E’ ormai fuori di dubbio che l’appellativo di “smartphone cinese” ha perso tutte quelle connotazioni negative che contraddistinguevano la categoria negli anni passati. Honor 7 incarna allora la nuova concezione di “smartphone cinese”, dotato di eleganza, prestazioni al top, con un prezzo assolutamente competitivo da medio gamma. Costa 349 euro su Amazon ed è attualmente uno degli smartphone Android più interessanti, non fosse altro che per una delle migliori implementazioni del “Touch ID” in ambito Android.
Estetica
Elegante, solido e ben costruito. All’apparenza Honor 7 non teme davvero confronti con altri terminali. Sul frontale offre una pulizia davvero massima, dove spicca soltanto il display con diagonale da 5,2 pollici e poco altro: camera frontale, capsula auricolare al cui interno è presente il LED di notifica e il sensore di prossimità e luminosità. Molto pulito esteticamente anche ai lati, dove è presente soltanto un piccolo tasto di accensione/spegnimento e il bilanciere del volume, mentre sulla parte opposta svetta l’alloggiamento per due nano SIM (o nano Sim+MicroSD) e un pulsante personalizzabile su cui si tornerà in seguito. Sulla parte alta, invece, il secondo microfono per la soppressione dei rumori , jack per le cuffie e sensore a infrarossi.
Sulla parte posteriore, invece, è posizionata la camera da 20 MP e, poco più in basso, il lettore di impronte digitali. Le misure complessive sono piuttosto contenute, pari a 143.2 x 71.9 x 8.5mm, con un peso di 157 grammi. Insomma, chi scrive ritiene che siano le misure e il peso perfetto, in grado di combinare massima portabilità con uno schermo abbastanza ampio per qualsiasi tipologia di attività: navigazione internet, lettura mail, giochi e quant’altro. Aumentando le dimensioni e il peso si arriva certamente nell’ambito dei phablet, mentre schermi più piccoli sembrano aver perso mordente in gran parte dell’utenza.
Caratteristiche tecniche
Se si guarda ai numeri di un qualsiasi benchmark questo Honor 7 non sembra poi stupire troppo. Il punteggio appena superiore ai 41000 punti su AnTuTu sembrerebbe suggerire comunque un telefono performante, ma non al top. Abbandonando, però, l’inutile e troppo spesso fuorviante territorio dei numeri, Honor 7 si dimostra un telefono reattivo, veloce e privo di lag nell’utilizzo quotidiano. Molto bello il display da 5,2 pollici con risoluzione Full HD 1080×1920 ad altissima densità di pixel, pari a 424 ppi. I colori sono brillanti, ma ben tarati, non risultano molto saturi come quelli di altri concorrenti, piuttosto realistici ma in grado di appagare anche gli amanti delle colorazioni vivaci.
Lo smartphone è mosso egregiamente dal processore proprietario HiSilicon Kirin 935, un octa-core a 2,2 GHz, ARM Cortex-A53 a 64-bit, mentre il processore grafico è affidato ad una Mali-T628, che pur riuscendo a far girare titoli del calibro di Real Racing 3 con dettagli al massimo, non assicura un frame rate altissimo sui giochi con una grafica da console. In ogni caso, gli amanti dei giochi potranno sicuramente far partire la totalità dei giochi presenti su Google Play. Aiuta nel quotidiano ad evitare qualsiasi lag anche la RAM, da ben 3 GB, mentre spiace constatare la presenza di uno storage interno di soli 16 GB. Fortunatamente, aiutandosi con una MicroSD (sacrificando però la seconda Nano SIM), o con i numerosi servizi di cloud (Google Foto su tutti), è possibile eliminare foto e video dal terminale, lasciando i GB disponibili per le sole applicazioni e giochi.
Buona anche l’autonomia, con una batteria non rimovibile da 3100 mAh, che portà l’utente al dopo cena senza particolari sforzi, anche quando si utilizzano numerosi servizi di messaggistica istantanea e mail.
Sensore Impronte digitali
Con le dovute precisazioni, che ci accingiamo immediatamente a svolgere, si può affermare che il sensore di impronte digitali di questo Honor 7 sia uno dei migliori implementati su uno smartphone Android. Iniziamo, però, da quello che per molti può essere visto come un contro: il posizionamento. Ad un primo impatto non disporre del sensore sulla parte frontale potrebbe essere avvertito come un problema. In realtà, prendendo in mano il dispositivo ci si rende subito conto di quanto sia naturale il posizionamento dell’indice sopra il sensore posto sul retro. La sua individuazione, inoltre, risulta sempre immediata per via del piccolo incavo sul quale è posizionato il sensore. L’unico limite, probabilmente, è quello di non poter essere utilizzato quando il dispositivo è disposto su un qualsiasi piano con lo schermo rivolto verso l’alto; in questi frangenti si dovrà sbloccare il dispositivo con il pulsante di accensione laterale ed utilizzare la classica sequenza PIN.
