Se il diavolo trova casa nei dettagli, il successo abita lì vicino. In Apple lo sanno bene e lo dimostra il lancio di iPhone 13 Pro. A prima vista saremmo di fronte ad un iPhone 12 Pro con qualche piccola innovazione. Ma se se si allarga lo sguardo al contesto si comprende che quei dettagli sono importanti, tanto importanti da cambiare il volto del dispositivo. Se infatti le novità non sono così visibili come quelle che hanno accompagnato il lancio di iPhone 12 nel confronto con iPhone 11, il loro effetto è quello di fare di iPhone 13 Pro un prodotto diverso e degno di nota.
Design
Prima di parlare di quel che cambia, cominciamo da quel che non cambia: il design. iPhone 13 Pro non si distingue visivamente da iPhone 12 Pro. O meglio, solo qualcuno che ha una certa esperienza nel mondo dei telefoni Apple guardando prima uno e poi l’altro potrebbe notare le differenze: il notch più piccolo e il blocco fotocamere e gli obbiettivi molto più grandi. Ci sarebbe poi lo spostamento dei tasti e del cassettino della Sim. Ma qui più che avere esperienza si deve avere occhi di falco e un centimetro in testa; si tratta, infatti, di dettagli che valgono solo per rendere inutilizzabili le vecchie custodie di iPhone 12 Pro. Alla fine la sostanza del design non cambia per nulla.
Certo volendo guardare, iPhone 13 Pro pesa 15 grammi più di iPhone 12 Pro ma senza la bilancia del farmacista non lo scoprirete mai. Il nuovo iPhone come il vecchio non è un peso piuma ma non si ha alcuna difficoltà a maneggiarlo. E a proposito di strumenti di misurazione, vi servirà un calibro molto preciso per scoprire che è spesso 0,2 millimetri in più.
Andando alla sostanza i bordi squadrati sono gli stessi, l’eccellente e piacevolissimo dorso in vetro smerigliato è pure lo stesso e i bordi in acciaio chirurgico continuano a fare da magnete alle impronte (no, non c’è il fantomatico trattamento contro il grasso delle dita).
Il risultato è che iPhone 13 Pro si impugna decisamente bene proprio grazie ai profili spigolosi e al dorso opaco. Il design e le proporzioni di iPhone 13, come accadeva con iPhone 12 Pro, rendono perfettamente praticabile l’utilizzo ad una sola mano.
Il colore dell’anno
Il Blu Pacifico di iPhone 12 Pro aveva mandato in pensione il Verde Foresta di iPhone 11 Pro. Quest’anno il Blu Sierra archivia il Blu Pacifico. ll colore dell’anno, come abbiamo potuto constatare dando un’occhiata rapida in negozio è una via di mezzo tra un azzurro avio e un grigio azzurrato a seconda della incidenza della luce. Sfortunatamente non possiamo presentarvelo in foto in questa recensione perché il nostro iPhone 13 Pro è il classico argento, un colore identico a quello dello scorso anno, ma a nostro gusto la nuova tinta merita attenzione. Non schiaccia il tono “business” del telefono ma nello stesso tempo sfugge alla scontatezza di altri colori della gamma e al chiasso di alcune tinte dei concorrenti. Se acquistando iPhone 13 Pro volete anche mostrare al mondo di essere aggiornatissimi ed avere gusto, vi consigliamo di optare per il Blu Sierra.
Il notch
Apple con il lancio di iPhone 13 Pro per la prima volta dai tempi di iPhone X riduce le dimensioni del notch, l’intaglio nero sullo schermo che ospita le fotocamere e i sensori frontali per Face ID. Si tratta di un passaggio modesto dal punto di vista delle misure (il nuovo notch è più piccolo solo del 20%) ed interviene solo in larghezza e non in altezza, anzi in altezza c’è aumento pur piccolissimo. Non diciamo che la riduzione non si noti, specialmente se si accostano iPhone 12 Pro e iPhone 13 Pro, ma siamo ben distanti dai desiderata di chi sperava che già da quest’anno il contestato elemento sparisse. E siamo anche distanti, misure a parte, dal poter definire in qualche modo influente l’operazione condotta dagli ingeneri Apple. Lo spazio guadagnato lateralmente non viene sfruttato. Certo, si ottiene qualche millimetro di immagine di qui e di là, ma ai fini pratici non cambia nulla. Il livello della batteria, ad esempio, continua a restare nascosto.
