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Recensione Huawei Band 3e, uno smartband leggero, preciso ed economico

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Le smartband non sono ancora state soppiantate dagli smartwatch soprattutto se aziende come Huawei continuano a sfornare bracciali intelligenti come Huawei Band 3e, che abbiamo provato negli scorsi giorni e che ci ha davvero colpito per la qualità del servizio offerto in rapporto all’investimento necessario per acquistarne uno.

Com’è fatto

Il bracciale non si discosta molto dagli altri del suo genere. Tutto nero, si compone di due parti: un cinturino in silicone e il “cervello” elettronico con display incorporato.

Il cinturino è piuttosto flessibile sebbene nei primi giorni risulterà un pelino rigido. Con il passare dei giorni il silicone si ammorbidirà prendendo la forma del polso di chi lo indossa. Anziché bloccarsi nei fori con uno o due pin come già visto fare con cinturini simili, utilizza la classica fibbia in plastica, che a nostro giudizio appare molto più comoda e precisa nella regolazione. Ottima scelta quella di accostargli una clip che si blocca nei fori del cinturino e consente di mantenere ben salda al polso la porzione di cinturino in eccesso per i polsi più sottili.

Il computerino di bordo è invece realizzato in robusto policarbonato e presenta da un lato i due contatti in metallo che consentono la ricarica della batteria interna e il riconoscimento della clip per l’aggancio ad una scarpa (di cui parleremo più avanti), mentre frontalmente è incorporato un piccolissimo display e un pulsante touch per il controllo delle funzioni direttamente dal polso.

Primo accoppiamento

Dopo aver ricaricato la batteria con il caricatore USB incluso in confezione (si trasforma in una sorta di chiavetta USB che si può agganciare a qualsiasi alimentatore o porta del computer per ripristinare l’energia della batteria) è sufficiente attivare il Bluetooth sullo smartphone, scaricare l’app Huawei Health (disponibile gratuitamente per iOS e Android), avviarla e seguire le istruzioni su schermo per abbinare lo smartband al proprio cellulare.

Non sarà infatti possibile visualizzarlo sulla lista dei dispositivi Bluetooth nelle vicinanze aver scaricato l’app, che funge da ponte tra i due dispositivi per il primo accoppiamento e per la sincronizzazione dei dati raccolti dal sistema.

Recensione Huawei Band 3e, uno smartband leggero, preciso ed economico

Questa fase, sebbene sia rapida, risulta poco chiara: giunti al punto in cui bracciale e smartphone si cercano per agganciarsi tra loro, il sistema ci restituiva costantemente un messaggio di errore dicendoci che non era stato trovato nessun Huawei Band 3e. Eppure, ogni volta che ripetevamo il processo, il nostro iPhone elencava subito il dispositivo come visibile ed attivo nelle vicinanze. Sostanzialmente, nel momento in cui il bracciale vibra perché “connesso” al telefono, è necessario sfiorare il pulsante touch incassato sotto al display per dare l’ok e proseguire con il processo di abbinamento.

Questa operazione non viene esplicitata chiaramente dall’app, ma è invece riportata in una frase in piccolo e sottilmente evidenziata in grigio che inizialmente avevamo ignorato ritenendola erroneamente una delle solite e poco influenti diciture accessorie delle app di questo genere.

Recensione Huawei Band 3e, uno smartband leggero, preciso ed economico

Come funziona

Huawei Band 3e può funzionare in due modi: agganciato al polso con il cinturino oppure fissato ai lacci della scarpa per mezzo della clip inclusa in confezione.

Uso come smartband

Indossato come uno smartband, Huawei Band 3e è in grado di tracciare il numero di passi e di riconoscere se stiamo camminando, correndo oppure salendo le scale. Parallelamente a questo misura anche la distanza percorsa e le calorie bruciate. Di notte monitora invece il sonno, misurando le fasce in cui l’utente è sveglio, quelle in cui ha il sonno leggero e quello pesante.

Grazie al motorino per la vibrazione presente al suo interno, il dispositivo è anche in grado di funzionare da sveglia silenziosa (se ne possono impostare fino a 5 diverse) e di segnalare una telefonata in arrivo, che può essere silenziata al volo sfiorando il tasto touch presente sul display.

