A distanza di una settimana dal lancio in Italia, arriva la nostra recensione di iPad Pro 9,7″ . Un passaggio usuale, quello che seguiamo ad ogni lancio di un dispositivo Apple e che fa seguito alla nostra rapida, prima presa di contatto. Dopo aver fornito le nostre impressioni, ci tuffiamo per un numero congruo di giorni sul prodotto che la Mela mette sul mercato, sostituendo il modello precedente dell’utilizzo quotidiano, andando alla ricerca delle differenze funzionali per cercare di capire che cosa cambia effettivamente, a nostro giudizio, per chi decidesse di adottarlo. È stato così anche per il nuovo iPad Pro 9,7 che abbiamo utilizzato intensivamente per tutti gli scopi per cui normalmente impieghiamo, ormai dal momento del lancio, un iPad.
iPad Pro, come è fatto
Parlare della forma del nuovo prodotto è il naturale punto di partenza di un recensione anche se in questo caso, le differenze sarebbero davvero poche. A prima vista, anzi, iPad Pro 9,7 potrebbe essere tranquillamente scambiato a prima vista per un iPad Air 2 anche da parte di un “espertone”, a meno che come il nostro, l’iPad non sia rosa (colore che debutta proprio con questa versione nel mondo dei tablet 9,7).
Anche se a renderlo differente dal precedente sono pochi dettagli, in realtà qualcuno è significativo perché indice di profondi cambiamenti sotto la pelle: 4 altoparlanti con suono dinamico; la fotocamera, qualcuno direbbe purtroppo, sporgente sul dorso (in stile iPhone 6 e 6s) e l’addio, qualcuno direbbe per fortuna, alla parte radiotrasparente in plastica nera o bianca che siamo stati abituati a vedere sul dorso. Al suo posto troviamo una sottile striscia, sempre in materiale plastico, che ricorda quella di iPhone 6 e 6s.
Abbiamo poi su un lato lungo lo Smart Connector. Si tratta della stessa componente che abbiamo visto su iPad Pro da 12,9 pollici e che oggi è usata essenzialmente per collegare le tastiere. In questo momento l’unica compatibile è quella prodotta da Apple nata sulla scorta dell’esperienza maturata con il precedente iPad Pro; l’unica differenza sta nel fatto che è più piccola.
In futuro potrebbero arrivare tastiere e magari altri dispositivi compatibili con questi tre piccoli elementi conduttivi. Speriamo anche un tastiera con layout italiano, visto che quella oggi sul mercato ha l’inesorabile layout USA senza accenti e che questo resta, altrettanto ineluttabilmente, come detto altrove, un problema. Nell’attesa possiamo solo dire che il connettore è ben mascherato ed integrato.
Qui sotto una tabella completa con le specifiche di iPad Pro 9,7; per un confronto a tutto campo con iPad Pro e iPad Air 2 potete visitare questa pagina con la comparazione tra i tre modelli.
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Il dorso segnato dalla antenna in stile iPhone 6 è ora più pulito e più lineare. La fotocamera che sporge con il classico bordino che abbiamo imparato a conoscere da iPhone 6 in avanti (imposta da una componente a maggior risoluzione e di maggior qualità) è un problema solo estetico. iPad infatti anche appoggiato sul dorso non traballa come si sarebbe portati a pensare. Il profilo è filante, l’assemblaggio perfetto, i materiali di alto pregio.
Complessivamente la sensazione che iPad Pro 9.7 trasmette nel maneggiarlo rispetto ad iPad Air 2 resta invariata e questo non è certo un male. Come il modello precedente siamo infatti di fonte ad un prodotto costruttivamente e dal punto di vista dei materiali ancora oggi allo stato dell’arte.
È leggerissimo, piacevole da tenere in mano, facile da gestire in ogni situazione. iPad Pro da 12,9 pollici è certamente comodo in rapporto alle sue proporzioni, ma usando un iPad da 9,7” si comprende come l’intuizione che ebbero Jobs e il suo team in fatto di proporzioni quando lanciarono la versione originale del tablet, progressivamente affinate fino ad arrivare al fattore di forma di iPad Air, sono qualche cosa di inarrivabile dal punto di vista di dimensioni e usabilità di un dispositivo come questo.