Face ID
Altra cosa che non cambia è il sistema di autenticazione. Face ID resta l’unico sensore biometrico per riconoscere l’utente e funziona come sempre. Questo significa che non c’è alcuna delle novità paventate e sperate, dalla tecnologia che avrebbe permesso di abilitare l’accesso anche con la mascherina al fantomatico Touch ID sotto lo schermo. Per accedere ad iPhone mentre si ha il cosiddetto dispositivo di protezione individuale si deve avere un Apple Watch con la sua non perfetta tecnologia di sblocco mediato; per il ritorno di Touch ID che sarebbe la vera soluzione dovremo forse attendere il prossimo anno o quello dopo ancora.
Il fatto che Apple continui ad affidarsi esclusivamente ad Face ID mentre molti altri concorrenti hanno trovato il sistema di affiancare sistemi più al passo con i tempi che viviamo, la troviamo una delle peggiori lacune di iPhone 13 Pro. Certo, come successo con lo schermo con da 120 Hz (ne parliamo qui sotto), Apple prima o poi ci arriverà ma era probabilmente questo l’anno giusto.
Lo schermo
A proposito di schermo, iPhone 13 Pro ha il solito display protetto con Ceramic Shield (la superficie indurita che ha debuttato con iPhone 12) con le stesse dimensioni di quelle di iPhone 12 Pro: si tratta di una componente da 6,1 pollici da 2532X1170 pixel a 460 ppi che già lo scorso anno abbiamo giudicato perfetto per contrasto, luminosità, angolo di visione, largamente migliore di quello di iPhone 12 Pro Max nel rapporto dimensioni, quantità di contenuto e comodità che offre.
Quest’anno però per la prima volta abbiamo uno schermo da 120 Hz con la tecnologia Pro Motion, il nome con il quale Apple definisce appunto il refresh adattivo a 120 Hz. Avere uno schermo che è in grado di presentare 120 frames al secondo invece che 60 come in iPhone 12 Pro significa avere una sensazione di maggior fluidità; il telefono sembra più veloce. In realtà quel che un refresh elevato cambia nella pratica è la qualità della visualizzazione dei giochi e dello scorrimento di pagine di testo. I frame più elevati conferiscono naturalezza alle animazioni e consentono una lettura più confortevole.
È così anche con iPhone 13 Pro benché la differenza rispetto ad iPhone 12 Pro non sia drammatica. Confrontando direttamente i due telefoni la differenza c’è, specialmente usando l’interfaccia o sulle pagine Internet, ma come non abbiamo mai avuto occasione di lamentarci per la qualità della visualizzazione di iPhone 12 Pro, non saltiamo sulla sedia per quella di iPhone 13 Pro.
Piuttosto è apprezzabile il fatto che l’aumento della frequenza di refresh non incida sull’autonomia. Questo dipende almeno in parte dal fatto che lo schermo Pro Motion di iPhone come quello di iPad (che ce l’ha in alcuni modelli fin dal 2017) è, appunto, adattivo, ovvero la frequenza viene modificata a seconda del contenuto mostrato sullo schermo. Quando non c’è movimento scende a 10 Hz, quando iPhone riproduce contenuti da siti come Netflix o Apple TV+ sale a 24 o 48 Hz, quando si scorre lo schermo o ci sono giochi ottimizzati sale appunto a 120 Hz. Ciò riduce i consumi, un aspetto importante se si considera la capacità della batteria di un telefono.
Il nuovo schermo di iPhone 13 Pro oltre ad avere un refresh fino a 120 Hz è anche più luminoso. Le specifiche parlano di 1000 nits di luminosità tipica rispetto agli 800 di iPhone 12 Pro. Resta la stessa del 2020 la luminosità massima che è di 1200 nits. Durante un uso quotidiano le immagini dovrebbero quindi essere più brillanti anche se la luce ambientale è forte. In realtà anche qui è difficile percepire le differenze, forse persino più difficile che accorgersi che stiamo usando il nuovo schermo Promotion; solo messi uno accanto all’altro iPhone 12 Pro e iPhone 13 Pro quest’ultimo si dimostra in vantaggio.
