente a seconda delle applicazioni, è uno dei punti di forza di iPhone 15 rispetto ad iPhone 14. Molte applicazioni possono essere più comode e immediate da usare c’è Dynamic Island.
La speranza è che essendo ora Dynamic Island è disposizione su tutta la gamma, gli sviluppatori la sfruttino maggiormente così da farle fare quei passi avanti che non ha fatto in questi ultimi dodici mesi, deludendo le speranze e gli entusiasmi di chi (come chi scrive) riteneva che potesse essere sfruttata per aprire iPhone ad idee che potessero ovviare alla mancanza di un vero multitasking.
Due cose in meno (rispetto ad iPhone 15 Pro)
Lo schermo di iPhone 15 in definitiva sarebbe “da Pro” non fosse che mancano due cose che restano confinate ai… Pro: la funzione sempre acceso e il refresh adattivo a 120 Hz.
Display non sempre attivo
Del display sempre attivo come nel caso del bottone azione, non abbiamo sentito moltissimo la mancanza. Del resto ci sarebbe su iPhone 14 Pro che è stato il nostro telefono per un anno ma abbiamo disattivato la funzione subito.
Solo quando è arrivato StandBy di iOS 17 ci siamo resi conto che avere uno schermo che mostra in continuazione alcune informazioni durante la ricarica notturna potrebbe essere comodo. Con iPhone 15 si deve invece intervenire per risvegliare lo schermo toccandolo oppure richiamando Siri o muovendo leggermente il dispositivo.
Refresh non adattivo
Potremmo dire la stessa cosa del refresh da 120Hz che pure non c’è. iPhone 15 e iPhone 15 Pro sono ancora fermi a 60Hz e in superficie non sarebbe un gran problema. In fondo viene penalizzata, solo in alcune situazioni, quella che potremmo definire l’estetica: lo schermo scorre meno fluidamente, dando l’idea di un telefono meno veloce.
Ma qui a differenza di tasto azione e schermo sempre attivo, una volta che si è provata la funzione sugli iPhone Pro è spiacevole tornare all’indietro. Lo scrolling è davvero molto meno fluido in tutte le situazioni e questo diventa evidente e anche fastidioso in particolare sul grande schermo di iPhone 15 Plus. Immaginiamo che chi usa iPhone per giocare possa trovarsi anche peggio.
Si potrà dire che molti utenti non lo noteranno. Forse è vero, ma non classifichiamo questo come un problema minore per una questione di principio: visto che ci sono telefoni Android molto economici con schermo con frequenza a 90 Hz (tipo questo Motorola Moto G32 da 100 euro circa) e persino da 120 Hz (tipo l’Honor Magic5 Lite da 250 €), si deve pensare che la ragione per cui Apple non ha scelto di mettere una componente di questo tipo anche su iPhone dipende esclusivamente dal marketing del prodotto.
Apple sfrutta lo schermo ProMotion per fare diventare Phone Pro più… Pro. Ma questo avviene non dando ad iPhone Pro qualche cosa di davvero Pro, ma togliendo ad iPhone 15 e quindi ai suoi utilizzatori qualche cosa di ormai comune e in definitiva utile, più utile e anche percepibile di diverse altre cose che troviamo in iPhone 15.
La porta USB C
E a proposito di confronti con il mondo Android eccoci a parlare della porta USB-C. Qui finalmente iPhone 15 aggancia il carro del robottino anche se in ritardo di sei/sette anni sul resto della concorrenza. Ci sarebbe anche da dire anche che abbiamo USB-C solo perché Apple è stata obbligata dell’Ue. Ma questi sono retroscena. Se si punta alla sostanza quel che conta è che dal nuovo connettore derivano enormi vantaggi sia immediati che in prospettiva per iPhone 15.