Schermo e True Tone
Un volta acceso la prima cosa che ci ha colpito di iPad Pro 9,7 è stato lo schermo. Apple ha introdotto un nuovo pannello e anche a prima vista lo si nota, soprattutto per la luminosità, percettibilmente superiore. Sembra che il salto in avanti sia superiore a quel 20% (da 400 a 500 nits) dichiarato e anche l’incremento di efficienza dell’antiriflesso, specie in luce forte, è tangibile. L’incremento di qualità delle immagini prodotte, invece, non è così radicale come nel passaggio tra iPad Air e iPad Air 2, quando è stato adottato un nuovo schermo laminato. Non possiamo dire di avere neppure colto ad occhio il miglioramento della gamma di colore.
Ora il display supporta DCI P3, la stessa di iMac 4K e 5K e grazie alla quale dovrebbero essere resi in maniera più fedele le varie tonalità di rosso e verde. Forse chi ha un cervello e uno sguardo più allenato del nostro, potrebbe dire qualche cosa di differente al proposito, ma l’impressione è che l’utente comune non noterà subito un salto qualitativo.
L’impatto maggiore sullo schermo è quello dato da una funzione software: True Tone. Usando un serie di sensori frontali, iPad rileva l’intensità e la temperatura della luce dell’ambiente e modifica la temperatura del colore dello schermo, scaldando o raffreddando il bianco.
Il sistema adottato da Apple, in sostanza, compensa l’effetto della luce ambientale, per rendere in un tempo i colori più naturali e riposanti, simulando l’effetto che la luce avrebbe sulla carta. Sull’effettiva utilità di questa tecnologia che, indubitabilmente, vedremo in altri prodotti Apple, si è scatenato un dibattito specialmente tra i fotografi. C’è chi la depreca, pensando che rende difficile equilibrare i colori con un punto di partenza oggettivo (la temperatura del bianco), ma c’è anche chi la ama, ritenendo che consente di adeguare il colore alla luce ambiente, limitando l’intervento del cervello per ricalibrare il punto del bianco.
Da parte nostra quel che possiamo dire è che l’impatto è, come accennato, molto evidente e che almeno dal punto di vista del fruitore di contenuto l’effetto è piacevole. I toni si scaldano quando scende la luce e quando la lampada emette una luce più virata verso il giallo, l’occhio si affatica meno, specialmente in lunghe sessioni di utilizzo.
È però probabile che i fotografi e i creatori di contenuti non saranno dello stesso parere perché True Tone modifica effettivamente e in maniera abbastanza marcata la temperatura del bianco. È ovviamente possibile spegnere True Tone, ma l’impressione è che non si abbia comunque un bianco perfettamente bilanciato e soprattutto neutro.
A fronte di tutto questo, è probabile che i fotografi e chi lavora con i colori, possano auspicare maggiormente l’introduzione di un software per la gestione del colore, simile a quello che abbiamo nei Mac, piuttosto che un sistema di regolazione gestito da una logica autonoma e non modificabile da parte dell’utente.
Qui sotto una dimostrazione di come True tone funziona, in un filmato di Consumer Report
Suono e macchina fotografica
Un alto passaggio cruciale dal punto di vista delle componenti, è stata l’adozione di 4 altoparlanti, una soluzione presa di peso da iPad Pro 12,9. Non otterremo lo stesso volume che si può ricavare da questo ultimo tablet, ma ci si avvicina molto. Anche la qualità è buona (tende solo a distorcere leggermente ai volumi più alti) e benché potrebbe non essere in grado di farvi rinunciare ad un discreto altoparlante Bluetooth, è certamente sufficiente a seguire un film senza per forza ricorrere alle cuffie o, appunto, ad un altoparlante.
Come nel caso di iPad Pro 12.9 le due griglie superiori emettono i toni più alti, quelle inferiori i toni più bassi, sia quando iPad è in verticale che in orizzontale perché la configurazione del suono è dinamica. Anche i canali destro e sinistro funzionano allo stesso modo; vengono riconfigurati a seconda dell’orientamento del dispositivo.
Chi ha usato iPad Air 2 sa che quando lo si usa con la riproduzione attraverso gli altoparlanti integrati, la lastra di alluminio sulla parte posteriore vibra in maniera, per qualcuno, fastidiosa se si tiene iPad in mano. Nel caso di iPad Pro 9.7” il problema sussiste ancora, ma è decisamente ridotto, tanto da essere quasi sparito. Non dovrebbe essere per un maggior spessore dell’alluminio, visto che il peso è più o meno lo stesso di iPad Air 2; forse è merito del fatto che la nuova disposizione degli altoparlanti convoglia il suono in maniera differente.