Al di là del posizionamento, la reattività e il funzionamento del sensore non ha davvero eguali e, per certi versi, risulta anche più comodo del Touch ID di Apple. Ed infatti, per sbloccare il terminale con il sensore non occorre premere alcun tasto: basta sfiorare il sensore (non cliccabile) per avere in mano un telefono sbloccato. Per la quasi totalità degli smartphone concorrenti, invece, iPhone compreso, è necessario eseguire un primo click sul pulsante fisico, lasciando il dito sul sensore per qualche istante. Su Honor 7, insomma, l’intero procedimento di sblocco elimina completamente la pressione del pulsante, essendo sufficiente il solo sfioramento. Peraltro, il sensore riconosce con precisione e velocità il dito, e difficilmente ci siamo trovati a dover sollevare il dito e fare un secondo tentativo.
Reparto Multimediale
Tralasciando anche in questo caso i numeri su carta, che evidenziano i 20 megapixel della camera posteriore, le foto e i video registrati con questo dispositivo risultano buoni e sicuramente appaganti, senza però raggiungere vette importanti come quelle di un iPhone 6, o successivo. Come sempre, di seguito una piccola galleria fotografica, che rende meglio l’idea di come funziona il reparto foto nel quotidiano. Particolarmente buoni gli scatti a soggetti ravvicinati in condizioni di luce assente; all’interno di una stanza completamente buia il soggetto fotografato viene completamente illuminato, e i colori della foto non reali, senza subire drastiche modifiche o distorsioni.
L’applicazione camera nativa consente anche di giocare con le foto, applicando effetti e filtri in tempo reale, oppure offrendo una particolare modalità “yummi” dedicata a coloro che amano fotografare il cibo: tale modalità di scatti consente di dare risalto ai primi piani dei propri piatti preferiti. Nulla di particolarmente importante nell’economia generale dello smartphone, ma solo una piccola chicca per divertirsi con le foto.
Personalizzazione
Honor 7 è un telefono che offre un buon grado di personalizzazione, non solo dal punto di vista software, ma anche da quello hardware. Il tasto laterale posizionato sotto il vano SIM, infatti, può essere utilizzato per avviare velocemente applicazioni o altre funzioni predefinite, come la torcia, una registrazione vocale e altre ancora.
Anche il sensore di impronte digitali presenta un alto grado di personalizzazione, potendo essere utilizzato come pulsante Indietro o Torna alla Home, come pulsante di scatto nella fotocamera o come tasto per rispondere la chiamata o interrompere la sveglia. Si tratta di piccoli accorgimenti, che per quanto impercettibili, nel quotidiano potrebbero davvero risultare utili.
Dal punto di vista software, invece, la EMUI, interfaccia proprietaria, offre un ricchissimo store in cui scaricare gratuitamente temi per personalizzare icone, sfondi, caratteri e quant’altro. Sono davvero tanti (molto più fornito rispetto, ad esempio, al Theme Store Cyanogen), anche se in gran parte presentano elementi grafici molto particolari, che potrebbero piacere solo ad un pubblico di nicchia. In ogni caso, non mancano i temi minimali e semplici, che rispecchiano più le linee grafiche moderne imposte da Lollipop prima, e Marshmallow dopo.
A proposito di sistema operativo, Honor 7 è ancora fermo ad Android Lollipop: questo, probabilmente, è l’unico vero limite del terminale (come della maggior parte di terminali Android), che non soddisferà sicuramente chi preferisce avere un telefono sempre aggiornato all’ultima versione software. E’ anche vero, però, che l’alto grado di personalizzazione della EMUI rende in molti casi irriconoscibile l’interfaccia base Android: anche con un aggiornamento a Marshmallow, in arrivo per l’anno prossimo, la UI dello smartphone sarebbe comunque diversa da quella apprezzabile, ad esempio, in un Nexus, dove l’OS è nudo e crudo.
Conclusioni
A 349 euro è praticamente impossibile trovare un terminale Android così elegante e ben costruito, dove il sensore di impronte digitali risponde in modo egregio e fulmineo. Veloce e reattivo nell’utilizzo di tutti i giorni, con peso e misure davvero perfette: il giusto mix tra trasportabilità e usabilità. Peccato solo per gli aggiornamenti software, che rappresentano un problema generale del panorama Android, più che un vero limite di questo Honor 7, che sarà aggiornato ad Android Marshmallow solo l’anno prossimo.
Su Amazon Honor 7 è disponibile nella colorazione bianca o nera al prezzo di 349 euro.
PRO
- Estetica, peso e dimensioni
- Reattivo e fluido
- Tra i migliori sensore di impronte digitali
CONTRO
- Android 6 arriverà solo l’anno prossimo