Quelli immediati li descriviamo nella recensione di iPhone 15 Pro. In sintesi grazie alla porta USB-C sparisce da subito il bisogno di un assortimento di cavi gestire e già oggi si può collegare di tutto all’iPhone, da un lettore di schede SD ad un monitor esterno e senza usare alcun adattatore né subendo particolari limitazioni. Già da oggi si può fare molto grazie alla porta USB-C, ma in futuro vedremo fiorire parecchie idee costruite intorno a questo connettore che libera gli utilizzatori di iPhone dalla schiavitù di un sistema proprietario e chi ha un iPhone 15 le potrà sfruttare tutte.
Comprendiamo che intorno all’abbandono di Lightning ci possano essere delle perplessità avanzate, con qualche ragione, da chi ha convissuto pacificamente con il connettore di bandiera di Apple. Probabile, anzi certo, che in questa prima fase il passaggio possa essere in qualche caso non del tutto indolore (si vedano i problemi con le batterie esterne USB-C e per chi ha un’autovettura con CarPlay e porta USB-A), ma in futuro ci saranno solo vantaggi.
Non dovrebbe invece preoccupare nessuno il fatto che la porta USB-C di iPhone 15 è limitata da 480 Mbps e non arriva ai 10 Gbps di iPhone 15 Pro. Prestazioni così elevate sono certamente comode ma a beneficiarne realmente sono solo coloro che sfruttano iPhone per il video in chiave professionale. Ma non è l’iPhone 15 il telefono per chi lo compra in questa ottica.
Il processore A16
iPhone 15 e iPhone 15 Plus usano A16 Bionic, un processore differente da A15 che sta alla base di Phone 14. Va sottolineato, perché lo scorso anno il processore di iPhone 14 era identico (oltre che in uno sterminato numero di altre cose) a quello di Phone 13.
I nostri benchmarks confermano che A16 è un significativamente più veloce di A15 anche se, almeno nel nostro caso, ancora più lento dell’A16 di iPhone 14 Pro.
Non sappiamo perché secondo i siti che hanno recensito iPhone 15 e iPhone 14 Pro i due processori hanno prestazioni sostanzialmente equivalenti, mentre nel nostro caso ci sia una differenza in particolare (intorno al 10%) nel multicore. Forse siamo stati fortunati con la componente del nostro smartphone.
Punto più o meno in Geekbench, quel che ripetiamo sempre e che vale anche oggi, è che le prestazioni del processore sono relative. A15 era infatti molto veloce e A16 per quanto migliore e “bello da avere” non avrà un impatto decisivo sulla quotidianità di chi utilizza iPhone se non in aspetti che esulano da quelli delle pure prestazioni. Con questo intendiamo la longevità o fruizione di servizi supportati da A16 e non da A15.
Fotocamera
Uno di questi aspetti dove il processore A16 Bionic fa la differenza è nella fotografia. Su iPhone 15 arriva insieme ad un nuovo sensore e qualche novità hardware nella parte ottica; insieme, queste tre componenti fanno fare al nuovo modello un salto importante in termini di potenzialità e di qualità.
Fotocamera di iPhone, come è fatta
Se si guarda iPhone 15 da fuori si fatica a capire che siamo di fronte ad un elemento destinato cambiare realmente le cose rispetto ad iPhone 14. Apparentemente, infatti, non ci sono differenze tra un iPhone 14 e un iPhone 15: abbiamo sempre due lenti. Ma in realtà Apple ha lavorato massicciamente intorno alla fotocamera.
In primo luogo Apple per la lente principale usa ora un design ibrido, plastica e vetro, che tiene basso il peso ma migliora la resa. Significativa anche la nuova copertura antiriflesso.
Dietro alla lente rinnovata troviamo un nuovo sensore quad bayer (tecnologia spiegata qui) con risoluzione nativa da 48 megapixel che prende il posto di quello da 12 megapixel. In pratica iPhone 15 pareggia in risoluzione iPhone 14 Pro, anche se il sensore, più piccolo, non è lo stesso.