Una terza componente aggiornata tra quelle che si percepiscono semplicemente guardando iPad, è la fotocamera. Come accennato capiremo a vista che qualche cosa è cambiato quando noteremo che sporge. È quello che succede con iPhone 6s e questo perché siamo di fronte alla stessa identica componente ed essendo iPad Pro persino più sottile di iPhone, sarebbe stato impossibile per Apple far sfilare l’obbiettvo.
La fotocamera scatta immagini a 12 megapixel, ha un flash true tone e le stesse lenti di iPhone 6s. Non ha lo stabilizzatore ottico che, invece, ha iPhone 6s Plus; perché Apple abbia omesso questa componente, è difficile da dire, non sappiamo neppure se davvero ci sia qualcuno che possa comprare un iPad pensando di usarlo intensivamente per scattare immagini.
Chi scrive nel corso degli ultimi anni non ha mai scattato una sola immagine, se non per curiosità, con un tablet. In ogni caso se mai qualcuno avesse una opposta attitudine, ricaverà immagini virtualmente identiche a quelle che riprende con un iPhone 6s: si tratta di scatti ben saturati, discretamente dettagliati; anche lo scatto in scarsità di luce è buono.
Si tratta, come facile immaginare, di foto largamente superiori vista la componente a quelle che scatta iPad Air 2, rispetto al quale la fotocamera è avanti di un paio di generazioni, e persino ad iPhone 6. Anche iPad Pro 12.9” perde il confronto perché la fotocamera è, appunto, quella di iPhone 6 da 8 megapixel. Insomma con iPad Pro 9,7 siamo probabilmente di fronte al miglior “cameratablet” sul mercato.
Come in iPhone 6s, ovviamente, la fotocamera riprende anche video in 4K. Una funzione interessante per un fascia di pubblico ristretta, ma che troverà certamente soddisfazione in questa peculiarità. Ammesso che si trovi comodo il fattore di forma di iPad, infatti, la sua capacità che arriva fino a 256 GB è un bonus non indifferente per file delle dimensioni come quelle che si ricavano da un sensore capace di arrivare a 4K.
Sempre parlando di foto, Apple ha anche aggiornato la fotocamera frontale. Troviamo una componente decisamente migliorata da 5 megapixel (sul vecchio modello era da 1.2 megapixel) che viene supportata da Retina Flash, il particolare lampeggio dello schermo che Apple ha introdotto con iPhone 6s e che aumenta, dice Apple, di 3 volte la luminosità dell’area antistante allo schermo; si tratta in pratica di un flash frontale studiato per scatti di primi piani. Ammesso che qualcuno possa pensare di scattare selfie intensivamente con iPad, l’effetto dovrebbe essere buono.
Prestazioni
Ma fattore di forma e schermo a parte che cosa cambia in fatto di fruibilità della macchina? La risposta potrebbe partire dal processore che dovrebbe dare uno spunto maggiore, visto che la CPU è quella dell’iPad Pro 12,9”. In realtà Apple, come si apprende dai test svolti nei giorni scorsi, ha attuato qualche piccola operazione di “downgrade”. Nonostante il processore sia, infatti, l’A9X di iPad Pro 12,9”, il clock è stato ridotto da 2,25 a 2,15 GHz. Abbiamo anche solo 2 GB di memoria RAM invece che i 4 GB del modello con schermo più grande; infine il processore ha solo due core invece che tre, come nell’A8X.
Tutto questo riduce il potenziale dell’iPad nell’uso quotidiano? Diremmo di no, visto che il nuovo iPad Pro 9,7 non si manifesta in maniera evidente come più lento rispetto all’iPad Pro 12,9” . Il display più grande di quest’ultimo, infatti, ne appesantisce i compiti. Solo i test tecnici svolti con GeekBench nei benchmarks off screen dicono che l’iPad Pro con schermo da 13” è superiore a quello con schermo da 10”.
Un aspetto che certamente interesserà l’utente finale è il confronto con l’iPad Air 2 e qui non c’è dubbio che il nuovo modello, in linea generale, vinca contro il predecessore. Applicazioni come quelle di maggior utilizzo, come Safari o Mail, sono decisamente più scattanti. Anche una lunga serie di applicazioni che fanno uso intensivo della modalità single core, come diverse app di consultazione ad esempio, sono più rapide e responsive.