Il processore
A questo punto delle nostre recensioni per tradizione ci avventuriamo in considerazioni sul processore. Quest’anno abbiamo un A15 Bionic che Apple, poco sorprendentemente, ci spiega essere “Fastest chip ever in a smartphone”, il chip più veloce tra quelli visti in uno smartphone. È probabile che sia così. Lo dicono i test comparativi di altri siti che mettono a confronto iPhone e diversi telefoni concorrenti del mondo Android. Da parte nostra possiamo dire che secondo Geekbench in una media di dieci test abbiamo registrato prestazioni del 20% superiori nel multi core e del 10% nel singolo core. Le prestazioni del nucleo grafico fanno segnare circa il 50% in più. Fatta eccezione per l’M1, in questo momento non esiste un processore Apple più veloce di A15. Potremmo anche raccontarvi dei cinque core e della cache più veloce, ma quanto valga praticamente nella quotidianità tutto ciò, resterebbe oggetto di discussione. L’iPhone 12 Pro non ci è mai parso lento e non lo è neppure adesso al confronto con un iPhone 13 Pro.
Siamo convinti che ha scarso senso fare il raffronto con un telefono dell’anno precedente quando si parla di prestazioni. Forse diciamo una cosa scontata ma un iPhone nuovo non si compra un anno per l’altro (e forse neppure a due anni di distanza) per l’aumento delle prestazioni del processore. La differenza in potenza tra un iPhone 12 Pro o un iPhone 13 Pro non si dovrebbe misurare nel miglioramento che offre nella quotidianità, nella navigazione o nei giochi. Piuttosto si deve pensare da una parte al fattore longevità (la corsa di Apple alle prestazioni serve a garantire che l’iPhone sia utilizzabile a lungo) e dall’altra a tutto quello che di extra è in grado di fare il nuovo processore.
L’autonomia
Una delle cose che è in grado di fare il nuovo processore è migliorare l’autonomia. Anche se il nuovo iPhone 13 Pro si ricarica esattamente come il precedente e alla stessa velocità (si recupera circa il 50% di batteria in mezzora sia usando il cavo Lightroom che Magsafe) ma una volta ricaricato, secondo Apple si ottengono 5 ore in più in fatto di playback video e di 10 ore in più di audio rispetto ad iPhone 12 Pro.
Uscendo dai test di laboratorio e andando nel pratico, secondo l’esperienza che abbiamo fatto in questi giorni di utilizzo, iPhone 13 Pro, ha davvero un’autonomia tangibilmente superiore a quella di iPhone 12 Pro. Il precedente modello secondo le nostre abitudini di utilizzo arriva a fine giornata con un 20/30% di carica residua e deve essere collegato alla corrente per essere utilizzabile anche il giorno successivo. iPhone 13 Pro sfiora il 40% e potrebbe facilmente scavallare la notte e arrivare al giorno dopo. A conti fatti si tratta di almeno un paio di ore di utilizzo in più. Il merito, ci dice Apple, è di tutta una serie di altre ottimizzazioni che stanno dentro all’hardware e al codice. Quel che Apple non dice è che le batterie che passano dai 2815 mAH di iPhone 12 Pro a 3095 mAh (circa +10%) di iPhone 13 Pro e quindi sta qui una parte ingente del “segreto” che permette al nuovo iPhone di superare iPhone 12 Pro in fatto di autonomia.
Questione tecnica a parte, il miglioramento, va a collocarsi in un aspetto cruciale della fruibilità e delle funzioni di un telefono; probabilmente se si chiedesse ad un campione di utenti di iPhone che cosa vorrebbero da una nuova versione del nuovo telefono, la maggiora parte reclamerebbe proprio un aumento dell’autonomia. Anche per questo dobbiamo descrivere questo miglioramento come impressionante e nei fatti uno dei grandi punti di forza di iPhone 13 Pro rispetto a tutti i modelli precedenti.
La fotocamera
Un altro degli ambiti in cui il nuovo processore A15 porta vantaggi sono le funzioni fotografiche. Il nuovo processore di immagine che è una delle componenti chiave del chip, secondo Apple, permette di scattare più velocemente, con più affidabilità e di avere risultati più soddisfacenti. In realtà anche qui ci sono diversi alleati che lavorano assieme al processore per dare questo risultato.