L’aumento della risoluzione consente ad Apple di sfruttare una serie di processi di fotografia computazionale per:
- Scattare foto di default a 24 megapixel
- Attivare a richiesta foto a 12X o 48X in formato compresso, HEIF o JPEG
- Scattare immagini con ingrandimento 2X
- Realizzare immagini in modalità ritratto automatica
Le risoluzione delle foto
Con il lancio di iPhone 14 Pro, per la prima volta dal 2015, Apple aveva incrementato la risoluzione del processore delle foto prodotte dalla lente principale, da 12 a 48 megapixel e quest’anno porta questa innovazione anche su iPhone non pro.
Lo scatto a 24 megapixel viene ottenuto in maniera molto sofisticata fondendo informazioni prese alla risoluzione nativa di 48 megapixel con una serie di scatti a 12 megapixel. Viene così creata un’immagine con elevati dettaglio, precisione dell’esposizione e gamma cromatica. Le foto da 24 megapixel sono solo di circa 1 MB più pesanti di quelle da 12 megapixel ma molto più flessibili in termini di composizione. Possiamo cioè ritagliarle e comporle più facilmente.
È anche possibile sfruttare interamente la risoluzione a 48 megapixel (benché Apple consigli di usare questa risoluzione in condizioni di buona luce e sottolinea che si avranno colori meno precisi e una velocità tra uno scatto e l’altra più bassa) e a 12 megapixel (ma non ne vediamo ragione a meno che non ci sia assoluta necessità di risparmiare spazio sul disco). Quel che il nuovo sensore non è in grado di fare è scattare nel formato nativo e non compresso, ProRaw che comunque produce foto di peso gigantesco (anche di 70 MB).
Il tele 2X
Grazie al nuovo processore e al nuovo sensore, iPhone 15 ha anche un tele 2X.
Non siamo di fronte ad una vera e propria lente aggiuntiva ma ad un’obbiettivo virtuale, una funzione che di fatto ritaglia la porzione centrale dell’immagine del sensore sulla quale poi ci mette del suo il processore A16 producendo una foto a 12MP.
Una soluzione intelligente e che riduce complessità e peso, se ben implementata come è riuscita a fare Apple.
Ritratti e selfie
Altra funzione importante gestita dal processore A16 è la modalità ritratto automatica. In pratica quando iPhone si trova ad una distanza adeguata dal soggetto che stiamo riprendendo, sia esso un umano, un cane o un gatto, si attiva l’effetto sfocato sempre senza sceglierlo con il tasto (anche se possiamo sempre farlo manualmente se volessimo) .
Nonostante non vedremo nulla di differente nell’inquadratura se non una piccola “f” in basso a destra, successivamente potremo modificare la composizione, applicando il bokeh regolandolo sull’intensità che ci piace di più. Se abbiamo due soggetti diversi nella foto, su differenti piani, potremo anche scegliere quale dei due sfocare.
Le foto di iPhone 15
A questo punto dobbiamo venire al dunque: come scatta iPhone 15? In maniera eccellente, senza se e senza ma.
Precisiamo che facciamo questa considerazione basandoci non solo sulla qualità tecnica.
È vero: un occhio esperto che va a caccia delle delle col microscopio, noterà che gli iPhone 15 scattano foto migliori di quelle di iPhone 14. Il nuovo modello offre un miglior controllo dell’esposizione, un superiore bilanciamento delle luci (anche più piacevolmente calde) e della gamma cromatica, un effetto HDR più convincente, più dettaglio e una riduzione dell’eccesso di nitidezza che in iPhone 14 rende la foto meno realistica.
Ma se anche nel confronto pixel per pixel iPhone 15 batte iPhone 14 più di quanto iPhone 14 riesca a fare con iPhone 13, è superando questa modalità di giudizio che si percepisce iPhone 15 come davvero superiore ad iPhone 14.
Secondo noi è l’assetto generale della fotocamera a fare di iPhone 15 un camera phone migliore di iPhone 14 nella quotidianità di utilizzo.