Abbiamo fatto qualche test di navigazione con un set di pagine Internet che usiamo solitamente per cercare di avere un riferimento più o meno oggettivo (Repubblica, Macitynet, Trenitalia, Cnn, Apple, Expedia, Amazon, Corriere della Sera), ottenendo risultati migliori di quelli del vecchio iPad Air 2 nell’ordine del intorno al 15%: con una connessione Wi-Fi su Adsl 24 Mbps, dove impiegavamo 36 secondi con l’iPad Air 2 ne abbiamo impiegati 30. Non un scalino irrilevante se si considerano quante pagine si aprono ogni giorno usando intensivamente un iPad. Una conferma arriva dai test con Sunspider, che pubblichiamo sotto.
Anche in alcuni giochi abbiamo notato una differenza, ma non così massiccia. È l’effetto dei due core invece che dei tre che avevamo nell’iPad Air 2. Quando viene chiamato in causa un processo che richiede core multipli, il vecchio iPad Air 2, insomma, ha ancora carte da giocare e si difende bene.
Come sa chi ha una certa esperienza con dispositivi Apple (e non solo, ovviamente), la velocità non è solo processore, ma anche sistema operativo ed interfaccia e qui siamo di fronte ad un sistema operativo che non cambia nulla rispetto a quello che abbiamo visto in passato. Non cambia nulla neppure rispetto ad iPad Pro da 12,9” e tutti i pregi, ma anche i difetti che abbiamo messo in luce, almeno dal punto di vista di una utenza “pro” restano immutati. iOS ha un sistema di multasking limitato, rappresentato da Split View intorno a quale non vale la pena di riaprire il dibattito perché ci spingeremmo troppo in là.
Quel che c’è di nuovo e di peggio rispetto ad iPad Pro 12,9” è che questa rudimentale forma di multitasking, ancora tutta da affinare e su cui certamente Apple starà lavorando vista la rilevanza che avrebbe in ambiente professionale, si usa meno comodamente visto che lo schermo è molto più piccolo. Dividere per due uno schermo da 9,7 pollici non è infatti la stessa cosa che dividerne per due uno da 12,9
Non vorremmo però essere fraintesi. Non stiamo dicendo che iPad Pro 9,7 è limitato dal sistema in ottica di produttività più di quanto non lo fossero prodotti precedenti. In linea generale se non avete mai avuto problemi ad essere rapidi e ad usare applicazioni come Excel o Wod con iPad Air, non li avrete neanche con iPad Pro 9,7. Se vi siete sentiti in qualche modo limitati dall’interfaccia di iOS allora è difficile che possiate cambiare opinione usando iPad Pro, almeno dal punto di vista del software e del sistema operativo.
Apple Pencil e Smart Keyboard
Il discorso potrebbe essere differente, del tutto differente, se siete dei professionisti che operano nel settore della creazione di contenuti: grafici, designer, artisti. Su questo aspetto pesa, in positivo, come un macigno la compatibilità con Apple Pencil.
Questo accessorio l’abbiamo recensito approfonditamente e non scenderemo qui di nuovo in dettagli. Ma quel che possiamo dire è che come in iPad Pro la compatibilità con questo accessorio è implementata in maniera mirabile: sensibilità, capacità di rispondere senza ritardi, precisione rendono lo strumento annunciato lo scorso autunno, un potentissimo accessorio che potrebbe da solo rendere ragione dell’acquisto di iPad Pro 9,7”. Facendo un confronto con il “fratello più grande” saremmo tentati di scrivere che il rapporto tra Apple Pencil e iPad nella combinazione che stiamo provando, è addirittura più naturale che nell’iPad 12,9”; con la versione da 9,7” è facile tenere con una mano il tablet e con l’altra la penna e lavorare. Possiamo addirittura pensare di passeggiare usando la penna, ammesso che questo sia compatibile con il tipo di lavoro che stiamo svolgendo.
Certo, lo schermo è più piccolo e questo porta la mano e il polso ad oscurare una maggior quantità di schermo, ma l’impressione, da profani (non abbiamo una grande dimestichezza con disegni, schizzi e colori), è che le difficoltà siano di scala minore rispetto ai vantaggi che si spuntano nel confronto tra l’uso della Apple Pencil iPad Pro 9,7” rispetto all’uso con iPad Pro da 12,9”.