Le novità hardware
Le fotocamere di iPhone 13 Pro sono state infatti rivoluzionate e nonostante abbiano lo stesso sensore da 12 megapixel presentano
- Zoom 3X (al posto dello storico 2X) equivalente ad un 77mm
- Nuovi sensori
- Sensore più grande sulla fotocamera Wide con apertura f1.5 e pixel da 1.9 µm
- Modalità notturna su tutte e tre le lenti
- Nuovo autofocus con maggior sensibilità alle foto notturne (+92%) sulla fotocamera ultra wide
- Apertura di ƒ/1.8 sulla fotocamera Ultra Wide
- Stabilizzatore sul sensore per la fotocamera Wide
- Funzione macro
Un aspetto fondamentale di cui tenere conto è tutte queste novità hardware sono presenti sia su iPhone 13 Pro che su iPhone 13 Pro Max. In pratica a differenza dello scorso anno quando iPhone 12 Pro Max aveva qualche vantaggio su iPhone 12 Pro proprio nel settore fotografico (stabilizzazione del sensore e zoom 2.5X) oggi nel campo fotografico iPhone 13 Pro e iPhone 13 Pro Max sono la stessa identica cosa: si distinguono unicamente per le dimensioni.
Le novità software
Tutte queste novità hardware sono poi supportate da una novità software: sono i famosi e rumoreggiati “filtri” direttamente sullo scatto di cui si è parlato nei mesi scorsi quelli che Apple, più correttamente, chiama stili fotografici che sono 4 (standard, caldo, freddo, brillante e contrasto elevato). Il termine usato dalla Mela è decisamente più corretto perché non siamo di fronte ad un vero filtro ma ad una correzione che viene applicata su alcuni elementi della foto anche con una lettura semantica del contenuto che identifica gli elementi cui applicare lo stile. Ad esempio, spiega Apple la tonalità della pelle viene mantenuta. Quando uno stile viene applicato (l’azione si attua prima dello scatto) questo viene mantenuto anche per i successivi scatti e diventa parte integrante della foto. Non è possibile operare su di esso se non con un programma di fotoritocco.
L’effetto a seconda dei casi è molto percepibile oppure impercettibile a seconda della scena. Si tratta comunque di una buona idea che permette di personalizzare le immagini a seconda del proprio gusto. Da segnalare che abbiamo anche la possibilità di accentuare o ridurre l’evidenza dell’effetto. Qui sotto qualche prova che abbiamo svolto.
Come scatta iPhone 13 Pro
Tutto questo dà un reale vantaggio ad iPhone 13 Pro rispetto ad iPhone 12 Pro? La risposta è “dipende”. Se non vi interessa la funzione macro e se scattate foto prevalentemente di giorno, sarà molto complicato distinguere una foto eseguita con iPhone 12 Pro da una realizzata con iPhone 13 Pro senza scadere nel cosiddetto Pixel peeping; certo, i colori prodotti da iPhone 13 Pro sembrano leggermente più fedeli e saturi, c’è anche un po’ più di contrasto e la funzione HDR (fortunatamente e lodevolmnte) è meno aggressiva sulle ombre, ma per il resto la qualità è molto simile. A questo punto l’unica reale differenza sarà nello zoom 3X. A nostro giudizio questa lente è più adeguata della precedente 2X per composizione fotografica e ritratti ed è anche in grado anche di fornire un discreto stacco dallo sfondo.
Il flare della lente
C’è anche un altro aspetto che teniamo a sottolineare. Le foto riprese con iPhone 12 Pro sono molto colpite dal fenomeno dei flare. Basta una luce incidente o fuori posto e l’immagine è rovinata, specie in condizioni di ridotta luminosità: lampi di luce, aree sbiadite, perdite di contrasto, velature sono un fenomeno comune. Per non parlare dell’orribile “pallino” verde galleggiante che appare quando si scatta con il sole inquadrato direttamente, specie al tramonto. Per questo abbiamo svolto subito qualche prova specifica controluce. Il risultato? iPhone 13 Pro continua ad avere problemi dalla riflessione delle lenti ma in misura apparentemente minore. Non siamo al passaggio risolutivo (il globo verde continua ad apparire, ma forse sarà cancellato via software da una futura versione di iOS), ma qualche passo avanti c’è. Lo vedete da qualche scatto che pubblichiamo qui sotto e da un paio che mettiamo nella sezione dove parliamo delle foto in notturna.