Questo pulsante consente di visualizzare i vari dati raccolti direttamente dal polso, che saranno indicati con un simbolo e, sotto di esso, il valore misurato (una scarpa per i passi, una strada per la distanza percorsa, una fiamma per le calorie bruciate e una luna per le ore di sonno complessive).

Basta sfiorarlo per passare da una lettura all’altra, per giungere poi alla modalità “Trova il mio smartphone” indicata da un’icona stilizzata di una lente di ingrandimento che, se attivata, farà trillare il telefono nelle vicinanze (è necessario che sia all’interno dei 10 metri del Bluetooth) e ritrovarlo con facilità. L’ultima opzione, relativa alle impostazioni, consente di riavviare rapidamente lo smartband o spegnerlo del tutto. L’attivazione accidentale di entrambe (e della modalità trova telefono) è scongiurata dal fatto che per dare l’ok sarà necessario tenere schiacciato il pulsante touch per circa 5 secondi.

Uso con la clip

Agganciandolo alla clip in dotazione, i contatti presenti su quest’ultima attiveranno la modalità “scarpa” e il dispositivo sarà in grado di monitorare con più precisione il numero di passi o l’attività ciclistica dell’utente.

In questa modalità non viene tracciato il sonno (ovviamente) e non vengono neppure ricevute le notifiche, concentrando i sensori sul solo monitoraggio dell’attività.

Come va

Non abbiamo strumenti professionali per verificare il corretto tracciamento dei dati, ma ad occhio Huawei Band 3e sembra funzionare piuttosto bene. Provando a contare i passi manualmente, se indossato come bracciale abbiamo stimato un errore del 2% (98 passi contati dal bracciale su 100 effettuati) mentre agganciato alla scarpa non abbiamo rilevato imprecisioni (100 passi segnalati su 100 effettuati). Certamente cento passi sono un po’ pochi per fare una stima più realistica ma l’impressione è che la sua precisione non si discosti molto da quella di altre smartband simili.

Giudichiamo piuttosto preciso anche il monitoraggio del sonno: il bracciale è stato effettivamente in grado di capire il momento in cui ci siamo coricati a letto e quello in cui ci siamo svegliati riconoscendo anche il momento esatto in cui, nel pieno della notte, ci siamo alzati dal letto per andare in bagno.

L’autonomia è molto buona: se costantemente connesso allo smartphone, una carica completa della batteria ce lo farà usare senza mai ricaricarlo per circa 5 giorni di fila mentre se, come lo abbiamo usato noi, si connette al Bluetooth per la sola sincronizzazione dei dati (rinunciando alle notifiche al polso e alla modalità “trova lo smartphone) i giorni di autonomia diventano più di 7.

Conclusioni

Per quello che costa (su GearBest lo trovate in vendita a circa 23 euro) Huawei Band 3e è tra le migliori smartband acquistabili al momento. E’ comodo da indossare, piuttosto preciso nelle misurazioni e il vero vantaggio è la seconda modalità “scarpa” – presente in pochi altri dispositivi concorrenti – che risulta molto più precisa per la misurazione dei passi e il monitoraggio della corsa o della pedalata.

Ci è piaciuta la possibilità di attivare lo schermo sollevando il polso: in questo modo diventa un valido sostituto dell’orologio in quanto questo dispositivo, come schermata principale, mostra proprio l’ora insieme al livello di batteria e all’indicatore Bluetooth. Il riconoscimento del polso sollevato per guardare lo schermo è davvero preciso (poche volte si è acceso inutilmente, ad esempio quando abbiamo sollevato il braccio per accendere un interruttore della luce posto dietro di noi). Comoda anche la modalità “non disturbare” attivabile dallo smartphone, che consente di disattivare avvisi e notifiche fino a nuovo ordine.

Pro

  • Leggero, preciso ed economico
  • Doppia modalità, “al polso” e “scarpa”
  • Pulsante touch agile
  • Modalità “trova il telefono”
  • Buona autonomia
  • Ottimo sistema di bloccaggio del cinturino in eccesso

Contro

  • Primo accoppiamento un po’ ostico ai meno attenti

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