Un altro fattore che i “pro” apprezzeranno è la compatibilità con la Smart Keyboard (recensita qui), anche se qui siamo più che altro alla dichiarazioni d’intenti. Poter scrivere testi con una tastiera fisica, per giunta privi di tutte le complicazioni che derivano da quelle che sono batterie e collegamento wireless, è davvero un bonus importante: spariscono i problemi e si acquista velocità e precisione inarrivabili da chi scrive su tastiera touch, nella scrittura. Peccato che siamo di fronte per ora solo ad una prospettiva realizzata a metà, visto che la tastiera è quella che abbiamo visto con iPad Pro 12,9”, solo un po’ più piccola.
Una buona tastiera, certamente, responsiva, studiata ergonomicamente, con soluzioni “smart” supportate dal sistema operativo (si vedano le scorciatoie a schermo quando si richiamano con una combinazione di tasti), ma priva di retroilluminazione e, soprattutto con un layout americano.
Ci sono poi limiti “naturali” che derivano dalle tastiere fisiche abbinate ad iPad come la mancanza di una touchpad che costringe sempre a staccare le mani dai tasti e la difficoltà che si avrà nel gestire una tastiera che è anche una cover e che richiede di essere appoggiata su un piano per essere usata.
Batteria e Touch ID
Per quanto riguarda la durata della batteria, un elemento sempre molto rilevante quando si parla di un dispositivo mobile, non abbiamo notato differenze importanti e misurabili nell’uso quotidiano in rapporto con un iPad Air 2. L’autonomia era e resta eccellente.
Per l’ultima settimana, come detto, abbiamo sostituito interamente il vecchio iPad Air 2 con l’iPad Pro 9,7” e il nostro ritmo di ricarica non è cambiato percettibilmente. Poi abbiamo svolto un test un pochino più scientifico con un video full HD. Senza Wi-Fi, schermo a luminosità piena, in un’ora e mezza, la durata di un film e alla fine abbiamo perso circa il 22% di carica. Il nostro iPad Air 2 aveva registrato un -20%, una differenza trascurabile.
Tenendo il Wi-Fi acceso con posta in push e lasciando sempre il filmato da 90 minuti abbiamo perso circa il 25%, lo stesso dato che abbiamo ricavato da iPad Air 2. Lasciando un filmato (questa volta in HD) in loop senza Wi-Fi e rete cellulare, abbiamo toccato 10 ore e 45 minuti. L’iPad Air 2 faceva marginalmente meglio. In termini pratici qualche differenza rispetto ad iPad Air 2 c’è, ma potrebbe essere nell’ordine della tolleranza che ha la resa di una batteria rispetto all’altra ed è probabile che la maggior parte di chi usa iPad quotidianamente non si accorgerà di nulla.
Un cenno, va fatto al Touch ID. iPad Pro è dotato di un tasto di prima generazione. Lo stesso che abbiamo visto prima su iPhone 5s e poi su iPhone 6 e 6 Plus. La differenza con quello introdotto con iPhone 6s dovrebbe essere in fatto di precisione e velocità, ma nel corso dei giorni scorsi in verità non abbiamo notato differenze clamorose sotto questo profilo rispetto alla vita quotidiana con il nostro iPhone 6s Plus; anzi il sistema ci è parso anche più veloce rispetto ad iPhone 6. L’uso è fluido e preciso, il riconoscimento delle impronte perfetto.
Tra le altre novità di iPad Pro, c’è, infine, anche la Apple Sim integrata. Che cosa questo significhi, l’abbiamo spiegato, anche dettagliandone il funzionamento qualche giorno fa. In sintesi si tratta di un SIM trasformata in un chip che fornisce accesso immediato ai servizi di connessione in rete cellulare di AlwaysOnline e GigSky, due operatori mobili virtuali che sono in grado di fornire accesso in tutti i paesi del mondo.
In chiave locale, quindi in Italia, l’opzione non ha un grande significato, perchè operatori come Tim, Vodafone, Tre, sono in grado di presentare costi decisamente più convenienti. Ma se si intende viaggiare fuori Europa (in Europa sono ora attive promozioni molto allettanti in roaming), avere un tablet che si collega ad Internet a costi forfettari, anche in paesi dove non è semplice avere un accesso Internet, è per Apple un passo in più rispetto alla concorrenza.