Nonostante il sensore UltraWide resti un punto debole con le sue immagini piuttosto soft, iPhone 15 fa infatti praticamente tutto quel che serve e lo fa in maniera semplice, trasparente e con alta qualità: scatta foto a grande risoluzione, ha un tele funzionale, produce foto molto buone anche quando la luce non è perfetta.
Lo forza della fotocamera di iPhone 15
Vogliamo, prima di tutto, sottolineare la qualità del tele 2X che qualcuno ha definito come il migliore in un telefono senza una lente dedicata.
Non sappiamo se sia davvero così, ma le immagini prodotte (a 12 megapixel e non 24 megapixel, va ricordato) con il crop sul sensore e poi lavorate dal processore, anche se manca l’effetto di compressione della scena, che comunque per un 2X sarebbe molto modesto, sono quasi perfette.
Abbiamo letto altrove che nel confronto tra il tele 2X e il ritaglio dell’immagine da 24 megapixel non ci sarebbe differenza. In pratica secondo qualcuno basterebbe ritagliare in post produzione l’immagine da 24 megapixel per avere la foto con zoom 2X a 12 megapixel ma in realtà non è così Lo zoom 2X produce immagini di miglior qualità con maggior dettaglio e resa cromatica rispetto al semplice ritaglio di una porzione dello scatto da 24 megapixel. Lo vedete sotto in qualcuna delle nostre prove.
Ovviamente iPhone 15 quando scatta a 2X produce foto largamente superiori a quelle che riesce a fare iPhone 14 con il suo zoom interamente digitale.
A questo si aggiunge la risoluzione. Le foto a 24 megapixel che possono anche diventare a 48 megapixel, sono più versatili e consentono un controllo della composizione dopo lo scatto che iPhone 14 non permette. In aggiunta a questo la lente antiriflesso aumenta il contrasto e riduce l’effetto slavato quando c’è luce dagli angoli.
Infine, come abbiamo spiegato sopra, iPhone 15 nel processo di elaborazione della immagine, riduce anche l’eccesso di chiarezza che si notava nelle foto di iPhone 14 e iPhone 14 Pro. Le foto dei precedenti modelli in alcuni casi sembravano innaturali, una sorta di rappresentazione invece che una fedele trasposizione della realtà. Quelle di iPhone 15 sono più naturali anche se a prima vista potrebbero apparire come meno incise.
Le foto notturne non sono molto diverse da quelle di iPhone 14 che comunque faceva già ottime foto in modalità notturna. Lo scatto (che diventa sempre a 12MP in modalità notte) è pulito da gran parte del rumore, le ombre vengono sollevate correttamente e i colori sono fedeli e brillanti.
A 2X le foto restano di ottima qualità, sostanzialmente identiche a quelle 1X. C’è ovviamente differenza con le foto in luce diurna specialmente se le confrontiamo con quelle 1X, ma sono perfettamente utilizzabili.
Male invece le foto notturne con obbiettivo ultra wide che anche qui si conferma come un punto debole della fotocamera di iPhone, non solo di iPhone 15. Apple ci dovrebbe lavorare per la fotocamera del prossimo iPhone.
Oltre alle foto in modalità ultra wide che sono molto rivedibili in scarsità di luce, per le foto in notturna resta il problema dell’impossibilità di attivare la modalità notte in manuale. Possiamo infatti solo disattivarla o regolare la durata dell’esposizione ma non decidere di inserirla. In alcune situazioni preferiremmo avere un’opzione per inserirla a richiesta, ma questo non è ancora possibile.
Bene infine anche le foto in modalità ritratto. Ripetiamo qui quel che abbiamo già detto nella recensione di iPhone 15 Pro: la funzione automatica e la possibilità di riposizionare il fuoco permettono un’eccellente flessibilità e sono perfettamente trasparenti per l’utente.
Come detto la funzione ritratto si può attivare anche manualmente, ma scattare una foto ricordo o un selfie senza toccare il bottone specifico è molto comodo e consente di ripensare successivamente la composizione.