Foto notturna
Lo scatto notturno di iPhone 13 Pro, in conseguenza dell’aumento delle dimensioni del sensore, dei pixel e dell’apertura maggiorati è cambiato molto. In primo luogo si innesca con minor frequenza, secondariamente lo scatto in modalità notturna è più veloce. L’incremento di apertura permette un dimezzamento dei tempi dello scatto e là dove era richiesto che stessimo immobili per due o tre secondi ora basta un secondo. In più aumenta il contrasto e le alte luci sono controllate in maniera più accurata. Infine rispetto ad iPhone 12 Pro le foto in scarsità di luce hanno un aspetto più convincente. Le ombre vengono rese con più fedeltà e naturalezza, il nero è nero, quel che è scuro resta scuro e quel che è in luce è visibile con colori più saturi e contrastati. Qualcuno potrebbe obbiettare che ora le foto di iPhone 13 Pro sono meno esposte ma a noi sembrano avere un aspetto più naturale; in più ci sono anche meno Flare dalle luci incidenti. Potete giudicare voi stessi, dando un’occhiata alle foto che pubblichiamo poco sotto.
Foto Macro
Le foto macro offrono l’occasione di ottenere risultati interessanti, divertenti e inusuali. In effetti ci siamo divertiti a provare qualche inquadratura d’effetto. Peccato che l’implementazione attuata da iPhone 13 Pro sia discutibile per un aspetto che definiremmo tecnico/funzionale.
Non parliamo di qualità (che non è forzatamente quella della lente Wide, specie per aberrazione cromatica e perdita di definizione ai bordi) ma per la scelta di passare automaticamente dalla lente wide o 3X alla lente ultra wide. Questa azione la decide il software non appena il telefono constata di essere in prossimità dell’oggetto (14 centimetri dice Apple) che vogliamo riprendere. A quel punto l’immagine viene ricomposta con il risultato di perdere di vista quel che stiamo cercando di riprendere; questo in alcune occasioni è complicato in altre rende quasi impossibile scattare una foto macro. Provate a fotografare un fiore.. Già con una lente macro “normale” non è semplicissimo, ma con l’iPhone ad ogni alito di vento l’oggetto si sposta e l’immagine si ricompone in sequenza rendendo quasi impossibile mettere al centro fiori o foglie. Possiamo concedere che la scelta derivi dalla filosofia storica di Apple che punta a far funzionare qualche cosa senza pensarci troppo ma il modo con cui si comporta iPhone in modalità Macro è decisamente fastidioso.
Apple ha detto ad alcuni giornalisti americani che in una futura versione del sistema operativo questa modalità potrà essere disabilitata, segno che non siamo gli unici a ritenere questa modalità di azione un problema in un contesto che per altri aspetti è invece bel “plus” rispetto alla concorrenza.
Modalità cinematografica
Apple da tempo punta con decisione sul comparto video. Del resto il video, con le foto, è una delle funzioni primarie di uno smartphone ed Apple con i suoi iPhone guida il branco con qualità ed innovazione. Tutti gli iPhone (non solo iPhone 13 Pro) hanno la modalità “cinematic” che in italiano viene semplicemente tradotta come Cinematografico.
Per descrivere di che cosa parliamo basta fare riferimento alla modalità ritratto della fotografia: si tratta di una funzione del software che permette di sfocare lo sfondo durante una ripresa video. Come per le foto la funzione è automatica: viene identificato quel che c’è in primo piano e il resto perde evidenza mediante un effetto bokeh. In più la modalità cinematografica è anche in grado di capire quando ci sono più soggetti e il loro piano; quel che sta sullo sfondo viene sfocato fino a quando il volto più grande guarda la camera, quando distoglie lo sguardo o esce dall’inquadratura il fuoco cambia. Tutto questo opera anche in post produzione: proprio come per la modalità ritratto è possibile cambiare il fuoco successivamente e questo vale per persone, animali domestici e oggetti. Le informazioni della modalità “Cinematografico” vengono salvate e possono essere utilizzate anche con i software Apple come iMovie.
La funzione cinematografico è anche veloce e precisa. Non abbiamo mai avuto problemi nel corso del nostro test a farla operare come è stata descritta.
La funzione dal punto di vista tecnico è impressionante. Per svolgere tutte le operazioni è necessaria una grande potenza di calcolo e algoritmi incredibilmente sofisticati. Basti pensare alla lista di operazioni che vengono svolte in tempo reale dal processore, dal riconoscimento degli oggetti al loro inseguimento, dalla modifica del piano di fuoco al blocco del fuoco per finire con la stabilizzazione e lo sfocato via software. Cinematografico è quindi una grande dimostrazione di know how e di superiorità tecnologica da parte di Apple.