Conclusioni
Chiudere dando una indicazione di acquisto su iPad Pro 9,7” è più difficile che in altre occasioni. In linea generale non ci sarebbe molto da discutere se liquidassimo la faccenda dicendo che il nuovo iPad è il miglior tablet sul mercato visto che è una evoluzione di iPad Air 2 che era già il miglior prodotto di questo tipo in commercio: è più veloce, ha uno schermo di superiore qualità, suona meglio e scatta foto della qualità di cui è capace iPhone 6s, quindi di molto superiori a quelle di iPad Air 2; infine è compatibile con una serie di accessori presenti, tra cui l’eccellente Apple Pencil, e futuri, con cui il vecchio modello non potrà mai interfacciarsi.
Probabilmente se avete un iPad Air 2, e non avete bisogno di Apple Pencil e di una tastiera fisica, potreste non essere incentivati a spendere per acquisre un iPad Pro 9,7, ma se siete fermi ad iPad Air o magari a qualche prodotto ancora precedente, il nuovo tablet rappresenta un salto qualitativo davvero molto sensibile sotto tutti i profili.
Ma Apple denominando iPad Pro questo nuovo modello ha spostato il parametro per un fattore di valutazione. È davvero un prodotto che può migliorare le vita quotidiana di un professionista? La risposta è “dipende”. In particolare dipende dall’uso che ne vorrete fare.
Se l’obbiettivo è avere un sistema per grafica e disegno, liberando la creatività, la potenza del processore, unita alla possibilità di usare Apple Pencil, fanno tutta la differenza del mondo rispetto ad ogni prodotto procedente, di Apple e della concorrenza, offrendo una esperienza impareggiabile in fatto di interazione con i contenuti. In futuro anche la compatibilità con tastiere, e magari anche altri dispositivi, potrebbe cambiare notevolmente le potenzialità dell’iPad Pro 9,7 rispetto ad un iPad Air 2.
Alla fine della prova ci siamo anche convinti che per una larga fetta di pubblico professionale, grafici e creativi, il nuovo modello di iPad possa avere anche qualche carta in più persino rispetto ad iPad Pro 12,9”; il precedente iPad della serie Pro è certo più grande e più arioso, ma messo sotto il braccio per andare in giro, mostra la corda. iPad Pro 9,7 ha dalla sua prestazioni paragonabili ma dimensioni più agevoli: è abbastanza grande per offrire una sufficiente superficie di utilizzo in studio e casa, ma potrete usarlo senza problemi su un treno o su un aereo o seduti su un panchina, maneggiandolo con una mano mentre nell’altra terrete Apple Pencil. Infine costa meno (benchè non costi poco), pur mantenendo la stessa capacità massima di memoria.
Ma se leggendo “Pro” siete tentati di pensate che iPad Pro 9,7 possa sostituire un computer, magari un MacBook Air, è meglio che guardiate altrove. iPad Pro 9,7, come iPad Pro 12,9, non è un sostituto di un computer e non lo sarà per un bel po’. I limiti di iOS, dal multitasking rudimentale, all’assenza di un vero file system per finire con l’impossibilità di usare agevolmente dispositivi di archiviazione esterna, che limitano a loro volta chi sviluppa software e periferiche, ci sono ancora tutti e rappresentano indiscutibilmente una importante limitazione rispetto ad un laptop.
[usrlist Design:5 Facilità-d’uso:5 Prestazioni:4 Qualità/Prezzo:4]
Pro
- Schermo di altissima qualità
- Costruzioni e materiali allo stato dell’arte
- Suono potente
- Integrazione perfetta con Apple Pencil
- Macchina fotografica di alto livello per un tablet
Contro
- Il sistema operativo limita le funzioni “pro”
- Processore depotenziato rispetto alla versione montata su iPad Pro 12,9
- Prezzo tangibile, specie con la quasi obbligatoria Apple Pencil
Prezzo Al Pubblico
iPad Pro 9,7 parte da €689 per il modello 32GB con Wi-Fi e arriva a €1,199 per il modello Wi-Fi + Cellular da 256GB, disponibile in quattro finiture metallizzate, argento, oro, oro rosa e grigio siderale, e può essere acquistato sull’Apple Online Store presso gli Apple Store e alcuni gestori di telefonia mobile e Rivenditori Autorizzati Apple.
Apple Pencil è disponibile a €109 e la Smart Keyboard con layout USA è disponibile in grigio antracite per €169. Le nuove Smart Cover per iPad Pro in poliuretano disegnate da Apple sono disponibili a €59 in grigio antracite e bianco. Le nuove custodie per iPad Pro in silicone sono disponibili in grigio antracite e bianco a 79 Euro.