Perché iPhone 15 è davvero superiore
La funzione di ritratto automatico è quasi il simbolo della superiorità della fotocamera di iPhone 15, la punta dell’iceberg di una sistema che si deve apprezzare per la sua linearità e semplicità d’uso, il maggior pregio per chi non ha esigenze “pro” e vuole solo fare le foto migliori possibili. iPhone 15 sceglie accuratamente la miglior esposizione, adatta la scena, e la risoluzione e scatta. Noi dobbiamo solo decidere cosa inquadrare: 0,5X, 1X o 2X. Tutto il lavoro lo fanno il processore e il sensore e alla fine abbiamo sempre una foto eccellente tecnicamente.
l video in iPhone 15
iPhone 15 Pro non fa passi avanti nel video. Nonostante il nuovo sensore infatti le risoluzioni e i formati disponibili restano li stessi. Non ci sono la capacità di registrare in formato Log nè quella di registrare direttamente su disco esterno. che sono esclusive di iPhone 15 Pro così come la registrazione di video ProRes su SSD a 4K a 60 fotogrammi al secondo.
Ma nonostante questo possiamo comunque avere video a 4K a 60 Fps che sono lo stato dell’arte su tutte e tre le ottiche. E possiamo sfruttare tecnologie come Modalità azione, che stabilizza l’immagine quasi usassimo un Gimbal, modalità cinema (che consente di usare il bokeh per concentrare l’attenzione su una porzione di video) e Dolby Vision.
Batteria e carica della batteria
Un aspetto importante in un telefono è la sua autonomia. iPhone 15 non cambia di una virgola rispetto ad iPhone 14 e neppure iPhone 15 Plus rispetto ad iPhone 14 Plus. Questo significa che siamo di fronte ad un sistema capace di soddisfare le esigenze di tutti e nel caso di iPhone 15 Plus di superarle di gran lunga.
Autonomia inumana
Lo scorso anno dicevamo di iPhone 14 Plus, di ritenere impossibile per un «essere umano proveniente dal pianeta terra esaurire la batteria di iPhone 14 Plus al termine di un solo giorno di utilizzo» e crediamo che questo sia ancora valido. Pur sforzandosi non è umanamente possibile terminare la batteria nelle sedici ore di veglia di una persona comune.
In uno scenario normale è facile immaginare che un iPhone 15 Plus possa seguire il suo utilizzatore per un paio di giorni senza avere necessità di essere collegato alla presa.
La ricarica non troppo veloce
Peccato che quando questo avviene ci sia modo di avanzare una delle poche recriminazioni che si possono fare su iPhone 15 e iPhone 15 Plus: Apple, nonostante la porta USB-C ha deciso di mantenere la ricarica alla stessa velocità di iPhone 14. In pratica ci vogliono circa due ore per ricaricare completamente iPhone 15 e due ore e mezza circa per iPhone 15 Plus.
Speriamo che per i futuri iPhone Apple porti la ricarica ad almeno almeno 35W come si era rumoreggiato. Nell’attesa se volete scegliere il migliore caricabatterie, Macitynet ha un articolo che tiene sempre aggiornato con quello che consigliamo per iPhone.
Il mistero della ricarica wireless
Nulla cambia anche per la ricarica wireless. iPhone 15 si ricarica a 15W solo usando un caricabatterie MagSafe; se no siete bloccati a 7,5W. Apple nei comunicati ha fatto cenno anche a Qi2, lo standard di ricarica veloce wireless ancora in approvazione alla quale Apple ha dato un contributo in tecnologie.
Se iPhone 15 fosse pienamente compatibile con la nuova tecnologia Qi2, potremo ricaricare gli iPhone a 15W senza ricorrere a Magsafe con un conseguente risparmio economico visto il ricarico che Apple applica ad un caricabatterie certificato MagSafe. Ma questo al momento è ancora del tutto incerto e anche se alcuni produttori di accessori, si dicono fiduciosi al proposito, dovremo attendere il rilascio dei primi accessori certificati.