Dal punto di vista della sua utilità la definiremmo, invece, solo come “simpatica” o più propriamente divertente. Parlare, come fa Apple nel suo marketing, di look professionale dei filmati ci sembra infatti esagerato; la qualità delle riprese realizzate con lo sfocato artificiale della modalità cinematografica è simile a quella delle foto realizzate con la modalità ritratto. Il ritaglio non è sempre preciso e capelli, curve complicate e oggetti contorti non sono resi precisamente. Anche perché la modalità cinematografico funziona solo 1080p a 30FPS. Per questo la nostra sensazione è che si tratti di qualche cosa da usare per riprese di eventi personali, per le qualche scenetta in famiglia. Questa, lo ripetiamo, è la nostra impressione dopo qualche prova “al banco”. Non essendo dei grandi esperti né avendo una grade passione per i video con gli smartphone siamo ovviamente pronti a ricrederci.
Tutto il resto
In tutto il resto iPhone 13 Pro fa praticamente le stesse cose di iPhone 12 Pro. Abbiamo ancora il 5G con le stesse frequenze (nella versione europea niente mmWave), la stessa connettività Wi-Fi 6, il Lidar è utile solo per poche funzioni (essenzialmente per le fotografie). Del Magsafe abbiamo già detto. L’unica novità minore, aggettivo che vale solo per l’oggi ma in prospettiva potrebbe essere un aspetto di interesse, è nel fatto che i nuovi iPhone supportano fino a due Sim virtuali. In pratica in futuro sarà possibile avere due numeri aggiuntivi su eSim. In aggiunta a questo in iPhone 13 Pro abbiamo anche una versione da 1 TB di spazio di archiviazione, una quantità esagerata per un telefono di oggi ma una poliza contro l’invecchiamento del dispositivo specie se si considera quanto importante è il video per un dispositivo come questo.
Conclusioni
iPhone 13 Pro sulla carta è solo una modesta iterazione rispetto al precedente iPhone 12 Pro, una sorta di iPhone 12s Pro (come l’avrebbe definito in passato Apple seguendo la sua strategia tic-toc). Le novità sono poche: uno schermo più fluido, una superiore autonomia e una fotocamera rinnovata. Alla fine però se i singoli elementi di novità sono pochi la loro somma produce un passo avanti più significativo di quanto non ci si attenderebbe. Il nuovo telefono in primo luogo ha una batteria tangibilmente più duratura di iPhone 12 Pro; riesce a raggiungere un giorno di intenso utilizzo senza mai andare in difficoltà. Se si considera che il secondo elemento di novità è nella fotocamera capace di scattare 3X, dotata di nuove funzioni come Macro e Stili e in più capace di gestire meglio ombre e contrasto, vuol dire che siamo di fronte a novità reali in due delle ragioni principali per cui un telefono viene scelto: autonomia e potenzialità fotografiche.
È quindi vero che iPhone 13 Pro è solo una evoluzione di iPhone 12 Pro e che a parte questi due aspetti non c’è molto altro, ma è altrettanto vero che parliamo di una evoluzione là dove ci si attende novità che incidano. Che questi due elementi possano bastare per giustificare l’investimento necessario per aggiornare da iPhone 12 Pro è discutibile, ma se lo scorso anno chi aveva un iPhone 11 Pro poteva ancora non agitarsi troppo al lancio del nuovo modello, oggi dovrebbe considerare seriamente l’upgrade. In iPhone 13 Pro troverà non solo un design interamente nuovo come era accaduto, più o meno, lo scorso anno con l’arrivo di iPhone 12 Pro, ma novità hardware funzionali, capaci di migliorare quotidianamente l’esperienza di utilizzo con il proprio telefono.
Prezzo e disponibilità
Phone 13 Pro è disponibile nei modelli da 128GB, 256GB, 512GB e 1 TB nei colori grafite, argento, oro e Azzurro Sierra, a partire da €1189. Al momento in cui scriviamo la disponibilità on line viene data ad uno o due mesi per la maggior parte dei colori. Si acquista comunque nei negozi, su Apple Store e anche su Amazon dove si compra anche in cinque rate senza interessi e senza busta paga secondo le modalità già descritte per iPhone 12 Pro