I nostri consigli per il miglior caricabatterie wireless li trovate li trovate qui
Il nuovo UWB
iPhone 15 come iPhone 15 Pro, integra un nuovo chip UWB. Grazie ad esso viene gestito in maniera nuova il sistema Dov’è che offre maggior precisione e permette di “vedere” dispositivi compatibili a maggior distanza.
UWB consente anche di condividere, sempre in maniera nuova, la propria posizione con un amico. Se si è a meno di 60 metri, dice Apple (noi non siamo andati oltre la classica distanza del Bluetooth che è di una trentina di metri) e se il nostro amico ha uno smartphone con il nuovo UWB, entra in azione la funzione posizione precisa, la stessa che permette agli Airtag di funzionare.
Conclusione
Volessimo sintetizzare con poche parole l’esito di questa prova di iPhone 15 potremmo dire che se iPhone 15 Pro è il migliore telefono “per forza” (intendendo con questo che Apple ha fatto un telefono formidabile ma ha dovuto introdurre specifiche e novità, spinta da norme e concorrenza), iPhone 15 è il telefono migliore per tutti.
La nuova versione del modello di fascia media (in alto c’è iPhone 15 Pro, sotto il negletto iPhone SE) non si fa mancare quasi niente. I due fattori che ce l’hanno fatto apprezzare particolarmente sono la porta USB-C e la fotocamera di elevata qualità, grazie a ciò abbiamo uno smartphone più flessibile, longevo, utile e anche divertente. Ma non si devono dimenticare il design affinato (dorso in vetro opaco e bordi arrotondati lo rendono più comodo) e la potenza offerta da A16 Bionic e per quanto riguarda iPhone 15 Plus la durata inumana della batteria.
L’unico serio limite, più di principio che pratico, è la mancanza di uno schermo da almeno 90 Hz. Apple non può essere giustificata in nessun modo nella decisione di privare un telefono da mille euro di una funzione che hanno diversi smartphone Android che costano un terzo se non un decimo (se ci accontentassimo di 90 Hz) con il risultato di far scendere di una tacca la considerazione generale in un telefono che per il resto non avrebbe nulla da invidiare a nessuno.
Ma se si chiude un occhio su questo limite e si sale fino a guardare iPhone 15 da una distanza che consente di abbracciare il suo intero assetto facendosene un’idea complessiva, si comprenderà che a fine 2023, appassionati di metalli esoterici a parte, dovrebbe comprare un iPhone 15 Pro solo chi ha davvero esigenze “Pro” nel campo dell’immagine e più specificatamente nel video. Oppure chi ha necessità di rafforzare la propria immagine personale sfruttando uno smartphone.
Per tutti gli altri, per coloro che vogliono “solo” un eccellente telefono con il quale farci tutto quel che è possibile fare con un telefono moderno, avere un compagno di quotidianità, per l’intrattenimento, il tempo libero, la comunicazione e i social, la scelta giusta è iPhone 15. E questo vale sia per chi ha un telefono vecchio e (volendo esagerare) anche persino per coloro che hanno un iPhone 14. E scusate se è poco…
Pro
- Design affinato
- Foto camera di alta qualità
- Porta USB-C
Contro
- Colori non entusiasmanti
- Ricarica ancora lenta
- Schermo a 60 Hz
Prezzo e disponibilità
iPhone 15 e iPhone 15 Plus costano meno dello scorso anno. iPhone 15 parte da 979 €, iPhone 15 Plus da 1129 €. Qui sotto la tabella con i prezzi di iPhone 15 confrontati con quelli di iPhone 14 al lancio (ora sono scontati di 150 €)
L’acquisto, al momento è abbastanza problematico in termini assortimento in particolare per iPhone 15 Plus. È comunque possibile ordinare presso tutti i rivenditori Apple, Apple Store e on line tra cui Amazon.